Fleursdumal
फूल की बुराई
Le interviste del libro (“Market Wizards” di Jack Schwager), sono vivaci e piene di aneddoti colorati, ma sono anche quando di più importante è stato scritto sulla speculazione di borsa. Ho conosciuto un trader di Paul Tudor Jones che mi ha detto che "Market Wizards" è la lettura obbligatoria per chi va a lavorare con Tudor Jones. Questo perchè è l'unico libro in cui hai la possibilità di leggere la storia dei trader più famosi del mondo raccontata da loro stessi.
In ogni caso questo libro è il più famoso di tutti i libri di speculazione che esistono. Ho deciso di farne tradurre alcuni estratti, in particolare le interviste di Michael Marcus, Paul Tudor Jones, Ed Seykota, Richard Dennis, Bruce Kovner, Marty Schwartz perchè è veramente scoraggiante vedere che si continua a avvicinarsi alla borsa senza aver letto niente o al massimo qualche libretto italiano o libro americano di seconda mano solo perchè è tradotto.
--- L'intervista a MICHAEL MARCUS (prima parte) ---
Michael Marcus è stato uno dei top dieci trader nel mondo degli ultimi 30 anni.
Ha iniziato nel 1971-1972 con $3,0000 soldi presi a prestito dalla madre e dopo alcuni rovesci (narrati in questa intervista) è diventato un trader della famosa Commodity Corporation a fianco di Ed Seykota, dove nei primi 10 anni di attività ha moltiplicato il capitale del 2.500%. Da diversi anni opera in proprio usando un misto di trading system e di trading discrezionale.
La lezione che viene ogni intervista è diversa e sempre molto interessante perchè riflette l'esperienza reale dei pochi che partendo da poche migliaia di dollari hanno messo assieme fortune di decine o centinaia di milioni.
Nella prima parte di questa intervista Michael Marcus mostra come per diversi anni ha dovuto provare e riprovare, sempre in proprio e continuando a perdere, prima di acquisire le regole di base della speculazione.
----------------------------
(da “Market Wizards” di Jack Schwager, 1989, Harper Business ) ------------------------------------------------------------------------------.
Quando ti sei interessato per la prima volta ai futures?
Ero più o meno uno studente. Nel 1969 mi sono laureato alla Johns Hopkins, Phi Beta Kappa, tra i primi della mia classe. Ho preso il mio Ph.D. in psicologia alla Clark, e mi aspettavo di vivere la vita di un professore. Attraverso un amico comune, incontrai un tizio di nome John, che sosteneva di poter raddoppiare i miei soldi ogni due settimane, come un orologio. Mi suonava bene tutto questo. ( ride) Non credo di avergli neppur domandato in che modo potesse farlo. Era un'idea che mi piaceva tanto che non volevo sciupare le cose cercando di conoscere troppi fatti. Avevo paura che mi sarebbe venuto meno il coraggio.
Non eri scettico? Non ti sembrava un po' come un venditore di auto usate?.
No, non avevo mai fatto alcun investimento prima, ero ingenuo. Ho ingaggiato John, che era un junior a scuola da me, per trenta dollari alla settimana come consulente nel trading di commodities. Occasionalmente, ci mettevo patatine e soda. Lui sosteneva che era possibile sopravvivere con una dieta del genere.
E' tutto quello che lo pagavi? Non c'erano incentivi- patatine extra- se lui aveva successo?.
No.
Quanti soldi hai deciso di mettere per entrare nel business?.
Circa 1000 dollari che avevo messo da parte.
Poi cosa è successo?.
La mia prima volta in un ufficio di intermediazione fu molto, molto eccitante. Mi vestii con l'unico completo che possedessi e andammo a Baltimora, negli uffici della Reynolds Security. Era un ufficio molto grande, elegante, che faceva pensare a un mucchio di vecchio denaro. C'era mogano dappertutto e l'ufficio era permeato da un tono basso, reverenziale. Faceva molta impressione.
Il punto su cui si accentrava l'attenzione era rappresentato da un grande pannello su cui erano segnati i prodotti, di fronte all'ufficio, di quelli che cambiavano con un click alla vecchia maniera. Era molto eccitante sentire quel click, click, click. C'era una galleria da cui gli operatori potevano guardare il pannello, ma era così lontano che che dovevamo usare il binocolo per vedere i prezzi.
Anche questo era eccitante, perchè era come vedere una corsa di cavalli.
Il primo momento in cui mi sono reso conto che le cose potevano diventare preoccupanti fu quando una voce uscì dagli altoparlanti raccomandando l'acquisto della soia.
Guardai verso John, aspettandomi di vedere un'espressione di sicurezza e rassicurazione sulla sua faccia. Invece lui mi guardò e domandò ''Pensi che dobbiamo farlo?'' (ride) Immediatamente percepii che John non ne sapeva assolutamente nulla. Mi ricordo che la soia aveva un andamento tranquillo: 78,30; 78,40; 78,30; 78,40.
Facemmo l'ordine e, non appena ne avemmo in ritorno la conferma, quasi misticamente, i prezzi cominciarono ad andare giù con il loro click click.
Appena saputo che io ero entrato in gioco, il mercato lo prese come un segnale per iniziare a scendere. Penso di aver avuto un buon istinto anche allora, perchè subito dissi a John . '' Non stiamo combinando nulla di buono, andiamocene!'' Perdemmo circa 100 dollari in quel trade.
Quello successivo fu col mais, e successe la stessa cosa. John mi domandò se dovevamo fare l'affare e io dissi '' Bene, proviamo col mais'' Il risultato fu uguale.
Non sapevate proprio nulla di quello che stavate facendo? Non avevate letto nulla sulle commodities e sul trading?.
No, nulla.
Sapevate quanto vi costava ad ogni punto?.
Sì.
Apparentemente era l'unica cosa che sapevate.
Sì. L'affare successivo riguardava il frumento e andò come gli altri. Dopo ritornammo al mais e questo affare andò meglio: impiegammo tre giorni a perdere i nostri soldi. Misuravamo il successo dal numero di giorni che impiegavamo a perdere.
Abbandonavate sempre dopo circa 100 dollari di perdita?.
Sì, anche se in un affare persi almeno 200 dollari. Ero sotto di 500 dollari quando John se ne uscì con un'idea '' che avrebbe salvato la giornata''. Avremmo comprato pancette di maiale di agosto e venduto pancette di febbraio perchè lo scarto era più ampio delle spese di immobilizzo (il costo complessivo per prendere la consegna in agosto, immagazzinarla e riconsegnarla in febbraio). Disse che non avremmo potuto perdere in questo affare.
Capii vagamente l'idea e fui d'accordo per l'affare. Fu la prima volta che decidemmo di uscire per pranzo. Le altre volte eravamo stati troppo occupati a guardare il pannello, ma pensammo che era un affare di quelli in cui '' non si può perdere'', così potevamo anche andare.
Al nostro ritorno, mi sentii quasi annientato. Ricordo quella sensazione di shock, sgomento ed incredulità. Non dimenticherò mai l'immagine di John- era un ragazzo grassoccio, con occhiali spessi ed opachi- che si alza verso il pannello dei prezzi, pestando e agitando i pugni e gridando: ''Nessuno vuole fare un profitto garantito ?'' . Dopo, ho imparato che i maiali di Agosto non erano consegnabili a fronte di un contratto di febbraio. La logica dell'affare era viziata fin dall'inizio.
John aveva mai fatto del trading prima?.
No.
Allora da dove aveva tirato fuori questa storia che avrebbe raddoppiato i tuoi soldi ogni due settimane?
Non so, ma dopo questo affare, io ero annientato. Così dissi a John che, alla luce di quanto era successo, pensavo di saperne quanto lui- cioè nulla- perciò lo avrei licenziato. Basta patatine, basta soda. Non dimenticherò mai la sua risposta. Mi disse:''Stai facendo il più grosso errore della tua vita!'' Gli chiesi cosa avrebbe fatto.
Disse:'' Andrò alle Bermuda a lavare piatti per mettere insieme il capitale sufficiente a commerciare. Poi diventerò milionario e andrò in pensione'' La cosa che mi fece divertire molto fu che non disse ''Vado alle Bermuda e cerco un lavoro per mettere insieme il capitale per il commercio.'' Fu molto specifico: sarebbe andato a lavar piatti per poter fare i suoi commerci.
Che cosa successe poi a John?.
Non ne ho idea. Per quel che so, potrebbe essere alle Bermuda ed essere un milionario grazie all'aver lavato dei piatti.
Dopo ciò, riuscii a mettere insieme altri 500 dollari e feci alcuni affari con l'argento. Persi anche quelli. I miei primi otto affari, cinque con John e tre da solo, furono tutti in perdita.
Non ti è mai venuto in mente che forse il trading non era per te?.
No. Sono sempre andato bene a scuola, così pensavo che fosse solo un problema di avere la furbizia del mestiere. Mio padre, che era morto quando avevo 15 anni, aveva lasciato un 'assicurazione di 3000 dollari, che decisi di incassare nonostante il parere contrario di mia madre. Ma sapevo che avevo bisogno di imparare qualcosa prima di riprendere col trading. Lessi i libri di Chester Keltner sul frumento e sulla soia e mi abbonai anche al suo notiziario, che dà consigli di affari. Seguii il suo primo consiglio, che era di comprare frumento, e funzionò. Penso che realizzai il 4 per cento per staio ( 200 dollari) in quell'affare. Era la mia prima vincita ed era proprio eccitante.
Poi, nel periodo tra i notiziari, il mercato scese al mio prezzo originale d'acquisto, così comprai di nuovo e feci un profitto da solo. Mi sentii come se stessi sviluppando un certo fiuto per il commercio. Anche all'inizio, mi piaceva la sensazione di fare le cose da me.
Quello che successe dopo fu solo pura fortuna. Comprai tre contratti per il mais di dicembre nell'estate del 1970, basandomi sulle raccomandazioni di Keltner.
Fu l'estate in cui la malattia devastò i germogli del mais.
Quando fu la tua prima grossa vincita?.
Un affare che metteva insieme l'acquisto di mais, frumento e soia, in parte su suggerimento del notiziario ed in parte grazie al mio intuito. Alla fine di quella estate gloriosa, avevo accumulato 30.000 dollari, una somma principesca per me, che provenivo da una famiglia della media borghesia. Pensai che fosse la più bella cosa nel mondo.
Come decidesti quando prendere i profitti?.
Ne presi alcuni quando il mercato stava salendo ed alcuni quando iniziava a scendere. Globalmente ho avuto buonissimi utili.
Così, istintivamente, stavi facendo la cosa giusta anche allora?.
Sì. Poi quell'autunno frequentai una scuola di specializzazione a Worcester, Massachusetts, ma mi resi conto che non avevo voglia di pensare alla mia tesi. Invece di andare in classe, spesso sgusciavo all'ufficio della Paine Webber a Worcester per fare trading.
Me la passavo benissimo. Feci pochi soldi, non molti. Ero shoccato di vedermi saltare frequentemente i corsi, dal momento che ero stato uno studente assiduo alla Johns Hopkins. Realizzai che la laurea l'avevo, e nel dicembre 1970 abbandonai la scuola e andai a New York. Ci restai per un po'.
Quando mi chiedono che cosa ho fatto, dico molto pomposamente che ho speculato. Suonava bene.
Nella primavera del 1971 i grani tornarono di nuovo interessanti. Girava una teoria che la batteriosi avesse superato l'inverno- cioè che fosse sopravissuta e che avrebbe attaccato i germogli di nuovo. Decisi che quella volta mi sarei messo in buona posizione per la malattia.
Era una teoria di Keltner o solo una voce del mercato?.
Penso che anche Keltner ci credesse. Mi feci prestare da mia madre 20.000 dollari, aggiunsi i miei 30.000 e scommisi tutto sulla batteriosi. Comprai il numero massimo possibile di contratti per mais e frumento per 50.000 dollari di copertura. All'inizio il mercato restò fermo perchè c'era abbastanza paura della malattia da tenere su i prezzi. Non guadagnavo ma non perdevo. Poi un giorno – non lo dimenticherò mai – c'era un articolo sul Wall Street Journal con un titolo ''C'è più malattia sul pavimento dell'ufficio del commercio di Chicago che nei campi di mais del Midwest'' (ride).
Il mercato del mais aprì nettamente più basso ed abbastanza in fretta andò all'importo minimo.
(In molti mercati dei futures, il massimo di fluttuazione giornaliera del prezzo è delimitato da un limite specifico. Il limite più basso si riferisce al calo di questa grandezza, mentre il limite più alto si riferisce ad un quadagno equivalente. Se, come in quel caso, il prezzo d'equilibrio che sarebbe risultato dall'interazione delle forze del mercato libero stava sotto il limite minimo del prezzo, allora il mercato bloccherà il limite minimo – ad esempio – gli affari virtualmente cesseranno. Motivo: ci sarà un abbondanza di venditori, ma virtualmente nessuno intenzionato a comprare al prezzo bloccato al limite minimo.)
Stavi guardando il collasso del mercato?.
Sì, ero nell'ufficio di intermediazione a guardare il pannello mentre i prezzi cadevano.
Hai pensato di ritirarti durante la discesa prima che il mercato fosse bloccato al minimo? (limit-down).
Ho pensato che avrei dovuto ritirarmi, ma mi limitavo a guardare. Ero totalmente paralizzato. Speravo che il mercato girasse. Guardavo e guardavo e poi dopo il blocco al minimo non potevo più venirne fuori. Ebbi tutta la notte per pensarci, ma in realtà non avevo scelta. Non avevo altri soldi e dovevo uscirne. Il mattino dopo liquidai all'apertura tutte le mie posizioni.
Il mercato era di nuovo nettamente al ribasso all'apertura ?.
No, non nettamente, circa di 2 centesimi.
Quanto hai perduto nell'affare quando lo hai liquidato?.
Ho perso i miei 30.000 dollari, più 12.000 dei 20.000 di mia madre. Quella fu la mia lezione per l'aver scommesso tutto quanto avevo.
Cosa hai fatto dopo ?.
Ero veramente depresso. Decisi che avrei dovuto andare a lavorare. Dal momento che c'era recessione in quel momento, pensai che probabilmente non avrei potuto ottenere un lavoro veramente buono e avrei dovuto cercare di sistemarmi com una posizione inferiore. Vidi che persino quando mi sottoponevo ad interviste per posizioni per le quali ero insolitamente ben qualificato, non sembrava che fossi in grado di avere alcun lavoro. Alla fine realizzai che non riuscivo ad avere quei lavori perchè non volevo realmente averli.
Una delle migliori opportunità di lavoro che trovai fu un posto di analista ricercatore per le materie prime ai Reynold Securities. Scoprii che era più facile avere questa posizione migliore perchè loro capivano che la volevo davvero. Imparai che se miri a qualcosa che vuoi davvero, hai una probabilità molto più alta di ottenerlo perchè ti sta più a cuore.
Comunque, c'era una divisoria di vetro tra il mio ufficio e quello in cui stavano i broker. Avevo ancora il pallino del trading ed era proprio doloroso guardarli fare trading e fare festa.
Mentre tu stavi facendo solo ricerca ?.
Esatto, perchè agli analisti era decisamente proibito fare trading. Ma decisi che questo non mi avrebbe fermato. Chiesi un prestito di nuovo a mia madre, a mio fratello, alla mia ragazza ed aprii un conto presso un'altra ditta.
Elaborai con il mio broker un complicato sistema in codice per evitare che la gente al mio ufficio venisse a sapere che stavo violando i ruoli. Ad esempio, se dicevo ''c'era il sole'' significava una cosa, se dicevo ''è nuvoloso'' significava qualcosa d'altro.
Mentre cercavo di scrivere i miei report, continuavo a sbirciare attraverso la vetrata per vedere i prezzi sul grande pannello nell'ufficio principale. Quando vincevo, cercavo di nascondere il mio buon umore, quando perdevo, dovevo essere sicuro di non mostrare nulla in faccia. Penso che nessuno mai sospettasse, ma io mi sentivo in uno stato maniaco-depressivo per tutto quel tempo.
Mi sentivo torturato perchè volevo essere libero di fare del trading senza dover ricorrere a questa elaborata finzione.
In quel periodo hai guadagnato o perso soldi ?.
Ho perso. Era lo stesso vecchio ciclo del farmi prestare soldi e perderli in modo consistente.
Sapevi cosa stavi facendo di sbagliato ?.
Buona domanda. Di fondo, non avevo alcuna reale conoscenza dei principi del trading; stavo facendo tutto male. Poi nell'ottobre del 1971, mentre ero nell'ufficio del mio broker, incontrai una di quelle persone a cui attribuisco il mio successo.
Chi era ?.
