Ipi Spa (IPI) IPI

Privacy: gli azionisti hanno diritto a consultare il libro soci.

Privacy: gli azionisti hanno diritto
a consultare il libro soci.
“Gli azionisti di una società per azioni hanno diritto di conoscere l'indirizzo e i dati degli altri soci, al fine di contattarli e di poter tutelare i propri legittimi interessi. La legge sulla privacy non limita la conoscibilità da parte degli azionisti dei dati personali contenuti nel libro soci e non si pone in contrasto con la trasparenza dell'attività societaria. Lo ha chiarito il Garante intervenendo in seguito alla segnalazione di un cittadino cui non erano stati messi a disposizione i dati completi contenuti nel libro-soci dell'azienda di cui deteneva alcune azioni. La decisione dell'Autorità assume particolare rilevanza in particolare per i piccoli azionisti. L'interessato - in base al diritto d'ispezione garantito dal codice civile (art. 2422) - aveva chiesto di consultare e di ottenere copia integrale digitale del libro soci, senza che venissero oscurati gli indirizzi dei soci-azionisti. La richiesta era motivata anche dalla volontà di poter eventualmente convocare l'assemblea e di esercitare i diritti di denuncia previsti dalla legge. La società aveva invece consentito l'accesso solo ai nominativi contenuti nel libro-soci, ma senza i recapiti, sostenendo di non poter fornire tali informazioni perchè esse erano tutelate, in quanto dati personali, dal Codice della privacy. L'azienda aveva peraltro aggiunto a sostegno della sua posizione l'impossibilità di richiedere il necessario esplicito consenso a tutti i quasi 700.000 soci interessati. La legge sulla privacy non impedisce affatto al socio, nell'esercizio del suo potere d'ispezione, di poter accedere ai dati personali e agli indirizzi degli altri azionisti e di ottenere estratti del libro soci “a proprie spese”. L'accesso a tali informazioni, peraltro, essendo previsto da un preciso obbligo di legge, non richiede il consenso dei soci”. (Il Sole 24 Ore del 05.05.2009)
NOVITA' DEL 6 MAGGIO 2009 - FOCUS DEL GIORNO - Businesspass


Art. 2421 Libri sociali obbligatori.
Oltre i libri e le altre scritture contabili prescritti nell'art. 2214, la società deve tenere:
1) il libro dei soci, nel quale devono essere indicati il numero delle azioni, il cognome e il nome dei titolari delle azioni nominative, i trasferimenti e i vincoli ad esse relativi e i versamenti eseguiti;
2) il libro delle obbligazioni, il quale deve indicare l'ammontare delle obbligazioni emesse e di quelle estinto, il cognome e il nome dei titolari delle obbligazioni nominative e i trasferimenti e i vincoli ad esse relativi;
3) il libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee, in cui devono essere trascritti anche i verbali redatti per atto pubblico (c.c.2375);
4) il libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione (c.c.2388);
5) il libro delle adunanze e delle deliberazioni del collegio sindacale (c.c.2404);
6) il libro delle adunanze e delle deliberazioni del comitato esecutivo, se questo esiste (c.c.2381);
7) il libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee degli obbligazionisti, se sono state emesse obbligazioni.
I libri indicati nei nn. 1, 2, 3 e 4 sono tenuti a cura degli amministratori, il libro indicato nel n. 5 a cura del collegio sindacale, il libro indicato nel n. 6 a cura del comitato esecutivo e il libro indicato nel n. 7 a cura del rappresentante comune degli obbligazionisti.
I libri suddetti, prima che siano messi in uso, devono essere numerati progressivamente in ogni pagina e bollati in ogni foglio a norma dell'art. 2215.

