Macroeconomia Inflazione o deflazione?

Deflazione, inflazione o crescita?

  • Ci sarà un periodo di forte inflazione

    Votes: 17 36,2%
  • Ci sarà un periodo di deflazione

    Votes: 15 31,9%
  • Le contromisure sono efficaci e non vi sarà ne un eccesso di inflazione ne deflazione

    Votes: 15 31,9%

  • Total voters
    47
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vegar

Forumer storico
Navigando tra le varie sezioni del forum ho notato, tra alcuni utenti, che la loro visione sul futuro prossimo dell'UE presenta caratteri fortemente discordanti (non solo sulla possibilità di uno sfaldamento o meno dell'UE).
In particolare non si sa ancora se le politiche messe in atto porteranno ad un periodo di forte inflazione, ad un periodo di deflazione, oppure se le contromisure messe in atto saranno sufficienti a scongiurare i possibili eventi negativi.
Da questa discussione vorrei capire se nell'immediato futuro mi converrà spostare una parte del mio capitale su obbligazioni legate all'inflazione o meno

Io per il momento ho l'idea che potrebbe esserci un'inflazione più alta dovuta alla svalutazione della moneta, da un'aumento del PIL come conseguenza della svalutazione e dalle possibili forti pressione della maggior parte dei paesi UE che hanno necessità di ridurre il debito anche tramite politiche inflattive.
Ma aspetto pareri dei più ferrati in materia :D
 
+ che forte inflazione vedrei una inflazione dichiarata max intorno al 4.5 -5%
ha cmq. senso spostarsi sui btp-i che sono a sconto rispetto ai btp secchi (almeno secondo me)
 
Troppe emissioni reverse le mani forti ne sanno più di noi
E la nuova mediobanca 4,5? secondo voi regano 1,5 punti o si aspettano una risalita pesante dei rendimenti?
Il vero problema è capire quando l'inflazione inizia ad aumentare e con che velocità
 
La Ns economia reale...in europa...molto molto meno flessibile di quella USA, secondo me stenterà a riprendersi sopratutto in assenza di una valida politica fiscale di supporto: un po' tutti gli stati tranne la Germania (dove tra le altre cose la spesa pubblica è molto efficiente) dovranno tagliare, tassare .... e mettere le mani nelle tasche dei contribuenti.
Quindi minor domanda aggregata per beni di consumo e probabilmente per beni d'investimento. Tassi ufficiali BCE per ora molto bassi ... almeno fino al cambio della guardia a Francoforte (il falco è già appollaiato sull'Eurotower...e aspetta).
Quindi tutto farebbe propendere per deflazione, bassa crescita...e grandi affari a detenere debito decennale o ventennale al 4% condito con bond bancari lunghi a tassi variabili inversi.

Purtroppo l'inflazione è un fenomeno subdolo: lasciamoci alle spalle l'inflazione da domanda e da salari...il rischio inflattivo maggiore viene dagli aumenti esogeni dei prezzi delle materie prime....la cui domanda è in costante crescita da parte di Cina, India e altri paesi emergenti.

Prima LB ed ora la Crisi Greca hanno tenuto a bada il prezzo del petrolio...ma c'è da chiedersi per quanto tempo ancora ? Già prima della crisi europea il prezzo dei minerali ferrosi e dell'acciaio era in forte salita...C'è da augurarsi che le commodities restino fredde ...altrimenti sarebbero guai.

C'è poi l'inflazione che si imbarca attraverso la svalutazione dell'€....(vs $, Yen Yuan pure ) abbiamo sfiorato il 10% in poche settimane...capisco che era sopravvalutato ...ma un effetto anche minimo sul tasso d'inflazione nei mesi a venire l'avrà pure.

Infine ....nel 2008 (pre-LB) con il petrolio a 150$/bar avevamo inflazione al 3.6% ...nei dati ma nei fatti ...dire 5 era voler esser buoni. Non è detto che in futuro non avvenga lo stesso....soprattutto in paesei come l'italia dove aumentare prezzi e tariffe è quasi costume e tradizione ...come andare tutti in ferie ad agosto o mangiare pandori & panettoni a Natale.

Tutto questo per dire che non siamo il giappone, non siamo gli Usa, non siamo aree ricche di MP, non siamo paesi emergenti...ma Vecchia Europa:

Secondo me .... opinione personale e probabilmente sbagliata, andremo in una moderata stagflazione se le economie emergenti non frenano ( e con esse le commodities).
 
