Influenza "a": Obama dichiara in usa emergenza nazionale

Grazie Marco


Sì, certo. Vedi sotto



Bravo Picchio, sei stato in grado di risponderti da solo e di raggiungere le corrette informazioni :)
In sintesi e riassumendo:
a) Un vaccino per funzionare, deve stimolare una risposta immunitaria, non essere tossico e non infettare
b) Per non infettare il virus deve essere in qualche modo "non funzionante" e mantenere la possibilità di stimolare la risposta immunitaria: questo è difficile perchè se distruggi completamente il virus perdi la sua potenzialità immunogena. Quindi esistono vaccini di virus "rotto" (split=spezzato, fatto a pezzi) e di virus "attenuato". L'attenuato, in alcune condizioni, potrebbe "riattivarsi". Il processo di attenuazione e di split è quindi delicato e comporta una riduzione dell'immunogenità: per questo motivo si aggiunge un "adiuvante" che, stimolando il sistema immunitario, lo sensibilizza nei confronti del virus. L'adiuvante può dare dei problemi di iperstimolazione del sistema immunitario.
c) Per evitare questi potenziali problemi è ragionevole, ma solo ragionevole, non obbligatorio, evitare, per quest'anno vista la possibilità di doversi vaccinare contro L'H1N1 che è sicuramente adiuvato, di fare 2 vaccinazioni con l'adiuvato. Si possono anche fare, ma considerazioni sui grandi numeri, fanno preferire l'esporre la popolazione al non adiuvato anche se si sa che potenzialmente si perde un po' di protezione. Sappi comunque che nessuna vaccinazione è efficace nel 100% degli individui, ma 90-95% va bene, e se anche questa percentuale scende all' 80-85% va bene lo stesso
d) Esistono in commercio vaccini adiuvati e non adiuvati: basta andare dal farmacista sapendo cosa si vuole e controllando il foglietto. Non adiuvati ce ne sono diversi ma non posso fare "consigli per gli acquisti": comunque, vista la rapidità con cui hai raccolto le informazioni corrette, non avrai alcuna difficoltà a trovarli. Il tuo medico "potrebbe" saperlo, ma tu controlla.

Ciao

Grazie: la chiarezza è una alta dote. Ciao.
 
ITALIA:
Influenza h1n1 news: arriva il vaccino alle regioni ma il 60% dei medici lo rifiuta. Perché? E' così dannoso?
Influenza h1n1 news: arriva il vaccino alle regioni ma il 60% dei medici lo rifiuta. Perché? E' così dannoso? | Virgilio Genio
e
articolo firmato da SILVIO GARATTINI
Il Messaggero articolo

Venerdì 23 Ottobre 2009 [FONT=Arial,Times]di SILVIO GARATTINI[/FONT]