Art. 2422 Diritto d'ispezione dei libri sociali.
I soci hanno diritto di esaminare
i libri indicati nei nn. 1 e 3
dell'articolo precedente e di ottenere
estratti a proprie spese.
Eguale diritto spetta al rappresentante comune degli obbligazionisti per i libri indicati nei nn. 2 e 3 dell'articolo precedente, e ai singoli obbligazionisti per il libro indicato nel n. 7 dell'articolo medesimo (disp. di att.al c.c. 209).

http://www.unioneconsulenti.it/article.php?sid=412&mode=thread&order=0
 
Ultima modifica:
Risanamento: Ipi acquista portafoglio immobili da 43 mln.
TORINO (MF-DJ)--Ipi ha dato esecuzione alla transazione con Risanamento in forza della quale ha acquisito un portafoglio immobiliare, del valore di circa 43 mln euro, costituito principalmente da aree da sviluppare e immobili da valorizzare.
Nel dettaglio, informa una nota, Ipi ha acquisito ad un'area da sviluppare a destinazione commerciale Agnano (Napoli), un complesso industriale a Villastellone (Torino), l'area ex Snia a Pavia, un'area da sviluppare a destinazione alberghiera a Napoli, un complesso direzionale a Torino, immobili ad uso uffici a Gessate (Milano), un edificio da trasformare ad uso terziario a Genova e terreni non edificabili a Genova e Roma.
"La valorizzazione e lo sviluppo degli immobili acquisiti rappresentano per Ipi un'opportunita' di creazione di valore, costituendo altresi' un incremento del patrimonio immobiliare di proprieta' con una maggiore diversificazione per destinazione d'uso e localizzazione", spiega la societa' torinese nella nota. Com/mur
(END) Dow Jones NewswiresJanuary 19, 2010 13:19 ET (18:19 GMT)
Copyright (c) 2010 MF-Dow Jones News Srl.
 
Memo

La storia
IPI è stata costituita il 24 settembre 1980 con la denominazione Attività Immobiliari S.p.A., mutata nell’attuale con effetto dal 1° gennaio 1997 a seguito dell’incorporazione della Istituto Piemontese Immobiliare S.p.A., a sua volta costituita nel 1970 nell’ambito del Gruppo Toro Assicurazioni.
Dopo 14 anni di attività di intermediazione a favore di Toro Assicurazioni, le attività immobiliari del Gruppo Fiat confluiscono in IPI che diventa la società di intermediazione, gestione e consulenza immobiliare a servizio di tutto il Gruppo.

Nel 1996 IPI rileva le proprietà non strumentali del Gruppo Fiat divenendone la property e management company. Nel 2003 Il Gruppo Fiat cede il 55% dell'azionario a Risanamento S.p.A. che lo incrementa al 75% a seguito dell'Opa.

Nel gennaio 2005 Risanamento cede il 65% di IPI al Gruppo Coppola; successivamente in seguito al lancio dell'Opa, il Gruppo Coppola ne diviene socio al 75%.

Nel 2006 viene attuato, in linea con le strategie del piano, un progetto di ristrutturazione societaria, cui fa seguito un conseguente processo di riorganizzazione delle linee operative che allineano le funzioni e risorse dei servizi e dell'intermediazione alla nuova struttura societaria di IPI.

Nell’ottobre 2009, a seguito dell’OPA promossa da IPI DOMANI S.p.A. sulle azioni IPI, la famiglia Segre, attraverso il veicolo IPI DOMANI, acquisisce il 93,05% del capitale sociale.

