IO AVREI DIRITTO AL REDDITO DI CITTADINANSIA

Ma i problemi non sono solo sulla terra. Vedi agricoltori.
Anche i pescatori non stanno meglio...........e nessuno muove un dito.

Nelle ultime settimane i Cormorani presenti nel lago di Garlate hanno devastato e predato tutta la fauna ittica presente e svernante nella darsena di Vercurago.

Anche nel Lago di Annone e nel bacino di Oggiono, i Cormorani presenti in tale corpo idrico e ormai divenuti stanziali hanno creato gravissimi danni alla fauna ittica.

Ora molti esemplari di Cormorano si sono spostati nei pressi della darsena di Brivio e stanno causando danni ittici immensi nonostante le opere di protezione messe in opera.

Il danno ittico causato dai Cormorani nel Lario e nell’Adda è incalcolabile
oltre a ciò le affermazioni sulla migrazione del Cormorano sono ormai destituite di fondamento.

“Serve un nuovo e più incisivo piano pluriennale di contenimento del Cormorano nel Fiume Adda e nel Lario
con la collaborazione di tutti gli Enti a vario titolo coinvolti, a partire dalla Regione Lombardia, Parco Adda, Autorità di Bacino e Provincia”.

"Nel fiume Adda i Cormorani stanno sterminando la fauna ittica, serve un tavolo di coordinamento tra Regione Lombardia, Parco Adda, Province, con tutte le Autorità a vario titolo coinvolte."

"Gli sforzi che annualmente vengono effettuati per favorire la proliferazione e la crescita della fauna ittica autoctona
è fortemente compromessa, se non azzerata, dalla presenza massiccia dei Cormorani e altri uccelli ittiofagi sui corpi idrici della Provincia.
Il danno ittico creato dal Cormorano nel Fiume Adda nel Lario e nei vari corpi idrici della provincia di Lecco è devastante”.
 
Bellissima

La Patagonia? Qualche remota foresta equatoriale? Un fondale marino?

No, per il National Geographic la foto più bella del 2018 che ha per soggetto un animale
è stata scattata in un giorno di tormenta nel giardino di una casa di Terni

. Il «clic» premiato ritrae un esemplare di verdone, un uccellino poco più grande di un passero
che con tutte le sue forze tenta di resistere alla violenza del vento, del gelo e della neve.
L'autore è David Francescangeli, 40 anni, professione informatico in un ente collegato alla Regione Umbria
e con due grandi passioni per il tempo libero: la natura e la fotografia.
La sua immagine è stata giudicata la migliore in un lotto di circa 20.000 partecipanti al concorso nella categoria «mondo animale».

I giorni della tormenta
David Francescangeli è ancora disorientato e divertito dall'improvvisa quanto inaspettata notorietà:
«Anche a me viene da sorridere al pensiero che la maggior parte delle altre foto in concorso è stata realizzata in luoghi esotici
e difficili da raggiungere, mentre io il soggetto vincente me lo sono trovato sulla soglia di casa».

Lui stesso racconta il modo un po' rocambolesco che ha consentito lo scatto:
«Erano i primi giorni di febbraio del 2018, sull'Italia era arrivato il Burian, un vento dall'est che aveva fatto precipitare le temperature.
Casa mia, alla periferia di Terni è allo sbocco di una valle da dove arrivava teso un vento di tramontana».
Erano caduti cinque-dieci centimetri di neve, la strada per raggiungere la città era completamente gelata e David non poteva recarsi al lavoro.

Strisciando nella neve
«Erano le otto del mattino, più o meno - racconta ancora il fotografo - e ho visto un gruppo di uccellini fermi in mezzo al prato;
sono uscito da una porta sul retro con la macchina fotografica in uno zaino, ho gettato due cuscini a terra per non congelare
e con quelli ho cercato di avvicinarmi strisciando». Una manovra e un appostamento che hanno richiesto un quarto d'ora circa:
«Ho fatto una ventina di scatti all'unico verdone che non era stato trascinato via dal vento».

L'immagine prescelta ritrae l'animale in primo piano, gli occhi rovesciati all'indietro in un'espressione di sforzo disperato
mentre i cristalli di neve ghiacciata lo sferzano: «Mi ha colpito il contrasto tra le piccole dimensioni dell'animale
e la violenza della natura, la capacità di resilienza di quel minuscolo essere vivente».

