Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini

Come sempre preziose le tue informazioni, Gino.
In tema di paesaggi io ho un debole per Agostino Zaliani

Agostino Zaliani

del quale possiedo le tre acqueforti qui sotto, misura 70x50.

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Oggi altre quattro acqueforti, sempre di nature morte.
La prima è datata 1946, misure 25,8 x 32,5 cm.
La seconda del 1954, 18 x 25 cm
La terza del 1956, 14 x 19,9 cm.
L'ultima è pure del 1956, 20,3 x 19,9 cm.
Nella prima e nell'ultima, le composizioni sono le stesse di due dipinti.
Nel 1948 Morandi vinse il primo premio per la pittura alla Biennale del 1948. Esponeva undici tele degli anni 1916-20 nelle sale dedicate a "Tre pittori italiani del novecento", assieme a Carrà e De Chirico. Due sale della stessa Biennale erano invece dedicate all'appena costituito Fronte Nuovo delle Arti di Santomaso, Turcato & c.

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Oggi altre quattro acqueforti, sempre di nature morte.
La prima è datata 1946, misure 25,8 x 32,5 cm.
La seconda del 1954, 18 x 25 cm
La terza del 1956, 14 x 19,9 cm.
L'ultima è pure del 1956, 20,3 x 19,9 cm.
Nella prima e nell'ultima, le composizioni sono le stesse di due dipinti.
Nel 1948 Morandi vinse il primo premio per la pittura alla Biennale del 1948. Esponeva undici tele degli anni 1916-20 nelle sale dedicate a "Tre pittori italiani del novecento", assieme a Carrà e De Chirico. Due sale della stessa Biennale erano invece dedicate all'appena costituito Fronte Nuovo delle Arti di Santomaso, Turcato & c.

Vedi l'allegato 393910 Vedi l'allegato 393911 Vedi l'allegato 393912 Vedi l'allegato 393913
Vogliamo dirla tutta?
Queste incisioni sono magnificamente disposte per la composizione e per la capacità di donare una "personalità" agli oggetti.
Però il tratto, la luce,
quelli sono rimasti un po' indietro e denunciano, se vogliamo, un principio di monotonia.
Ci sono autori che fanno "vivere" i soggetti, li trasportano in situazioni più ricche che all'inizio del percorso
Morandi, invece, tende a "spremere", a concentrare le sue bottiglie e i suoi recipienti
però poi, dopo averli "condensati"
magari li fa quasi sparire con un tocco di luminosa magica bidimensionalità.

La differenza si gioca su pochi cenni ...
 
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Vogliamo dirla tutta?
Queste incisioni sono magnificamente disposte per la composizione e per la capacità di donare una "personalità" agli oggetti.
Però il tratto, la luce,
quelli sono rimasti un po' indietro e denunciano, se vogliamo, un principio di monotonia.
Ci sono autori che fanno "vivere" i soggetti, li trasportano in situazioni più ricche che all'inizio del percorso
Morandi, invece, tende a "spremere", a concentrare le sue bottiglie e i suoi recipienti
però poi, dopo averli "condensati"
magari li fa quasi sparire con un tocco di luminosa magica bidimensionalità.

La differenza si gioca su pochi cenni ...
Non so se ho capito bene il tuo discorso, Gino, ma dopo aver letto le tue osservazioni io ho notato che le linee incrociate che costituiscono lo sfondo delle ultime tre acqueforti (quelle rettangolari) sono praticamente identiche e intercambiabili.
Comunque oggi passiamo ai paesaggi. Poiché il catalogo della mostra del centenario dal quale ho tratto le immagini finora pubblicate è carente al riguardo, ricorro a un catalogo di Christie's, quello dell'asta milanese del maggio 2007. In quell'occasione furono poste all'asta quasi una trentina di acqueforti di Morandi, tra cui anche esemplari di qualcuna delle nature morte che ho pubblicato fin qui. In buona parte erano provenienti da una prestigiosa collezione bolognese, quella di Leone Magiera, ma non quelle che pubblico oggi.

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La prima è un paesaggio di Grizzana realizzato nel 1930, la seconda è del 1931-33, la terza del 1929.
Una volta tanto anziché le misure vi cito le stime, che andavano da 12/15mila euro di minima a 16/20mila di massima, e vi informo che, ebbene sì, sono andate tutte e tre invendute!
 
