La bolla al ribasso della volatilità (1 Viewer)

pierrone

Forumer attivo
non capisco dove sia il problema, si sta parlando di volatità. Premesso che io, checchè se ne possa pensare, sono un asino in statistica (ho preso 22 in università implorando il professore), la formula di calcolo prende gli scotamenti dalla media, ne fa il quadrato, li somma e poi fa del totale la radice quadrata. Prova a vedere, usati dati reali, la differenza tra una volatilità calcolata su uno scostamento dalla media (0,0qualcosa%) e di una volatilità calcolata prendendo le singole variazioni ipotizzando media zero. Non dovrebbe cambiare granchè.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Sicuramente occorrerebbe parametrare la componente rischio riguardante la volatilità pesando maggiormente la componente negativa ed in maniera inferiore quella positiva.
Il mio esempio era estremo (ma non irrealizzabile) perchè voleva semplicemente dimostrare che esiste la probabilità di un movimento diverso da quello attualmente preventivabile.
Ribadisco che una crescita della volatilità dei prezzi e implicita è possibile nel corso dei prossimi mesi ma è possibile che avvenga senza eccessive esplosioni.
Il fatto che molti sostengono che la volatilità è molto bassa e dovrebbe esplodere a breve ed un buon motivo per aspettarsi che il trend continui ancora per un pò così.
D'altronde l'esplosione della volatilità e forti movimenti direzionali sono tutti lo stesso lato della medaglia del mercato coltivato nel corso di questi ultimi anni da grosse masse di liquidità e da grandi tensioni.
Negli ultimi anni abbiamo attraversato le seguenti situazioni:
1)Crolli valutari e fallimenti nazionali
2)Truffe contabili
3)Crolli di hedge fund e bolle sui derivati
4)Possibile nuova guerra mondiale
5)Possibili epidemie globali
Secondo me gli operatori hanno una soglia di rischio molto più alta rispetto a qualche anno fa e prima che questa venga messo in discussione occorrerà ancora diveso tempo.
Ribadendo quello che io penso ritengo che nei prossimi anni la volatilità dei corsi azionari dovrebbe ridursi (diverso il discorso su altri mercati quali i bond o le valute o le commodity dove i cacciatori di volatilità potrebbero trovare terreno più favorevole) per una riduzione complessiva di interesse (i motivi potrebbero essere diversi...)
mentre per la volatilità implicita mi sembra che vi sia in corso una sua riduzione strutturale dovuta probabilmente anche ad una ottimizzazione delle strategie sulle opzioni che la tengono in maggiore conto.
Giusto per fare una considerazione generalista:
Nel corso del crollo del 1987 la volatilità implicita misurata attraverso il vix salì fino a oltre 172
durante il fallimento del LTCM arrivò ad oltre 60 mentre dopo il crollo delle twin towers scese fino a 57.
Eppure il mercato US fu chiuso per diversi giorni!!
Per finire non essendo io un operatore sulle opzioni (e scarsamente sui derivati) non ho nella fase attuale nessun interesse ad una sua eventuale correzione e quindi faccio comunque il tifo per una sua impennata :)
 

christiano

Forumer attivo
C'era una volta il promotore finanaziario che faceva vedere quei bei grafici che puntavano sempre verso NORD. Dicendo. Nel lungo periodo i mercati azionari vincono sempre e bla bla. Attualizzato ad oggi ti direbbero che il mercato ha reso un +35%medio Infatti S&P era sui 90 punti 34 anni fa ed ora sta a 1200. Un guadagno del 1200% che diviso per 34 anni fa quella cifra.
Questo è il grafico che ti avrebbe propinato:

1102531346anonimo.jpg


Come è bella la matematica! Ma è così?
Chiaramente non è così.Innanzitutto bisogna sottrarre l'inflazione. E già. Purtroppo la carta è carta e chissà perchè perde valore con il tempo. Quindi normalizzando il grafico delS&P per il tasso d'inflazione le cose cambiano e non poco.
Infatti dal+1200% si va ad un misero +160% che diviso per 34 da un +4,7%. E però questo non è il rendimento netto. Infatti ci sono i costi di gestione amministrata e non ce lo dimentichiamo il capital gain. E se sbagli il timing sono pillole amare! Perchè c'è un bel ciclo quindicinale ribassista (lo ho evidenziato con i rettangoli) che ti fa rivedere i tuoi soldi senza un centesimo di guadagno dopo una ventina di anni.