Ed Seykota. E' un genio ed un grande trader che ha avuto un successo fenomenale. Quando lo incontri la prima volta aveva appena preso la laurea al MIT ed aveva sviluppato uno dei primi programmi per computer per sistemi tecnici di verifica e commercio. Ancora non so come Ed avesse così tanta conoscenza di trading così giovane.
Ed mi disse ''Penso che tu dovresti lavorare qui. Stiamo mettendo in piedi un gruppo di ricerca e tu puoi fare affari con il tuo conto''. Sembrava fantastico; il solo problema era che il direttore delle ricerche della ditta rifiutava di assumermi.
Perchè ?.
Non riuscivo a capire perchè, dal momento che scrivevo bene e avevo esperienza. Quando io lo pressai per avere un motivo, mi disse ''Non posso assumerti perchè tu sai già troppo e io voglio addestrare qualcuno''. Dissi '' Guarda, farò tutto quello che vuoi''. Alla fine lo convinsi ad assumermi.
Era davvero fantastico, perchè c'era Ed da cui imparare, e lui era già uno di successo. Era, di fondo, uno che seguiva il trend, che utilizzava principi classici del trading. Mi insegnò come ridurre le perdite, così come l'importanza di restare quando i futures guadagnano.
Ed mi forniva un eccellente modello di ruolo. Ad esempio, una volta, ero short di argento e il mercato iniziava giusto a mantenersi verso il basso, mezzo penny al giorno, un penny al giorno. Tutti gli altri sembravano fare i gradassi, parlando del perchè l'argento avrebbe dovuto salire perchè era così basso, ma Ed restava short. Disse ''il trend è verso il basso, e io resterò short finchè non cambia''. Ho imparato la pazienza da lui, per il modo in cui seguiva il trend.
L'esempio di Ed ti ha trasformato in un trader ?.
Non all'inizio. Io continuavo a perdere, anche con Ed lì.
Ti ricordi cosa stavi ancora facendo di sbagliato in quel periodo ?.
Penso che non fossi ancora paziente a sufficienza per aspettare una situazione chiara e definita.
Hai pensato di accodarti a Ed, visto che era così pieno di successo ?.
No, non riuscivo a fare così.
Hai mai pensato semplicemente di smettere ?.
A volte ho pensato che forse avrei dovuto smettere col commercio perchè era doloroso continuare a perdere. In ''Fiddler on the roof'' c'è una scena in cui il protagonista alza gli occhi e parla con Dio. Io avrei voluto alzare gli occhi e dire ''Sono davvero così stupido?''.
E mi sembrava di udire una risposta chiara ''No, non sei stupido. Devi solo continuare''. E così ho fatto.
In quel periodo, ero molto in amicizia con un broker di Shearson quasi in pensione, molto gentile, pieno di comprensione e di successo, di nome Amos Hostetter.
Gli piaceva quello che scrivevo e avevamo l'abitudine di parlare. Amos rinforzò molte delle cose che Ed mi aveva insegnato. Stavo acquisendo gli stessi principi da due persone.
Elaboravi raccomandazioni per la ditta in quel periodo ?.
Sì.
E come andavano a finire ?.
Erano migliori perchè io ero più paziente. Comunque, ero del tutto a corto di soldi e di persone che avrebbero potuto prestarmeli. Ma avevo ancora una strana forma di fiducia che avrei potuto di nuovo in qualche modo rientrare nel verso giusto. Guadagnavo solo 12.500 dollari l'anno, ma riuscivo a risparmiarne 700. Poichè non era neppure abbastanza per aprire un conto, aprii un conto congiunto con un amico che mise lui pure 700 dollari.
Eri tu ad avere il controllo totale del conto comune ?.
Sì, il mio amico non sapeva nulla dei mercati. Eravamo nel luglio 1972 e, in quel momento, in un regime di prezzi controllati. Da quanto si poteva supporre anche il mercato dei futures era sotto controllo.
E' il congelamento dei prezzi di Nixon ?.
Sì.Per quanto mi ricordo, il prezzo del compensato era teoricamente congelato a 110 dollari per 1000 feet quadrati. Il compensato era uno dei mercati che avevo analizzato per la ditta. Il prezzo era cresciuto fino a circa 110 dollari, e io feci uscire una newsletter “orso”, in cui dicevo che anche se gli approvvigionamenti erano scarsi, dal momento che i prezzi non potevano oltrepassare i 110 dollari, non c'era nulla da perdere a stare short a 110.
Come faceva il governo a mantenere i prezzi ai limiti stabiliti? Che cosa evitava che la fornitura e la domanda imponessero un prezzo più alto ?.
Era contro la legge che i prezzi andassero più alti.
Vuoi dire che i produttori non potevano far pagare di più ?.
Esatto. Quello che stava succedendo era che il prezzo veniva mantenuto artificialmente basso e c'è una legge economica che un prezzo artificialmente basso produce uno short. Così si svilupparono degli short nel compensato, ma anche il mercato dei futures era sotto restrizione. Comunque, nessuno era sicuro; era una specie di area grigia.
Un giorno, mentre guardavo il pannello delle quotazioni, il prezzo raggiunse i 110 dollari; poi raggiunse i 110.10; poi i 110.20.
In altre parole il prezzo dei futures lavorava al 20% al di sopra del tetto legale. Così cominciai a chiamare in giro per vedere cosa sarebbe successo, ma nessuno sembrava saperlo.
Il mercato del compensato era l'unico che eccedeva il prezzo congelato ?.
Sì. Comunque non succedeva nulla. Mi sembra che il mercato abbia chiuso quel giorno in qualche punto al di sopra dei 110 dollari. Il giorno dopo aprì circa a 110.80. Feci i seguenti ragionamenti: se lasciano quotare oltre i 110 oggi, possono lasciare commerciare comunque. Così comprai un contratto. Alla fine, il compensato andò a 200 dollari. Dopo l'acquisto del primo contratto, e la crescita dei prezzi, era solo questione di reinvestire e tenere la posizione.
Era il tuo primo affare grosso dopo l'insuccesso nel mercato del mais?
Sì.
Il mercato a pronti del compensato restò a 110 dollari ?.
Il mercato dei futures funzionava come un approvvigionamento da ultima spiaggia per gli utilizzatori che non potevano approvvigionarsi altrimenti.
In fondo, creava un doppio mercato, una sorta di mercato nero legale ?.
Sì. Quelli che erano stati boicottati perchè non avevano alcuna relazione di lunga durata con i produttori potevano comprare il compensato ad un prezzo più alto sul mercato dei futures. I produttori erano arrabbiatissimi al pensiero di dover vendere al prezzo legale congelato.
Perchè i produttori non hanno giusto venduto futures e consegnato in base a contratto, in opposizione alla vendita sul mercato a pronti al prezzo controllato ?.
I più intelligenti lo stavano imparando, ma era l'infanzia del trading dei futures nel compensato e molti produttori non erano così sofisticati. Alcuni produttori forse non erano sicuri che fosse legale fare ciò. Anche se pensavano poi che lo fosse, i loro avvocati devono aver detto ''Forse la gente può comprare compensato a qualsiasi prezzo nei futures, ma è meglio che noi non vendiamo e spediamo al di sopra del tetto legale''. Ci si faceva molte domande.
Il governo cercò mai di interferire col mercato dei futures ?.
Non esattamente, ma ritornerò su questo. In pochi mesi,700 dollari erano cresciuti a 12.000 nel mercato del compensato.
=> Era l'unico business che avevi in piedi?.
Sì. Poi mi venne la brillante idea che lo stesso short ci sarebbe stato nel legname. Scommisi ogni cosa in un affare proprio come avevo fatto con quello del mais/frumento, aspettandomi che anche il legname sarebbe andato oltre il tetto del prezzo.
=> Come si comportava il legname in quel momento?.
Non faceva nulla. Guardava il compensato andare da 110 a 200 dollari. Dal momento che erano entrambi prodotti del legno, e il legname era anche in short di offerta, ragionai che il legname poteva crescere- e avrebbe potuto. Comunque, dopo che ebbi comprato legname a circa 130 dollari, il governo ricollegò quanto era successo col compensato e prese la decisione di non permettere la stessa cosa col legname.
Il giorno dopo in cui ero diventato long, un qualche ufficiale governativo se ne venne fuori con l'annuncio che sarebbero diventati più severi con quelli che speculavano sul legname e che stavano cercando di portare il mercato per la stessa via del compensato. Il mercato del legname crollò su questa affermazione. Ero così giù che stavo quasi per essere rovinato di nuovo.Ci fu un periodo di due settimane in cui continuarono a fare la stessa affermazione. Il mercato si stabilizzò proprio ad un livello al di sopra del quale sarei stato spazzato via. Avevo soldi a sufficienza solo per stare fermo nella mia posizione.
=>Il mercato era a 130 quando hai comparto. A quanto era in quel momento?.
Circa a 117 dollari.
=> Così, anche se la grandezza del calo era molto più piccola del prezzo raggiunto nel compensato, perdesti almeno altrettanti soldi, visto che avevi una posizione più consistente nel legname di quanto non la avessi avuta nel compensato.
Giusto.In quelle due settimane ero costantemente in pericolo di essere spazzato via. Sono state le peggiori due settimane della mia vita. Andai tutti i giorni all'ufficio pronto a darci sù.
=> Volevi farlo per smettere di star male o per salvare qualche soldo?.
Tutte e due le ragioni. Ero così nervoso che non riuscivo a far smettere di tremare le mie mani.
=> Quanto vicino sei andato ad essere di nuovo spazzato via?.
I miei 12.000 dollari erano andati a 4000 .
=> Ti sei detto '' Non posso credere di averlo fatto di nuovo?''.
Sì, ed è stata l'ultima volta che l'ho fatto. L'ultima volta che ho puntato tutto su un unico affare.
=>Poi cosa è successo?.
Riuscii a restare fermo, ed il mercato alla finè cambiò. C'era uno short ed il governo non sembrava avere la volontà di fermare il mercato dei futures.
=> A darti la capacità di restare fermo è stata qualche informazione o coraggio?.
Soprattutto disperazione, benchè ci fosse un qualche punto di sostegno nei grafici che il mercato non sembrava poter neutralizzare. Così stetti fermo. Alla fine di quell'anno, i 700 dollari, che avevo portato a 12.000 e poi sotto, a 4.000, erano adesso 24.000. Dopo quell'esperienza così spaventosa, non ho più commerciato al di sopra delle mie possibilità.L'anno dopo, il 1973, il governo iniziò a ritoccare i controlli del prezzo. Dal momento che questi avevano creato numerosi short artificiali, quando i controlli furono ritoccati ci fu un enorme corsa verso l'alto delle borse. Tutto salì. I prezzi raddoppiarono in molti mercati, ed io fui capace di trarre vantaggio dall'incredibile leva offerta dai bassi margini dei futures. Le lezioni apprese da Seykota sullo stare sui mercati seguendo i trend più consistenti rese davvero. Nel 1973, il mio conto crebbe da 24.000 a 64.000 dollari.
=> In quel periodo, stavamo vedendo qualcosa di completamente nuovo. Ricordo quei mercati. Persino dopo che i prezzi erano saliti solo del 10 per cento della loro crescita potenziale, storicamente, sembrava come lo spostamento prodotto da un prezzo molto alto. Che cosa ti fece capire che i prezzi avrebbero potuto salire tanto di più?.
A quel tempo, politicamente ero di destra e questo si accompagnava bene con l'essere un allarmista sull'inflazione.La teoria che il demoniaco
governo stesse costantemente attuando un deprezzamento monetario diede la prospettiva migliore per fare business nei mercati inflattivi della metà degli anni 70.
=> Era la teoria giusta nel momento giusto.
Certo. I mercati erano così ''fertili''per fare trading che avrei potuto fare molti errori e comunque guadagnare.
=> Trading esclusivamente sul long?.
Sì. Tutto stava andando su. Anche se stavo realizzando molto bene, feci un terribile sbaglio. Durante il grandioso rialzo del mercato della soia, quello che andò da 3.25 a quasi 12 dollari, impulsivamente realizzai i miei profitti e mi liberai di tutto.Stavo cercando di essere fantasioso invece di stare col trend. Ed Seykota non si sarebbe liberato di nulla finchè non fosse cambiato il trend. Così Ed restava ed io ero fuori e guardavo in agonia come la soia raggiunse il limite massimo per dodici giorni consecutivi. Ero molto competitivo, ed ogni giorno entravo nell'ufficio sapendo che lui era dentro ed io fuori. Odiavo andare al lavoro, perchè sapevo che la soia sarebbe stata di nuovo al limite e io non potevo entrare.
=> Questa esperienza di non essere in un mercato in corsa fu più grave o no di quella di perdere soldi?.
Molto di più. Tanto di più che un giorno sentii che non potevo più sopportarlo e presi dei tranquillanti per alleviare la mia angoscia mentale. Dal momento che questo non funzionò, qualcuno disse ''perchè non prendi qualcosa di più forte, la torazina?.''
Mi ricordo di aver preso questa torazina a casa e di essere andato al lavoro con la metropolitana. Le porte iniziarono a chiudersi mentre stavo entrando e caddi. All'inizio non feci alcun collegamento con la torazina. Comunque, tornai a casa e caddi proprio sulla porta di casa. Era forte così. Mi mise del tutto fuori gioco e non andai al lavoro quel giorno. Quello fu il punto basso della mia carriera nella speculazione.
=> Non hai mai gettato la spugna e sei rientrato nel mercato della soia?.
No, avevo paura di perdere.
=> Nonostante questo errore, hai detto che hai portato il tuo conto fino a 64.000 dollari entro la fine dell'anno. Cos'è successo dopo?.
A quel tempo ,occasionalmente dovevo andare al Cotton Exchange. Avevo una spinta di adrenalina quando sentivo quelli che facevano trading che urlavano e strillavano. Sembrava il posto più eccitante del mondo. Ma avevo saputo che bisognava poter far vedere 100.000 dollari per entrare. Dal momento che virtualmente non avevo alcun patrimonio al di fuori del mio conto di borsa, non potevo qualificarmi.
Continuavo a far soldi sui mercati, e dopo parecchi mesi avevo superato i 100.000 dollari. Nello stesso tempo, Ed Seykota mi raccomandò di andare long col caffè. Feci così, ma misi un fermo vicino al prezzo massimo al di sotto del mercato nel caso andasse giù. Il mercato andò giù e io fui subito stoppato Ed, comunque, poichè seguiva i trend maggiori, non aveva alcuno stop e finì per restare bloccato in un prezzo al limite minimo di mercato per molti giorni di seguito.
Ogni giorno, Seykota era bloccato in una posizione di perdita, mentre io ero fuori. Questa era l'esatto contrario della situazione della soia, quando era lui ad essere in una posizione di vincita ed io ero fuori.
Non ci potevo fare niente, ma mi sentivo pieno di gioia.Mi domandavo ''Che tipo di posto è mai questo che la gioia più grande si trova quando qualcun altro se la sta passando brutta?.'' A quel punto capii che stavo diventando troppo competitivo, e decisi di diventare agente di borsa al N.Y Cotton Exchange.
=> Sembra persino più competitivo.
Sì, forse, ma non lo era.
=> Non avevi nessun dubbio sull'essere un agente di borsa- il fatto che stavi riducendo il tuo campo di opportunità ad un solo mercato?.
Avevo qualche timore. Per come è andata, avrei dovuto essere molto preoccupato. Comunque, il pensiero di fare il trading in borsa era molto eccitante. La verità era che mentre ero molto bravo a scegliere i trade, ero una frana nella parte esecutiva. Ero molto timido, troppo per urlare a voce alta per farmi sentire in borsa. Finii per affidare i miei ordini ad un agente mio amico, che li trattava per me. Andò avanti per alcuni mesi, finchè realizzai cosa stavo facendo.
=> Il tuo approccio ai mercati era quello del position trader anche se eri in borsa?.
Sì, ma era al di là della timidezza.
=> Così, presuppongo che molti giorni tu non facessi neanche trading.
Esatto.
=> C'era qualche vantaggio ad essere in borsa?.
No, non per me. Ma ho imparato molto da quell'esperienza, e la raccomanderei a chiunque voglia diventare un miglior trader. Ho usato per anni quello che ho imparato lì.
=> Che tipo di cose hai imparato?.
Si sviluppa un senso soprattutto subconscio del mercato in borsa. Si impara a misurare il movimento dei prezzi dall'intensità delle voci nel ring. Ad esempio, quando è attivo ed in movimento e poi diventa quieto, è spesso un segno che non andrà molto più in là. Ancora, quando il ring è moderatamente rumoroso ed all'improvviso diventa molto rumoroso, invece di essere un segnale che il mercato è pronto per esplodere, come si può pensare, indica di fatto che sta andando verso una maggior quantità di ordini opposti.
=> Ma come usi questo tipo di informazioni una volta fuori dalla borsa?. Hai detto che le cose che hai imparato in borsa ti hanno aiutato dopo.