Non so se ho capito bene il tuo discorso, Gino, ma dopo aver letto le tue osservazioni io ho notato che le linee incrociate che costituiscono lo sfondo delle ultime tre acqueforti (quelle rettangolari) sono praticamente identiche e intercambiabili.
Hai pure ragione, sono stato un po' ellittico, ermetico o semplicemente incapace.
Volevo solo evidenziare anche un difetto del Mostro Sacro, però parlandone intendevo un po' attutire l'osservazione evidenziando anche i pregi che altri, cui moooolto implicitamente mi riferivo (come Castellani o Manaresi), non hanno, o hanno in misura minore.
L'aspetto "noia" è certo legato ad un rigore di ricerca intellettuale sposato ad un forte senso di purismo tecnico. Il riscatto da ciò viene da quei piccoli "scatti", o imperfezioni, sapientemente dosati, e, come ho scritto, anche dall'improvviso sublimare (talora) certi volumi in semplici pseudo-superfici luminose, quasi inaspettatamente bidimensionali.
 
Oggi carico le ultime acqueforti di MORANDI.
Sono nature morte e paesaggi tratte dal catalogo Christie's del 2007 di cui vi ho parlato.
Le date di esecuzione vanno dal 1927 al 1930, le quotazioni da 8 a 16mila per le minime e da 12 a 20mila per le massime, le aggiudicazioni da un paio di invenduti a 8mila + diritti per le altre.
Su tutte le biografie si legge che Morandi si recò per la prima vola all'estero nel 1956, dunque alla rispettabile età di 66 anni, in occasione dell'inaugurazione di una sua mostra presso una galleria di Zurigo. Chissà che trauma dev'essere stato per lui passare la frontiera a Chiasso...
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Avendo già pronte immagini scannerizzate da varie pubblicazioni in numero tale da arrivare alla fine dell'anno, oggi non so decidermi da dove ripartire.
Pertanto beccatevi il mio avatar attuale, cioè il ritratto di Samuel Beckett, uno delle decine realizzati in tutte le tecniche, dall'olio su tela alla china, dalla matita all'acquerello, oltre che a varie tecniche incisorie, da Tullio PERICOLI.
Questa è una ceramolle e puntasecca con intervento all'acquerello del 2013, 30x30.
La tiratura del I° stato è di 30 esemplari in numeri arabi (quello che pubblico fa parte della mia modesta raccolta) Oltre a 12 pda numerate e firmate ne esiste un II° stato di altri 30 in numeri romani con aggiunte di puntasecca e della scritta. Pubblico anche questa.

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Oggi vi servo una chicca: l'unica acquaforte mai incisa da Vincent VAN GOGH.
E' conosciuta come "L'uomo con la pipa" ed è un ritratto del Dr. Paul Gachet, che lo ebbe in cura ad Auvers-sur-Oise gli ultimi due mesi della sua vita.
Gachet era pittore e incisore dilettante lui stesso ed aveva un torchio per la stampa. Vincent, come spesso gli accadeva, si entusiasmò subito e incise questa lastra durante le prime settimane di permanenza ad Auvers (per la precisione la lastra venne stampata il 25 maggio 1890, ma si disamorò per via delle difficoltà tecniche e non incise più niente. Una pubblicazione del Museo Van Gogh dice che la lastra (di rame, 18,3 x 15,1 cm.) è conservata presso il Louvre e che se ne conoscono 114 esemplari per buona parte dei quali indica pure la collocazione: si tratta per lo più di musei americani e qualche collezione privata.
Quand'era ancora in Olanda, invece, Vincent eseguì nove litografie, almeno queste sono quelle di cui si ha notizia. Vincent ammirava i disegnatori e illustratori inglesi della sua epoca che pubblicavano i loro lavori (per lo più a sfondo sociale, come le condizioni dei lavoratori e della povera gente) su riviste come The Graphic e The Illustrated London News e all'inizio si proponeva di diventare come loro. Facendo uno strappo alla regola di pubblicare solo incisioni, pubblico qui tre di queste litografie, una tratta dai Mangiatori di patate, le altre da due suoi disegni famosi, che non mi sembrano malaccio.

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Conoscevo una persona che aveva una copia di Sorrow acquistata in Olanda. Era incorniciata, non si riusciva a valutare se fosse per caso un originale. Comunque, ovviamente penso di no. Certo che rifare una litografia in nero non è complicato ... di solito ci si salva valutando la carta, o per conoscenza diretta degli originali. Fatto sta che creare una fotolitografia, praticamente identica all'originale, non è un problema :wall:

Sul dr. Gachet aggiungiamo che come artista usava lo pseudonimo di Paul Van Ryssel

Questa una sua acquaforte
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