1102531388anonimo2.jpg


Bene questa è la ragione per cui tanti si fanno male in borsa. Prima di avvicinarsi ad essa bisogna capire che è come al casinò. E' più facile perdere che guadagnare.
 

pierrone

Forumer attivo
ciao Christiano, dimentichi i dividendi ;)

Quello che secondo me non va nel tuo discorso è tralasciare un fatto fondamentale: il capitale azionario è capitale di rischio, la gente come tu stesso dici ci può lasciare parecchi loss sul campo minato delle azioni. Per questa ragione le azioni devono avere, e hanno, una "direzione" di lungo periodo che deve essere necessariamente rialzista e più pendente, al rialzo, delle attività con rischio medio inferiore (buoni del tesoro e bonds) che già di per se battono, di poco, l'inflazione. Se poi per te parlare di lungo periodo significa fare l'imitazione di Ennio Doris, non mi interessa.

Una piccola parte de traders che fanno il mercato tra le "mani forti" della City studia alla London Busines School, che in questo periodo per attirare nuove matricole (e non per piazzare prodotti al parco buoi) manda in onda sulla CNN questa pubblicità:

http://real.london.edu/Rpm/asx/comms/cnn_ads/elroy_high.asx


Detto questo per me siamo da circa 2 anni in periodo di lunga accumulazione sull'azionario, e quindi il terreno è molto viscido nell'assumere posizioni long, perchè in fase di accumulazione ogni scusa è buona per scendere o per non salire. Quindi sono anche più pessimista, per il breve medio periodo, di chi dice che siamo in distribuzione, dove ogni scusa è buona per salire (vedi petrolio, bund, euro/dollaro, sempre a mio avviso)
 

christiano

Forumer attivo
Caro Pier. Non li ho dimenticati i dividendi. S&P 500 non è come il MIB che quando stacca i dividendi l'indice storna. E' un indice composite il cui valore incorpora quello dei dividendi, come sono tutti gli indici "moderni".
Inoltre storicamente il payout delle aziende US è sempre stato molto parco.
Su quello che fanno e che scrivono i manovratori per definizione chiudo le orecchie. I media secondo me giocano un ruolo importante nel confondere le idee agli investitori. Dalla borsa si può trarre profitto (poco! se non si vogliono correre rischi "mortali" (nel senso come investitore!)) solo attraverso metodi sofisticati, studio ed utilizzo di metodologie rigorose. Anche molti sistemi "preconfezionati" spesso sono utilizzati ad arte per fornire falsi segnali.
Se confronti i miei grafici con quelli di una rendita obbligazionaria un buon titolo indicizzato tipo CCT si capisce facilmente perchè quelli che dal 70 ad oggi hanno investito in obbligazioni (in proprio ed a gratis!) sono più ricchi di coloro che hanno investito in stocks attraverso forme di risparmio gestito. Comunque il mio assunto te l'ho dimostrato con i numeri.
Se poi invece ti riferisci ad un investitore evoluto che magari ha studiato un decennio per investire il proprio capitale, allora sì che i grafici possono essere diversi. Ma è sempre molto difficile! Gain gratis la borsa non ne da.
Infine sulla direzione è tutto relativo. Sono d'accordo con te che nel lungo periodo lo stock paga. Ma se entri nel picco del ciclo quanto tempo ci metti ad avere un ritorno sull'investimento? E se utilizzi forme gestite oltretutto hai pure la beffa di pagare spese anche in caso di rendimenti negativi.
Sulla distribuzione che stanno facendo ti faccio un esempio. Oggi sono stato tutto il giorno sul book del FESX. La sensazione è stata che il mercato è molto forte. Ma se vai a vedere i prezzi e l'OI, il mercato è rimasto lì ma hanno chiuso più di 100000 posizioni. Quando distribuiscono danno sempre l'impressione di accumulare e vice versa.
 