Ho imparato l'importanza dei punti grafici giornalieri , come dei primi high giornalieri. Stando ai punti chiave giornalieri, potevo prendere delle posizioni più ampie di quelle che potevo poi tenere, e se non funzionava immediatamente, lo avrebbe fatto in fretta. Ad esempio , ad un punto critico giornaliero, potevo prendere una posizione da venti contratti, invece che da tre-cinque contratti come potevo tenere, usando uno stop estremamente vicino. Il mercato o decollava e partiva o io ero fuori. Certe volte potevo fare 300, 400 punti o più, con solo un rischio di 10 punti. Questo succedeva perchè, essendo stato in borsa, sapevo come il mercato risponde a quei punti giornalieri.
Il mio trading in quei giorni era un po' come essere un surfer. Stavo cercando di colpire la cresta dell'onda nel momento giusto. Ma se non funzionava, io ne venivo fuori. Era un bel colpo fare alcune centinaia di punti senza rischiare quasi niente. Più tardi ho usato questa tecnica del surfer come un desk trader. Benchè l'approccio funzionasse molto bene allora, non penso che avrebbe funzionato bene nei mercati di oggi.
=> E' perchè i mercati sono diventati più mutevoli?.
Certo. Allora, se il mercato raggiungeva un punto grafico giornaliero, poteva superarlo, partire all'insù e non guardare più indietro. Oggi spesso rientra.
=> Qual'è allora la risposta?.
Io penso che il segreto sia diminuire il numero dei trade che si fanno. I migliori trade sono i soli in cui tutte le tre cose sono a tuo favore: i dati fondamentali, quelli tecnici e il tono del mercato. Innanzitutto, i dati fondamentali devono suggerire che c'è uno squilibrio di offerta o domanda, che potrebbe andare a finire in un maggior movimento. Secondariamente, il grafico deve mostrare che il mercato si sta muovendo nella direzione suggerita dai dati fondamentali. Da terzo, quando escono le news, il mercato deve reagire in un modo che riflette il tono psicologico giusto. Ad esempio, un mercato ''toro'' dovrebbe passar sopra a news ''orso'' e rispondere con molta forza a news ''toro''. Se riesci a restringere la tua attività solo a questo tipo di trade, devi per forza guadagnare, in ogni mercato, in qualsiasi circostanza.
=> E' questo modo più ristretto di intendere il trade che hai da ultimo adottato?.
No, perchè di fondo il gioco mi piaceva troppo. Sapevo che avrei dovuto stare solo in quegli ottimi trade, ma trading per me era un piacere e un hobby. Sostituì molte cose nella mia vita. Misi il piacere del divertimento davanti ai miei stessi criteri. Comunque, la cosa che mi ha salvato è che quando un trade incontra tutti i miei criteri, ci entro con una posizione 5/6 volte maggiore di quella che utilizzo negli altri trade.
=> I tuoi profitti venivano dai trade che incontravano i criteri?.
Sì.
=> Gli altri trade andavano in pareggio?.
Gli altri andavano in pareggio e mi divertivano.
=> Hai tenuto nota di quali erano in modo da capire come andavano le cose?.
Solo mentalmente. Il mio scopo negli altri trade era giusto quello di andare in pareggio. Sapevo che i soldi veri sarebbero stati fatti con i trade che soddisfacevano i miei criteri. Ci saranno sempre trade che soddisfano quelle richieste, ma possono essere pochi, così si deve essere molto più pazienti.
=> Perchè sono meno quei trade?. Il mercato è diventato più sofisticato?.
Sì. Ci sono molti più trader professionali rispetto ai miei primi tempi.Allora potevo raggiungere un obiettivo semplicemente conoscendo le indicazioni che mi avevano insegnato Ed Seykota e Amos Hostetter. Oggi tutti conoscono quei principi. Si fanno trade in stanze piene di computers e persone brillanti. Allora, guardavi il cartellone e avresti comprato mais quando si spostava all'insù un punto grafico chiave. Un ora dopo l'operatore del silos per cereali avrebbe ricevuto una chiamata dal suo broker e avrebbe potuto comprare. Il giorno dopo, l'ufficio di brokeraggio avrebbe raccomandato il trade, spingendo il mercato un po' più in sù. Il terzo giorno, avremmo avuto un riacquisto di scoperto da parte di quelli che avevano sbagliato, e poi qualche nuovo acquisto da parte dei dentisti del mondo, che alla fine avevano avuto il suggerimento che era il momento giusto di comprare. Allora, io ero uno dei primi a comprare perchè ero uno dei pochi trader professionali in gioco. Avrei liquidato vendendo ai dentisti molti giorni dopo.
=> Stai parlando di trade a breve termine. Non facevi trade per movimenti maggiori?.
Ho fatto qualche trade del genere, ma spesso realizzavo i miei profitti in due o tre giorni solo in quel tipo di trade.
=> Quando rientravi nel mercato?.
Bè, i dentisti non avrebbero mantenuto le loro posizioni, perchè avevano comprato al momento sbagliato. Così quando il mercato fosse ritornato indietro, io sarei rientrato. Oggi il momento in cui il mercato oltrepassa un punto grafico chiave è avvertito da una folla intera di trader.
=> Così le speculazioni il “seguito in ritardo” non c'erano più?.
Certo, l'operatore del silos di cereali ha già scommesso. I dentisti non contano perchè il loro livello di partecipazione al trade è infinitesimale.
=> E' perchè oggi hanno i loro soldi investiti con managers dei fondi invece di fare trade loro stessi?.
Certo, e anche se i dentisti sono ancora lì, loro fanno dei trade da un lotto, che è una posizione senza significato quando i managers dei fondi stanno facendo trade a centinaia a clip.Adesso si deve quasi fare al contrario. Ci si deve domandare,''Non è forse vero che tutti i miei amci professionisti del trade son già dentro, così chi c'è ancora che compra?.''Non ci si doveva preoccupare di questo prima, perchè rimaneva sempre qualcuno che comprava- la gente che riceveva le informazioni o reagiva più lentamente. Oggi, tutti sono ugualmente decisi, ugualmente veloci.
=> I mercati sono più inclini alle false rotture?.
Sì, molto di più.
=> I sistemi che seguono i trend sono allora destinati alla mediocrità?.
Penso di sì. Penso che l'era del seguire il trend sia finita finchè e a meno che ci sia un particolare squilibrio del mercato che annulla tutto il resto. (La siccità del 1988 nella zona dei cereali, che si sviluppò subito dopo quest'intervista, è l'esempio perfetto del tipo di eccezione che Marcus descrive.) Un'altra eccezione ci sarebbe se entrassimo in un ambiente fortemente inflattivo o deflattivo.
=> In altre parole, a meno che non ci sia qualche forza molto potente, che possa travolgere tutto il resto.
Sì.
=> Negli ultimi cinque - dieci anni i mercati sono cambiati per il fatto che i manager professionisti adesso sono responsabili di una proporzione molto più ampia dell'attività speculativa, contrariamente ai piccoli speculatori che tendono a commettere ogni tipo di errore?.
I mercati sono cambiati. La prova è che Richard Dennis, che ha operato bene per molti anni, ha perso oltre il 50 per cento dei fondi che governava nel 1988. L'approccio dei sistemi che seguono il trend non funziona più. Il problema è che una volta che hai individuato un trend ed hai preso posizione, qualsiasi altro può farlo. Dal momento che non c'è rimasto nessuno che compra, il mercato cambia direzione e ti spinge fuori. Una delle ragioni per le quali non abbiamo più molti trend buoni è che le banche centrali prevengono il fatto che le fluttuazioni delle valute si sottraggano dal controllo prendendo il verso contrario del trend.
=>Non hanno sempre fatto così?.
Non credo. Se guardi il grafico del debito del tesoro delle banche centrali straniere, vedrai che è cresciuto in maniera astronomica negli ultimi pochi anni. Le banche straniere sembra che stiano rilevando da investitori privati stranieri per finanziare i nostri debiti da speculazione.
=> Cosa pensi che significhi per il trading, e hai cambiato il tuo stile di trading a causa di ciò?.
Una volta, speculavo molto sulle valuta. Ad esempio, negli anni dopo la prima elezione di Reagan in cui il dollaro era molto forte, io avevo preso una posizione consistente in 600 milioni di marchi tra il mio conto personale e quello della compagnia. A quel tempo, si trattava di circa 300 milioni di dollari. Era un buon tetto. Ero probabilmente uno dei maggiori speculatori in valuta del mondo, banche incluse. Era molto faticoso, perchè era un mercato aperto 24 ore. Quando andavo a dormire, dovevo svegliarmi quasi ogni due ore per controllare i mercati. Mi sarei sintonizzato con ogni centro più importante dall'apertura: Australia, Hong Kong, Zurigo e Londra. Ha ucciso il mio matrimonio. Oggi, cerco di evitare le valute, perchè mi sento che è una situazione del tutto politica; devi individuare che cosa faranno le banche centrali.
=> Quando speculavi attivamente con le valute, stavi su la notte perchè avevi paura di venir sorpreso nella parte sbagliata di una fluttuazione importante prima dell'apertura dei mercati negli Stati Uniti?.
Sì.
=> Hai sempre speculato così, o sei rimasto preso abbastanza volte che hai cominciato a fare trading ventiquattro ore su ventiquattro?.
E' successo abbastanza volte da rendermi sospettoso.
=> C'era una grande manovra di diosavanzo che avresti potuto evitare speculando all'estero?.
Esatto. Ad esempio, ricordo una volta, alla fine del 1978, il dollaro era malandato, ogni giorno a un nuovo minimo. E' successo nel periodo in cui cooperavo e speculavo con Bruce Kovner. Avevamo l'abitudine di parlare per ore ogni giorno. Un giorno, ci accorgemmo che il dollaro era diventato misteriosamente forte. C'era un intenso movimento del prezzo che non poteva venire spiegato da nessuna informazione. Ci liberammo subito delle nostre posizioni di valuta long. Quel week-end, il PresidenteCarter annunciò un programma di sostegno al dollaro. Se avessimo aspettato fino alla prossima sessione di trading negli States, saremmo rimasti senza nulla. Questa situazione illustra uno dei principi in cui credevamo, cioè che i grandi giocatori, inclusi i governi, facevano sempre vedere le loro carte. Se vedevamo un movimento a sorpresa del prezzo, contrario a noi, che non capivamo, spesso venivamo fuori e cercavamo il motivo dopo.
=> Mi ricordo bene quel mercato. I mercati dei futures di valuta erano bloccati limit-down per molti giorni in fila dopo quell'annuncio.Devi essere uscito proprio vicino al top di quel mercato.
In quella speculazione abbiamo fatto una grande uscita. Comunque, il punto è che credo, che le banche centrali europee vengono informate dei maggiori cambi che stiamo per fare, e spesso agiscono prima degli annunci della politica degli Stati Uniti. Di conseguenza, la fluttuazione del prezzo si fa vedere prima in Europa, anche se avviene a causa di qualcosa a cui noi diamo inizio. Se è un'azione iniziata dagli europei, la fluttuazione del prezzo sicuramente si avrà prima lì. Io penso che le ore migliori per speculare sono spesso in Europa. Se avessi un periodo in cui intendessi dedicare la mia vita al trading, vorrei vivere in Europa.
=> Andiamo indietro e aggiungiamo qualcosa alla tua storia di trader. Dove sei andato dopo aver deciso di smettere con la Borsa?.
Ricevetti una chiamata da Amos Hostetter, che mi aveva conosciuto da Shearson. A quel tempo, stava speculando un po' anche per la Commodities Corp. Amos mi disse che sarebbe stato bene considerare di entrare nella Commodities Corp. come trader. A quel tempo, le loro teorie erano che ingaggiavano tutti quei gran econometristi come trader. Avevano gente come Paul Samuelson con loro. Venne loro l'idea di invitarmi ad un incontro.La prima domanda era, ''Che articoli ha scritto; in quali giornali è stato pubblicato?.'' Io avevo un B.A. in arti liberali ed era tutto. Sulla riga c'era scritto ''Specula solo''. Tutti pensarono che fosse buffo.
=> Ma non erano in affari per far soldi speculando?.
Non credevano che fosse possibile fare davvero dei soldi senza avere un Ph.D. Ma Amos li convinse a darmi un'opportunità. Ritengo di essere stato il primo trader senza Ph.D. che loro abbiano mai ingaggiato. Mi fecero iniziare con 30.000 dollari nell'agosto 1974. Dopo circa dieci anni, avevo portato quel conto ad 80 milioni di dollari. Quelli sono stati davvero dei begli anni.
=> Hai moltiplicato gli originali 30.000 dollari in 80 milioni oppure hanno aggiunto dei soldi lungo la via?.
Dopo i primi pochi anni mi diedero altri 100.000 dollari per speculare. Dopo di allora, ne prendevano sempre via. In quegli anni, erano in fase espansionistica e tassarono i trader del 30 per cento all'anno per pagare per le loro spese.
Così dovevi fare un 30 per cento all'anno per tenere a livello il tuo conto. Devi avere avuto qualche anno di incredibile ritorno data la crescita del tuo conto-particolarmente alla luce di quell'handicap.
Facevo almeno il 100 per cento all'anno per anni ed anni.
=> Quale è stato il tuo anno migliore?.
Deve essere stato il 1979. E' stato un anno incredibile. Ho preso oro quando andò su oltre 800 dollari.
=> Hai preso tutto il movimento?.
Ero dentro e fuori, ma ricordo di averne preso una gran parte - 100 dollari ad oncia alla volta. Era un tempo avventuroso. In quei giorni, compravo oro in Australia, Hong Kong lo mandava su di 10 dollari, cresceva di altri 10 a Londra, ed al momento in cui apriva N.Y. ero in grado di vendere con 30 dollari di profitto.
=> Sembra che ci fosse un vantaggio enorme a comprare oro nei mercati stranieri piuttosto che negli States.
Allora, mi era di vantaggio stare in California, perchè io ero già sveglio a speculare in Hong Kong mentre i miei colleghi di N.Y. dormivano. Ricordo quando ho sentito dell'invasione dell'Afghanistan nei notiziari televisivi. Ho chiamato Hong Kong per vedere se qualcuno lo sapeva, ma sembrava di no; il prezzo non stava cambiando. Ero in grado di acquistare 200.000 once d'oro prima che qualcun altro sapesse cosa stava succedendo.
=> Cioè 2.000 contratti!. Hai avuto qualche problema di liquidità per il fatto che occupavano posizione di tale ampiezza ad Hong Kong?.
No, mi diedero la roba, ma ovviamnete si sono ubriacati per farlo. Mi venne detto nella mia ultima visita ad Hong Kong che non avrei dovuto visitare la borsa dell'oro. Alcuni ancora ricordano quell'episodio.
=> Sapevano chi c'era dall'altra parte del trade?.
Sì, lo sapevano.
Pensavano che tu sapessi qualcosa?.
No, probabilmente pensarono solo che io fossi matto, a entrare e comprare tutto quell'oro. Poi, quando la notizia venne fuori circa cinque dieci minuti dopo , tutti iniziarono ad affannarsi. Ebbi un guadagno immediato di 10 dollari ad oncia su 200.000 once.
=> E' difficile da credere che tu abbia potuto fare una valutazione in base alle notizie della televisione.
Lo so. E' stata la prima, l'ultima e la sola volta, ma l'ho fatto.
=> Quel particolare mercato dell'oro terminò con una salita ed una ricaduta quasi verticali. Sei uscito in tempo?.
Sì, venni fuori a 750 dollari durante la crescita. Mi son sentito male, quando ho visto l'oro andare su a circa 900 dollari. Ma più tardi, quando tornò indietro a 400, mi sentii molto meglio.
=> Alla fin dei conti, sei uscito molto bene. Che cosa ti ha suggerito che eravamo vicini al top?.
Allora, avamo molti mercati selvaggi. Uno dei miei convincimenti era di uscire quando la volatilità e il momentum diventavano assolutamente dissennati. L'unico modo che utilizzavo per misurarli era con i giorni limite. Allora, era normale che ci fossero tante situazioni in cui il mercato sarebbe andato per un numero consecutivo di giorni al limite up. Nel terzo giorno di limite up, avrei iniziato a diventare molto, molto cauto. Quasi sempre sarei uscito al quarto giorno di limite up. E, se fossi in qualche modo sopravvissuto con qualche parte della mia posizione così a lungo, avevo una regola imperativa di uscire nel quinto giorno di limite up. Mi obbligavo ad uscire dal mercato in quella situazione di volatilità.
=> La tua trasformazione da trader perdente in uno di grande successo coincise con la grande fase toro nelle borse che va dai primi alla metà degli anni 70. Quanto dei tuoi primi successi era dovuto alla tua abilità di trader e quanto al mercato?.
