Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini

Continuando la discussione
Tendo a cercar di non farmi influenzare dalla valutazione economica di un'opera. E' un valore troppo soggetto a fattori completamente estranei all'Arte.
Detto questo credo si possano trovare facilmente esempi contrati a quello sopra... le incisioni più famose di Otto Dix sono probabilmente proprio quelle aventi per soggetto la grande guerra. Probabilemte sono solo molto più "potenti" della maggior parte delle altre sue incisioni. Ovviamente soggetti fruibili da una platea più ampio -sia nel tempo che nello spazio- saranno economicamente più apprezzate ma questo ha poco a che fare con l'arte.
Sì, effettivamente esistono casi in cui vengono maggiormente considerati lavori "spiacevoli" rispetto a quelli "piacevoli", Potrei aggiungere l'esempio delle incisioni di Goya, in cui la spiacevolezza del soggetto talora è addirittura un pregio (ma si sappia che dove ci sono donnine e simili il mercato apprezza ancor di più, cosa che agli inizi mi stupì non poco). Considerando anche esempi come le carceri di Piranesi o gli incubi di Johann Heinrich Füssli , effettivamente talora il mercato, ma visto come spia del giudizio favorevole verso l'artista, "accetta" soggetti che in altri casi rifiuterebbe. Soprattutto nei casi, mi sembra di poter dire, in cui tale aspetto viene considerato caratteristica peculiare del suo autore, tanto da determinarne la grandezza.
Per esempio contrario, siccome a me il soggetto non fa né caldo né freddo, in anni passati ho raccolto per poco varie stampe cinquecentesche con soggetti truci, soprattutto battaglie o ferocia verso inermi, le cui sorelle dal soggetto "piacevole" costavano molto di più.
Infine, noto, e questo potrebbe essere definitivo, che il soggetto spiacevole si riscatta quando a lui si imponga una forte personalità dell'artista (Goya, Piranesi ecc.): ove questa "copertura" manchi, il soggetto, abbandonato a sé stesso, viene più facilmente rifiutato. Il contrario avviene, ovviamente, in caso di soggetto piacevole: se anonimo viene comunque apprezzato da molti per motivi extra-artistici. Il contrario però non avviene: i soggetti piacevoli di un artista sono costantemente più apprezzati (più cari, ma appunto come specchio dell'apprezzamento) di quelli meno interessanti. Quelli come noi che non sono interessati a questa distinzione (derivante dalla preoccupazione di chi mette il quadro nel salotto e poi se ne fa suggestionare) magari invece ne traggono profitto :clap:
Internet, i social media, i big-data, etc etc non sono alla moda, sono il motore del nostro mondo e lo stanno rivoltando come un calzino.
Che tutto quanto citi influisca sul nostro mondo è evidente. Tuttavia, per dirne una, negli anni 50 si effettuavano esplosioni atomiche, detti test di prova, in mezzo mondo, negli anni 60 si conquistò lo spazio con i satelliti artificiali, poi l'uomo sulla luna ecc. Tutto questo ha influenzato profondamente la vita degli esseri umani allora presenti, e così pure la Guerra Fredda, certamente. Ma una volta trattato, l'argomento in sé nelle opere d'arte si riduceva ad un fatto di "moda". L'influenza di tutti questi fattori, voglio dire, non era così diretta come vuole apparire, per esempio, nei lavori di Banksy. C'era, ma prendeva le sue strade: quella della citazione diretta è sempre stata la più banale, riducendo appunto un fatto profondo a moda superficiale. Magari qualche caso è sfuggito a questo impaccio, ma citami, se puoi, qualche esempio di artista che, affrontando direttamente il problema Chernobyl, o la morte della cagnetta Laika, abbia prodotto opere memorabili.
In sintesi, anche internet in sé non è "moda", ma lo diventa quando ficcato a forza in un lavoro artistico.
 
