Macroeconomia Italiani .........un insulto a cielo aperto !

domingo ha scritto:
..............................


E il Cile?Sai,il mio sogno non e´di rimanere in un posto
ma di conoscere il mondo scoprendo il meglio che c´e´.


Quello che ho quotato è il miglior investimento che si possa fare ,
viaggiare ti dà conoscenza e la conoscenza è la base della vita
( questo era il mio motivo di facciata , quello vero erano le ragazze :D ),
oltre che la base degli affari .


Sconsiglio l'Argentina ? ...............assolutamente sì :D
gli Argentini hanno tutti i nostri vizi senza nessuna delle nostre virtù ;
vivono alla grande rifiutandosi mentalmente di considerare la possibilità
di una crescita ordinata e reale
Tutto il contrario del Cile , che sotto pinocho ha intrapreso una strada
di sviluppo economico graduale , COMPOSTO e reale .
oltretutto il paese fa base sulle esportazioni di rame , quindi su una
ben solida realtà , l'Argentina sta solo sfruttando il momento magico :
-Cina che ha bisogno di tutto
-rientro di capitali usciti nell'era menem ( già stanno terminando )
-credito ( gli organismi internazionali hanno scaricato sull'ignoranza dei
piccoli investitori il peso della ristrutturazione , ma anche qui si va verso
la resa dei conti )

Mentre per il Cile gli accordi commerciali sono solidi e andranno avanti
per la maggior parte anche se la Cina entrasse in regresso ,
per l'Argentina si tratta solo di accordi "di rottura" ovvero offerta merci
a prezzi vantaggiosi , e tali accordi vanno dove tira il vento

Argentina = parole parole ( un pò l'Italia )
Cile = concretezza e serietà ( un pò la Germania )
non per nulla il Cile veniva considerato sotto pinocho e ancora oggi
la Germania del SudAmerica

l'Argentina PER ME è buona solo per comprarci un pezzo di terra e viverci senza lavorare :
Clima similare , ottimo cibo , belle donne , usi e costumi similari ..........

dovessi instaurare un'attività commerciale preferirei il Cile o il Brasile
( ultimi anni decisamente concreti e se si fanno fuori pian piano
le corporate Usa c'è ricchezza vera per il popolo )


Equador ? non lo conosco affatto , al nord se non ci fosse il casotto
che c'è punterei solo sul Venezuela settore Turismo .

Penso comunque che le migliori opportunità in prospettiva possono
venire dal Brasile e mi sembra che abiti in una zona "decisamente vitale"
sul versante costiero ( magari sei a 500km !! ) ho letto dell'intenzione
con agevolazioni per lo sviluppo del turismo nella regione di Espirito Santo,
a proposito avete finito di "sbeccarvi" per i confini regionali ? :D

Ciao
 
generali1984 ha scritto:
domingo ha scritto:
..............................


E il Cile?Sai,il mio sogno non e´di rimanere in un posto
ma di conoscere il mondo scoprendo il meglio che c´e´.


Quello che ho quotato è il miglior investimento che si possa fare ,
viaggiare ti dà conoscenza e la conoscenza è la base della vita
( questo era il mio motivo di facciata , quello vero erano le ragazze :D ),
oltre che la base degli affari .



Cile = concretezza e serietà ( un pò la Germania )
non per nulla il Cile veniva considerato sotto pinocho e ancora oggi
la Germania del SudAmerica
Ma da quanto tempo conosci il Sud America?
Mi sembra che lo frequenti abbastanza.
Mi fa piacere che anche tu pensi che il migliore investimento sia la conoscenza(e viaggiare e´uno dei modi per attingerla).
E anche l´equazione Cile/Germania mi e´piaciuta.
Per cui direi che al Cile farei un pensierino.
Il Brasile non e´per niente tedesco...e questo non mi piace molto.
Corporate USA?
Per adesso i poveri sono sempre piu´poveri e i ricchi sempre piu´ricchi.Per adesso.Il buon momento economico non ha affatto migliorato la gia´pessima distribuzione di rendita,anzi l´ha peggiorata.
Ciao

p.s.:
comunque anch´io sono sposato... :)
 
non sono d'accordo

Nonsoniente ha scritto:
Una piccola chicca sulla nostra regione il Veneto dei furbi e dei mona.
L'altra sera sono stato a cena con due cassiere dell'U.S.L le quali mi hanno informato che i medici di base hanno degli incentivi ( più soldi) se non vengono superati un certo numero di esami e di accertamenti medici.
Tradotto hanno un premio se fanno fare meno esami possibili.
Alcuni medici più zelanti di altri hanno detto a certi loro pazienti ammalati gravemente ( quindi più bisognosi di esami e accertamenti clinici) di cercarsi un altro medico di base.
QUESTO E IL VERO PROGRESSO.