Onestamente, penso che i mercati erano così buoni, che se compravi e tenevi non potevi perdere. Ci sono tante storie di altri successi. Vennero create delle fortune.
=> Ma molte di quelle persone non hanno mantenuto le loro fortune.
E' vero. Ma io fui molto fortunato. Quando i mercati diventarono di nuovo difficili, io ero un buon trader. Allora, avevo davvero imparato il mio mestiere. Inoltre, allora, avevo il vantaggio di essere diventato molto esperto in un mercato: il cacao. Per almeno due anni, non trattai nulla eccetto cacao, per le informazioni e l'aiuto che mi venivano da Helmut Weymar (il fondatore delle Commodities Corp). Helmut era un incredibile esperto nel cacao. Scrisse un libro che era così profondo che non riuscivo a capire neanche la copertina. Inoltre, aveva ogni tipo di amicizia in quel business. Con la conoscenza e le informazioni avute da Helmut ed i suoi amici, mi sentivo di conoscere l'universo del cacao come non avevo mai conosciuto alcun mercato prima.
Questa fase del trading quasi esclusivo col cacao ovviamente si concluse. Che cosa successe?.
Helmut si ritirò dal trade del cacao.
Presumo che Helmut non avesse successo quanto te nel trading.
Lasciami solo dire che ho speculato sulle informazioni di Helmut molto meglio di quanto non fece lui.
Escludendo i primi anni in cui perdevi, ci furono dei trade che spiccano perchè particolarmente traumatici?.
Ma, io non mi sarei mai permesso di venir imbrigliato in disatri potenzialmente intimidatori. La situazione peggiore mi capitò durante il periodo in cui speculavo pesantemente in valuta. Stavo andando bene e mi potevo permettere di avere una posizione consistente. Quella volta avevo una posizione veramente ampia in marchi quando la Bundesbank entrò e decise di punire gli speculatori. Io chiamai proprio quando questo stava succedendo e scoprii che ero fuori di 2 milioni e mezzo di dollari in circa cinque minuti. Così uscii, piuttosto che vedere la perdita dei due milioni e mezzo diventare una di dieci milioni di dollari. Poi fui costretto ad affrontare la fastidiosa esperienza di guardare il mercato che recuperava interamente la caduta.
Quanto tempo dopo che eri rientrato?.
Circa mezzora.
Sei rientrato?.
No, a quel punto mi avevano tolto tutta l'energia.
In retrospettiva, pensi di aver fatto la cosa giusta tirandoti fuori da quel trade?.
Sì, ma ancora mi dispiace pensare che se me ne fossi stato lì seduto senza far nulla, sarei stato O.K. invece di perdere 2 milioni e mezzo di dollari.
Investivi parte dei soldi che guadagnavi nel trade, oppure continuavi a metterli nel tuo conto?.
Io ho fatto molti cattivi investimenti ed ho perso una parte notevole dei soldi fatti speculando. Quando facevo del trade alla grande, volevo avere una ragione per continuare a farlo, così spendevo soldi in modo selvaggio. Nello stesso momento, ho posseduto circa dieci case ed è finita che ho perso soldi in ognuna di esse. Alcune le ho vendute senza avervi trascorso neanche una notte. Avevo un servizio di charter e ci ho perso molti soldi. Ad un certo punto, mi resi conto che per ogni dollaro fatto trading, il 30 per cento andava al governo, il 30 per cento serviva a supportare i miei apparecchi, ed il 20 per cento a supportare le mie proprietà. Così mi decisi alla fine a vendere tutto.
Sembra come se tu fossi tanto saggio come trader quanto eri ingenuo come investitore.
Sì, ero incredibilmente ingenuo. Di moltissime transazioni patrimoniali - soprattutto in California - ho perso soldi in tutte eccetto una. Sono probabilmente l'unica persona vivente che può arrogarsi questo dubbio elemento distintivo.
Perchè pensi di avere avuto così poco successo nei tuoi investimenti?.
Facevo tutto sulla spinta delle emozioni. Non analizzavo nulla.
In un certo senso, stavi ripetendo l'errore dei tuoi primi anni di esperienza come trader: coinvolgerti in qualcosa di cui non sapevi nulla e perdere soldi. Non è suonato alcun campanello?. Sembra quasi che tu abbia un istinto autodistruttivo che ti porta a perdere i tuoi soldi in qualche modo.
Assolutamente sì. Ho perso probabilmente più della metà dei soldi che ho fatto.
Durante il periodo in cui facevi tutte queste sciocchezze, nessuno ha cercato di scuoterti per le spalle e di dirti ''Capisci quello che stai facendo?.''
Sì, ma ogni volta che qualcuno del mio staff lo faceva, lo fulminavo. A quel tempo, impiegavo sessanta o settanta persone. Oltre a tutti i miei business in perdita, dovevo far su un gruzzolo solo per pagare gli stipendi. Francamente, molti dei soldi che ho guadagnato se ne sono semplicemente andati nelle fogne.
Queste perdite hanno avuto un impatto emotivo come quello delle perdite nel trading?. La ragione di questa domanda è che mi sembra che tu parli molto spassionatamente di queste perdite negli investimenti.
Sì, mi dispiace realizzare che matto sono stato, ma ho imparato a non essere così attaccato alle cose materiali. L'ho accettato come una lezione di vita. Ho imparato che non ho bisogno di avere una casa in ogni posto bello del mondo, posso stare in un hotel e passeggiare sulla spiaggia o inerpicarmi su per un sentiero. Oppure, se proprio voglio viziarmi, posso affittare un aereo; non devo acquistarlo.
Va bene, questo ha certamente senso, ma quello che voglio dire è che sospetto che se tu avessi perso la stessa quantità di denaro nel trading, sarebbe sta un'esperienza molto più traumatica. E' perchè il tuo ego non era attaccato a queste altre imprese?.
Sì, sono sicuro che è vero. Spesso penso che, almeno, sono stato bravo in una cosa. Mi sembra che il trading sia l'unica cosa nella quale sono veramente bravo. Se non fosse per questo, probabilmente avrei finito pulendo scarpe.
Pensi che essere un buon trader sia una capacità innata?.
Penso che essere nella schiera superiore dei trader di successo richieda una abilità innata, un dono. E' come essere un grande violinista. Ma essere un trader competente e guadagnare è una abilità che si impara.
Essendo passato attraverso l'intera esperienza del trading, dal fallimento all'estremo successo, quale consiglio di base potresti dare ad un trader che inizia o ad uno che perde?.
La prima cosa che direi è di scommettere sempre meno del 5 per cento del tuo denaro in ogni singola idea. In questo modo ti puoi sbagliare più di venti volte; ci vorrà molto tempo per perdere i tuoi soldi. Voglio sottolineare che il 5 per cento si applica ad una idea. Se tu prendi una posizione long in due diversi mercati di cereali correlati, questa è ancora una sola idea. La seconda cosa che consiglierei è di usare sempre degli stop. Voglio dire di inserirli, perchè questo ti obbliga ad uscire ad un certo punto.
Prima di entrare hai sempre messo il punto al quale saresti uscito?.
Sì. Ho sempre fatto così. Si deve fare così.
Nel tuo caso penserei che tu non potessi mettere uno stop a causa dell'ampiezza dei tuoi ordini.
Sì, ma può farlo il mio broker.
Quando piazzi un ordine per entrare in una posizione, è accompagnato da un ordine per uscire?.
Certo. Un'altra cosa è che se la posizione non sembra così giusta appena la prendi, non sentirti imbarazzato a cambiare idea ed uscire.
Così, se metti su il trade e cinque minuti dopo non sembra giusto, non ti dici ''Se esco in fretta, il mio broker penserà che sono un idiota?.''
Sì, è così. Se diventi insicuro su una posizione, e non sai cosa fare, devi solo uscire. Puoi sempre rientrare. Quando c'è un dubbio, esci e facci su una bella dormita. L'ho fatto molte volte e il giorno dopo ogni cosa era chiara.
Qualche volta rientri subito dopo essere uscito?.
Sì, spesso il giorno dopo. Finchè sei dentro non puoi pensare. Quando sei fuori, puoi pensare lucidamente di nuovo.
Quale altro consiglio daresti ad un novello trader?.
Forse la regola più importante è quella di restare sugli ordini che vinconoe tagliare quelli che perdono. Sono entrambi ugualmente importanti. Se non stai con quelli che vincono, non sarai capace di pagare le tue perdite. Inoltre devi seguire le tue proprie idee. Perchè io ho così tanti amici che sono trader di talento, che ogni tanto devo ricordare a me stesso che se cerco di fare trading alla loro maniera, con le loro idee, perderò. Ogni trader ha punti di forza e di debolezza. Alcuni sono bravi a restare sugli ordini vincenti, ma possono anche tenere un po' troppo a lungo quelli che perdono. Altri possono bloccare i loro vincenti un po' troppo presto, ma sono veloci a prendersi le perdite. Fino a quando resti attaccato al tuo stile personale, riesci a prendere il buono ed il cattivo del tuo approccio. Quando cerchi di incorporare lo stile di un altro, spesso finisci col peggio di entrambi gli stili. L'ho fatto tante volte.
E' un problema perchè non hai lo stesso tipo di fiducia in un trade che non è tuo?.
Esattamente. In ultima analisi, hai bisogno di avere il coraggio di mantenere la posizione ed affrontare il rischio. Se ti viene in mente ''Sono in questo trade perchè c'è Bruce,'' allora non avrai il coraggio di restarci attaccato. Così puoi anche non esserci dentro in prima posizione.
Parli ancora con gli altri trader dei mercati?.
Non troppo. Negli anni, mi è soprattutto costato denaro. Quando parlo con gli altri trader, cerco di mantenere una grande consapevolezza del fatto che devo ascoltare me stesso. Cerco di prendere le loro informazioni senza esserne troppo influenzato.
Penso che stiamo parlando di trader di talento, e questo nondimeno non fa differenza
. Se non è la tua propria idea, ti causa confusione nel tuo trading?.
Certo. Devi essere consapevole che il mondo è molto sofisticato e domandare a te stesso:'' Quanti ci sono a muoversi su questa particolare idea?.'' Devi stare attento se il mercato ha già svalutato la tua idea.
Come puoi fartene un'idea?.
Usando gli indicatori classici riferiti al momentum ed osservando il tono del mercato. Quanti giorni dietro fila il mercato è restato giù o su?. Qual'è la lettura degli indici di sentiment?.
Puoi pensare a qualche buon esempio di tono del mercato che ti ha spinto a rovesciare la tua idea in un trade?.
L'illustrazione più classica a cui posso pensare è uno dei mercati toro della soia alla fine degli anni 70. In quel periodo, la soia era in un grandissimo short. Una delle cose a spingere su il mercato erano i report settimanali del governo che indicavano forti ordini per l'export e forti vendite. Io stavo mantenendo una posizione long molto pesante nella soia e qualcuno dalla Commodities Corp. mi chiamò per mostrarmi le ultime previsioni dell'export. Disse, ''Ho novità buone e novità brutte.'' Io risposi. '' O.K., quali sono le buone?.'' '' Quelle buone sono che la previsione degli ordini per l'esportazione è fantastica. Quelle cattive sono che tu non hai un limite di posizione ( il massimo permesso di ampiezza di una posizione speculativa).'' Si aspettavano che il mercato sarebbe stato al limite up per i prossimi tre giorni. Di fatto, cominciai a sentirmi un po' depresso di non aver una posizione più ampia. Il giorno dopo, feci entrare un ordine per comprare più contratti all'apertura, propio nel caso avessi fortuna ed il mercato si muovesse prima di bloccarsi al limite up. Mi sedetti a gustarmi il divertimento. Il mercato aprì al limite up come ci si aspettava. Subito dopo l'apertura, notai che venivano registrate molte battute, come se il mercato stesse lavorando al limite up. Poi i prezzi scivolarono via dal limite up proprio quando il mio broker chiamava per riferire sui miei ordini. Il mercato iniziava ad andare giù. Mi dissi, ''Si pensava che la soia restasse tre giorni al limite up, e non possono nemmeno tenere il limite la prima mattina.'' Chiamai immediatamente il mio broker e freneticamente gli dissi di vendere, vendere, vendere!.
Sei uscito con tutta la tua posizione?.
Non solo, ma ero anche così ecciatto che persi il conto di quanto stavo vendendo. Mi era successo per caso di essere short di una considerevole quantità di soia, che ricomprai a 40-50 centesimi di meno. E' stata l'unica volta che ho guadagnato molto da un errore.
Mi ricordo una situazione come quella. Era il mercato toro del cotone dove i prezzi raggiunsero quasi 1 dollaro a pound. Ancora oggi, ricordo che ero long col cotone e la previsione settimanale dell'export venne fuori mostrando mezzo milione di balle di cotone per l'export verso la Cina. Era la previsione più toro che avessi mai visto nell'export del cotone. Ma invece di aprire al limite up il giorno dopo, il mercato aprì solo circa 150 punti più in alto e poi cominciarono i movimenti. Questa dimostrò di essere il livello giusto.
Un altro esempio interessante, mi ricordo, si ebbe quando eravamo in un periodo veramente inflazionistico e tutti i mercati della borsa operavano con degli eccessi di rialzo o ribasso. In un giorno particolarmente violento quasi tutti i mercati raggiunsero il limite up. Quel giorno, il cotone andò al limite up, ritornò indietro e per quel giorno finì solo di poco più alto. Quello era il punto più alto del mercato. Ogni altra cosa rimase bloccata al limite up, ma il cotone non vide più la luce del giorno.
E' la regola implicita che se trovi un comportamento comune nei mercati, vendi quello che è più lento non appena inizia a calare?.
Devi assolutamente ridurre una puntata quando il mercato reagisce molto in relazione ad ogni altra cosa. Quando le novità sono buone e il mercato non può andare oltre, allora devi essere sicuro di essere short.
Quale tipo di false credenze sui mercati mette in difficoltà la gente?.
Penso che la causa principale dell'incapacità finanziaria sia credere che puoi contare sugli esperti per aiutarti. E' possibile, se conosci l'esperto giusto. Ad esempio, se ti capita di essere il barbiere di Paul Tudor Jones, e lui sta parlando del mercato, non è una cattiva idea stare ad ascoltare. Tipicamente, comunque, questi cosiddetti ''esperti'' non sono trader. Il tuo broker nella media non potrà mai essere in milioni di anni un trader. Sono stati persi più soldi dando retta ai broker che in qualsiasi altra maniera. Trading richiede un coinvolgimento personale intenso. Devi fare tu i tuoi compiti, questo è il consiglio che dò alla gente.
Qualche altra falsa credenza?.
La folle convinzione che c'è cospirazione nei mercati. Ho conosciuto molti dei grandi trader del mondo, e posso dire che il 99 per cento delle volte il mercato è più grande di qualsivoglia persona e prima o poi va dove vuole andare. Ci sono eccezioni, ma non durano a lungo.
Hai attribuito molto del tuo successo a Ed ed Amos che ti hanno insegnato i principi del trading. Hai insegnato a tua volta ad altri trader?.
Sì. Il mio miglior risultato, nel senso che è diventato il miglior trader con cui io abbia mai lavorato, ed anche un buon amico, è Bruce Kovner.
Quanto del suo successo lo attribuisci al tuo addestramento e quanto era semplicemente il suo talento?.
La prima volta che ho incontrato Bruce, era uno scrittore ed un professore; nel tempo libero, faceva un po' di trade. Rimasi stupito dalla vastità della conoscenza di trading che aveva accumulato in così poco tempo. Ricordo il primo giorno che l'ho incontrato, ho cercato di impressionarlo con concetti complicati. Ecco qua, un trader di professione che, in quei giorni, spendeva quindici ore al giorno a fare del trading e ad analizzare i mercati, e non potevo trovare nulla che lui non capisse. Ho riconosciuto il suo talento immediatamente.
Questo si riferisce alla sua intelligenza, ma c'era qualcosa in lui che ti ha detto che sarebbe diventato un buon trader?.
Sì, la sua obiettività. Un buon trader non può essere rigido. Se riesci a trovare qualcuno che è realmente aperto a vedere qualsiasi cosa, allora hai trovato l'ingrediente grezzo di un buon trader- e io lo vidi subito in Bruce. L'ho saputo dal primo momento in cui l'ho conosciuto che sarebbe stato un grande trader. Quello che cercai di fare fu convogliare verso Bruce i principi che Ed e Amos mi avevano insegnato, assieme ad alcune delle abilità che avevo acquisito da me. Il mio miglior trading mi capitò quando io e Bruce stavamo collaborando; abbiamo fatto alcuni trade fenomenali. Ci furono anni in cui io ero su del 300 per cento e lui del 1000 per cento. Aveva un dono veramente grande.