Navigando tra le varie sezioni del forum ho notato, tra alcuni utenti, che la loro visione sul futuro prossimo dell'UE presenta caratteri fortemente discordanti (non solo sulla possibilità di uno sfaldamento o meno dell'UE).
In particolare non si sa ancora se le politiche messe in atto porteranno ad un periodo di forte inflazione, ad un periodo di deflazione, oppure se le contromisure messe in atto saranno sufficienti a scongiurare i possibili eventi negativi.
Da questa discussione vorrei capire se nell'immediato futuro mi converrà spostare una parte del mio capitale su obbligazioni legate all'inflazione o meno

Io per il momento ho l'idea che potrebbe esserci un'inflazione più alta dovuta alla svalutazione della moneta, da un'aumento del PIL come conseguenza della svalutazione e dalle possibili forti pressione della maggior parte dei paesi UE che hanno necessità di ridurre il debito anche tramite politiche inflattive.
Ma aspetto pareri dei più ferrati in materia :D

La mia la ho già detta qui, dal post 32-33 in avanti... per ora sarà deflazione, poi dipenderà dalla politica... senza protezionismo e aumenti salariali, sarà molto difficile avere inflazione molto alta... con il credito abbondante, era un'altra cosa, ma adesso credo che quel tempo sia finito per un bel po'...

http://www.investireoggi.it/forum/sunset-boulevard-indian-summer-debt-vol-vi-vt55120-4.html
 
La mia la ho già detta qui, dal post 32-33 in avanti... per ora sarà deflazione, poi dipenderà dalla politica... senza protezionismo e aumenti salariali, sarà molto difficile avere inflazione molto alta... con il credito abbondante, era un'altra cosa, ma adesso credo che quel tempo sia finito per un bel po'...

http://www.investireoggi.it/forum/sunset-boulevard-indian-summer-debt-vol-vi-vt55120-4.html

Su Milano finanza di sabato c'è scritto che un calo del valore dell'euro del 10% comporta un aumento del PIL dell'eurozona nei 5 anni successivi rispettivamente del: 0,7; 1,3; 1,7; 1,8; 1,6. Ed un'aumento quindi dell'inflazione per i 5 anni successivi del 0,3; 0,7; 1; 0,9; 0,9.
Quindi è vero i governi con le loro politiche volte alla riduzione del debito potrebbero frenare la ripresa e quindi portare ad una deflazione, ma è anche vero che nel senso opposto c'è un'aumento del PIL che porterebbe a pensare ad un aumento dell'inflazione.
Un aumento del PIL dello 0,7 nell'eurozona a quanti miliardi di euro corrisponde?
Inoltre per quest'anno si possono fare previsioni su quanto ammonteranno le misure di correzione dei deficit dei vari stati dell'eurozona?
 
Su Milano finanza di sabato c'è scritto che un calo del valore dell'euro del 10% comporta un aumento del PIL dell'eurozona nei 5 anni successivi rispettivamente del: 0,7; 1,3; 1,7; 1,8; 1,6. Ed un'aumento quindi dell'inflazione per i 5 anni successivi del 0,3; 0,7; 1; 0,9; 0,9.
Quindi è vero i governi con le loro politiche volte alla riduzione del debito potrebbero frenare la ripresa e quindi portare ad una deflazione, ma è anche vero che nel senso opposto c'è un'aumento del PIL che porterebbe a pensare ad un aumento dell'inflazione.
Un aumento del PIL dello 0,7 nell'eurozona a quanti miliardi di euro corrisponde?
Inoltre per quest'anno si possono fare previsioni su quanto ammonteranno le misure di correzione dei deficit dei vari stati dell'eurozona?

Ma che intervenga o meno un aumento del PIL in Eurozona, con i livelli di disoccupazione che ci sono, mi dici come fare ad avere una ripartenza dell'inflazione se non c'è indicizzazione di prezzi e salari che funga da moltiplicatore delle tensioni inflazionistiche sorgenti da oil & commodities ? (la scelta fatta negli anni '70).

Ci vorrebbe davvero un incremento consistente e stabile del PIL solo per stabilizzare la disoccupazione sui livelli attuali, IMHO... ;)
 
Ma che intervenga o meno un aumento del PIL in Eurozona, con i livelli di disoccupazione che ci sono, mi dici come fare ad avere una ripartenza dell'inflazione se non c'è indicizzazione di prezzi e salari che funga da moltiplicatore delle tensioni inflazionistiche sorgenti da oil & commodities ? (la scelta fatta negli anni '70).