[FONT=Arial,Times]La vaccinazione dei medici è stata considerata una priorità non tanto per la protezione personale, ma soprattutto per evitare che un’eventuale massiva diffusione dell’infezione tra gli operatori sanitari paralizzi le attività del Servizio sanitario nazionale. Come mai i medici rifiutano questo intervento? Le ragioni sono molteplici. Anzitutto non sono mai stati molto propensi alla vaccinazione stagionale: stime approssimative indicano che solo un quarto dei medici usa il vaccino antinfluenzale, sostanzialmente perché la maggioranza dei medici è sana e ha pochi fattori di rischio. Inoltre, sulla base di quanto è avvenuto nell’emisfero australe, l’influenza H1N1 sembra colpire soprattutto i più giovani e cioè soggetti con età inferiore a quella della media dei medici. Il ragionamento che fanno i medici è quindi: se negli anni passati non ci siamo fatti vaccinare, perché dovremmo farlo quest’anno visto che in passato anche durante il periodo dell’epidemia influenzale non si sono mai avuti black-out nelle attività sanitarie del Paese? Infine non va sottovalutato il fatto che questo vaccino H1N1 a torto o a ragione è considerato un po’ improvvisato e poco sperimentato; crea apprensione anche la presenza di un cosiddetto adiuvante, che ha lo scopo di aumentare la risposta immunitaria alle proteine (antigeni) del virus influenzale. Questo adiuvante, contenente squalene, è stato ritenuto responsabile della “sindrome del Golfo”, presente negli americani che hanno combattuto in Iraq. Si tratta di una leggenda metropolitana che non ha base scientifica, considerando fra l’altro che lo squalene è un precursore del colesterolo e come tale presente nel nostro organismo. Quali sono quindi le ragioni che potrebbero spingere i medici a vaccinarsi? Essenzialmente ragioni etiche e cioè evitare il rischio di infettare ammalati che, avendo altre malattie acute e croniche, potrebbero avere conseguenze gravi, anche mortali, a causa di un’infezione influenzale. Forse l’opinione pubblica ancora non sa che ogni anno l’influenza può causare dai 5.000 agli 8.000 morti. Non dovrebbe destare quindi sorpresa che anche l’influenza H1N1 possa determinare lo stesso tipo di problemi. In realtà coloro che dovrebbero vaccinarsi prioritariamente non solo i medici ma anche tutti coloro che garantiscono servizi pubblici, dai pompieri agli agenti di polizia dovrebbero fare le due vaccinazioni: quella contro H1N1 e quella stagionale. Alcuni studi hanno stabilito che si possono fare contemporaneamente in due parti distinte del corpo, purché uno dei due vaccini, quello stagionale, sia privo di adiuvante. Nel caso in cui non sia possibile farlo contemporaneamente il consiglio è di attendere circa 3 settimane fra la somministrazione del primo e del secondo vaccino, possibilmente iniziando con il vaccino H1N1. Sui temi riguardanti questa nuova influenza c’è ancora un po’ di confusione nell’opinione pubblica, fondamentalmente a causa del sovrapporsi di informazioni a volte contraddittorie che rischiano di creare ansietà e incertezza. D’altra parte questo stato di cose è inevitabile conseguenza del fatto che abbiamo dovuto apprendere molte informazioni e in poco tempo su questo nuovo virus e sul modo più efficace e al tempo stesso più sicuro di contrastarne gli effetti patologici. Sappiamo sulla base dei dati disponibili che questa influenza non è diversa, almeno nella sintomatologia, da quella stagionale, tanto che si può distinguere solo sulla base dell’identificazione del virus in laboratorio. Per i casi gravi gli ospedali si sono attrezzati per rispondere in modo adeguato. Perciò, pur essendo ormai preparati ad aggiornare ogni ora le nostre conoscenze e a registrare eventuali sorprese, possiamo per ora guardare con relativa fiducia al prossimo futuro.[/FONT]
 
GERMANIA - Berlino, 19 Ott 2009
Influenza A: la vaccinazione è pronta ma non piace ai tedeschi

La campagna di vaccinazione gratuita contro l'influenza A H1N1 inizia oggi
in Germania. Si prevede la somministrazione di 50 milioni di dosi entro la
fine di gennaio. È la più imponente mobilitazione sanitaria del dopoguerra,
ma rischia di venire disertata dalla maggior parte della popolazione.

Un sondaggio demoscopico per conto della tv pubblica Ard ha rivelato durante
il fine settimana che solamente il 12 per cento dei tedeschi intendono farsi
vaccinare.

La maggior parte degli interpellati (39 per cento) hanno dichiarato di
rifiutare il vaccino. Un altro 27 per cento del campione si è mostrato
tendenzialmente contrario ("probabilmente no") mentre appena il 19 per cento
non esclude di giovarsi del vaccino.

Il 3 per cento non ha risposto al sondaggio. La gente è diffidente non solo
per gli eventuali effetti collaterali del nuovo vaccino, ma anche per l'allarme
suscitato dalla notizia che il ministero federale della Sanità avrebbe
acquistato un prodotto poco idoneo.

Secondo il virologo Alexander Kekulè, il vaccino Pandemrix (prodotto dall'inglese
Glaxo-Smithkline) per moltiplicare la sua efficacia, contiene un integratore
(squalene) che nella metà dei casi produce gonfiori, arrossamenti, emicrania
e dolori nelle ossa.

