pensa te se quattro cornuti pelati devono decidere le sorti di un'azienda..
Se dopo questa settimana si troverà un accordo di massima, si arriverà al 18 settembre con in agenda: un Consiglio di gestione, un Comitato governance e un Comitato di sorveglianza. A ben vedere lo “snodo” di Mediobanca sembra decisivo per affrontare un’altra partita, di cui in questi giorni si continua a parlare: Telecom Italia. Anche in questo caso, per la verità, si parla del colosso telefonico italiano da mesi e mesi, sottolineando continuamente la perdita di valore del titolo in Borsa. Proprio nella giornata di apertura del “Workshop Ambosetti”, Telecom scivolava ai minimi del 1998, un euro e poco più. E anche nella ripresa del mercato di oggi, si vede che il titolo si riprende, ma di poco. Quindi l’ormai vecchio “tormentone” del nervosismo dei soci di Telco, la holding che fa da azionista di riferimento, si è fatto più insistente.
Si guarda in questo momento con attenzione ai movimenti di Telefonica, il grande socio spagnolo, il cui “numero uno” Cesar Alierta si incontrerà con l’amministratore delegato, Franco Bernabè, ma non solo con lui. Poi c’è una dichiarazione di Corrado Passera, ceo e aministratore delegato di Intesa-San Paolo, in cui si prospetta: “Aspettiamo che dai piani industriali vengano idee e proposte di gestione ordinaria e straordinaria”. Se si chiude il cerchio degli incontri con quello in programma per questa settimana tra Cesare Geronzi e Giovanni Bazoli, si possono prevedere diverse ipotesi. E’ ormai chiaro che il pressing di un socio come Marco Fossati (4,5 per cento della società) sia stato preso in considerazione anche all’interno di Telco. Gli spagnoli, dopo l’investimento di un anno fa, possono al momento contare minusvalenze superiori ai due miliardi di euro.
Ora, se all’ultima assemblea di Telco non sono emerse critiche sull’operato dei management, c’è sempre l’attesa che venga varato al più presto un piano industriale in grado di essere apprezzato sul mercato. Perché oltre al pressing di Fossati, oltre agli “spostamenti” di Alierta, rimane sempre agli atti una dichiarazione di Gilberto Benetton ( socio in Telco con Sintonia) fatta quest’estate, dove si ipotizzava anche una possibile uscita. In definitiva, si può dire che la partita di Telecom sia arrivata al punto giusto per inquadrare il problema di un nuovo piano industriale, quello del futuro della rete e quello delle grandi sinergie. Diceva in questi giorni un grande finanziere: “Dopo la questione della governance di Mediobanca, in agenda c’è il dossier Telecom”.
(Gianluigi Da Rold) 8 set 2008