pierrone

Forumer attivo
gipa69 ha scritto:
Sicuramente occorrerebbe parametrare la componente rischio riguardante la volatilità pesando maggiormente la componente negativa ed in maniera inferiore quella positiva.
Il mio esempio era estremo (ma non irrealizzabile) perchè voleva semplicemente dimostrare che esiste la probabilità di un movimento diverso da quello attualmente preventivabile.
Ribadisco che una crescita della volatilità dei prezzi e implicita è possibile nel corso dei prossimi mesi ma è possibile che avvenga senza eccessive esplosioni.
Il fatto che molti sostengono che la volatilità è molto bassa e dovrebbe esplodere a breve ed un buon motivo per aspettarsi che il trend continui ancora per un pò così.
D'altronde l'esplosione della volatilità e forti movimenti direzionali sono tutti lo stesso lato della medaglia del mercato coltivato nel corso di questi ultimi anni da grosse masse di liquidità e da grandi tensioni.
Negli ultimi anni abbiamo attraversato le seguenti situazioni:
1)Crolli valutari e fallimenti nazionali
2)Truffe contabili
3)Crolli di hedge fund e bolle sui derivati
4)Possibile nuova guerra mondiale
5)Possibili epidemie globali
Secondo me gli operatori hanno una soglia di rischio molto più alta rispetto a qualche anno fa e prima che questa venga messo in discussione occorrerà ancora diveso tempo.
Ribadendo quello che io penso ritengo che nei prossimi anni la volatilità dei corsi azionari dovrebbe ridursi (diverso il discorso su altri mercati quali i bond o le valute o le commodity dove i cacciatori di volatilità potrebbero trovare terreno più favorevole) per una riduzione complessiva di interesse (i motivi potrebbero essere diversi...)
mentre per la volatilità implicita mi sembra che vi sia in corso una sua riduzione strutturale dovuta probabilmente anche ad una ottimizzazione delle strategie sulle opzioni che la tengono in maggiore conto.
Giusto per fare una considerazione generalista:
Nel corso del crollo del 1987 la volatilità implicita misurata attraverso il vix salì fino a oltre 172
durante il fallimento del LTCM arrivò ad oltre 60 mentre dopo il crollo delle twin towers scese fino a 57.
Eppure il mercato US fu chiuso per diversi giorni!!
Per finire non essendo io un operatore sulle opzioni (e scarsamente sui derivati) non ho nella fase attuale nessun interesse ad una sua eventuale correzione e quindi faccio comunque il tifo per una sua impennata :)

tutte le situazioni che hai elencato, foriere di volatilità alle stelle (ma quante ne abbiamo avuti di fatti del genere in questi due anni di volatilità alle stalle? ) si sono accompagnate a un mercato in cui il business delle mani forti era quello di "piazzare" volatilità a prezzi molto elevati (obbligazioni e polizze strutturate, covered warrant, opzioni esotiche di vario tipo ma accomunate dalla vendita di volatilità dalle mani forti alle mani deboli, etc.).

Oggi ci sono parecchie cose che fanno capire che la situazione attuale è l'inversa, cioè che le mani forti comprano volatilità dalle mani deboli:

1) una diffusione mai vista prima, tra il retail, dell'operatività di "vendita di tempo" (vendita call e vendita put, aspettando che il tempo passi e si azzerino, facendo in qualche maniera in modo che a scadenza si arrivi con tutte le vendite azzerate), e un mercato molto "accomodante" per la riuscita di queste strategie, che a questi livelli di volatilità sono a mio avviso suicide se si vuole portare a casa rendimenti appena appena decenti.

2) la notorietà e la diffusione tra i fondi di investimento, come detto nei miei post di apertura, di strategie di vendita call a remunerazione delle posizioni lunghe sul sottostante.

3) la "cattiveria" con cui sono stati presto sbattuti fuori dal mercato traders di volatilità che sono andati troppo presto e con troppa esposizione lunghi di volatilità

4) la collocazione di nuovi tipi di polizze e bond strutturati, in cui la componente in derivati è qualificabile come vendita di volatilità anzichè acquisto (non ho comunque granchè il polso sulle strutturate, quindi non ho grandi basi per affermare questa cosa)

5) la diffusione incredibile di TS e metodi di trading che sono tutti "addomesticati" a funzionare in un mercato tranquillo, laterale, con bassissime oscillazioni giornaliere, e che nessuno ha idea del casino che potrebbero combinare se partisse un "onda anomala".


