(Luglio/2007)
Bialetti Industrie S.p.A.
Bialetti Industrie S.p.A. è pronta ad affrontare il collocamento sul segmento STAR della Borsa Italiana il 25 luglio p.v. La Società, con sede sociale nel bresciano, è una realtà industriale, che sebbene costituita formalmente nell'ottobre del 2002, vanta un "passato con i baffi" che risale fino al 1933, anno in cui inizia la produzione della "Moka Express", una caffettiera che in poco tempo "colonnizza" le case di quasi tutti gli italiani. Attualmente accanto a questa produzione (circa 18.000 pezzi al giorno) l'attività della società si è arricchita con la produzione di strumenti di cottura e piccoli elettrodomestici acquisendo, via via, marchi quali Girmi, Rondine, Aeternum e Cem.
L'Emittente è controllato dalla Bialetti Holding che fa capo a Francesco Ranzoni (Chiari (BS), classe 1961), Presidente della società. L'Offerta ha per oggetto n. 18.750.000 azioni offerte ad un prezzo compreso fra i 2,35 e i 3,15 euro ciascuna.
Unicredit Markets & Investment Banking fungono da Coordinatori dell'Offerta Globale, Responsabili del collocamento, nonchè, Sponsor, che per altro, si trovano in una posizione di conflitto di interessi vantando al 31/3/2007 crediti nei confronti del Guppo Bialetti pari a circa 10 euro/K.
La composizione dell'azionariato, a seguito dell'operazione di collocamento, subirà, invece, la seguente trasformazione:
Azionisti n. az. pre-offerta globale n. az. offerte in sede di offerta globale n. az. post-offerta globale e vendita condizionata greenshoe n. az. post offerta globale con integrale esercizio della greenshoe
% capitale sociale post Offerta Globale in caso di integrale esercizio della Greenshoe
Bialetti Holding 60.000.000 3.750.000 48.750.000 1.500.000 47.250.000 63
DDV 0 0 7.500.000 0 7.500.000 10
Mercato 0 0 18.750.000 0 20.250.000 27
Totale 60.000.000 18.750.000 75.000.000 1.500.000 75.000.000 100
La Bialetti Holding ha siglato in data 13 giugno 2007 un contratto di "Vendita Condizionata" con la DDV controllata da Diego della Valle la quale si impegna ad acquistare le n. 7.500.000 azioni (rappresentanti il 10% del capitale sociale) al Prezzo di Offerta. Alla stessa data le due società hanno, anche, sottoscritto un Patto Parasociale che avrà validità dall'inizio delle negoziazioni in Borsa, facendo sì che solo il 25% del capitale sia effettivamente scambiabile sul mercato.
Al buon esito del collocamento Francesco Ranzoni incasserà tra gli 8 e gli 11,8 euro/K (tra i 12,3 e i 16,5 euro/k in caso di greenshoe).
La Società, invece, incasserà tra i 40 e i 59 uro/K destinati alla crescita ma, anche, alla riduzione dell'indebitamento a breve termine. Si annota che al primo trimestre 2007 l'"Indebitamento finanziario netto" del gruppo ammontava a 85,6 euro/K di cui 67,1 euro/K corrente e 18,5 non corrente, mentre, il "patrimonio netto" era pari a 17,4 euro/K e la PFN al 30 aprile u.s. era di circa 82 euro/K.
Alla luce di questi dati i parametri di Basilea 2 sono del tutto fuori, in quanto, il rapporto fra il "Patrimonio netto" e l'"Indebitamento finanziario" è "folle".
Il Conto Economico della Capogruppo ha consuntivato quanto segue:
euro 31.12.2006 31.12.2005
Valore della Produzione 163.266.521 168.940.347
Costi della produzione 152.629.386 158.825.300
Differenza tra valore e costi della produzione 10.637.135 10.115.047
Proventi e (oneri) finanziari (4.540.190) (4.527.263)
Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (1.861.713) 656.494
Totale delle partite straordinarie (1.596.763) (1.510.454)
Risultato prima dele imposte 2.638.469 4.733.834
Utile (perdita) dell'esercizio 38.592 2.510.485
una flessione del "Valore della produzione" di circa il 3,3%;
il "Risultato prima delle imposte" risulta decurtato di quasi il 50%;
il "Risultato dell'esercizio" salda con un utile di 38.592 euro del 2006 contro i 2.510.485 euro del 2005.
Nel 2006 ha più volte fatto ricorso alla "Cassa Integrazione Guadagni (CIG)" motivata dalla "momentanea carenza di ordini".
Si sottolinea che la Bialetti Industrie nel 2004 ha inoltrato domanda di "mobilità per cessazione dell'attività dell'unità produttiva di Paderno Dugnano" conclusasi con il licenziamento di 36 dipendenti su 38 in organico.
Il ricorso alla CIG e alla "Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)" ha coinvolto, anche, alcune società del gruppo, tra le quali la GIRMI, che aveva già avviato due procedure di CIG già nel 2005 sempre per "carenza di ordini" e che, sempre nel 2005, aveva presentato domanda di CIGS per "crisi per cessazione dell'attività produttiva per un periodo di 24 mesi", ovvero, dall'aprile 2004 all'aprile 2007, risolvendosi con il licenziamento di 39 dipendenti.
Si segnala che prima della quotazione la Bialetti Industrie ha messo a punto a favore della Bialetti Holding lo spin-off del ramo immobiiare per 2,5 euro/K (valore netto contabile e, quindi, non periziato) concesso poi in locazione all'Emittente per 2,2 euro/K annui e alla GIRMI per 150.000 euro.
Si legge, per altro, nel Prospetto Informativo che l'Emittente "benchè ritenga che l'importo di tali canoni corrisponda a condizioni di mercato, gli stessi non sono stati determinati sulla base di valutazioni da parte di terzi indipendenti". I Sindaci, naturalmente, non hanno fatto obiezioni.
Anche per quanto riguarda i rapporti con "parti correlate" il Gruppo Bialetti ha adottato una procedura che "prevede la necessaria preventiva approvazione del CDA", metodo che non garantisce, però, la possibilità di ottenere condizioni più vantaggiose, essendo ad oggi le parti correlate rappresentate da società partecipate da familiari di Francesco Ranzoni, alcuni dei quali siedono, anche, nel Consiglio di Amministrazione.
Più equilibrato sarebbe stato prevedere a tal proposito, almeno, un "giudizio" da parte del Collegio Sindacale!