nonè questione di progresso, ma di onestà.
Siccome molti medici per evitare grane o per poco aggiornamento preferiscono inviare subito a fare esami o al pronto soccorso è stato messo un limite.Chiaramente ci rimette chi ne ha bisogno.............se il medico nonè onesto e scrupoloso.
Questione di onestà professionale e di cittadino
 
domingo ha scritto:
Ma da quanto tempo conosci il Sud America?
Mi sembra che lo frequenti abbastanza.
Mi fa piacere che anche tu pensi che il migliore investimento sia la conoscenza(e viaggiare e´uno dei modi per attingerla).
E anche l´equazione Cile/Germania mi e´piaciuta.
Per cui direi che al Cile farei un pensierino.
Il Brasile non e´per niente tedesco...e questo non mi piace molto.
Corporate USA?
Per adesso i poveri sono sempre piu´poveri e i ricchi sempre piu´ricchi.Per adesso.Il buon momento economico non ha affatto migliorato la gia´pessima distribuzione di rendita,anzi l´ha peggiorata.
Ciao

p.s.:
comunque anch´io sono sposato... :)



Frequentavo .....avo .....avo :(
dall'88 per la prima volta e fu subito colpo di fulmine !
grazie a una botta di ciapet mi potevo permettere di giocare
a fare il fotoreporter , in realtà cercavo di darmi un tono :P
per alcuni anni ho fatto 6 mesi qui e 6 mesi in SudAmerica .
poi ho rarefatto sempre più fino al canonico viaggetto da 15-20 giorni
Ora sono alcuni anni che manco , problemi familiari .

Sì, le corazzate Usa che grazie ai politici corrotti seguitano ad attingere
dalle ricchezze di tanti paesi ,il Brasile è uno dei più importanti in assoluto.
Speravo che ci fosse stato un miglioramento per la classe bassa e mediobassa , con il nuovo corso politico ,mi spiace sapere che non è così .

Il Cile vale un viaggio , eviterei il Nord a iniziare dalla tanto amata
La Serena .

al centrosud invece ( meglio ancora il sud ) il settore turismo
presenta varie opportunità , ma tutte nel settore adventures
da evitare come la peste il settore balneare ,
a meno che non si dispongano di mezzi economici rilevanti per
stabilirsi a Vina del Sol ( Renaca è la spiaggia migliore , si espongono
i più bei sederi del Cile , ma non penso che tua moglie gradirebbe :P )
da San Antonio a scendere buone possibilità , ma per turismo balneare
restano i Caraibi i preferiti .

Il Cile vale un viaggio , da Santiago fino a Puerto Montt :)
 
A Novembre vado a fare un giro con la muliera in Argentina.....
Io volevo il Cile ma lei ha insistito.... e sapete come va a finire!!! :D :love:
 
domingo ha scritto:
Come e´il costo della vita in Cile?
Ho letto che costa meno investire in Cile che in Brasile.
Generali,confermi?


Domandone da onemilliondollar ,
ti risponderò secondo il mio personale parere :

Il costo della vita in un Paese dipende da te ,
dal tenore di vita al quale sei abituato , a ciò che giudichi irrinunciabile e
alla tua capacità di adattamento .

In quanto al costo , presumo ti riferisca al lato burocratico ,
dalle spese alle tasse ; non sono in grado di risponderti ; non ho
conoscenza del Brasile in investimenti e in Cile non ho mai fatto
investimenti cercando il profitto ; ma solo inseguendo il "piacere" .
Le agenzie immobiliari che consiglierei sono quelle aperte da almeno due decenni ;
sono corrette e in grado di pianificare tutte le tue necessità ,
sbrigare il lato burocratico , tranne che per la dichiarazione fiscale come
residente . quella devi farla nel tuo Paese secondo le leggi vigenti .