Pensi di esserti arenato come trader?.
Assolutamente. Nel 1983 ho iniziato a spegnermi nel trading. Ho sentito che dovevo ricaricare le batterie.
Quanto è importante il coraggio nel trading?.
Il coraggio è molto importante. Non conosco alcun gra
In ogni caso questo libro è il più famoso di tutti i libri di speculazione che esistono. Ho deciso di farne tradurre alcuni estratti, in particolare le interviste di Michael Marcus, Paul Tudor Jones, Ed Seykota, Richard Dennis, Bruce Kovner, Marty Schwartz perchè è veramente scoraggiante vedere che si continua a avvicinarsi alla borsa senza aver letto niente o al massimo qualche libretto italiano o libro americano di seconda mano solo perchè è tradotto.
--- L'intervista a MICHAEL MARCUS (prima parte) ---
Michael Marcus è stato uno dei top dieci trader nel mondo degli ultimi 30 anni.
Ha iniziato nel 1971-1972 con $3,0000 soldi presi a prestito dalla madre e dopo alcuni rovesci (narrati in questa intervista) è diventato un trader della famosa Commodity Corporation a fianco di Ed Seykota, dove nei primi 10 anni di attività ha moltiplicato il capitale del 2.500%. Da diversi anni opera in proprio usando un misto di trading system e di trading discrezionale.
La lezione che viene ogni intervista è diversa e sempre molto interessante perchè riflette l'esperienza reale dei pochi che partendo da poche migliaia di dollari hanno messo assieme fortune di decine o centinaia di milioni.
Nella prima parte di questa intervista Michael Marcus mostra come per diversi anni ha dovuto provare e riprovare, sempre in proprio e continuando a perdere, prima di acquisire le regole di base della speculazione.
----------------------------
(da “Market Wizards” di Jack Schwager, 1989, Harper Business ) ------------------------------------------------------------------------------.
Quando ti sei interessato per la prima volta ai futures?
Ero più o meno uno studente. Nel 1969 mi sono laureato alla Johns Hopkins, Phi Beta Kappa, tra i primi della mia classe. Ho preso il mio Ph.D. in psicologia alla Clark, e mi aspettavo di vivere la vita di un professore. Attraverso un amico comune, incontrai un tizio di nome John, che sosteneva di poter raddoppiare i miei soldi ogni due settimane, come un orologio. Mi suonava bene tutto questo. ( ride) Non credo di avergli neppur domandato in che modo potesse farlo. Era un'idea che mi piaceva tanto che non volevo sciupare le cose cercando di conoscere troppi fatti. Avevo paura che mi sarebbe venuto meno il coraggio.
Non eri scettico? Non ti sembrava un po' come un venditore di auto usate?.
No, non avevo mai fatto alcun investimento prima, ero ingenuo. Ho ingaggiato John, che era un junior a scuola da me, per trenta dollari alla settimana come consulente nel trading di commodities. Occasionalmente, ci mettevo patatine e soda. Lui sosteneva che era possibile sopravvivere con una dieta del genere.
E' tutto quello che lo pagavi? Non c'erano incentivi- patatine extra- se lui aveva successo?.
No.
Quanti soldi hai deciso di mettere per entrare nel business?.
Circa 1000 dollari che avevo messo da parte.
Poi cosa è successo?.
La mia prima volta in un ufficio di intermediazione fu molto, molto eccitante. Mi vestii con l'unico completo che possedessi e andammo a Baltimora, negli uffici della Reynolds Security. Era un ufficio molto grande, elegante, che faceva pensare a un mucchio di vecchio denaro. C'era mogano dappertutto e l'ufficio era permeato da un tono basso, reverenziale. Faceva molta impressione.
Il punto su cui si accentrava l'attenzione era rappresentato da un grande pannello su cui erano segnati i prodotti, di fronte all'ufficio, di quelli che cambiavano con un click alla vecchia maniera. Era molto eccitante sentire quel click, click, click. C'era una galleria da cui gli operatori potevano guardare il pannello, ma era così lontano che che dovevamo usare il binocolo per vedere i prezzi.
Anche questo era eccitante, perchè era come vedere una corsa di cavalli.
Il primo momento in cui mi sono reso conto che le cose potevano diventare preoccupanti fu quando una voce uscì dagli altoparlanti raccomandando l'acquisto della soia.
Guardai verso John, aspettandomi di vedere un'espressione di sicurezza e rassicurazione sulla sua faccia. Invece lui mi guardò e domandò ''Pensi che dobbiamo farlo?'' (ride) Immediatamente percepii che John non ne sapeva assolutamente nulla. Mi ricordo che la soia aveva un andamento tranquillo: 78,30; 78,40; 78,30; 78,40.
Facemmo l'ordine e, non appena ne avemmo in ritorno la conferma, quasi misticamente, i prezzi cominciarono ad andare giù con il loro click click.
Appena saputo che io ero entrato in gioco, il mercato lo prese come un segnale per iniziare a scendere. Penso di aver avuto un buon istinto anche allora, perchè subito dissi a John . '' Non stiamo combinando nulla di buono, andiamocene!'' Perdemmo circa 100 dollari in quel trade.
Quello successivo fu col mais, e successe la stessa cosa. John mi domandò se dovevamo fare l'affare e io dissi '' Bene, proviamo col mais'' Il risultato fu uguale.
Non sapevate proprio nulla di quello che stavate facendo? Non avevate letto nulla sulle commodities e sul trading?.
No, nulla.
Sapevate quanto vi costava ad ogni punto?.
Sì.
Apparentemente era l'unica cosa che sapevate.
Sì. L'affare successivo riguardava il frumento e andò come gli altri. Dopo ritornammo al mais e questo affare andò meglio: impiegammo tre giorni a perdere i nostri soldi. Misuravamo il successo dal numero di giorni che impiegavamo a perdere.
Abbandonavate sempre dopo circa 100 dollari di perdita?.
Sì, anche se in un affare persi almeno 200 dollari. Ero sotto di 500 dollari quando John se ne uscì con un'idea '' che avrebbe salvato la giornata''. Avremmo comprato pancette di maiale di agosto e venduto pancette di febbraio perchè lo scarto era più ampio delle spese di immobilizzo (il costo complessivo per prendere la consegna in agosto, immagazzinarla e riconsegnarla in febbraio). Disse che non avremmo potuto perdere in questo affare.
Capii vagamente l'idea e fui d'accordo per l'affare. Fu la prima volta che decidemmo di uscire per pranzo. Le altre volte eravamo stati troppo occupati a guardare il pannello, ma pensammo che era un affare di quelli in cui '' non si può perdere'', così potevamo anche andare.
Al nostro ritorno, mi sentii quasi annientato. Ricordo quella sensazione di shock, sgomento ed incredulità. Non dimenticherò mai l'immagine di John- era un ragazzo grassoccio, con occhiali spessi ed opachi- che si alza verso il pannello dei prezzi, pestando e agitando i pugni e gridando: ''Nessuno vuole fare un profitto garantito ?'' . Dopo, ho imparato che i maiali di Agosto non erano consegnabili a fronte di un contratto di febbraio. La logica dell'affare era viziata fin dall'inizio.
John aveva mai fatto del trading prima?.
No.
Allora da dove aveva tirato fuori questa storia che avrebbe raddoppiato i tuoi soldi ogni due settimane?
Non so, ma dopo questo affare, io ero annientato. Così dissi a John che, alla luce di quanto era successo, pensavo di saperne quanto lui- cioè nulla- perciò lo avrei licenziato. Basta patatine, basta soda. Non dimenticherò mai la sua risposta. Mi disse:''Stai facendo il più grosso errore della tua vita!'' Gli chiesi cosa avrebbe fatto.
Disse:'' Andrò alle Bermuda a lavare piatti per mettere insieme il capitale sufficiente a commerciare. Poi diventerò milionario e andrò in pensione'' La cosa che mi fece divertire molto fu che non disse ''Vado alle Bermuda e cerco un lavoro per mettere insieme il capitale per il commercio.'' Fu molto specifico: sarebbe andato a lavar piatti per poter fare i suoi commerci.
Che cosa successe poi a John?.
Non ne ho idea. Per quel che so, potrebbe essere alle Bermuda ed essere un milionario grazie all'aver lavato dei piatti.
Dopo ciò, riuscii a mettere insieme altri 500 dollari e feci alcuni affari con l'argento. Persi anche quelli. I miei primi otto affari, cinque con John e tre da solo, furono tutti in perdita.
Non ti è mai venuto in mente che forse il trading non era per te?.
No. Sono sempre andato bene a scuola, così pensavo che fosse solo un problema di avere la furbizia del mestiere. Mio padre, che era morto quando avevo 15 anni, aveva lasciato un 'assicurazione di 3000 dollari, che decisi di incassare nonostante il parere contrario di mia madre. Ma sapevo che avevo bisogno di imparare qualcosa prima di riprendere col trading. Lessi i libri di Chester Keltner sul frumento e sulla soia e mi abbonai anche al suo notiziario, che dà consigli di affari. Seguii il suo primo consiglio, che era di comprare frumento, e funzionò. Penso che realizzai il 4 per cento per staio ( 200 dollari) in quell'affare. Era la mia prima vincita ed era proprio eccitante.
Poi, nel periodo tra i notiziari, il mercato scese al mio prezzo originale d'acquisto, così comprai di nuovo e feci un profitto da solo. Mi sentii come se stessi sviluppando un certo fiuto per il commercio. Anche all'inizio, mi piaceva la sensazione di fare le cose da me.
Quello che successe dopo fu solo pura fortuna. Comprai tre contratti per il mais di dicembre nell'estate del 1970, basandomi sulle raccomandazioni di Keltner.
Fu l'estate in cui la malattia devastò i germogli del mais.
Quando fu la tua prima grossa vincita?.
Un affare che metteva insieme l'acquisto di mais, frumento e soia, in parte su suggerimento del notiziario ed in parte grazie al mio intuito. Alla fine di quella estate gloriosa, avevo accumulato 30.000 dollari, una somma principesca per me, che provenivo da una famiglia della media borghesia. Pensai che fosse la più bella cosa nel mondo.
Come decidesti quando prendere i profitti?.
Ne presi alcuni quando il mercato stava salendo ed alcuni quando iniziava a scendere. Globalmente ho avuto buonissimi utili.
Così, istintivamente, stavi facendo la cosa giusta anche allora?.
Sì. Poi quell'autunno frequentai una scuola di specializzazione a Worcester, Massachusetts, ma mi resi conto che non avevo voglia di pensare alla mia tesi. Invece di andare in classe, spesso sgusciavo all'ufficio della Paine Webber a Worcester per fare trading.
Me la passavo benissimo. Feci pochi soldi, non molti. Ero shoccato di vedermi saltare frequentemente i corsi, dal momento che ero stato uno studente assiduo alla Johns Hopkins. Realizzai che la laurea l'avevo, e nel dicembre 1970 abbandonai la scuola e andai a New York. Ci restai per un po'.
Quando mi chiedono che cosa ho fatto, dico molto pomposamente che ho speculato. Suonava bene.
Nella primavera del 1971 i grani tornarono di nuovo interessanti. Girava una teoria che la batteriosi avesse superato l'inverno- cioè che fosse sopravissuta e che avrebbe attaccato i germogli di nuovo. Decisi che quella volta mi sarei messo in buona posizione per la malattia.
Era una teoria di Keltner o solo una voce del mercato?.
Penso che anche Keltner ci credesse. Mi feci prestare da mia madre 20.000 dollari, aggiunsi i miei 30.000 e scommisi tutto sulla batteriosi. Comprai il numero massimo possibile di contratti per mais e frumento per 50.000 dollari di copertura. All'inizio il mercato restò fermo perchè c'era abbastanza paura della malattia da tenere su i prezzi. Non guadagnavo ma non perdevo. Poi un giorno – non lo dimenticherò mai – c'era un articolo sul Wall Street Journal con un titolo ''C'è più malattia sul pavimento dell'ufficio del commercio di Chicago che nei campi di mais del Midwest'' (ride).
Il mercato del mais aprì nettamente più basso ed abbastanza in fretta andò all'importo minimo.
(In molti mercati dei futures, il massimo di fluttuazione giornaliera del prezzo è delimitato da un limite specifico. Il limite più basso si riferisce al calo di questa grandezza, mentre il limite più alto si riferisce ad un quadagno equivalente. Se, come in quel caso, il prezzo d'equilibrio che sarebbe risultato dall'interazione delle forze del mercato libero stava sotto il limite minimo del prezzo, allora il mercato bloccherà il limite minimo – ad esempio – gli affari virtualmente cesseranno. Motivo: ci sarà un abbondanza di venditori, ma virtualmente nessuno intenzionato a comprare al prezzo bloccato al limite minimo.)
Stavi guardando il collasso del mercato?.
Sì, ero nell'ufficio di intermediazione a guardare il pannello mentre i prezzi cadevano.
Hai pensato di ritirarti durante la discesa prima che il mercato fosse bloccato al minimo? (limit-down).
Ho pensato che avrei dovuto ritirarmi, ma mi limitavo a guardare. Ero totalmente paralizzato. Speravo che il mercato girasse. Guardavo e guardavo e poi dopo il blocco al minimo non potevo più venirne fuori. Ebbi tutta la notte per pensarci, ma in realtà non avevo scelta. Non avevo altri soldi e dovevo uscirne. Il mattino dopo liquidai all'apertura tutte le mie posizioni.
Il mercato era di nuovo nettamente al ribasso all'apertura ?.
No, non nettamente, circa di 2 centesimi.
Quanto hai perduto nell'affare quando lo hai liquidato?.
Ho perso i miei 30.000 dollari, più 12.000 dei 20.000 di mia madre. Quella fu la mia lezione per l'aver scommesso tutto quanto avevo.
Cosa hai fatto dopo ?.
Ero veramente depresso. Decisi che avrei dovuto andare a lavorare. Dal momento che c'era recessione in quel momento, pensai che probabilmente non avrei potuto ottenere un lavoro veramente buono e avrei dovuto cercare di sistemarmi com una posizione inferiore. Vidi che persino quando mi sottoponevo ad interviste per posizioni per le quali ero insolitamente ben qualificato, non sembrava che fossi in grado di avere alcun lavoro. Alla fine realizzai che non riuscivo ad avere quei lavori perchè non volevo realmente averli.
Una delle migliori opportunità di lavoro che trovai fu un posto di analista ricercatore per le materie prime ai Reynold Securities. Scoprii che era più facile avere questa posizione migliore perchè loro capivano che la volevo davvero. Imparai che se miri a qualcosa che vuoi davvero, hai una probabilità molto più alta di ottenerlo perchè ti sta più a cuore.
Comunque, c'era una divisoria di vetro tra il mio ufficio e quello in cui stavano i broker. Avevo ancora il pallino del trading ed era proprio doloroso guardarli fare trading e fare festa.
Mentre tu stavi facendo solo ricerca ?.
Esatto, perchè agli analisti era decisamente proibito fare trading. Ma decisi che questo non mi avrebbe fermato. Chiesi un prestito di nuovo a mia madre, a mio fratello, alla mia ragazza ed aprii un conto presso un'altra ditta.
Elaborai con il mio broker un complicato sistema in codice per evitare che la gente al mio ufficio venisse a sapere che stavo violando i ruoli. Ad esempio, se dicevo ''c'era il sole'' significava una cosa, se dicevo ''è nuvoloso'' significava qualcosa d'altro.
Mentre cercavo di scrivere i miei report, continuavo a sbirciare attraverso la vetrata per vedere i prezzi sul grande pannello nell'ufficio principale. Quando vincevo, cercavo di nascondere il mio buon umore, quando perdevo, dovevo essere sicuro di non mostrare nulla in faccia. Penso che nessuno mai sospettasse, ma io mi sentivo in uno stato maniaco-depressivo per tutto quel tempo.
Mi sentivo torturato perchè volevo essere libero di fare del trading senza dover ricorrere a questa elaborata finzione.
In quel periodo hai guadagnato o perso soldi ?.
Ho perso. Era lo stesso vecchio ciclo del farmi prestare soldi e perderli in modo consistente.
Sapevi cosa stavi facendo di sbagliato ?.
Buona domanda. Di fondo, non avevo alcuna reale conoscenza dei principi del trading; stavo facendo tutto male. Poi nell'ottobre del 1971, mentre ero nell'ufficio del mio broker, incontrai una di quelle persone a cui attribuisco il mio successo.
Chi era ?.
Ed Seykota. E' un genio ed un grande trader che ha avuto un successo fenomenale. Quando lo incontri la prima volta aveva appena preso la laurea al MIT ed aveva sviluppato uno dei primi programmi per computer per sistemi tecnici di verifica e commercio. Ancora non so come Ed avesse così tanta conoscenza di trading così giovane.
