Beh, non esattamente. In effetti scrivendo riflettevo su due punti. Uno è che proprio l'Art Nouveau, peraltro programmaticamente, ha saputo inserire la decorazione nell'ambito dell'arte "alta", senza che quest'ultima ne venisse svilita. La conoscenza delle stampe giapponesi fu appunto fondamentale per questo stile. Molti oggetti "giapponesi" vennero poi fabbricati in Francia, da questo punto di vista è pieno di imitazioni:, o falsi; comunque non si può andare in un mercato o da un mercante e pensare che ciò che appare di fattura giap sia anche automaticamente di origine giap.
Il secondo punto riguardava l'eventuale possibilità di trovare in queste opere il senso dell'individualità come lo si intende in Occidente, da Giotto in poi, o magari anche solo dal Rinascimento in poi (in musica a partire da Beethoven). Non è solo questione di trovare aspetti caratteristici per ogni autore, atti a riconoscerlo, per esempio. Riguarda proprio il chiedersi quanto i personaggi riescano a proporre nell'insieme il senso dell'esprimersi di una individualità forte, diversa dalle altre e che vuole farlo sapere. Siccome non mi sembra che si arrivi a questo punto, se non forse nei maggiorissimssimi (tipo l'Onda di Hokusai, che però è già anche lui nell'800 ...),
credo che la parziale estraneità che sentiamo di fronte a queste opere (che ne fa anche il fascino) sia proprio legata, oltre che alle grandi differenze stilistiche e culturali, a questo aspetto di individualità non evidenti.
E dunque qui il decorativismo si collega con questo momento di ridotta individualità, chiamiamola così, mentre il Liberty, pur puntando anch'esso ad esprimere le armonie del mondo, come i giap, che è un modo, se vogliamo, più mistico di operare, tuttavia mostra sempre, sotto la veste impaludata e quasi leccata dell'esasperata decorazione, che l'autore ricerca di comunicare a livello di personalità. Persino le pubblicità non mostrano donne
tutte uguali , per così dire, come nelle stampe giap (vabbè, solo un poco), ma vanno a cercare i caratteri, il senso di una piccola storia ecc.
Chiaro che la discriminante passa attraverso l'immagine della donna, che nell'Art Nouveau viene di volta in volta sublimata, venerata, o viceversa vista nell'aspetto più sensuale e talora malefico, comunque dotata di una personalità e di una storia, mentre le pur deliziose geishe tendono ad uniformarsi e, forse, a sottomettersi.
Da ciò si vede come una differente vita sociale si rifletta in un'arte a sua volta diversa. Che sarebbe un ghiotto argomento per
Arte e psicologia: tra volere e potere