L'esame del National geographic
Una foto riuscita talmente bene, anche agli occhi dell'autore, che David decide di spedirla al National Geographic:
«Ho superato la prima selezione, poi mi sono state chieste ulteriori informazioni. La giuria voleva essere certa dell'autenticità dello scatto e che non fosse stato ritoccato».

Il 2 febbraio ecco il verdetto: il verdone di Terni è risultata l'immagine più bella del 2018. La ricompensa?
«La foto è stata pubblicata sulla home page del National - commenta Francescangeli - e già essere finito su una testa così prestigiosa
mi pare incredibile, se penso che fotografo solo nel tempo libero e ho cominciato a 15 anni con la macchina analogica di mio padre...».

Altri premi? «Ho vinto la partecipazione a un master di fotografia a Milano ma non so se potrò andarci: mi sembra un posto così lontano...»
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i capita spesso di svegliarvi con la pelle irritata? O di avvertire, quando suona la sveglia, il naso chiuso?

Potrebbe essere colpa delle lenzuola che, se non sono pulite, attirano ogni genere di allergene.
«Anche le polveri contenute nell’atmosfera si depositano sulle lenzuola e vengono inalate per circa otto ore al giorno
- spiega Philip Tierno, microbiologo e patologo alla New York University School of Medicine -.
Considerando che circa una persona su sei soffre di qualche forma allergica o di difficoltà respiratorie
e che si trascorre in media circa un terzo della vita a letto, si comprende come lenzuola pulite siano indispensabili per il benessere».

Del resto, l’elenco di ciò che, secondo il docente Philip Tierno, si annida nel letto è davvero terribile:
«Funghi, batteri, peli di animali, pollini, ma anche vari residui del corpo umano, come sudore, espettorato, secrezioni vaginali e anali, urina, cellule della pelle».

Secondo vari ricercatori anche le quantità fanno spavento: è stato calcolato che un uomo di media corporatura può rilasciare nel letto
fino a 100 litri di sudore all’anno e che i cuscini, di piuma o sintetici, possono contenere da 4 a 17 specie diverse di funghi.
In più, ci sono i residui dei cibi che a volte capita di consumare nel letto, e di cosmetici, come ad esempio oli e creme per il corpo.

I letti sono anche il nido preferito degli acari, che qui trovano un ambiente umido, perfetto per la loro sopravvivenza.
Ce ne possono essere 12 mila per ogni grammo di polvere e fino a un milione nel materasso.
«Si tratta di piccoli insetti che possono aggravare l’asma, esacerbare o provocare allergie, come rinite e orticaria», spiega Tierno.
Per tenerli lontani è importante scegliere lenzuola di tessuti naturali, come il cotone o il lino,
che hanno il vantaggio di essere traspiranti, lavandole a una temperatura minima di 60 gradi.

Secondo i vari ricercatori quindi l’ideale per mantenersi in salute è lavare le lenzuola una volta alla settimana,
soprattutto d’estate quando si usano pigiami leggeri e la pelle resta a diretto contatto con il tessuto.
«Si tratta di una raccomandazione, di una indicazione di massima, - specifica il professor Tierno -
anche lavarle ogni 9-10 giorni può essere sufficiente, ma meglio non andare oltre i 12».

Inoltre, dopo il lavaggio, mai riporre le lenzuola nell’armadio ancora umide, per non creare un ambiente favorevole alla proliferazione degli acari.
D’estate, lenzuola felpate, coperte, piumoni che non si utilizzano più andrebbero riposti in un sacco sottovuoto,
da mettere poi in una borsa di colore scuro: la mancanza di aria e di luce è un ottimo modo per mettere gli insetti ko.
 
Un altro accorgimento contro gli acari (che piacerà ai più pigri e disordinati)
arriva da uno studio dell’Università di Kingston, in Inghilterra:
lasciare il letto sfatto, con lenzuola e coperte all’aria, tiene alla larga i parassiti della polvere.

