dal 2009 al 2014 segretario generale della Nato (sotto comando Usa), Anders Fogh Rasmussen è stato assunto come consulente internazionale dalla Goldman Sachs, la più potente banca d’affari statunitense.
Come segretario generale, ha rappresentato la Nato nel suo «picco operativo con sei operazioni in tre continenti», tra cui le guerre in Afghanistan e Libia, e, «in risposta all’aggressione russa all’Ucraina, ha rafforzato la difesa collettiva a un livello senza precedenti dalla fine della guerra fredda». Rasmussen inoltre ha sostenuto il «Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip)» tra Stati uniti e Ue, base economica di «una comunità transatlantica integrata».
Come la Nato, la Goldman Sachs è funzionale alla strategia di Washington che vuole una Europa assoggettata agli Stati uniti. Dopo aver contribuito con la truffa dei mutui subprime a provocare la crisi finanziaria, che dagli Stati uniti ha investito l’Europa, la Goldman Sachs ha speculato sulla crisi europea, consigliando «gli investitori a trarre vantaggio dalla crisi finanziaria in Europa» (si veda il rapporto riservato reso noto dal Wall Street Journal nel 2011).
secondo documentate inchieste effettuate nel 2010-2012 da Der Spiegel, New York Times, BBC, Bloomberg News, la Goldman Sachs ha camuffato, con complesse operazioni finanziarie («prestiti nascosti» a condizioni capestro e spaccio di «titoli tossici» Usa), il vero ammontare del debito greco. In tale faccenda, la Goldman Sachs si è mossa più abilmente di Germania, Bce e Fmi, il cui cappio messo al collo della Grecia è evidente.
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