Ed mi disse ''Penso che tu dovresti lavorare qui. Stiamo mettendo in piedi un gruppo di ricerca e tu puoi fare affari con il tuo conto''. Sembrava fantastico; il solo problema era che il direttore delle ricerche della ditta rifiutava di assumermi.
Perchè ?.
Non riuscivo a capire perchè, dal momento che scrivevo bene e avevo esperienza. Quando io lo pressai per avere un motivo, mi disse ''Non posso assumerti perchè tu sai già troppo e io voglio addestrare qualcuno''. Dissi '' Guarda, farò tutto quello che vuoi''. Alla fine lo convinsi ad assumermi.
Era davvero fantastico, perchè c'era Ed da cui imparare, e lui era già uno di successo. Era, di fondo, uno che seguiva il trend, che utilizzava principi classici del trading. Mi insegnò come ridurre le perdite, così come l'importanza di restare quando i futures guadagnano.
Ed mi forniva un eccellente modello di ruolo. Ad esempio, una volta, ero short di argento e il mercato iniziava giusto a mantenersi verso il basso, mezzo penny al giorno, un penny al giorno. Tutti gli altri sembravano fare i gradassi, parlando del perchè l'argento avrebbe dovuto salire perchè era così basso, ma Ed restava short. Disse ''il trend è verso il basso, e io resterò short finchè non cambia''. Ho imparato la pazienza da lui, per il modo in cui seguiva il trend.
L'esempio di Ed ti ha trasformato in un trader ?.
Non all'inizio. Io continuavo a perdere, anche con Ed lì.
Ti ricordi cosa stavi ancora facendo di sbagliato in quel periodo ?.
Penso che non fossi ancora paziente a sufficienza per aspettare una situazione chiara e definita.
Hai pensato di accodarti a Ed, visto che era così pieno di successo ?.
No, non riuscivo a fare così.
Hai mai pensato semplicemente di smettere ?.
A volte ho pensato che forse avrei dovuto smettere col commercio perchè era doloroso continuare a perdere. In ''Fiddler on the roof'' c'è una scena in cui il protagonista alza gli occhi e parla con Dio. Io avrei voluto alzare gli occhi e dire ''Sono davvero così stupido?''.
E mi sembrava di udire una risposta chiara ''No, non sei stupido. Devi solo continuare''. E così ho fatto.
In quel periodo, ero molto in amicizia con un broker di Shearson quasi in pensione, molto gentile, pieno di comprensione e di successo, di nome Amos Hostetter.
Gli piaceva quello che scrivevo e avevamo l'abitudine di parlare. Amos rinforzò molte delle cose che Ed mi aveva insegnato. Stavo acquisendo gli stessi principi da due persone.
Elaboravi raccomandazioni per la ditta in quel periodo ?.
Sì.
E come andavano a finire ?.
Erano migliori perchè io ero più paziente. Comunque, ero del tutto a corto di soldi e di persone che avrebbero potuto prestarmeli. Ma avevo ancora una strana forma di fiducia che avrei potuto di nuovo in qualche modo rientrare nel verso giusto. Guadagnavo solo 12.500 dollari l'anno, ma riuscivo a risparmiarne 700. Poichè non era neppure abbastanza per aprire un conto, aprii un conto congiunto con un amico che mise lui pure 700 dollari.
Eri tu ad avere il controllo totale del conto comune ?.
Sì, il mio amico non sapeva nulla dei mercati. Eravamo nel luglio 1972 e, in quel momento, in un regime di prezzi controllati. Da quanto si poteva supporre anche il mercato dei futures era sotto controllo.
E' il congelamento dei prezzi di Nixon ?.
Sì.Per quanto mi ricordo, il prezzo del compensato era teoricamente congelato a 110 dollari per 1000 feet quadrati. Il compensato era uno dei mercati che avevo analizzato per la ditta. Il prezzo era cresciuto fino a circa 110 dollari, e io feci uscire una newsletter “orso”, in cui dicevo che anche se gli approvvigionamenti erano scarsi, dal momento che i prezzi non potevano oltrepassare i 110 dollari, non c'era nulla da perdere a stare short a 110.
Come faceva il governo a mantenere i prezzi ai limiti stabiliti? Che cosa evitava che la fornitura e la domanda imponessero un prezzo più alto ?.
Era contro la legge che i prezzi andassero più alti.
Vuoi dire che i produttori non potevano far pagare di più ?.
Esatto. Quello che stava succedendo era che il prezzo veniva mantenuto artificialmente basso e c'è una legge economica che un prezzo artificialmente basso produce uno short. Così si svilupparono degli short nel compensato, ma anche il mercato dei futures era sotto restrizione. Comunque, nessuno era sicuro; era una specie di area grigia.
Un giorno, mentre guardavo il pannello delle quotazioni, il prezzo raggiunse i 110 dollari; poi raggiunse i 110.10; poi i 110.20.
In altre parole il prezzo dei futures lavorava al 20% al di sopra del tetto legale. Così cominciai a chiamare in giro per vedere cosa sarebbe successo, ma nessuno sembrava saperlo.
Il mercato del compensato era l'unico che eccedeva il prezzo congelato ?.
Sì. Comunque non succedeva nulla. Mi sembra che il mercato abbia chiuso quel giorno in qualche punto al di sopra dei 110 dollari. Il giorno dopo aprì circa a 110.80. Feci i seguenti ragionamenti: se lasciano quotare oltre i 110 oggi, possono lasciare commerciare comunque. Così comprai un contratto. Alla fine, il compensato andò a 200 dollari. Dopo l'acquisto del primo contratto, e la crescita dei prezzi, era solo questione di reinvestire e tenere la posizione.
Era il tuo primo affare grosso dopo l'insuccesso nel mercato del mais?
Sì.
Il mercato a pronti del compensato restò a 110 dollari ?.
Il mercato dei futures funzionava come un approvvigionamento da ultima spiaggia per gli utilizzatori che non potevano approvvigionarsi altrimenti.
In fondo, creava un doppio mercato, una sorta di mercato nero legale ?.
Sì. Quelli che erano stati boicottati perchè non avevano alcuna relazione di lunga durata con i produttori potevano comprare il compensato ad un prezzo più alto sul mercato dei futures. I produttori erano arrabbiatissimi al pensiero di dover vendere al prezzo legale congelato.
Perchè i produttori non hanno giusto venduto futures e consegnato in base a contratto, in opposizione alla vendita sul mercato a pronti al prezzo controllato ?.
I più intelligenti lo stavano imparando, ma era l'infanzia del trading dei futures nel compensato e molti produttori non erano così sofisticati. Alcuni produttori forse non erano sicuri che fosse legale fare ciò. Anche se pensavano poi che lo fosse, i loro avvocati devono aver detto ''Forse la gente può comprare compensato a qualsiasi prezzo nei futures, ma è meglio che noi non vendiamo e spediamo al di sopra del tetto legale''. Ci si faceva molte domande.
Il governo cercò mai di interferire col mercato dei futures ?.
Non esattamente, ma ritornerò su questo. In pochi mesi,700 dollari erano cresciuti a 12.000 nel mercato del compensato.
=> Era l'unico business che avevi in piedi?.
Sì. Poi mi venne la brillante idea che lo stesso short ci sarebbe stato nel legname. Scommisi ogni cosa in un affare proprio come avevo fatto con quello del mais/frumento, aspettandomi che anche il legname sarebbe andato oltre il tetto del prezzo.
=> Come si comportava il legname in quel momento?.
Non faceva nulla. Guardava il compensato andare da 110 a 200 dollari. Dal momento che erano entrambi prodotti del legno, e il legname era anche in short di offerta, ragionai che il legname poteva crescere- e avrebbe potuto. Comunque, dopo che ebbi comprato legname a circa 130 dollari, il governo ricollegò quanto era successo col compensato e prese la decisione di non permettere la stessa cosa col legname.
Il giorno dopo in cui ero diventato long, un qualche ufficiale governativo se ne venne fuori con l'annuncio che sarebbero diventati più severi con quelli che speculavano sul legname e che stavano cercando di portare il mercato per la stessa via del compensato. Il mercato del legname crollò su questa affermazione. Ero così giù che stavo quasi per essere rovinato di nuovo.Ci fu un periodo di due settimane in cui continuarono a fare la stessa affermazione. Il mercato si stabilizzò proprio ad un livello al di sopra del quale sarei stato spazzato via. Avevo soldi a sufficienza solo per stare fermo nella mia posizione.
=>Il mercato era a 130 quando hai comparto. A quanto era in quel momento?.
Circa a 117 dollari.
=> Così, anche se la grandezza del calo era molto più piccola del prezzo raggiunto nel compensato, perdesti almeno altrettanti soldi, visto che avevi una posizione più consistente nel legname di quanto non la avessi avuta nel compensato.
Giusto.In quelle due settimane ero costantemente in pericolo di essere spazzato via. Sono state le peggiori due settimane della mia vita. Andai tutti i giorni all'ufficio pronto a darci sù.
=> Volevi farlo per smettere di star male o per salvare qualche soldo?.
Tutte e due le ragioni. Ero così nervoso che non riuscivo a far smettere di tremare le mie mani.
=> Quanto vicino sei andato ad essere di nuovo spazzato via?.
I miei 12.000 dollari erano andati a 4000 .
=> Ti sei detto '' Non posso credere di averlo fatto di nuovo?''.
Sì, ed è stata l'ultima volta che l'ho fatto. L'ultima volta che ho puntato tutto su un unico affare.
=>Poi cosa è successo?.
Riuscii a restare fermo, ed il mercato alla finè cambiò. C'era uno short ed il governo non sembrava avere la volontà di fermare il mercato dei futures.
=> A darti la capacità di restare fermo è stata qualche informazione o coraggio?.
Soprattutto disperazione, benchè ci fosse un qualche punto di sostegno nei grafici che il mercato non sembrava poter neutralizzare. Così stetti fermo. Alla fine di quell'anno, i 700 dollari, che avevo portato a 12.000 e poi sotto, a 4.000, erano adesso 24.000. Dopo quell'esperienza così spaventosa, non ho più commerciato al di sopra delle mie possibilità.L'anno dopo, il 1973, il governo iniziò a ritoccare i controlli del prezzo. Dal momento che questi avevano creato numerosi short artificiali, quando i controlli furono ritoccati ci fu un enorme corsa verso l'alto delle borse. Tutto salì. I prezzi raddoppiarono in molti mercati, ed io fui capace di trarre vantaggio dall'incredibile leva offerta dai bassi margini dei futures. Le lezioni apprese da Seykota sullo stare sui mercati seguendo i trend più consistenti rese davvero. Nel 1973, il mio conto crebbe da 24.000 a 64.000 dollari.
=> In quel periodo, stavamo vedendo qualcosa di completamente nuovo. Ricordo quei mercati. Persino dopo che i prezzi erano saliti solo del 10 per cento della loro crescita potenziale, storicamente, sembrava come lo spostamento prodotto da un prezzo molto alto. Che cosa ti fece capire che i prezzi avrebbero potuto salire tanto di più?.
A quel tempo, politicamente ero di destra e questo si accompagnava bene con l'essere un allarmista sull'inflazione.La teoria che il demoniaco
governo stesse costantemente attuando un deprezzamento monetario diede la prospettiva migliore per fare business nei mercati inflattivi della metà degli anni 70.
=> Era la teoria giusta nel momento giusto.
Certo. I mercati erano così ''fertili''per fare trading che avrei potuto fare molti errori e comunque guadagnare.
=> Trading esclusivamente sul long?.
Sì. Tutto stava andando su. Anche se stavo realizzando molto bene, feci un terribile sbaglio. Durante il grandioso rialzo del mercato della soia, quello che andò da 3.25 a quasi 12 dollari, impulsivamente realizzai i miei profitti e mi liberai di tutto.Stavo cercando di essere fantasioso invece di stare col trend. Ed Seykota non si sarebbe liberato di nulla finchè non fosse cambiato il trend. Così Ed restava ed io ero fuori e guardavo in agonia come la soia raggiunse il limite massimo per dodici giorni consecutivi. Ero molto competitivo, ed ogni giorno entravo nell'ufficio sapendo che lui era dentro ed io fuori. Odiavo andare al lavoro, perchè sapevo che la soia sarebbe stata di nuovo al limite e io non potevo entrare.
=> Questa esperienza di non essere in un mercato in corsa fu più grave o no di quella di perdere soldi?.
Molto di più. Tanto di più che un giorno sentii che non potevo più sopportarlo e presi dei tranquillanti per alleviare la mia angoscia mentale. Dal momento che questo non funzionò, qualcuno disse ''perchè non prendi qualcosa di più forte, la torazina?.''
Mi ricordo di aver preso questa torazina a casa e di essere andato al lavoro con la metropolitana. Le porte iniziarono a chiudersi mentre stavo entrando e caddi. All'inizio non feci alcun collegamento con la torazina. Comunque, tornai a casa e caddi proprio sulla porta di casa. Era forte così. Mi mise del tutto fuori gioco e non andai al lavoro quel giorno. Quello fu il punto basso della mia carriera nella speculazione.
=> Non hai mai gettato la spugna e sei rientrato nel mercato della soia?.
No, avevo paura di perdere.
=> Nonostante questo errore, hai detto che hai portato il tuo conto fino a 64.000 dollari entro la fine dell'anno. Cos'è successo dopo?.
A quel tempo ,occasionalmente dovevo andare al Cotton Exchange. Avevo una spinta di adrenalina quando sentivo quelli che facevano trading che urlavano e strillavano. Sembrava il posto più eccitante del mondo. Ma avevo saputo che bisognava poter far vedere 100.000 dollari per entrare. Dal momento che virtualmente non avevo alcun patrimonio al di fuori del mio conto di borsa, non potevo qualificarmi.
Continuavo a far soldi sui mercati, e dopo parecchi mesi avevo superato i 100.000 dollari. Nello stesso tempo, Ed Seykota mi raccomandò di andare long col caffè. Feci così, ma misi un fermo vicino al prezzo massimo al di sotto del mercato nel caso andasse giù. Il mercato andò giù e io fui subito stoppato Ed, comunque, poichè seguiva i trend maggiori, non aveva alcuno stop e finì per restare bloccato in un prezzo al limite minimo di mercato per molti giorni di seguito.
Ogni giorno, Seykota era bloccato in una posizione di perdita, mentre io ero fuori. Questa era l'esatto contrario della situazione della soia, quando era lui ad essere in una posizione di vincita ed io ero fuori.
Non ci potevo fare niente, ma mi sentivo pieno di gioia.Mi domandavo ''Che tipo di posto è mai questo che la gioia più grande si trova quando qualcun altro se la sta passando brutta?.'' A quel punto capii che stavo diventando troppo competitivo, e decisi di diventare agente di borsa al N.Y Cotton Exchange.
=> Sembra persino più competitivo.
Sì, forse, ma non lo era.
=> Non avevi nessun dubbio sull'essere un agente di borsa- il fatto che stavi riducendo il tuo campo di opportunità ad un solo mercato?.
Avevo qualche timore. Per come è andata, avrei dovuto essere molto preoccupato. Comunque, il pensiero di fare il trading in borsa era molto eccitante. La verità era che mentre ero molto bravo a scegliere i trade, ero una frana nella parte esecutiva. Ero molto timido, troppo per urlare a voce alta per farmi sentire in borsa. Finii per affidare i miei ordini ad un agente mio amico, che li trattava per me. Andò avanti per alcuni mesi, finchè realizzai cosa stavo facendo.
=> Il tuo approccio ai mercati era quello del position trader anche se eri in borsa?.
Sì, ma era al di là della timidezza.
=> Così, presuppongo che molti giorni tu non facessi neanche trading.
Esatto.
=> C'era qualche vantaggio ad essere in borsa?.
No, non per me. Ma ho imparato molto da quell'esperienza, e la raccomanderei a chiunque voglia diventare un miglior trader. Ho usato per anni quello che ho imparato lì.
=> Che tipo di cose hai imparato?.
Si sviluppa un senso soprattutto subconscio del mercato in borsa. Si impara a misurare il movimento dei prezzi dall'intensità delle voci nel ring. Ad esempio, quando è attivo ed in movimento e poi diventa quieto, è spesso un segno che non andrà molto più in là. Ancora, quando il ring è moderatamente rumoroso ed all'improvviso diventa molto rumoroso, invece di essere un segnale che il mercato è pronto per esplodere, come si può pensare, indica di fatto che sta andando verso una maggior quantità di ordini opposti.
=> Ma come usi questo tipo di informazioni una volta fuori dalla borsa?. Hai detto che le cose che hai imparato in borsa ti hanno aiutato dopo.
