LA CURVA PiU' BELLA CHE UNA DONNA PUO' AVERE...

Ancora troppo indietro ....bisogna fare meglio.

Partito Democratico poco oltre il 33% dei consensi. Centrodestra senza Ncd e Udc al 32%. Movimento 5 Stelle tra il 23 e il 24%. Sono i prinicpali dati che emergono dalla media dei sondaggi politici sulle intenzioni di voto ai partiti effettuati negli ultimi dieci giorni da 9 diversi istituti demoscopici. Stando alle cifre diffuse da Lorein Consulting, Swg, Ixè, Demopolis, Euromedia Research, Tecné, Ipr Marketing, Istituto Piepoli, Datamedia Ricerche, il partito di Matteo Renzi sembra aver terminato la fase calante post-elezioni regionali stabilizzandosi ad un terzo delle preferenze, circa 10 punti percentuali più in alto del Movimento 5 Stelle ma solo 1,5 punti più su di un’ipotetica coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia ed altre formazioni minori.
 
Non solo farmacie e parafarmacie.
Ora è possibile acquistare anche online farmaci da banco certificati.

L’Italia ha infatti recepito la direttiva europea che dà il via libera, da oggi, alla commercializzazione dei prodotti da automedicazione.
Per effettuare l’acquisto in tutta sicurezza bisogna dunque solo controllare se sul sito è presente il logo voluto dall’Ue (croce bianca su fondo a righe verdi) che indica un venditore riconosciuto.
Ma a tutelare i consumatori ci sarà anche la lista ufficiale dei rivenditori autorizzati dall’Agenzia Europea dei Medicinali, elenco che verrà fornito ad ogni Stato dell’Ue.
 
ROMA – Le offerte delle ricaricabili scadono ogni 28 giorni con Tim, Vodafone e Wind. Un tempo che permette agli operatori telefonici italiani di far scattare una “tredicesima“: quei due giorni in meno al mese fanno pagare all’utente l’8% in più del canone.
Alessandro Longo su Repubblica scrive che Tim non solo applicherà la novità alle nuove tariffe, ma farà scattare il tempo di 28 giorni anche per i vecchi clienti.
 
“Cioè sugli utenti già attivi, che in questi giorni stanno ricevendo un sms di avviso: dal 2 agosto, addebiti ogni quattro settimane invece che una volta la mese. Per consolazione, Tim regala tre mesi di telefonate gratis la domenica. Come con tutti i casi di “rimodulazioni” ( cioè cambi sulle tariffe già attivate dagli utenti), per legge c’è il diritto alla disdetta gratuita. «Queste rimodulazioni le fanno sempre in piena estate, quando forse c’è meno attenzione da parte degli utenti», fa sapere Marco Pierani, responsabile rapporti istituzionali di Altroconsumo. Wind e Tim sottolineano che si tratta di un’opera di «semplificazione e di maggiore trasparenza per gli utenti nella gestione dei rinnovi».
 
ROMA – Circa 300mila casi di abusi edilizi in Campania saranno riaperti, entro il 31 dicembre la Regione ha autorizzato i Comuni a evadere le pratiche tra 1985 e 1995 e, laddove non ci siano vincoli di inedificabilità assoluta, gli stessi Comuni devono chiudere la pratica con un sì.
In pratica un condono, una sanatoria sulla quale c’è il bollino di conferma della Corte Costituzionale ufficio della Campania (leggi qui il testo integrale della sentenza).
 
Cosa dire......un bel business la prima cosa che mi viene in mente.
E quanti ne sono coinvolti ?

PALERMO – Mezzo milione di euro, questo il valore di un singolo barcone di migranti. Poi, una volta arrivati in Italia, vengono smistati verso il nord. A raccontare l’immigrazione clandestina è Nuredin Atta Wehabrebi, uno scafista eritreo di 30 anni e pentito. Lo scafista arrivò in Italia come profugo di guerra tra il 2006 e il 2007, poi fu arrestato e condannato per favoreggiamento della immigrazione clandestina. Scontata la pena, Wehabrebi è tornato libero e ha iniziato a lavorare con il Patronato per l’accompagnamento dei clandestini: da trafficante di uomini a pentito che racconta come la tratta funzioni e aiuta le autorità a fermarla.
 
ROMA - Dopo la vittoria schiacciante del ‘No’ al referendum greco, c’è chi vede l’uscita dall’euro sempre più vicina.



Ma non è così: la strada nell’euro è un percorso a senso unico, e lasciare la moneta comune è al momento legalmente impossibile.



Atene è quindi, volente o nolente, ‘prigioniera’ dell’euro.