«Per gli acari le condizioni all’interno del letto sono migliori rispetto a quelle fuori -
spiega il biologo Stephen Pretlove, autore dello studio e direttore del laboratorio di Scienza della tecnologia applicata agli ambienti dell’ateneo inglese -.

Lasciando il letto in disordine, queste condizioni diventano rapidamente uguali a quelle del resto della stanza.
Poiché questi parassiti possono sopravvivere solo ricavando l’acqua di cui hanno bisogno dall’ambiente,
lasciare il letto sfatto durante il giorno elimina l’umidità dalle lenzuola e fa sì che gli acari si disidratino e, dopo un po’, muoiano».
Con buona pace di chi, alla sera, si abbandona alle braccia di Morfeo, augurandosi un sonno salubre e ristoratore.

Anche i pigiami indossati per due settimane o più possono diventare un covo di batteri
che possono poi finire sugli altri indumenti con cui entrano in contatto, per esempio in lavatrice,
avvertono gli esperti, che raccomandano di lavare ogni settimana la biancheria con cui si dorme.

Secondo un sondaggio condotto in Gran Bretagna da una società che produce materassi,
gli uomini fanno passare circa due settimane prima di cambiarlo, (per la precisione 13 giorni) le donne addirittura 17 giorni.

I risultati fanno inorridire gli esperti, secondo cui così si rischiano infezioni alla pelle e cistiti.
«Tutti noi ospitiamo sulla pelle e nell’intestino microrganismi vari - spiega Sally Bloomfield, della London School of Hygiene and Tropical Medicine -
che generalmente non sono dannosi, ma possono diventarlo se finiscono nel posto sbagliato, entrando in contatto con altre parti del nostro corpo».
Fra questi, l’E.Coli, che può causare la cistite, oppure lo stafilococco e anche il Mrsa, il superbatterio resistente ai farmaci.
 
Ci sarà chi non è d'accordo con quanto riporto, però - avendo assiduamente frequentato la romagna -
un vecchio comunista mi diceva sempre. Qui, al tempo del duce, eravamo tutti fascisti.

Questa edizione 2019 della Giornata del Ricordo sta diventando, anche, un atto d’accusa contro l’Anpi,
contro le sue sparate negazioniste sulle foibe, contro la sua pretesa di essere custode della storia italiana del Novecento.
I rancori ideologici dell’Anpi, in altre parole, ne stanno provocando la delegittimazione.

Così ora a sparare ad alzo zero contro l’Anpi troviamo anche l’europarlamentare Elisabetta Gardini che,
a margine di una mostra a Bruxelles dedicata all’esilio di giuliani, istriani e dalmati alla fine della Seconda guerra mondiale,
invita l’Anpi a tenersi lontana dalla storia e dai manuali di storia.

“Non devono essere loro a vidimare i libri di storia”.

“Quando io ero a scuola c’era una storia sulla liberazione dell’Italia in cui il Paese veniva liberato dagli Alleati.
Poi c’era anche un po’ di storia di un po’ di Resistenza.
Nei libri di storia sui quali ha studiato mio figlio, gli Alleati sono diventati un paragrafo e la Resistenza diversi capitoli”.
“Ora mio papà che mi raccontava la storia, dicendo ‘te la spiego perché per te è storia, per me è cronaca’,
mi raccontava che la maggior parte dei partigiani si sono iscritti dopo il ’43, quando gli Alleati stavano arrivando”.

“C’erano le file a serpentone di gente che si iscriveva. Prima di dirsi partigiani io vorrei vedere la data della tessera,
la data di iscrizione, perché mio nonno ha perso il lavoro nel ’28 e mio papà è nato povero nel ’29
e prendeva i calci nel sedere, perché non andava alle adunate del sabato”.

“Quelli che gli davano i calci, al sabato sono diventati extraparlamentari di sinistra.
La storia, quindi, non la può scrivere l’Anpi, perché questa sì è una storia di parte, ideologica e vergognosa, che noi diamo ai nostri figli in modo acritico.
Diamogli i soldi, basta che non debbano più vidimare i libri di storia, perché è scandaloso che lo scrivano
quattro persone ideologizzate che si sono rifatte una verginità: magari prima erano fascisti, poi sono diventati partigiani”.
 