In un terzo dei casi la somministrazione di Pandemrix, a giudizio di Kekulè,
ha per conseguenza un diffuso stato di debolezza e febbre. Per questo
motivo, per i membri del governo federale e per il personale dei ministeri,
come anche per i militari tedeschi stazionati in Afghanistan, sono state
ordinate 200mila dosi di Celvapan, vaccino senza integratore prodotto da
Baxter.
Il trattamento privilegiato rappresenta "uno scandalo", a giudizio di
Wolf-Dieter Ludwig, presidente della Commissione per i farmaci. Michael
Kochen, presidente della Società tedesca di medicina generale, ha
sconsigliato il vaccino "perché il rischio di danni supera i benefici".
Intanto il quotidiano economico Handelsblatt ha fatto i primi conti della
pandemia giungendo alla conclusione che si tratta di "una benedizione di
miliardi" per l'industria farmaceutica.
Una dose di vaccino in Germania costa 14 euro, ma la somministrazione è
interamente a carico del sistema sanitario pubblico. Tra quest'anno e l'anno
prossimo, le azioni messe in campo contro l'influenza A dovrebbero generare
sul piano mondiale un fatturato aggiuntivo superiore a 8 miliardi di dollari
per i produttori del settore.



È sintomatico il boom del farmaco Tamiflu prodotto dal gruppo svizzero
Roche. Circa la metà dell'incremento dell'11 per cento registrato nel
fatturato dei primi nove mesi di quest'anno deriva dalle vendite di Tamiflu.

Nella graduatoria dei maggiori produttori del vaccino contro il virus H1N1
figura al primo posto il gruppo inglese Glaxo-Smithkline con 440 milioni di
dosi di vaccino per un valore di 3,5 miliardi di dollari. Al secondo posto i
francesi di Sanofi-Aventis (121 milioni di dosi / 722 milioni di dollari);
terza la svizzera Novartis (100 milioni di dosi/496 milioni di dollari);
quinta l'anglo-svedese Astra-Zeneca (42 milioni di dosi / 453 milioni di
dollari).
Tratto da: http://www.mednat.org/vaccini/influenza_suina.htm

--
dr. G. Paolo ****** - Giornalista (Albo speciale) - Consulente in Scienza
della Nutrizione e Medicine Biologico Naturali - webmaster di:
www.mednat.org
 
Le Donne Incinte?

Il problema esposto dal dottor Giorlandino, presidente della Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale
Influenza A: due donne in gravidanza su 3 rifiutano il vaccino

Il medico: "Il vaccino le spaventa più dell'influenza stessa"
© Matteo Clerici/NEWSFOOD.com - 22/10/2009

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Influenza A: due donne in gravidanza su 3 rifiutano il vaccino - Newsfood.com
 
posso riproporre l'articolo cambiano la formattazione?

C
ITALIA:
Influenza h1n1 news: arriva il vaccino alle regioni ma il 60% dei medici lo rifiuta. Perché? E' così dannoso?
Influenza h1n1 news: arriva il vaccino alle regioni ma il 60% dei medici lo rifiuta. Perché? E' così dannoso? | Virgilio Genio
e
articolo firmato da SILVIO GARATTINI
Il Messaggero articolo

Venerdì 23 Ottobre 2009 [FONT=Arial,Times]di SILVIO GARATTINI[/FONT]

