Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini

Ma quante belle cose! Autori che non conoscevo, altro che i soliti 4 italiani "concettualoidi" che altrove vengono spinti solo per interessi di bottega. Perché, come in uno sport internazionalizzato gli italiani sono ovviamente una minoranza, e parlare di italiani vs "stranieri" fa ridere i polli, così va, anzi, ancor di più, nell'arte. Il problema non è sostenere i "nostri" artisti (miei? ma quando mai!), ma ragionare in modo sbagliato. Seguendo il grande Silvio Ceccato ho imparato che fare categorie per esclusione, cioè con criteri negativi, porta ad errori pratici anche gravi. Nessuno si sognerebbe di dividere il mondo in triangoli vs non-triangoli (categoria più che mai pletorica :rolleyes: ), e persino dividere in figurativi/non figurativi oggi è un po' un azzardo.
Perciò dividere italiani vs non-italiani ha senso solo per qualche ego gonfiato (nessuno ricorda un certo ventennio?), o magari, perché no, dal punto di vista amministrativo, ma dal punto di vista dell' Arte (maiuscolo) è solo un errore logico, condizionato da interessi mercantili, o, al massimo, una povera equiparazione tra artisti e giocatori di football.
Tutto questo lo spiego qui e non dove sarebbe stato logico, perché non c'è peggior sordo di chi non vuol capire, e svuotare il mare con un cucchiaio non è una delle mie ambizioni più urgenti.
In questo senso credo di aver già dato.

PS di Hrdlicka però ne ho uno ... e non mi piace granché.
Nella mia modesta collezione gli artisti stranieri sono pochissimi, non per scelta ma semplicemente per pigrizia. Con gli italiani uno ha più familiarità, e inoltre ne è per così dire circondato, viene naturale perciò cercare prima tra questi. Ciò non toglie che il tuo discorso sia giusto. Come dice uno striscione appeso sulle tribune del campo di calcio dell'oratorio del mio paese "il campo da gioco è il mondo".
 
Nella mia modesta collezione gli artisti stranieri sono pochissimi, non per scelta ma semplicemente per pigrizia. Con gli italiani uno ha più familiarità, e inoltre ne è per così dire circondato, viene naturale perciò cercare prima tra questi. Ciò non toglie che il tuo discorso sia giusto. Come dice uno striscione appeso sulle tribune del campo di calcio dell'oratorio del mio paese "il campo da gioco è il mondo".
Il mio, chiamiamolo così, maestro spacciatore :-D, quando ci si vedeva diceva sempre: Ah, ma tu tieni queste stampine degli stranieri ...
Pochi anni fa mi ha semplicemente detto: Avevi ragione tu.
Ora i suoi Cassinari, Paulucci, persino Casorati e Gentilini sono pesantemente svalutati, quando non caduti in disgrazia. Bartolini e Viviani continuano ad avere prezzi migliori in un mercato però asfittico.
Eppure il criterio era semplice: se un autore interessa solo in Italia, quasi mai sarà un buon investimento (vabbè, diciamo investimento meno cattivo).
Che poi lo stesso criterio valeva anche per altri paesi. Chi mai ha sentito nominare l'allora [in Francia] celebrato Andrè Brasilier, per esempio? Sono contento di averlo sempre profondamente snobbato in quanto pittore assai "ruffiano". Ciò non toglie che oggi, a prezzo ridicolo, potrei anche prendermene uno, ma più che altro a fini "storici".

Un copeco non si nega a nessuno che abbia un minimo di capacità.
Per due copechi esigo già grande qualità :maestro:
 
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Collezione Luciana TABARRONI (20)
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Stiamo arrivando quasi alla fine del percorso. Gli artisti che presento oggi e nei prossimi giorni sono di paesi slavi o balcanici al di là dell'ex cortina di ferro (ex-Cecoslovacchia, Ungheria, Ex-Jugoslavia, Romania).

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Frantisek KUPKA (1871-1957): Composizione, 1913, puntasecca a colori su carta vergé, 153 x 346 (326 x 511), prova di colore.

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Pravoslav SOVAK (1926): Paesaggio, 1963, acquaforte a colori, 98 x 187 (192 x 289), tiratura: 15/40.

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Najar HRATCHYA (1939): Petit volume horizontal, 1965-70, acquaforte in rilievo, 129 x 177 (380 x 283), prova d’artista.
 
Collezione Luciana TABARRONI (21)
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Jiri KOLAR (1914-2002): Statue, 1971, incisione e offset, 445 x 322 (653 x 473), tiratura: 29/50.

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Laszlo MOHOLY-NAGY (1895-1946): Composizione costruttivista, 1921, linoleografia, 166 x 255 (248 x 323).

Ho dovuto escludere Vasarely (serigrafia).
 
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Collezione Luciana TABARRONI (22)
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Elly GSCHLIESSER (1900-1987): Città orientale, 1922-25, xilografia, 103 x 231 (227 x 314), prova d’artista.

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Karel ZELENKO (1925): Odpad (Bric-à-brac), 1969, acquaforte, 311 x 495 (490 x 684), tiratura: 14/50.

Quest'ultima mi piace assai...
 
Collezione Luciana TABARRONI (22)
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Vedi l'allegato 438207

Elly GSCHLIESSER (1900-1987): Città orientale, 1922-25, xilografia, 103 x 231 (227 x 314), prova d’artista.

Vedi l'allegato 438208


Karel ZELENKO (1925): Odpad (Bric-à-brac), 1969, acquaforte, 311 x 495 (490 x 684), tiratura: 14/50.

Quest'ultima mi piace assai...
E forse qualcuno ci si è pure ispirato molti anni più tardi. Ma già, basta tanto esibizionismo e una stupida etichetta inglese, e il giochetto è fatto.

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Collezione Luciana TABARRONI (23)
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Oggi facciamo un salto in Scandinavia, sperando di trovare temperature un po' più fresche di quelle che dobbiamo sopportare qui da noi.
Il primo autore è danese, il secondo finlandese. Per la Norvegia ho lasciato fuori una puntasecca di Munch troppo piccola che non aggiungeva niente al capitolo a lui dedicato nei mesi scorsi, e per la Svezia una litografia di Lindstrom. Per la Danimarca una linoleografia di Jorn.

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Palle NIELSEN (1920-2000): Opus 495, 1970, linoleografia su carta india, 219 x 329 (298 x 390).

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Kristian KROKFORS (1952): Scorcio di palazzo e parco, 1977, acquaforte e acquatinta, 245 x 300 (456 x 500), prova d’artista.
 
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Collezione Luciana TABARRONI (24)
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Per la Spagna posso proporre purtroppo un solo artista, questo:

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Joan MIRO' (1893-1983): Noctuelle, acquatinta e puntasecca a colori, 380 x 633 il foglio (le misure della lastra mi sembrano poco plausibili visto che l'immagine è quasi un quadrato: 115 x 397), tiratura 24/30, editore Maeght.

Purtroppo ho dovuto lasciar fuori Clavé, Dalì, Tapies, Saura (litografie), Arroyo (serigrafia) e Chillida (troppo piccola). Picasso era già stato trattato sotto il capitolo Francia.

Con questo si conclude questo excursus sulla Collezione Tabarroni che ci ha accompagnato per quasi un mese.
 

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