Ci son poi i racconti di mio padre, che nel '45 aveva 18 anni verso i 19. E mi ha raccontato bene come è stata - la storia - qui da noi.
 
Il re dei bitcoin e supernerd canadese Gerald Cotten è morto improvvisamente a 30 anni
portando con sé nella tomba la password per accedere a 150 milioni di dollari.
Un tesoro in ballo decisamente consistente che rischia di rimanere seppellito nel web
se non si troverà la password che solo il fondatore di QuadrigaCX conosceva.

Al centro dell’impero informatico fondato da Cotten ci sono appunto i bitcoin,
ma il giovane nerd canadese è morto ad appena 30 anni in India e ora la vedova si trova nei guai.
La criptovaluta infatti aveva attirato investimenti reali e in molti rischiano di rimanere al verde
se i conti non verranno sbloccati da una password che solo Gerald, a quanto pare, conosceva.

La vedova Cotten in questi giorni di lutto è stata assediata da quanti hanno investito nella piattaforma Exchange Arootawa
e giura di non avere la password, tanto da aver ingaggiato un esperto, Chris McBryan,
per scovare nei pc e nei cellulari di Gerald la possibile password per accedere a quei soldi.
 
Un assassino viene riportato in cella. Dove è giusto che stia.
Anch'io sarei stato presente al fatto. Per dimostrare che lo stato c'è.
Ed uno mi presenta una denuncia ? Ma va a riposarti.
Cautele ? Per una persona che ha ammazzato persone ?
Ma che "cautela" ha avuto lui nei confronti di queste persone ?

Alla passerella-derby dei due ministri era seguita poche ore più tardi la pubblicazione di un video
postato dal Guardasigilli su Facebook che mostrava i momenti salienti della presa in consegna di Battisti
da parte della Polizia penitenziaria con tanto di musichetta di sottofondo.

Al vespaio di polemiche che ne seguirono oggi si aggiunge una notizia della quale
da almeno una settimana sono a conoscenza sia il ministro Salvini che il ministro Bonafede
e cioè che per il loro comportamento, a seguito di una denuncia, è stato aperto un fascicolo presso la Procura di Roma,
che ha deciso di fare domanda di archiviazione depositandola presso il Tribunale dei ministri, che potrebbe come sappiamo, anche respingerla.
Come ben si ricorderà anche il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro aveva formulato sul caso della nave Diciotti «una richiesta motivata di archiviazione»
ma il Tribunale dei ministri ha poi seguito un'altra strada.

Secondo la Procura di Roma Bonafede e in concorso con lui Salvini, avrebbe violato la legge
per la mancata adozione delle opportune cautele dirette a proteggere le persone in arresto dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità.
A mettere nei guai il ministro della Giustizia sarebbe stato proprio questo video - realizzato con toni trionfalistici e propagandistici -
in cui Battisti veniva esibito come un trofeo nel passaggio e nella consegna tra le varie forze dell'ordine.

Tuttavia per i magistrati romani il fatto non costituisce reato perché mancherebbe il dolo e il vantaggio patrimoniale.
 
"Io vedevo quanto guadagnavano i 5 Stelle prima di andare al Governo, avevano dei redditi da 1000, 2000 euro l’anno.
Adesso si ritrovano 200, 220 mila. Capisci bene che gli hai cambiato la vita… Come fai a levarli di lì?
È il loro mestiere, il mio è un mestiere e il loro è un mestiere… cercano di rimanere lì più a lungo possibile".

"Il nuovo governo parla sempre di aiuti, ma non incoraggia i giovani! In Italia parliamo solo e sempre di sussidi, non si parla di far partire il lavoro.
Il Paese è come se fosse anestetizzato, non c’è motivazione. Potevano dire alle aziende che
'chi assume i giovani paga la stessa cifra del reddito di cittadinanza' così almeno diamo loro dignità.
Poi se vediamo che uno è bravo può crescere, se vediamo che è lavativo lo segnaliamo".

"L’imprenditore, il commerciante deve essere libero nella sua azienda di decidere quando apre e quando chiude.
L’affitto lo paghi sette giorni la settimana e se la gente trova i negozi chiusi va a comprare online. Amazon non chiude la domenica".
 

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