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Beh ma neanche io!! :)
:cin:
Meno male che non avevi tempo e non ti senti all'altezza.... Con l' incedere degli anni c'è un sorta di tendenza ad una chiusura verso il nuovo(della quale si è anche consapevoli), vuoi per stanchezza, vuoi per noia,vuoi perché pensi di sapere più degli altri, vuoi per tante altre ragioni. Generalmente ci si specializza, per carità si guarda anche al nuovo ma con una dose di scetticismo e di disincanto. Personalmente io faccio distinzione tra ciò che mi piace e ciò non mi piace,molto semplicisticamente. Tra ciò che mi diverte e ciò che mi annoia, tra opere, anche ben eseguite, noiose ed opere che mi dicono qualcosa. Il tempo degli approfondimenti e dello studio lo coltivo ormai raramente,preferisco, molto pigramente, seguire il mio gusto. Sono per l'irrazionalita' non per la razionalità nell'arte, per l'intuito non per il metodo. se iniziano poi a spiegarmi cosa voleva rappresentare l'autore o la raffinatezza delle stampe orientali mi stanco molto velocemente. Per questo mi appassiono a tante cose e non mi fermo ad una. Ho bisogno sempre di nuovi stimoli che trovo in tanti settori dell'arte, dell'antiquariato e del ciarpame. Invidio a RedArrow il metodo scientifico, a Baleng la conoscenza vastissima nel campo della pittura e della grafica, ad esempio. Ma tutto finisce lì, se poi qualche volta le nostre strade si incrociano bene, altrimenti amen. Segui la tua strada, RexRacer,coltiva i tuoi gusti, confrontati con gli altri, consapevole però del fatto che, alla fine, garbatamente o meno, ognuno rimane ancorato alle proprie convinzioni. E non lo smuovi.
 
Non ho capito se ho scritto qualcosa che non andava bene, sembrava pretenzioso o altro...spero di non aver dato quest'impressione.... alla fine è un forum, si fan due chiacchiere...

Ho risposto abbastanza in fretta e, per questo, non come avrei voluto. Comunque il thread è completamente deragliato...secondo me sarebbe bene spostare i messaggi altrove (c'era un thread su il futuro dell'arte, dove alla fine si dicevano sostanzialmnte le stesse cose, oppure un thread nuovo ad hoc, o al bar..).

PS: e comunque è una discussione da cui non si esce perché semplicemente non c'è risposta. Stringi stringi il succo del discorso si riduce a chiedersi cos'è l'arte e, di conseguenza, chi si può considerare un (grande) artista. Ognuno ha la sua formazione, le sue idee e non si tratta di matematica. Per questo credo che siano sempre discussioni interessanti e non sterili se si considera che c'è sempre qualcosa da imparare; inoltre mettere le proprie opinioni in rapporto a quelle degli altri aiuta a elaborarle, rafforzarle o eventualemnte rivederle, se se ne ha la flessibilità.
Ero stato io a dare l'ok a @baleng quando mi aveva gentilmente chiesto se poteva continuare qui la discussione.
Io sono per non dare troppo lavoro ai moderatori... il mio motto è "take it easy".
Per riportare il 3d in carreggiata ecco un paio di incisioni, una di Manet tratta dalla sua celebre Olympia e una di Gauguin del suo periodo bretone.
Non ricordo più da dove le ho tratte.