IPI
 
Veneto Banca lancia opa su Bim, i Segre si defilano

Veneto Banca lancia opa su Bim, i Segre si defilano06/04/2010Veneto Banca si prepara ad acquisire il controllo di Banca Intermobiliare. L'operazione prevede che Cofito, che controlla il 52% di Bim, venga fusa per incorporazione in Veneto Banca Holding che lancerà quindi un'opa obbligatoria sull'istituto torinese a 4,25 euro per azione in contanti.
Ora il titolo, sospeso da questa mattina in attesa del comunicato, registra un guadagno del 4,56% a quota 4,1875 euro, ma ha toccato un massimo in avvio di contrattazioni a 4,23 euro dai 4 euro di chiusura di giovedì scorso. L'azionariato di Cofito vede attualmente Veneto Banca al primo posto con una quota del 40%.
Seguono poi la Mi.Mo.Se della famiglia Segre (15%),
la Ma.Va dei Giovannone (15%), Pietro D'Aguì (7,94%), Ivana Martino (7,06%), Mario Scanferlin (3,17%), Carla Fagherazzi (2,90%), Anna Scanferlin (3,00%), Marco Scanferlin (2,91%) e Giacomo Scanferlin (3,02%). Successivamente all'opa, che dovrebbe chiudersi entro la fine del 2010 e portare Veneto Banca al 55% del capitale di Bim, l'Ad Pietro D'Aguì acquisirà il 10% del capitale dell'istituto torinese dalla stessa Veneto Banca. Veneto Banca Holding, anche dopo questa cessione, ha assicurato che non ridurrà la propria partecipazione in Banca Intermobiliare al di sotto del 50,01%. Intende mantenere le azioni Bim quotate sul mercato e, se per effetto dell'opa, dovesse superare la quota del 90% del capitale procederà a ripristinare il flottante. E' stata anche confermata l'autonomia di Banca Intermobiliare, che manterrà a Torino sede e attività di direzione. Così i soci Cofito si sono già impegnati a votare a favore del progetto di fusione, invece i Segre non aderiranno all'operazione di riassetto.
Infatti la holding di famiglia Mi.Mo.Se, azionista con il 15% di Cofito, ha espresso l'intenzione di voler esercitare il diritto di recesso dalla Cofito stessa. Il controvalore del diritto di recesso è pari a 25,60 euro per ogni azione Cofito equivalente alla valutazione di 4,25 euro per ogni azione Bim. "Questa operazione", ha commentato Vincenzo Consolici, Ad del Gruppo Veneto Banca, "permette di consolidare in modo definitivo la nostra fisionomia di gruppo bancario di rilievo nazionale".

Con la fusione per incorporazione di Cofito il gruppo diventerà infatti la decima realtà bancaria italiana per masse amministrate. "Il controllo di un gruppo come Bim ci darà inoltre l'opportunità di affinare e integrare l'offerta bancaria tradizionale in settori ormai cruciali per la nostra attività, che comprendono non solo il private banking ma anche la consulenza finanziaria", ha aggiunto Consolici, convinto che la rete di Banca Intermobiliare permetterà di ampliare la sfera di attività del gruppo in aree di grande interesse.
Francesca Gerosa Veneto Banca lancia opa su Bim, i Segre si defilano - Milano Finanza Interactive Edition
 
Ipi: ok soci a conti 2009...

Ipi: ok soci a conti 2009 e aumento capitale fino a 200 mln
MILANO (MF-DJ)--L'assemblea dei soci azionisti di Ipi ha approvato il bilancio di esercizio 2009 che si e' chiuso con un utile di 0,5 mln (10 mln nel 2008). L'assemblea in sessione straordinaria ha attribuito agli amministratori, per un periodo di cinque anni, la facolta' di aumentare in una o piu' volte il capitale sociale, a pagamento e/o gratuitamente, fino a 200 mln euro e di emettere in una o piu' volte obbligazioni convertibili fino allo stesso ammontare. E'stato inoltre modificato lo statuto sociale per adeguarlo alla nuova normativa. L'a.d. Vittorio Moscatelli ha dichiarato nel corso dell'Assemblea che "il bilancio dell'esercizio 2009 e' positivo nonostante le problematicita' societarie e dell'azionariato nella prima parte del 2009. Il rilancio delle attivita' e della presenza di Ipi nel mercato immobiliare - dopo le operazioni societarie concluse nel corso del 2009 - e' avviato. La crescita nei servizi immobiliari di intermediazione, property, advisory e' in corso e si e' concretizzata gia' nei primi mesi del 2010, anche attraverso l'apertura e il potenziamento di Filiali dirette a Torino - Milano - Genova - Bologna e prossimamente a Roma e Verona. Le diverse iniziative di sviluppo e valorizzazione immobiliare nelle quali IPI e' impegnata direttamente o a supporto di terzi stanno evolvendosi in maniera positiva. Il trading immobiliare nei primi mesi del 2009 ha dato risultati incoraggianti. Il rendimento degli investimenti immobiliare e' in crescita ed e' oltre il 5,1% complessivo". com/ste(END) Dow Jones NewswiresApril 14, 2010 13:06 ET (17:06 GMT)Copyright (c) 2010 MF-Dow Jones News Srl.
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Porta Vittoria...

da PLU 24 di Sabato 19 Giugno 10
 

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