Ciò detto, con questo thread non avevo nessuna intenzione di prefigurare un forte aumento della volatilità, ma solo di descrivere la situazione per come la vedo, e cioè che è in atto un imponente accumulazione di volatilità da parte delle mani forti. Come già a detto a Christiano, in accumulazione ogni scusa è buona per fare scendere ciò che le mani forti stanno accumulando, per cui se uno si mette come me lungo di volatilità è opportuno utilizzare tutte le tecniche che possano avere la funzione molto utile di "mutanda di ghisa" per parare i colpi del quotidiano "non succede niente". Una crescita della volatilità la si avrà solo quando la pressione al rialzo esercitata dal resto degli operatori sovrasterà la spinta "calmante" delle mani forti, che non hanno nessun interesse a fare partire la gallina dalle uova d'oro della volatilità, visto che un giorno in più di accumulazione porterà loro a milioni di euro in più quando passeranno all'incasso.
 

pierrone

Forumer attivo
christiano ha scritto:
Caro Pier. Non li ho dimenticati i dividendi. S&P 500 non è come il MIB che quando stacca i dividendi l'indice storna. E' un indice composite il cui valore incorpora quello dei dividendi, come sono tutti gli indici "moderni".
Inoltre storicamente il payout delle aziende US è sempre stato molto parco.
Su quello che fanno e che scrivono i manovratori per definizione chiudo le orecchie. I media secondo me giocano un ruolo importante nel confondere le idee agli investitori. Dalla borsa si può trarre profitto (poco! se non si vogliono correre rischi "mortali" (nel senso come investitore!)) solo attraverso metodi sofisticati, studio ed utilizzo di metodologie rigorose. Anche molti sistemi "preconfezionati" spesso sono utilizzati ad arte per fornire falsi segnali.
Se confronti i miei grafici con quelli di una rendita obbligazionaria un buon titolo indicizzato tipo CCT si capisce facilmente perchè quelli che dal 70 ad oggi hanno investito in obbligazioni (in proprio ed a gratis!) sono più ricchi di coloro che hanno investito in stocks attraverso forme di risparmio gestito. Comunque il mio assunto te l'ho dimostrato con i numeri.
Se poi invece ti riferisci ad un investitore evoluto che magari ha studiato un decennio per investire il proprio capitale, allora sì che i grafici possono essere diversi. Ma è sempre molto difficile! Gain gratis la borsa non ne da.
Infine sulla direzione è tutto relativo. Sono d'accordo con te che nel lungo periodo lo stock paga. Ma se entri nel picco del ciclo quanto tempo ci metti ad avere un ritorno sull'investimento? E se utilizzi forme gestite oltretutto hai pure la beffa di pagare spese anche in caso di rendimenti negativi.
Sulla distribuzione che stanno facendo ti faccio un esempio. Oggi sono stato tutto il giorno sul book del FESX. La sensazione è stata che il mercato è molto forte. Ma se vai a vedere i prezzi e l'OI, il mercato è rimasto lì ma hanno chiuso più di 100000 posizioni. Quando distribuiscono danno sempre l'impressione di accumulare e vice versa.


aridaglie col risparmio gestito. che il risparmio gestito non batta nemmeno il "materasso" lo sappiamo bene.

Lo S&P500 però non è un fondo di investimento.

Prova a partire dall'inizio degli anni 80 nelle tue analisi sui rendimenti storici e vedrai che le cose cambiano, gli anni 70 sono stati anni con economie troppo diverse da quelle attuali, che invece sono abbastanza immutate rispetto negli ultimi 25 anni.


Riguardo ai sistemi sofisticati per poter guadagnare poco (per non correre rischi mortali), io provo a tradare con un approccio diverso, che però è applicabile solo con le opzioni, dove c'è una asimmetria tra veditori e compratori, che hanno rispettivamente posizioni con guadagni probabili di piccole dimensioni e guadagni improbabili di piccole dimensioni, e ovviamente rischi di tipo invertito: il mio approccio è di concentrare tutta l'attenzione del proprio trading sul cercare di non perdere anzichè sul cercare di guadagnare, e fare poi un botto di soldi quando i rischi mortali presi da altri li portano a essere sbattuti fuori dal mercato. Perchè se ci pensi, quando il mercato fa strage di traders, la montagna di soldi che essi perdono da qualche parte vanno, e io ne voglio una fetta.
 

pierrone

Forumer attivo
pierrone ha scritto:
Oggi ci sono parecchie cose che fanno capire che la situazione attuale è l'inversa, cioè che le mani forti comprano volatilità dalle mani deboli:

1) una diffusione mai vista prima, tra il retail, dell'operatività di "vendita di tempo" (vendita call e vendita put, aspettando che il tempo passi e si azzerino, facendo in qualche maniera in modo che a scadenza si arrivi con tutte le vendite azzerate), e un mercato molto "accomodante" per la riuscita di queste strategie, che a questi livelli di volatilità sono a mio avviso suicide se si vuole portare a casa rendimenti appena appena decenti.