Non ho mai avuto un'attività tutta mia all'estero , il mio sogno è
un Alberghetto-Ristorante-Bar in riva al mare , forse Costa Rica ,
ma se ne riparla fra diversi anni se non mi passa la voglia per ......
........raggiunti limiti di età :rolleyes:

Il posto dove andare a morire già l'ho preso , c'è chi compra un loculo
al cimitero cittadino , io mi son preso qualche ettaro ai piedi delle Ande :D
 
Ciao Generali allego articolo di Ida Magli sul sacco d'italia e sul Dio mercato.

Il Dio Mercato
Ida Magli - www.italianiliberi.it

Il Presidente della Repubblica invita ad unire gli sforzi di tutti come si fece nel ’99. Prima l’economia, poi l’economia, poi ancora l’economia. “Quello che più di ogni altra cosa manca alla nostra Italia per rimettersi più rapidamente in cammino è la fiducia. Occorre più fiducia nei consumatori. Più fiducia nei risparmiatori, che esitano ad investire i loro soldi. Più fiducia degli imprenditori nelle loro stesse capacità e nel futuro delle loro imprese, dell’Italia e dell’Europa”.
Anni duri, secondo il Presidente della Repubblica, quelli intorno al ’99: “Eravamo vicini al dichiarare fallimento, invece abbiamo migliorato i conti e siamo riusciti a entrare nel club della moneta unica… La politica di sviluppo che avviammo si fondava sul successo del risanamento della finanza pubblica che rese possibile l’adesione dell’Italia all’euro… Questo successo ci permise, e ci permette ancora oggi, di pagare Itassi di interesse europei ben più bassi di prima, sia sull’immenso debito pubblico dello Stato, con relativo alleggerimento del bilancio pubblico, sia sui debiti delle imprese, sia su quelli dei privati”. (il Giornale, 17 Settembre 2005).
Certo che ad un popolo che ha dato al mondo il più vasto, il più sublime patrimonio di pensiero, di scienza, di arte, di musica che sia mai esistito, si parli sempre ed esclusivamente in termini di denaro, è sconsolante. Da anni, ormai, da quando è diventata sempre più onnipresente quell’Unione europea che ci ha tolto l’indipendenza, la sovranità, la libertà, dettando le ottuse e ferree leggi elaborate dai Banchieri nella loro orribile “Eurotower” (così la chiamano), gli Italiani sentono parlare soltanto di moneta e di bilanci. Null’altro importa.

Questo è l’unico valore, il solo Dio dei costruttori dell’Europa.
Qualcuno si è forse chiesto da che cosa provenga la “mancanza di fiducia” di cui vengono accusati gli Italiani? Un dubbio, un piccolo, piccolissimo dubbio su quanto è stato fatto nei famosi anni che hanno preceduto e accompagnato il trionfale ingresso nel “Club dell’euro” (un nome che già di per sé disorienta, insospettisce i popoli, mai ammessi in quanto tali in nessun “club”) ha minimamente sfiorato la coscienza dei governanti? Sembrerebbe di no.
Ebbene riassumiamole le tappe principali che ci hanno condotto alla situazione attuale. Prima di tutto bisogna sottolineare il fatto che il Trattato di Maastricht è stato predisposto in gran fretta, dopo l’unificazione della Germania, perché molti Stati, in particolare la Gran Bretagna e la Francia , temevano il risorgere di una grande Germania e volevano tenerla comunque imbrigliata e sotto controllo. Con il mercato e la moneta unica, si è di fatto voluto forzare l’esistenza dell’”Europa Unita” che, invece, non c’era e non c’è.