manet01.png


gauguin01.png
 
Personalmente io faccio distinzione tra ciò che mi piace e ciò non mi piace,molto semplicisticamente. Tra ciò che mi diverte e ciò che mi annoia, tra opere, anche ben eseguite, noiose ed opere che mi dicono qualcosa. Il tempo degli approfondimenti e dello studio lo coltivo ormai raramente,preferisco, molto pigramente, seguire il mio gusto. Sono per l'irrazionalita' non per la razionalità nell'arte, per l'intuito non per il metodo.
Tutto giusto, in un certo senso. Cioè nel senso che tutti seguiamo ciò che ci diverte, che ci dicono qualcosa, tutti seguiamo il nostro gusto. Ma siamo nel campo del gusto il quale evolve proprio con l'approfondimento, per quanto mi riguarda.
. Per questo mi appassiono a tante cose e non mi fermo ad una. Ho bisogno sempre di nuovi stimoli che trovo in tanti settori dell'arte, dell'antiquariato e del ciarpame. Invidio a RedArrow il metodo scientifico, a Baleng la conoscenza vastissima nel campo della pittura e della grafica, ad esempio. Ma tutto finisce lì, se poi qualche volta le nostre strade si incrociano bene, altrimenti amen. Segui la tua strada, RexRacer,coltiva i tuoi gusti, confrontati con gli altri, consapevole però del fatto che, alla fine, garbatamente o meno, ognuno rimane ancorato alle proprie convinzioni. E non lo smuovi.
Credo l'esatto contrario, cioè che può sembrare a prima vista che ognuno rimanga granitico sulle proprie posizioni ma in realtà certe idee vengono "insinuate" nel proprio bagaglio personale e germogliano con il tempo esattamente come un seme che germoglia lentamente. Probabilmente chi non vuole lasciasi contaminare dalle conoscenze altrui finisce per abbandonare, almeno in un forum piccolo come questo, mentre nel FOL forse è diverso perchè basta trovare anche una sola persona che condivide i tuoi interessi e te la puoi suonare e cantare all'infinito solo con lui.
D'altra parte non è quello che dici tu stesso?
Per questo mi appassiono a tante cose e non mi fermo ad una. Ho bisogno sempre di nuovi stimoli che trovo in tanti settori dell'arte, dell'antiquariato e del ciarpame.
 
Rispondo, cercando di essere breve, perché non mi sembra giusto lasciare in sospeso, però credo che la conversazione andrebbe eventualmente spostata altrove.
Comunque, @baleng, sempre argomenti e spunti interessanti.

così le mappe, tutte le mappe, stimolano nell'osservatore un ricordo-riconoscimento del corpo materno, quindi uno stimolo assai antico, primario, che difficilmente può essere portato a coscienza.

Per me una novità, da dove arriva questa interpretazione?

Su questo punto non mi pare che diciamo cose così diverse. Sono d'accordo che il fatto di parlare del proprio tempo di per sé non sminuisca un'opera. Solo che di solito sta accadendo il contrario: che il richiamo all'attualità diventi il principale motivo di apprezzamento di un lavoro. Quello street artist che dipinse il bacio Di Maio/ Salvini , avesse dipinto Baleng con RexRacer nessuno l'avrebbe ca ... degnato di un minimo interesse.

Ma parliamo di arte, non di spettacolo o pettegolezzo...ovviamente se ne è parlato, e molto, perché erano raffigurati Salvini e DiMaio ma non è certo solo il soggetto (o "il fatto di parlare del proprio tempo di per sé") che fa l'opera d'arte altrimenti tutte le madonne con bambinello sarebbero opere d'arte allo stesso modo, invece alcune sono capolavori ed altre degli obbrobri.

As esempio, si è parlato molto anche de l'Ecce Homo di Elías García Martínez, ma non mi arrischierei a definirla un'opera d'arte...

Diciamo che l'inquadramento storico è sempre una buona cosa, ma non può essere il solo punto di interesse,

Mai detto, e soprattutto mai pensato, che debba essere "il solo punto di interesse". Ma contestualizzare le opere è a mio parere fondamentale, soprattutto a partire da fine ottocento/inizio novecento, quando l'opera d'arte è diventata, oltre ad un fatto principalmente estetico, anche un fatto intellettuale.


Sì, effettivamente esistono casi in cui vengono maggiormente considerati lavori "spiacevoli" rispetto a quelli "piacevoli", Potrei aggiungere l'esempio delle incisioni di Goya, in cui la spiacevolezza del soggetto talora è addirittura un pregio (ma si sappia che dove ci sono donnine e simili il mercato apprezza ancor di più, cosa che agli inizi mi stupì non poco). Considerando anche esempi come le carceri di Piranesi o gli incubi di Johann Heinrich Füssli , effettivamente talora il mercato, ma visto come spia del giudizio favorevole verso l'artista, "accetta" soggetti che in altri casi rifiuterebbe. Soprattutto nei casi, mi sembra di poter dire, in cui tale aspetto viene considerato caratteristica peculiare del suo autore, tanto da determinarne la grandezza.
Per esempio contrario, siccome a me il soggetto non fa né caldo né freddo, in anni passati ho raccolto per poco varie stampe cinquecentesche con soggetti truci, soprattutto battaglie o ferocia verso inermi, le cui sorelle dal soggetto "piacevole" costavano molto di più.
Infine, noto, e questo potrebbe essere definitivo, che il soggetto spiacevole si riscatta quando a lui si imponga una forte personalità dell'artista (Goya, Piranesi ecc.): ove questa "copertura" manchi, il soggetto, abbandonato a sé stesso, viene più facilmente rifiutato. Il contrario avviene, ovviamente, in caso di soggetto piacevole: se anonimo viene comunque apprezzato da molti per motivi extra-artistici. Il contrario però non avviene: i soggetti piacevoli di un artista sono costantemente più apprezzati (più cari, ma appunto come specchio dell'apprezzamento) di quelli meno interessanti. Quelli come noi che non sono interessati a questa distinzione (derivante dalla preoccupazione di chi mette il quadro nel salotto e poi se ne fa suggestionare) magari invece ne traggono profitto :clap:

Piacevolezza/spiacevolezza...tutto vero, ma a parte l'apprezzamento del grande pubblico per certi soggetti rispetto ad altri ed il conseguente apprezzamento economico che ne deriva, direi che la valutazione prettamente artistica non ne è assolutamente toccata.
Artisti che si sono occupati dei lati più oscuri dell'uomo e della vita, con risultati straordinari, sono tantissimi in tutti i tempi (personalmente, poi, ritengo che spesso siano mossi da sentimenti o passioni più forti e questo emerga con prepotenza nelle loro opere).

Che tutto quanto citi influisca sul nostro mondo è evidente. Tuttavia, per dirne una, negli anni 50 si effettuavano esplosioni atomiche, detti test di prova, in mezzo mondo, negli anni 60 si conquistò lo spazio con i satelliti artificiali, poi l'uomo sulla luna ecc. Tutto questo ha influenzato profondamente la vita degli esseri umani allora presenti, e così pure la Guerra Fredda, certamente. Ma una volta trattato, l'argomento in sé nelle opere d'arte si riduceva ad un fatto di "moda".

Ecco, mentre posso essere d'accordo che fatti come lo scoppio della bomba atomica, la guerra fredda e simili abbiano (anche fortemente) influenzato una generazione o più, sono completamente in disaccordo sul paragone tra l'avvento di internet (l'era digitale in genere) e questi ultimi. Internet è paragonabile all'introduzione della stampa. Un evento che cambia definitivamente il modo di relazionarsi con il mondo e con gli altri esseri umani.
 
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Per me una novità, da dove arriva questa interpretazione?

E' una interpretazione che studiai in psicanalisi moltissimi anni fa, non sono in grado di "citare". Tuttavia, ricostruendo il percorso, la carta geo rappresenta un terreno, e si usa dire "madre terra", in quanto la terra genera, ci sostiene, ci è madre. La mappa con cui la vediamo dall'alto ci riporterebbe dunque a quell'antica situazione, condizione che vale per l'individuo come per i popoli. Pensa anche alla mappa del tesoro, in questo rapporto, che tanto affascina i bambini (e pure noi nei mercatini :-D ), come esprima il desiderio di trovare qualcosa di buono alla fine delle avventure in cui scopriamo il mondo e infine ... torniamo alla terra madre. La madre che dà stabilità al bambino, la terra che dà stabilità agli uomini. Protezione. Materna. Rappresentare una carta geografica di fantasia è sempre un piacere, nel quale riveliamo molto del nostro inconscio, in quanto possiamo lasciarci andare. Nelle braccia materne ...

Credo l'esatto contrario, cioè che può sembrare a prima vista che ognuno rimanga granitico sulle proprie posizioni ma in realtà certe idee vengono "insinuate" nel proprio bagaglio personale e germogliano con il tempo esattamente come un seme che germoglia lentamente. Probabilmente chi non vuole lasciasi contaminare dalle conoscenze altrui finisce per abbandonare, almeno in un forum piccolo come questo, mentre nel FOL forum investire oggi forse è diverso perchè basta trovare anche una sola persona che condivide i tuoi interessi e te la puoi suonare e cantare all'infinito solo con lui.
D'altra parte non è quello che dici tu stesso?