[FONT=Arial,Times]La vaccinazione dei medici è stata considerata una priorità non tanto per la protezione personale, ma soprattutto per evitare che un’eventuale massiva diffusione dell’infezione tra gli operatori sanitari paralizzi le attività del Servizio sanitario nazionale. Come mai i medici rifiutano questo intervento? Le ragioni sono molteplici. Anzitutto non sono mai stati molto propensi alla vaccinazione stagionale: stime approssimative indicano che solo un quarto dei medici usa il vaccino antinfluenzale, sostanzialmente perché la maggioranza dei medici è sana e ha pochi fattori di rischio. Inoltre, sulla base di quanto è avvenuto nell’emisfero australe, l’influenza H1N1 sembra colpire soprattutto i più giovani e cioè soggetti con età inferiore a quella della media dei medici. Il ragionamento che fanno i medici è quindi: se negli anni passati non ci siamo fatti vaccinare, perché dovremmo farlo quest’anno visto che in passato anche durante il periodo dell’epidemia influenzale non si sono mai avuti black-out nelle attività sanitarie del Paese? Infine non va sottovalutato il fatto che questo vaccino H1N1 a torto o a ragione è considerato un po’ improvvisato e poco sperimentato; crea apprensione anche la presenza di un cosiddetto adiuvante, che ha lo scopo di aumentare la risposta immunitaria alle proteine (antigeni) del virus influenzale.Questo adiuvante, contenente squalene, è stato ritenuto responsabile della “sindrome del Golfo”, presente negli americani che hanno combattuto in Iraq. Si tratta di una leggenda metropolitana che non ha base scientifica, considerando fra l’altro che lo squalene è un precursore del colesterolo e come tale presente nel nostro organismo. Quali sono quindi le ragioni che potrebbero spingere i medici a vaccinarsi? Essenzialmente ragioni etiche e cioè evitare il rischio di infettare ammalati che, avendo altre malattie acute e croniche, potrebbero avere conseguenze gravi, anche mortali, a causa di un’infezione influenzale. Forse l’opinione pubblica ancora non sa che ogni anno l’influenza può causare dai 5.000 agli 8.000 morti. Non dovrebbe destare quindi sorpresa che anche l’influenza H1N1 possa determinare lo stesso tipo di problemi. In realtà coloro che dovrebbero vaccinarsi prioritariamente non solo i medici ma anche tutti coloro che garantiscono servizi pubblici, dai pompieri agli agenti di polizia dovrebbero fare le due vaccinazioni: quella contro H1N1 e quella stagionale. Alcuni studi hanno stabilito che si possono fare contemporaneamente in due parti distinte del corpo, purché uno dei due vaccini, quello stagionale, sia privo di adiuvante. Nel caso in cui non sia possibile farlo contemporaneamente il consiglio è di attendere circa 3 settimane fra la somministrazione del primo e del secondo vaccino, possibilmente iniziando con il vaccino H1N1. Sui temi riguardanti questa nuova influenza c’è ancora un po’ di confusione nell’opinione pubblica, fondamentalmente a causa del sovrapporsi di informazioni a volte contraddittorie che rischiano di creare ansietà e incertezza. D’altra parte questo stato di cose è inevitabile conseguenza del fatto che abbiamo dovuto apprendere molte informazioni e in poco tempo su questo nuovo virus e sul modo più efficace e al tempo stesso più sicuro di contrastarne gli effetti patologici. Sappiamo sulla base dei dati disponibili che questa influenza non è diversa, almeno nella sintomatologia, da quella stagionale, tanto che si può distinguere solo sulla base dell’identificazione del virus in laboratorio. Per i casi gravi gli ospedali si sono attrezzati per rispondere in modo adeguato. Perciò, pur essendo ormai preparati ad aggiornare ogni ora le nostre conoscenze e a registrare eventuali sorprese, possiamo per ora guardare con relativa fiducia al prossimo futuro.[/FONT]
 
Grazie Marco


Sì, certo. Vedi sotto



Bravo Picchio, sei stato in grado di risponderti da solo e di raggiungere le corrette informazioni :)
In sintesi e riassumendo:
a) Un vaccino per funzionare, deve stimolare una risposta immunitaria, non essere tossico e non infettare
b) Per non infettare il virus deve essere in qualche modo "non funzionante" e mantenere la possibilità di stimolare la risposta immunitaria: questo è difficile perchè se distruggi completamente il virus perdi la sua potenzialità immunogena. Quindi esistono vaccini di virus "rotto" (split=spezzato, fatto a pezzi) e di virus "attenuato". L'attenuato, in alcune condizioni, potrebbe "riattivarsi". Il processo di attenuazione e di split è quindi delicato e comporta una riduzione dell'immunogenità: per questo motivo si aggiunge un "adiuvante" che, stimolando il sistema immunitario, lo sensibilizza nei confronti del virus. L'adiuvante può dare dei problemi di iperstimolazione del sistema immunitario.
c) Per evitare questi potenziali problemi è ragionevole, ma solo ragionevole, non obbligatorio, evitare, per quest'anno vista la possibilità di doversi vaccinare contro L'H1N1 che è sicuramente adiuvato, di fare 2 vaccinazioni con l'adiuvato. Si possono anche fare, ma considerazioni sui grandi numeri, fanno preferire l'esporre la popolazione al non adiuvato anche se si sa che potenzialmente si perde un po' di protezione. Sappi comunque che nessuna vaccinazione è efficace nel 100% degli individui, ma 90-95% va bene, e se anche questa percentuale scende all' 80-85% va bene lo stesso
d) Esistono in commercio vaccini adiuvati e non adiuvati: basta andare dal farmacista sapendo cosa si vuole e controllando il foglietto. Non adiuvati ce ne sono diversi ma non posso fare "consigli per gli acquisti": comunque, vista la rapidità con cui hai raccolto le informazioni corrette, non avrai alcuna difficoltà a trovarli. Il tuo medico "potrebbe" saperlo, ma tu controlla.

Ciao

:bow::bow::bow:


Grazie mille
 

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