Ho imparato l'importanza dei punti grafici giornalieri , come dei primi high giornalieri. Stando ai punti chiave giornalieri, potevo prendere delle posizioni più ampie di quelle che potevo poi tenere, e se non funzionava immediatamente, lo avrebbe fatto in fretta. Ad esempio , ad un punto critico giornaliero, potevo prendere una posizione da venti contratti, invece che da tre-cinque contratti come potevo tenere, usando uno stop estremamente vicino. Il mercato o decollava e partiva o io ero fuori. Certe volte potevo fare 300, 400 punti o più, con solo un rischio di 10 punti. Questo succedeva perchè, essendo stato in borsa, sapevo come il mercato risponde a quei punti giornalieri.
Il mio trading in quei giorni era un po' come essere un surfer. Stavo cercando di colpire la cresta dell'onda nel momento giusto. Ma se non funzionava, io ne venivo fuori. Era un bel colpo fare alcune centinaia di punti senza rischiare quasi niente. Più tardi ho usato questa tecnica del surfer come un desk trader. Benchè l'approccio funzionasse molto bene allora, non penso che avrebbe funzionato bene nei mercati di oggi.
=> E' perchè i mercati sono diventati più mutevoli?.
Certo. Allora, se il mercato raggiungeva un punto grafico giornaliero, poteva superarlo, partire all'insù e non guardare più indietro. Oggi spesso rientra.
=> Qual'è allora la risposta?.
Io penso che il segreto sia diminuire il numero dei trade che si fanno. I migliori trade sono i soli in cui tutte le tre cose sono a tuo favore: i dati fondamentali, quelli tecnici e il tono del mercato. Innanzitutto, i dati fondamentali devono suggerire che c'è uno squilibrio di offerta o domanda, che potrebbe andare a finire in un maggior movimento. Secondariamente, il grafico deve mostrare che il mercato si sta muovendo nella direzione suggerita dai dati fondamentali. Da terzo, quando escono le news, il mercato deve reagire in un modo che riflette il tono psicologico giusto. Ad esempio, un mercato ''toro'' dovrebbe passar sopra a news ''orso'' e rispondere con molta forza a news ''toro''. Se riesci a restringere la tua attività solo a questo tipo di trade, devi per forza guadagnare, in ogni mercato, in qualsiasi circostanza.
=> E' questo modo più ristretto di intendere il trade che hai da ultimo adottato?.
No, perchè di fondo il gioco mi piaceva troppo. Sapevo che avrei dovuto stare solo in quegli ottimi trade, ma trading per me era un piacere e un hobby. Sostituì molte cose nella mia vita. Misi il piacere del divertimento davanti ai miei stessi criteri. Comunque, la cosa che mi ha salvato è che quando un trade incontra tutti i miei criteri, ci entro con una posizione 5/6 volte maggiore di quella che utilizzo negli altri trade.
=> I tuoi profitti venivano dai trade che incontravano i criteri?.
Sì.
=> Gli altri trade andavano in pareggio?.
Gli altri andavano in pareggio e mi divertivano.
=> Hai tenuto nota di quali erano in modo da capire come andavano le cose?.
Solo mentalmente. Il mio scopo negli altri trade era giusto quello di andare in pareggio. Sapevo che i soldi veri sarebbero stati fatti con i trade che soddisfacevano i miei criteri. Ci saranno sempre trade che soddisfano quelle richieste, ma possono essere pochi, così si deve essere molto più pazienti.
=> Perchè sono meno quei trade?. Il mercato è diventato più sofisticato?.
Sì. Ci sono molti più trader professionali rispetto ai miei primi tempi.Allora potevo raggiungere un obiettivo semplicemente conoscendo le indicazioni che mi avevano insegnato Ed Seykota e Amos Hostetter. Oggi tutti conoscono quei principi. Si fanno trade in stanze piene di computers e persone brillanti. Allora, guardavi il cartellone e avresti comprato mais quando si spostava all'insù un punto grafico chiave. Un ora dopo l'operatore del silos per cereali avrebbe ricevuto una chiamata dal suo broker e avrebbe potuto comprare. Il giorno dopo, l'ufficio di brokeraggio avrebbe raccomandato il trade, spingendo il mercato un po' più in sù. Il terzo giorno, avremmo avuto un riacquisto di scoperto da parte di quelli che avevano sbagliato, e poi qualche nuovo acquisto da parte dei dentisti del mondo, che alla fine avevano avuto il suggerimento che era il momento giusto di comprare. Allora, io ero uno dei primi a comprare perchè ero uno dei pochi trader professionali in gioco. Avrei liquidato vendendo ai dentisti molti giorni dopo.
=> Stai parlando di trade a breve termine. Non facevi trade per movimenti maggiori?.
Ho fatto qualche trade del genere, ma spesso realizzavo i miei profitti in due o tre giorni solo in quel tipo di trade.
=> Quando rientravi nel mercato?.
Bè, i dentisti non avrebbero mantenuto le loro posizioni, perchè avevano comprato al momento sbagliato. Così quando il mercato fosse ritornato indietro, io sarei rientrato. Oggi il momento in cui il mercato oltrepassa un punto grafico chiave è avvertito da una folla intera di trader.
=> Così le speculazioni il “seguito in ritardo” non c'erano più?.
Certo, l'operatore del silos di cereali ha già scommesso. I dentisti non contano perchè il loro livello di partecipazione al trade è infinitesimale.
=> E' perchè oggi hanno i loro soldi investiti con managers dei fondi invece di fare trade loro stessi?.
Certo, e anche se i dentisti sono ancora lì, loro fanno dei trade da un lotto, che è una posizione senza significato quando i managers dei fondi stanno facendo trade a centinaia a clip.Adesso si deve quasi fare al contrario. Ci si deve domandare,''Non è forse vero che tutti i miei amci professionisti del trade son già dentro, così chi c'è ancora che compra?.''Non ci si doveva preoccupare di questo prima, perchè rimaneva sempre qualcuno che comprava- la gente che riceveva le informazioni o reagiva più lentamente. Oggi, tutti sono ugualmente decisi, ugualmente veloci.
=> I mercati sono più inclini alle false rotture?.
Sì, molto di più.
=> I sistemi che seguono i trend sono allora destinati alla mediocrità?.
Penso di sì. Penso che l'era del seguire il trend sia finita finchè e a meno che ci sia un particolare squilibrio del mercato che annulla tutto il resto. (La siccità del 1988 nella zona dei cereali, che si sviluppò subito dopo quest'intervista, è l'esempio perfetto del tipo di eccezione che Marcus descrive.) Un'altra eccezione ci sarebbe se entrassimo in un ambiente fortemente inflattivo o deflattivo.
=> In altre parole, a meno che non ci sia qualche forza molto potente, che possa travolgere tutto il resto.
Sì.
=> Negli ultimi cinque - dieci anni i mercati sono cambiati per il fatto che i manager professionisti adesso sono responsabili di una proporzione molto più ampia dell'attività speculativa, contrariamente ai piccoli speculatori che tendono a commettere ogni tipo di errore?.
I mercati sono cambiati. La prova è che Richard Dennis, che ha operato bene per molti anni, ha perso oltre il 50 per cento dei fondi che governava nel 1988. L'approccio dei sistemi che seguono il trend non funziona più. Il problema è che una volta che hai individuato un trend ed hai preso posizione, qualsiasi altro può farlo. Dal momento che non c'è rimasto nessuno che compra, il mercato cambia direzione e ti spinge fuori. Una delle ragioni per le quali non abbiamo più molti trend buoni è che le banche centrali prevengono il fatto che le fluttuazioni delle valute si sottraggano dal controllo prendendo il verso contrario del trend.
=>Non hanno sempre fatto così?.
Non credo. Se guardi il grafico del debito del tesoro delle banche centrali straniere, vedrai che è cresciuto in maniera astronomica negli ultimi pochi anni. Le banche straniere sembra che stiano rilevando da investitori privati stranieri per finanziare i nostri debiti da speculazione.
=> Cosa pensi che significhi per il trading, e hai cambiato il tuo stile di trading a causa di ciò?.
Una volta, speculavo molto sulle valuta. Ad esempio, negli anni dopo la prima elezione di Reagan in cui il dollaro era molto forte, io avevo preso una posizione consistente in 600 milioni di marchi tra il mio conto personale e quello della compagnia. A quel tempo, si trattava di circa 300 milioni di dollari. Era un buon tetto. Ero probabilmente uno dei maggiori speculatori in valuta del mondo, banche incluse. Era molto faticoso, perchè era un mercato aperto 24 ore. Quando andavo a dormire, dovevo svegliarmi quasi ogni due ore per controllare i mercati. Mi sarei sintonizzato con ogni centro più importante dall'apertura: Australia, Hong Kong, Zurigo e Londra. Ha ucciso il mio matrimonio. Oggi, cerco di evitare le valute, perchè mi sento che è una situazione del tutto politica; devi individuare che cosa faranno le banche centrali.
=> Quando speculavi attivamente con le valute, stavi su la notte perchè avevi paura di venir sorpreso nella parte sbagliata di una fluttuazione importante prima dell'apertura dei mercati negli Stati Uniti?.
Sì.
=> Hai sempre speculato così, o sei rimasto preso abbastanza volte che hai cominciato a fare trading ventiquattro ore su ventiquattro?.
E' successo abbastanza volte da rendermi sospettoso.
=> C'era una grande manovra di diosavanzo che avresti potuto evitare speculando all'estero?.
Esatto. Ad esempio, ricordo una volta, alla fine del 1978, il dollaro era malandato, ogni giorno a un nuovo minimo. E' successo nel periodo in cui cooperavo e speculavo con Bruce Kovner. Avevamo l'abitudine di parlare per ore ogni giorno. Un giorno, ci accorgemmo che il dollaro era diventato misteriosamente forte. C'era un intenso movimento del prezzo che non poteva venire spiegato da nessuna informazione. Ci liberammo subito delle nostre posizioni di valuta long. Quel week-end, il PresidenteCarter annunciò un programma di sostegno al dollaro. Se avessimo aspettato fino alla prossima sessione di trading negli States, saremmo rimasti senza nulla. Questa situazione illustra uno dei principi in cui credevamo, cioè che i grandi giocatori, inclusi i governi, facevano sempre vedere le loro carte. Se vedevamo un movimento a sorpresa del prezzo, contrario a noi, che non capivamo, spesso venivamo fuori e cercavamo il motivo dopo.
=> Mi ricordo bene quel mercato. I mercati dei futures di valuta erano bloccati limit-down per molti giorni in fila dopo quell'annuncio.Devi essere uscito proprio vicino al top di quel mercato.
In quella speculazione abbiamo fatto una grande uscita. Comunque, il punto è che credo, che le banche centrali europee vengono informate dei maggiori cambi che stiamo per fare, e spesso agiscono prima degli annunci della politica degli Stati Uniti. Di conseguenza, la fluttuazione del prezzo si fa vedere prima in Europa, anche se avviene a causa di qualcosa a cui noi diamo inizio. Se è un'azione iniziata dagli europei, la fluttuazione del prezzo sicuramente si avrà prima lì. Io penso che le ore migliori per speculare sono spesso in Europa. Se avessi un periodo in cui intendessi dedicare la mia vita al trading, vorrei vivere in Europa.
=> Andiamo indietro e aggiungiamo qualcosa alla tua storia di trader. Dove sei andato dopo aver deciso di smettere con la Borsa?.
Ricevetti una chiamata da Amos Hostetter, che mi aveva conosciuto da Shearson. A quel tempo, stava speculando un po' anche per la Commodities Corp. Amos mi disse che sarebbe stato bene considerare di entrare nella Commodities Corp. come trader. A quel tempo, le loro teorie erano che ingaggiavano tutti quei gran econometristi come trader. Avevano gente come Paul Samuelson con loro. Venne loro l'idea di invitarmi ad un incontro.La prima domanda era, ''Che articoli ha scritto; in quali giornali è stato pubblicato?.'' Io avevo un B.A. in arti liberali ed era tutto. Sulla riga c'era scritto ''Specula solo''. Tutti pensarono che fosse buffo.
=> Ma non erano in affari per far soldi speculando?.
Non credevano che fosse possibile fare davvero dei soldi senza avere un Ph.D. Ma Amos li convinse a darmi un'opportunità. Ritengo di essere stato il primo trader senza Ph.D. che loro abbiano mai ingaggiato. Mi fecero iniziare con 30.000 dollari nell'agosto 1974. Dopo circa dieci anni, avevo portato quel conto ad 80 milioni di dollari. Quelli sono stati davvero dei begli anni.
=> Hai moltiplicato gli originali 30.000 dollari in 80 milioni oppure hanno aggiunto dei soldi lungo la via?.
Dopo i primi pochi anni mi diedero altri 100.000 dollari per speculare. Dopo di allora, ne prendevano sempre via. In quegli anni, erano in fase espansionistica e tassarono i trader del 30 per cento all'anno per pagare per le loro spese.
Così dovevi fare un 30 per cento all'anno per tenere a livello il tuo conto. Devi avere avuto qualche anno di incredibile ritorno data la crescita del tuo conto-particolarmente alla luce di quell'handicap.
Facevo almeno il 100 per cento all'anno per anni ed anni.
=> Quale è stato il tuo anno migliore?.
Deve essere stato il 1979. E' stato un anno incredibile. Ho preso oro quando andò su oltre 800 dollari.
=> Hai preso tutto il movimento?.
Ero dentro e fuori, ma ricordo di averne preso una gran parte - 100 dollari ad oncia alla volta. Era un tempo avventuroso. In quei giorni, compravo oro in Australia, Hong Kong lo mandava su di 10 dollari, cresceva di altri 10 a Londra, ed al momento in cui apriva N.Y. ero in grado di vendere con 30 dollari di profitto.
=> Sembra che ci fosse un vantaggio enorme a comprare oro nei mercati stranieri piuttosto che negli States.
Allora, mi era di vantaggio stare in California, perchè io ero già sveglio a speculare in Hong Kong mentre i miei colleghi di N.Y. dormivano. Ricordo quando ho sentito dell'invasione dell'Afghanistan nei notiziari televisivi. Ho chiamato Hong Kong per vedere se qualcuno lo sapeva, ma sembrava di no; il prezzo non stava cambiando. Ero in grado di acquistare 200.000 once d'oro prima che qualcun altro sapesse cosa stava succedendo.
=> Cioè 2.000 contratti!. Hai avuto qualche problema di liquidità per il fatto che occupavano posizione di tale ampiezza ad Hong Kong?.
No, mi diedero la roba, ma ovviamnete si sono ubriacati per farlo. Mi venne detto nella mia ultima visita ad Hong Kong che non avrei dovuto visitare la borsa dell'oro. Alcuni ancora ricordano quell'episodio.
=> Sapevano chi c'era dall'altra parte del trade?.
Sì, lo sapevano.
Pensavano che tu sapessi qualcosa?.
No, probabilmente pensarono solo che io fossi matto, a entrare e comprare tutto quell'oro. Poi, quando la notizia venne fuori circa cinque dieci minuti dopo , tutti iniziarono ad affannarsi. Ebbi un guadagno immediato di 10 dollari ad oncia su 200.000 once.
=> E' difficile da credere che tu abbia potuto fare una valutazione in base alle notizie della televisione.
Lo so. E' stata la prima, l'ultima e la sola volta, ma l'ho fatto.
=> Quel particolare mercato dell'oro terminò con una salita ed una ricaduta quasi verticali. Sei uscito in tempo?.
Sì, venni fuori a 750 dollari durante la crescita. Mi son sentito male, quando ho visto l'oro andare su a circa 900 dollari. Ma più tardi, quando tornò indietro a 400, mi sentii molto meglio.
=> Alla fin dei conti, sei uscito molto bene. Che cosa ti ha suggerito che eravamo vicini al top?.
Allora, avamo molti mercati selvaggi. Uno dei miei convincimenti era di uscire quando la volatilità e il momentum diventavano assolutamente dissennati. L'unico modo che utilizzavo per misurarli era con i giorni limite. Allora, era normale che ci fossero tante situazioni in cui il mercato sarebbe andato per un numero consecutivo di giorni al limite up. Nel terzo giorno di limite up, avrei iniziato a diventare molto, molto cauto. Quasi sempre sarei uscito al quarto giorno di limite up. E, se fossi in qualche modo sopravvissuto con qualche parte della mia posizione così a lungo, avevo una regola imperativa di uscire nel quinto giorno di limite up. Mi obbligavo ad uscire dal mercato in quella situazione di volatilità.
=> La tua trasformazione da trader perdente in uno di grande successo coincise con la grande fase toro nelle borse che va dai primi alla metà degli anni 70. Quanto dei tuoi primi successi era dovuto alla tua abilità di trader e quanto al mercato?.
Onestamente, penso che i mercati erano così buoni, che se compravi e tenevi non potevi perdere. Ci sono tante storie di altri successi. Vennero create delle fortune.
=> Ma molte di quelle persone non hanno mantenuto le loro fortune.