Ci vorrebbe davvero un incremento consistente e stabile del PIL solo per stabilizzare la disoccupazione sui livelli attuali, IMHO... ;)

Effettivamente la disoccupazione è l'ultima cosa a stabilizzarsi. Però in questo momento ci sono due/tre aspetti che possono accelerare una crescita del PIL europeo.
1) La diminuzione del valore dell'euro (per i motivi descritti prima).
2) Il fatto che il tasso fissato dalla BCE è ancora all'1% (se si andasse verso un periodo di deflazione avrebbe ancora la possibilità di farlo scendere, sostenendo ulteriormente la crescita del PIL e di conseguenza nuovamente una riduzione della disoccupazione ed un aumento dell'inflazione).

Infine una considerazione che non ha implicazioni immediate con quanto scritto sopra: Le economie di alcuni paesi emergenti stanno crescendo troppo velocemente creando problemi di inflazione in quei paesi (in particolare mi riferisco a Cina e Brasile che hanno rivisto al rialzo le stime del PIL e dell'inflazione) e già da qualche mese c'è stato qualcuno che ha affermato che una crescita così asimmetrica delle economie mondiali non è auspicabile. Quindi una ripartenza dell'economia europea potrebbe essere sostenuta (a livello di decisioni politiche) anche da quelle economie che stanno avendo tassi di crescita troppo elevati.
Io credo che una data molto significativa è il 6 giugno, che corrisponde al prossimo G20.
 
Effettivamente la disoccupazione è l'ultima cosa a stabilizzarsi. Però in questo momento ci sono due/tre aspetti che possono accelerare una crescita del PIL europeo.
1) La diminuzione del valore dell'euro (per i motivi descritti prima).
2) Il fatto che il tasso fissato dalla BCE è ancora all'1% (se si andasse verso un periodo di deflazione avrebbe ancora la possibilità di farlo scendere, sostenendo ulteriormente la crescita del PIL e di conseguenza nuovamente una riduzione della disoccupazione ed un aumento dell'inflazione).

Infine una considerazione che non ha implicazioni immediate con quanto scritto sopra: Le economie di alcuni paesi emergenti stanno crescendo troppo velocemente creando problemi di inflazione in quei paesi (in particolare mi riferisco a Cina e Brasile che hanno rivisto al rialzo le stime del PIL e dell'inflazione) e già da qualche mese c'è stato qualcuno che ha affermato che una crescita così asimmetrica delle economie mondiali non è auspicabile. Quindi una ripartenza dell'economia europea potrebbe essere sostenuta (a livello di decisioni politiche) anche da quelle economie che stanno avendo tassi di crescita troppo elevati.
Io credo che una data molto significativa è il 6 giugno, che corrisponde al prossimo G20.

Però le massicce manovre di consolidamento fiscale, con congelamenti e/o tagli dei salari al pubblico impiego, eliminazione di posizioni pensionistiche (falsi invalidi), ritardi di entrata in pensione e congelamento dei trattamenti previdenziali, aumenti delle tasse ecc. hanno nel breve termine efficacia pesantemente deflattiva, IMHO... anche perché generano paura in classi sociali mai in precedenza toccate da questo tipo di provvedimenti... ;)

Quelle economie emergenti stanno crescendo in virtù dell'espansione del credito in paesi ad alto potenziale di crescita, e questo è comprensibile, ma non dimenticherei che, Cina a parte, per gli altri paesi questi soldi vengono dal nostro sistema occidentale ad alto leverage... con la conseguenza che, in caso di crisi di liquidità, vi sarà richiamo dei capitali da questi paesi ai nostri, con inversione del carry trade: si vendono le valute HY, cedendo asset denominati in queste valute, e si rientra nelle valute occidentali e nel JPY... il che, per paradosso, aggrava la situazione della competitività di queste economie, anche se aiuta le elite finanziarie internazionali, che riescono a cogliere in anticipo i flussi di inversione e di rilancio del carry trade, e possono sfruttarli a proprio vantaggio...
 
Troppe emissioni reverse le mani forti ne sanno più di noi
E la nuova mediobanca 4,5? secondo voi regano 1,5 punti o si aspettano una risalita pesante dei rendimenti?
Il vero problema è capire quando l'inflazione inizia ad aumentare e con che velocità

le reverse floater hanno importi di emissione relativamente basso rispetto a tutta la carta emessa
 

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