Comunque, con la giustificazione che bisognava compiere qualsiasi sacrificio pur di riuscire ad entrare nell’ambitissimo Club, i governanti italiani hanno messo in atto la mastodontica dismissione del patrimonio dello Stato contemporaneamente alla frenetica svalutazione della lira che l’ha ridotta nel giro di pochi mesi, sotto il governo di Giuliano Amato (quello stesso che ha prelevato i soldi dai conti correnti dei cittadini), del 25% del suo valore.
Le grandi privatizzazioni hanno portato quindi a vendere a prezzo di saldo ai fortunati acquirenti, dall’anno 1992 (Maastricht è stato firmato il 7 Febbraio 1992 dal dimissionario Governo Craxi) all’anno 1998 le maggiori proprietà dello Stato in base al principio eretto a Legge inderogabile dall’Unione europea che l’unica Divinità capace di Libertà è il Mercato: Primo Motore, che regola non regolando. Negli anni 1992-93, con i governi Amato e Ciampi, vengono vendute l’ITALGEL, la CIRIO-BERTOLLI -DE RICA, il CREDITO ITALIANO (15.800 dipendenti), la SIV , la NUOVA PIGNONE (ENI, con 5100 dipendenti).
Nel 1994, con i governi Ciampi e poi Berlusconi, vengono vendute la IMI , la BANCA COMMERCIALE ITALIANA (18.000 dipendenti), l’INA (4600 dipendenti), la ACCIAI SPECIALI TERNI (24.300 dipendenti), la SME (18.900 dipendenti).
Nel 1995, con il governo Dini, vengono vendute la ITALTEL (15.000 dipendenti), la ILVA LAMINATI PIANI (18.000 dipendenti), la SME (seconda tranche), l’ENI (95.000 dipendenti, prima tranche), l’ENICHEM-AUGUSTA (1100 dipendenti), l’INA (seconda tranche). Negli anni 1996, ’97,’98 con i governi Dini e poi Prodi continua la svendita delle maggiori proprietà dello Stato portando a termine quelle già iniziate e aggiungendo alla lista la ITALIMPIANTI , l’ALFAROMEO AVIO, la TELECOM , la FINCANTIERI , la SEAT , il BANCO di NAPOLI, l’ALITALIA, il LLOYD TRIESTINO, la BANCA NAZIONALE del LAVORO ecc.ecc.

I dati qui riportati sono presi dalla pubblicazione del Ministero del Tesoro: La relazione sulle privatizzazioni, giugno 1998 dove chi voglia saperne di più può trovare molte altre interessanti indicazioni. Piero Barucci ha intitolato L’isola italiana del Tesoro il suo libro sull’argomento, ma parlare di sacco dell’Italia è troppo poco anche perché, se è forse possibile quantificare in denaro l’enormità della perdita, il costo dei prepensionamenti, è impossibile fare altrettanto con la frustrazione, l’angoscia, lo smarrimento di centinaia di migliaia di cittadini che si sono visti messi alla porta, privati del posto di lavoro, collocati nell’inutilità, nella depressione dei prepensionamenti senza una causa plausibile.
E inoltre: chi ha pensato alle competenze professionali, alle capacità acquisite nell’esperienza andate così stupidamente perdute, valutate zero tanto quanto la dismissione del patrimonio dello Stato e la sua sovranità?
Sia ben chiaro: la violenza non è soltanto quella nella quale si vede scorrere il sangue. La violenza di tutti coloro che hanno a che fare con il denaro (siano questi banchieri, economisti, professionisti della finanza) è incomparabilmente più grave e più profonda proprio perché del tutto insensibile agli affetti, alle emozioni, a ciò che fa dell’uomo l’Uomo.

E’ con questa stessa violenza che è stata progettata e viene costruita l’Unione europea: cancellando le Patrie, le Lingue, le Identità, le Storie, le Religioni perché è soltanto riducendole al minimo comun denominatore che sarà possibile sommarle.
Nell’editoriale del 17 Settembre 2005 pubblicato dal Corriere della Sera, con il titolo Più Mercato a Berlino Mario Monti avanza qualche previsione sul futuro dell’Unione europea in base agli eventuali risultati delle elezioni politiche in corso in Germania. Ebbene, non ci crederete, tutto andrà bene se la Germania (e di conserva anche la Francia ) “si riapproprieranno dell’economia di mercato”. Il dubbio su che cosa succederà con l’ingresso nell’Unione europea della Turchia? Il malessere dei Tedeschi nella convivenza con milioni di musulmani, portatori di un modello culturale alieno alla psicologia, alla storia, all’intelligenza scientifica, artistica, musicale del popolo tedesco? Sciocchezze. Lasciate il Mercato libero di competere con se stesso e qualsiasi problema scomparirà.
 
generali1984 ha scritto:
Il costo della vita in un Paese dipende da te ,
dal tenore di vita al quale sei abituato , a ciò che giudichi irrinunciabile e
alla tua capacità di adattamento .

Non ho mai avuto un'attività tutta mia all'estero , il mio sogno è
un Alberghetto-Ristorante-Bar in riva al mare , forse Costa Rica ,
Giuste le osservazioni sul costo di vita.
Ma,per esempio,un ettaro in Cile=euro?(si quello sotto le Ande :) )

Ehi,ma perche´tutti gli italiani vogliono aprire un Alberghetto-Ristorante-Bar in Centro-Sud America?
:)
Ciao
 

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