Adottare l’euro, spiegano a Bruxelles, è stata una decisione “irrevocabile” degli Stati, e non esiste nel Trattato alcuna clausola che preveda il percorso per lasciare la moneta unica. E modificare i trattati richiederebbe anni.


Questo significa che la Grecia non può essere cacciata dall’Eurozona, nemmeno se nei negoziati continuasse a rifiutare le offerte dei creditori.
 
C’è pero’ un altro rischio, più vicino, ribattezzato ‘Graccident’ ovvero un’uscita accidentale dall’euro.

Un simile evento si produrrebbe con un ‘incidente’ (o default) della Grecia se gli eventi dovessero sfuggire di mano.

Ad esempio, se le Bce decidesse di chiudere la liquidità d’emergenza (Ela) alle banche elleniche, alla riapertura si troverebbero a corto di ‘cash’.



In quel caso il sistema bancario collasserebbe in fretta, portandosi dietro tutto il Paese.
Si produrrebbe quindi un ‘default’ all’interno della zona euro, mai accaduto prima, ma che comunque non comporterebbe un’uscita automatica dall’Eurozona.



Gli scenari, a quel punto, sono teoricamente tutti aperti: dalla Grecia che si stampa da sola gli euro per rifornire le banche, all’emissione di una moneta parallela.

Con un default nell’Eurozona si sarebbe in “acque inesplorate”, come le ha definite lo stesso Mario Draghi.



Se non esiste la possibilità di uscire dalla zona euro, il Trattato di Lisbona, entrato in vigore a dicembre 2009, ha introdotto invece la cosiddetta ‘clausola di uscita’ che consente di lasciare l’Unione europea.


Le condizioni per l’uscita, dice il Trattato, dovranno essere negoziate con i partner e poi approvate dal Parlamento europeo.

Atene potrebbe quindi essere ‘spinta’ a prendere una simile decisione qualora i partner della zona euro decidessero di tenere la linea dura nei negoziati, offrendole aiuti in cambio di condizioni insostenibili.
 
:rolleyes: :titanic:
C’è pero’ un altro rischio, più vicino, ribattezzato ‘Graccident’ ovvero un’uscita accidentale dall’euro.

Un simile evento si produrrebbe con un ‘incidente’ (o default) della Grecia se gli eventi dovessero sfuggire di mano.

Ad esempio, se le Bce decidesse di chiudere la liquidità d’emergenza (Ela) alle banche elleniche, alla riapertura si troverebbero a corto di ‘cash’.



In quel caso il sistema bancario collasserebbe in fretta, portandosi dietro tutto il Paese.
Si produrrebbe quindi un ‘default’ all’interno della zona euro, mai accaduto prima, ma che comunque non comporterebbe un’uscita automatica dall’Eurozona.



Gli scenari, a quel punto, sono teoricamente tutti aperti: dalla Grecia che si stampa da sola gli euro per rifornire le banche, all’emissione di una moneta parallela.

Con un default nell’Eurozona si sarebbe in “acque inesplorate”, come le ha definite lo stesso Mario Draghi.



Se non esiste la possibilità di uscire dalla zona euro, il Trattato di Lisbona, entrato in vigore a dicembre 2009, ha introdotto invece la cosiddetta ‘clausola di uscita’ che consente di lasciare l’Unione europea.


Le condizioni per l’uscita, dice il Trattato, dovranno essere negoziate con i partner e poi approvate dal Parlamento europeo.

Atene potrebbe quindi essere ‘spinta’ a prendere una simile decisione qualora i partner della zona euro decidessero di tenere la linea dura nei negoziati, offrendole aiuti in cambio di condizioni insostenibili.
 
Domani capiremo se hanno messo un tappetino scendi-letto alla monti........

Tsakalotos, 55 anni, formato negli studi in Gran Bretagna e docente di Economia all’Università di Atene, è componente del comitato centrale di Syriza ed è stato capo negoziatore greco a Bruxelles nonchè portavoce del governo Tsipras per l’economia.


Il nuovo ministro delle finanze greco Euclide Tsakalotos aveva già preso il posto di Varoufakis come capo negoziatore con le ’istituzionì creditrici lo scorso aprile: un PhD a Oxford nel 1989, dove si era anche laureato in politica, filosofia ed economia, un master all’università del Sussex, si presenta, e viene descritto, come l’anti Varoufakis, per lo stile riservato, la trasgressione nel vestiario che non va oltre una sciarpa gialla e nera e il velluto d’ordinanza, i toni moderati (e con leggero accento britannico, anche quando parla greco).

Tsakalotos, che ha un profilo più autorevole rispetto a Varoufakis anche dal punto di vista esclusivamente accademico, viene considerato l’autore delle politiche economiche del partito in cui milita da una decina d’anni.
 

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