2) la notorietà e la diffusione tra i fondi di investimento, come detto nei miei post di apertura, di strategie di vendita call a remunerazione delle posizioni lunghe sul sottostante.

3) la "cattiveria" con cui sono stati presto sbattuti fuori dal mercato traders di volatilità che sono andati troppo presto e con troppa esposizione lunghi di volatilità

4) la collocazione di nuovi tipi di polizze e bond strutturati, in cui la componente in derivati è qualificabile come vendita di volatilità anzichè acquisto (non ho comunque granchè il polso sulle strutturate, quindi non ho grandi basi per affermare questa cosa)

5) la diffusione incredibile di TS e metodi di trading che sono tutti "addomesticati" a funzionare in un mercato tranquillo, laterale, con bassissime oscillazioni giornaliere, e che nessuno ha idea del casino che potrebbero combinare se partisse un "onda anomala".


Oltre a queste cose, ce ne un'altra importantissima e che è secondo me la cartina di tornasole sul comportamento delle "mani forti": il comportamento accomodante, verso i venditori di opzioni, delle casse di compensazioni che "sovraintendono" ai rischi delle controparti con posizioni aperte in opzioni "volatilità sensibili". E'una cosa palesissima sul mercato italiano, ma che ho verificato vale anche sull'Eurex. Ovviamente nei "board" delle casse di compensazioni ci sono persone di fiducia dei market maker (azionisti delle stesse), le mani forti sul mercato delle opzioni. In pratica oggi i prezzi di riferimento, da cui dipendono i sistemi di marginazione, sono costantemente abbattutti rispetto ai reali valori a cui le opzioni scambiano sul mercato. In questo modo, ai venditori di opzioni viene permesso di poter vendere quantità molto più elevate di opzioni rispetto a se il sistema di marginazione fosse equo, e le loro eventuali perdite vengono "cancellate" virtualmente dalla considerazione dei rischi. La stessa cosa porta invece grossi problemi di marginazione agli acquirenti di volatilità, che invece rischi di "saltare per aria" non ne hanno.

Capitano cose assurde sul mercato delle opzioni: tipo che secondo i calcoli "serali" della cassa di compensazione, per aprire operazioni del tipo

-10 put 26000 giugno
-10 call 33000 giugno

vengano richiesti meno margini che per aprire posizioni del tipo

+10 put 26000 giugno
+10 call 33000 giugno
-1 put 29000 marzo
-1 call 30000 marzo


Eppure con un movimento estremo del mercato e con un esplosione di volatilità la prima posizione manda l'operatore a gambe all'aria, la seconda posizione manda l'operatore ai caraibi
 

f4f

翠鸟科
rifacendo al discorso del calcolo margini (ehm... :) )
c'è una cosa curiosa da considerare:
lo IAS37, principio contabile sui rischi dei derivati, è stato 'incagliato' nel suo iter di approvazione come standard europeo proprio dalle banche

perchè?

mia interpretazione:
le banche sono piene di derivati, prezzati in bilancio ai valori di acquisto, e temono di evidenziare minusvalenze enormi qualore il principio IAS37 ( che chiede la valutazione ai prezzi di mercato al momento della redazione del bilancio) fosse approvato.
ma, potrebbe essere anche il contrario? :(
le banche hanno opzioni comprate a prezzi ridicoli, e non vogliono mostrare le enormi possibili plusvalenze che incorporano

e un discorso a parte
l'OI sulle Mibo è oggi 70.000 call e 110.000 put
chi le ha corte ? tutti e solo i privati?
 

pierrone

Forumer attivo
ciao f4f, credo che in generale le banche non vogliano mostrare troppo le loro esposizioni in derivati più che le perdite o i guadagni.

Un conto è far pensare ai retail, alle aziende, ai fondi etc che è il mercato che li ha fregati, su derivati in teoria ottimi piazzati loro dalle banche.

Un altro conto è far vedere che i loro soldi se li sono presi le banche
 

Users who are viewing this thread

Alto