E' vero. Ma io fui molto fortunato. Quando i mercati diventarono di nuovo difficili, io ero un buon trader. Allora, avevo davvero imparato il mio mestiere. Inoltre, allora, avevo il vantaggio di essere diventato molto esperto in un mercato: il cacao. Per almeno due anni, non trattai nulla eccetto cacao, per le informazioni e l'aiuto che mi venivano da Helmut Weymar (il fondatore delle Commodities Corp). Helmut era un incredibile esperto nel cacao. Scrisse un libro che era così profondo che non riuscivo a capire neanche la copertina. Inoltre, aveva ogni tipo di amicizia in quel business. Con la conoscenza e le informazioni avute da Helmut ed i suoi amici, mi sentivo di conoscere l'universo del cacao come non avevo mai conosciuto alcun mercato prima.
Questa fase del trading quasi esclusivo col cacao ovviamente si concluse. Che cosa successe?.
Helmut si ritirò dal trade del cacao.
Presumo che Helmut non avesse successo quanto te nel trading.
Lasciami solo dire che ho speculato sulle informazioni di Helmut molto meglio di quanto non fece lui.
Escludendo i primi anni in cui perdevi, ci furono dei trade che spiccano perchè particolarmente traumatici?.
Ma, io non mi sarei mai permesso di venir imbrigliato in disatri potenzialmente intimidatori. La situazione peggiore mi capitò durante il periodo in cui speculavo pesantemente in valuta. Stavo andando bene e mi potevo permettere di avere una posizione consistente. Quella volta avevo una posizione veramente ampia in marchi quando la Bundesbank entrò e decise di punire gli speculatori. Io chiamai proprio quando questo stava succedendo e scoprii che ero fuori di 2 milioni e mezzo di dollari in circa cinque minuti. Così uscii, piuttosto che vedere la perdita dei due milioni e mezzo diventare una di dieci milioni di dollari. Poi fui costretto ad affrontare la fastidiosa esperienza di guardare il mercato che recuperava interamente la caduta.
Quanto tempo dopo che eri rientrato?.
Circa mezzora.
Sei rientrato?.
No, a quel punto mi avevano tolto tutta l'energia.
In retrospettiva, pensi di aver fatto la cosa giusta tirandoti fuori da quel trade?.
Sì, ma ancora mi dispiace pensare che se me ne fossi stato lì seduto senza far nulla, sarei stato O.K. invece di perdere 2 milioni e mezzo di dollari.
Investivi parte dei soldi che guadagnavi nel trade, oppure continuavi a metterli nel tuo conto?.
Io ho fatto molti cattivi investimenti ed ho perso una parte notevole dei soldi fatti speculando. Quando facevo del trade alla grande, volevo avere una ragione per continuare a farlo, così spendevo soldi in modo selvaggio. Nello stesso momento, ho posseduto circa dieci case ed è finita che ho perso soldi in ognuna di esse. Alcune le ho vendute senza avervi trascorso neanche una notte. Avevo un servizio di charter e ci ho perso molti soldi. Ad un certo punto, mi resi conto che per ogni dollaro fatto trading, il 30 per cento andava al governo, il 30 per cento serviva a supportare i miei apparecchi, ed il 20 per cento a supportare le mie proprietà. Così mi decisi alla fine a vendere tutto.
Sembra come se tu fossi tanto saggio come trader quanto eri ingenuo come investitore.
Sì, ero incredibilmente ingenuo. Di moltissime transazioni patrimoniali - soprattutto in California - ho perso soldi in tutte eccetto una. Sono probabilmente l'unica persona vivente che può arrogarsi questo dubbio elemento distintivo.
Perchè pensi di avere avuto così poco successo nei tuoi investimenti?.
Facevo tutto sulla spinta delle emozioni. Non analizzavo nulla.
In un certo senso, stavi ripetendo l'errore dei tuoi primi anni di esperienza come trader: coinvolgerti in qualcosa di cui non sapevi nulla e perdere soldi. Non è suonato alcun campanello?. Sembra quasi che tu abbia un istinto autodistruttivo che ti porta a perdere i tuoi soldi in qualche modo.
Assolutamente sì. Ho perso probabilmente più della metà dei soldi che ho fatto.
Durante il periodo in cui facevi tutte queste sciocchezze, nessuno ha cercato di scuoterti per le spalle e di dirti ''Capisci quello che stai facendo?.''
Sì, ma ogni volta che qualcuno del mio staff lo faceva, lo fulminavo. A quel tempo, impiegavo sessanta o settanta persone. Oltre a tutti i miei business in perdita, dovevo far su un gruzzolo solo per pagare gli stipendi. Francamente, molti dei soldi che ho guadagnato se ne sono semplicemente andati nelle fogne.
Queste perdite hanno avuto un impatto emotivo come quello delle perdite nel trading?. La ragione di questa domanda è che mi sembra che tu parli molto spassionatamente di queste perdite negli investimenti.
Sì, mi dispiace realizzare che matto sono stato, ma ho imparato a non essere così attaccato alle cose materiali. L'ho accettato come una lezione di vita. Ho imparato che non ho bisogno di avere una casa in ogni posto bello del mondo, posso stare in un hotel e passeggiare sulla spiaggia o inerpicarmi su per un sentiero. Oppure, se proprio voglio viziarmi, posso affittare un aereo; non devo acquistarlo.
Va bene, questo ha certamente senso, ma quello che voglio dire è che sospetto che se tu avessi perso la stessa quantità di denaro nel trading, sarebbe sta un'esperienza molto più traumatica. E' perchè il tuo ego non era attaccato a queste altre imprese?.
Sì, sono sicuro che è vero. Spesso penso che, almeno, sono stato bravo in una cosa. Mi sembra che il trading sia l'unica cosa nella quale sono veramente bravo. Se non fosse per questo, probabilmente avrei finito pulendo scarpe.
Pensi che essere un buon trader sia una capacità innata?.
Penso che essere nella schiera superiore dei trader di successo richieda una abilità innata, un dono. E' come essere un grande violinista. Ma essere un trader competente e guadagnare è una abilità che si impara.
Essendo passato attraverso l'intera esperienza del trading, dal fallimento all'estremo successo, quale consiglio di base potresti dare ad un trader che inizia o ad uno che perde?.
La prima cosa che direi è di scommettere sempre meno del 5 per cento del tuo denaro in ogni singola idea. In questo modo ti puoi sbagliare più di venti volte; ci vorrà molto tempo per perdere i tuoi soldi. Voglio sottolineare che il 5 per cento si applica ad una idea. Se tu prendi una posizione long in due diversi mercati di cereali correlati, questa è ancora una sola idea. La seconda cosa che consiglierei è di usare sempre degli stop. Voglio dire di inserirli, perchè questo ti obbliga ad uscire ad un certo punto.
Prima di entrare hai sempre messo il punto al quale saresti uscito?.
Sì. Ho sempre fatto così. Si deve fare così.
Nel tuo caso penserei che tu non potessi mettere uno stop a causa dell'ampiezza dei tuoi ordini.
Sì, ma può farlo il mio broker.
Quando piazzi un ordine per entrare in una posizione, è accompagnato da un ordine per uscire?.
Certo. Un'altra cosa è che se la posizione non sembra così giusta appena la prendi, non sentirti imbarazzato a cambiare idea ed uscire.
Così, se metti su il trade e cinque minuti dopo non sembra giusto, non ti dici ''Se esco in fretta, il mio broker penserà che sono un idiota?.''
Sì, è così. Se diventi insicuro su una posizione, e non sai cosa fare, devi solo uscire. Puoi sempre rientrare. Quando c'è un dubbio, esci e facci su una bella dormita. L'ho fatto molte volte e il giorno dopo ogni cosa era chiara.
Qualche volta rientri subito dopo essere uscito?.
Sì, spesso il giorno dopo. Finchè sei dentro non puoi pensare. Quando sei fuori, puoi pensare lucidamente di nuovo.
Quale altro consiglio daresti ad un novello trader?.
Forse la regola più importante è quella di restare sugli ordini che vinconoe tagliare quelli che perdono. Sono entrambi ugualmente importanti. Se non stai con quelli che vincono, non sarai capace di pagare le tue perdite. Inoltre devi seguire le tue proprie idee. Perchè io ho così tanti amici che sono trader di talento, che ogni tanto devo ricordare a me stesso che se cerco di fare trading alla loro maniera, con le loro idee, perderò. Ogni trader ha punti di forza e di debolezza. Alcuni sono bravi a restare sugli ordini vincenti, ma possono anche tenere un po' troppo a lungo quelli che perdono. Altri possono bloccare i loro vincenti un po' troppo presto, ma sono veloci a prendersi le perdite. Fino a quando resti attaccato al tuo stile personale, riesci a prendere il buono ed il cattivo del tuo approccio. Quando cerchi di incorporare lo stile di un altro, spesso finisci col peggio di entrambi gli stili. L'ho fatto tante volte.
E' un problema perchè non hai lo stesso tipo di fiducia in un trade che non è tuo?.
Esattamente. In ultima analisi, hai bisogno di avere il coraggio di mantenere la posizione ed affrontare il rischio. Se ti viene in mente ''Sono in questo trade perchè c'è Bruce,'' allora non avrai il coraggio di restarci attaccato. Così puoi anche non esserci dentro in prima posizione.
Parli ancora con gli altri trader dei mercati?.
Non troppo. Negli anni, mi è soprattutto costato denaro. Quando parlo con gli altri trader, cerco di mantenere una grande consapevolezza del fatto che devo ascoltare me stesso. Cerco di prendere le loro informazioni senza esserne troppo influenzato.
Penso che stiamo parlando di trader di talento, e questo nondimeno non fa differenza
. Se non è la tua propria idea, ti causa confusione nel tuo trading?.
Certo. Devi essere consapevole che il mondo è molto sofisticato e domandare a te stesso:'' Quanti ci sono a muoversi su questa particolare idea?.'' Devi stare attento se il mercato ha già svalutato la tua idea.
Come puoi fartene un'idea?.
Usando gli indicatori classici riferiti al momentum ed osservando il tono del mercato. Quanti giorni dietro fila il mercato è restato giù o su?. Qual'è la lettura degli indici di sentiment?.
Puoi pensare a qualche buon esempio di tono del mercato che ti ha spinto a rovesciare la tua idea in un trade?.
L'illustrazione più classica a cui posso pensare è uno dei mercati toro della soia alla fine degli anni 70. In quel periodo, la soia era in un grandissimo short. Una delle cose a spingere su il mercato erano i report settimanali del governo che indicavano forti ordini per l'export e forti vendite. Io stavo mantenendo una posizione long molto pesante nella soia e qualcuno dalla Commodities Corp. mi chiamò per mostrarmi le ultime previsioni dell'export. Disse, ''Ho novità buone e novità brutte.'' Io risposi. '' O.K., quali sono le buone?.'' '' Quelle buone sono che la previsione degli ordini per l'esportazione è fantastica. Quelle cattive sono che tu non hai un limite di posizione ( il massimo permesso di ampiezza di una posizione speculativa).'' Si aspettavano che il mercato sarebbe stato al limite up per i prossimi tre giorni. Di fatto, cominciai a sentirmi un po' depresso di non aver una posizione più ampia. Il giorno dopo, feci entrare un ordine per comprare più contratti all'apertura, propio nel caso avessi fortuna ed il mercato si muovesse prima di bloccarsi al limite up. Mi sedetti a gustarmi il divertimento. Il mercato aprì al limite up come ci si aspettava. Subito dopo l'apertura, notai che venivano registrate molte battute, come se il mercato stesse lavorando al limite up. Poi i prezzi scivolarono via dal limite up proprio quando il mio broker chiamava per riferire sui miei ordini. Il mercato iniziava ad andare giù. Mi dissi, ''Si pensava che la soia restasse tre giorni al limite up, e non possono nemmeno tenere il limite la prima mattina.'' Chiamai immediatamente il mio broker e freneticamente gli dissi di vendere, vendere, vendere!.
Sei uscito con tutta la tua posizione?.
Non solo, ma ero anche così ecciatto che persi il conto di quanto stavo vendendo. Mi era successo per caso di essere short di una considerevole quantità di soia, che ricomprai a 40-50 centesimi di meno. E' stata l'unica volta che ho guadagnato molto da un errore.
Mi ricordo una situazione come quella. Era il mercato toro del cotone dove i prezzi raggiunsero quasi 1 dollaro a pound. Ancora oggi, ricordo che ero long col cotone e la previsione settimanale dell'export venne fuori mostrando mezzo milione di balle di cotone per l'export verso la Cina. Era la previsione più toro che avessi mai visto nell'export del cotone. Ma invece di aprire al limite up il giorno dopo, il mercato aprì solo circa 150 punti più in alto e poi cominciarono i movimenti. Questa dimostrò di essere il livello giusto.
Un altro esempio interessante, mi ricordo, si ebbe quando eravamo in un periodo veramente inflazionistico e tutti i mercati della borsa operavano con degli eccessi di rialzo o ribasso. In un giorno particolarmente violento quasi tutti i mercati raggiunsero il limite up. Quel giorno, il cotone andò al limite up, ritornò indietro e per quel giorno finì solo di poco più alto. Quello era il punto più alto del mercato. Ogni altra cosa rimase bloccata al limite up, ma il cotone non vide più la luce del giorno.
E' la regola implicita che se trovi un comportamento comune nei mercati, vendi quello che è più lento non appena inizia a calare?.
Devi assolutamente ridurre una puntata quando il mercato reagisce molto in relazione ad ogni altra cosa. Quando le novità sono buone e il mercato non può andare oltre, allora devi essere sicuro di essere short.
Quale tipo di false credenze sui mercati mette in difficoltà la gente?.
Penso che la causa principale dell'incapacità finanziaria sia credere che puoi contare sugli esperti per aiutarti. E' possibile, se conosci l'esperto giusto. Ad esempio, se ti capita di essere il barbiere di Paul Tudor Jones, e lui sta parlando del mercato, non è una cattiva idea stare ad ascoltare. Tipicamente, comunque, questi cosiddetti ''esperti'' non sono trader. Il tuo broker nella media non potrà mai essere in milioni di anni un trader. Sono stati persi più soldi dando retta ai broker che in qualsiasi altra maniera. Trading richiede un coinvolgimento personale intenso. Devi fare tu i tuoi compiti, questo è il consiglio che dò alla gente.
Qualche altra falsa credenza?.
La folle convinzione che c'è cospirazione nei mercati. Ho conosciuto molti dei grandi trader del mondo, e posso dire che il 99 per cento delle volte il mercato è più grande di qualsivoglia persona e prima o poi va dove vuole andare. Ci sono eccezioni, ma non durano a lungo.
Hai attribuito molto del tuo successo a Ed ed Amos che ti hanno insegnato i principi del trading. Hai insegnato a tua volta ad altri trader?.
Sì. Il mio miglior risultato, nel senso che è diventato il miglior trader con cui io abbia mai lavorato, ed anche un buon amico, è Bruce Kovner.
Quanto del suo successo lo attribuisci al tuo addestramento e quanto era semplicemente il suo talento?.
La prima volta che ho incontrato Bruce, era uno scrittore ed un professore; nel tempo libero, faceva un po' di trade. Rimasi stupito dalla vastità della conoscenza di trading che aveva accumulato in così poco tempo. Ricordo il primo giorno che l'ho incontrato, ho cercato di impressionarlo con concetti complicati. Ecco qua, un trader di professione che, in quei giorni, spendeva quindici ore al giorno a fare del trading e ad analizzare i mercati, e non potevo trovare nulla che lui non capisse. Ho riconosciuto il suo talento immediatamente.
Questo si riferisce alla sua intelligenza, ma c'era qualcosa in lui che ti ha detto che sarebbe diventato un buon trader?.
Sì, la sua obiettività. Un buon trader non può essere rigido. Se riesci a trovare qualcuno che è realmente aperto a vedere qualsiasi cosa, allora hai trovato l'ingrediente grezzo di un buon trader- e io lo vidi subito in Bruce. L'ho saputo dal primo momento in cui l'ho conosciuto che sarebbe stato un grande trader. Quello che cercai di fare fu convogliare verso Bruce i principi che Ed e Amos mi avevano insegnato, assieme ad alcune delle abilità che avevo acquisito da me. Il mio miglior trading mi capitò quando io e Bruce stavamo collaborando; abbiamo fatto alcuni trade fenomenali. Ci furono anni in cui io ero su del 300 per cento e lui del 1000 per cento. Aveva un dono veramente grande.
Pensi di esserti arenato come trader?.
Assolutamente. Nel 1983 ho iniziato a spegnermi nel trading. Ho sentito che dovevo ricaricare le batterie.
Quanto è importante il coraggio nel trading?.
Il coraggio è molto importante. Non conosco alcun gra