Oggi pensavo la stessa identica cosa. :bow: Le opinioni sull'arte, i gusti, il sentire si modificano, sì, anche se lentamente, e non può essere altrimenti, con l'unica eccezione di certe "rivelazioni" interiori. Non si tratta di far prevalere un ragionamento, ma di ampliare una sensibilità. Ci vuole tempo, come per far crescere una pianta, che magari vista giorno dopo giorno pare invece sempre uguale, priva di modifiche.
Poi a me con le Three Flags di J.John viste la prima volta alla Biennale è capitato di passare da un rifiuto totale ad una approvazione quasi incondizionata, per giungere infine ad una relativa indifferenza, o anche meno ...


Qui propongo di chiudere l'OT, per riprenderlo altrove quando sarà. Però faccio presente che se avessimo un moderatore tra noi, egli potrebbe tagliaincollare gli OT e spostarli in sede adatta. Se qualcuno vuole individuare i post da spostare, e dove spostarli, potrebbe segnalare la cosa ai moderatori e chiedere di farlo. Era una delle cose che mi attendevo quando proposi Red, poi lasciata perdere.

Volendo, c'è Lady Black . Oppure gionmorg gionmorg che già ci ha fatto un piacere simile.
 
Giovanni FATTORI - 1
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Giovanni Fattori (per la sua biografia: Giovanni Fattori - Wikipedia) è stato uno dei più noti pittori italiani dell'Ottocento ed è il primo nome che viene in mente quando si parla dei Macchiaioli, la corrente pittorica fiorita a Firenze e in Toscana nella seconda metà dell'Ottocento. Qualcuno li giudica addirittura i precursori degli Impressionisti, esagerando un po' secondo me.
Fattori però, oltre che pittore è stato anche un bravissimo incisore.
Ebbene, sono riuscito a trovare il tempo di scansionare una trentina di immagini da un librone del 1966 della Editrice IGIS - Milano (mai sentita nominare) che pare raccolga il corpus completo delle incisioni di Fattori, almeno quelle allora conosciute.
Il titolo del libro è semplicemente FATTORI e raccoglie un totale di 177 acqueforti di cui alcune inedite. Ecco quanto si legge in proposito nel libro stesso:

img20200924_16521283.jpg


Il testo in questione l'ho trovato lo scorso anno sugli scaffali di una libreria di un compravendo non di rado abbastanza fornito di questo genere di opere.
Ne avevo parlato a suo tempo nel 3d dei mercatini. Il libro purtroppo non fornisce dimensioni né anno di esecuzione delle acqueforti ma solo i titoli.
Un'avvertenza: ho cercato di tenermi alla larga per quanto possibile (del tutto non si può e non avrebbe senso) da soggetti come i buoi e i cavalli per i quali Fattori è maggiormente conosciuto scegliendo soggetti non dico meno noti, ma forse meno rappresentati nei libri.
Comincio con questi tre ritratti: il suo autoritratto, il ritratto della seconda moglie e quello di Diego Martelli coi suoi cani. Diego Martelli era il critico d'arte toscano che sostenne i Macchiaioli ospitandoli spesso nella sua tenuta di Castiglioncello, in Maremma e che ebbe contatti anche con gli Impressionisti.

1_autoritratto.jpg


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Giovanni FATTORI - 2
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Fattori era nato a Livorno nel 1825 ma si trasferì giovane a Firenze per frequentare i corsi dell'Accademia di Belle Arti.
Le quattro incisioni qua sotto ritraggono appunto il celebre parco fiorentino delle Cascine e mi piacciono molto, in particolare la seconda e la terza.

23_le cascine.jpg


49_viale delle cascine.jpg


87_le cascine.jpg


140_viale delle cascine.jpg
 
Giovanni FATTORI - 3
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Le acqueforti di ieri ritraevano viali delle Cascine. Oggi allarghiamo un po' il campo ma non di molto, esplorando i i dintorni di Firenze...

22_ponte sull'affrico.jpg


Ponte sull'Affrico


27_strada dei dintorni di firenze.jpg


Strada dei dintorni di Firenze

36_via di san pietro a sieve.jpg
45_in mugello.jpg


Via di San Pietro a Sieve
e
In Mugello
 

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