La galleria delle stroncature

Banksy.

Un momento. Questo è un abile illustratore ed un abilissimo vignettista. Tanto di cappello alle sue vignette.

Ma come lui ce ne sono stati molti, altrettanto stimabili. Per qualcuno si è tentato persino il lancio in ambito artistico (ovviamente per ragioni monetarie).
Uno per tutti: Topor. Meglio ancora, Folon.

Sarebbe però da chiedersi, come peraltro i vari sopracciò non mancano di fare per chiunque altro si proponga quale artista, dove sia la novità "linguistica", dove la visione del mondo, dove l'originalità assoluta. Non le troveremo, a meno di non vedere tutto con i paraocchi di un Lichtenstein e considerare che una vignetta ingigantita non è più una vignetta, ma un'opera d'arte. E la novità consisterebbe nel fatto che l'artista la crea su qualche muro, visibile a tutti (anche, soprattutto, a chi ne farebbe pure a meno).
Sarebbe come dire che l'originalità di Hartung consisteva nell'essere privo della gamba destra, o quella di Modigliani nel ciucciare assenzio.

Sono lanci pubblicitari, anche ben gestiti, che con l'arte hanno ben poco a che fare. Con l'illustrazione sì. Ma oggi i più faticano a distinguere la cronaca dalla storia, la barzelletta dall'aforisma, l'arte dalla comunicazione. Eccetera.
 
Damien Hirst

Per fare una critica ragionata scegliamo alcune opere

Le farfalle + il genio in una intensa espressione

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Il teschio + il genio in una intensa espressione
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Lo squalo + il genio in una intensa espressione
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I cerchietti + il genio in una intensa espressione
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il genio in una intensa espressione
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l'armadio di medicinali
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Pare evidente che la scelta sia tra stupire a tutti i costi oppure proporre il banale quotidiano con qualche copertura teorica sempre improvvisabile.
Stupire è fatto antico: il Marino, poeta del '600, sosteneva che "è del poeta il fin la meraviglia". Il fatto di dover ricordare ogni volta chi fosse costui (e chi pure lo conosce, sa forse citarne il nome di battesimo a memoria?) fa vedere quale brutta fine abbia fatto con la sua poetica (io direi che la meraviglia, la capacità di meravigliarsi è all'origine del fare arte, ma lasciamo stare, va').
Viceversa, la poetica del banale richiederebbe un segno dell'io creatore, salvo confondersi con il banale vero che dovrebbe essere una fonte di ispirazione, non una cosa da riproporre pari pari.
Ma qui qualcuno dirà che sono old style. Lui ha fatto i soldi, e tanto basti.
In realtà, questo oscillare tra stupire e "stupor" mostra quanto sia "esteriore" l'attitudine dell'autore, da cui nulla possiamo aspettarci che non sia una pubblicità per lui stesso (tanto è difficile trovare foto di opere senza il suo imbarazzante faccione, ora è chiaro perché).
Sociologicamente parlando, un furbone. Artisticamente parlando ... ma che stiamo a di' ...
 
Damien Hirst

Per fare una critica ragionata scegliamo alcune opere

Le farfalle + il genio in una intensa espressione

damien-hirst-art-01.jpg


Il teschio + il genio in una intensa espressione
hirst-and-his-99m-skull-the-making-of.jpg


Lo squalo + il genio in una intensa espressione
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I cerchietti + il genio in una intensa espressione
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il genio in una intensa espressione
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l'armadio di medicinali
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Pare evidente che la scelta sia tra stupire a tutti i costi oppure proporre il banale quotidiano con qualche copertura teorica sempre improvvisabile.
Stupire è fatto antico: il Marino, poeta del '600, sosteneva che "è del poeta il fin la meraviglia". Il fatto di dover ricordare ogni volta chi fosse costui (e chi pure lo conosce, sa forse citarne il nome di battesimo a memoria?) fa vedere quale brutta fine abbia fatto con la sua poetica (io direi che la meraviglia, la capacità di meravigliarsi è all'origine del fare arte, ma lasciamo stare, va').
Viceversa, la poetica del banale richiederebbe un segno dell'io creatore, salvo confondersi con il banale vero che dovrebbe essere una fonte di ispirazione, non una cosa da riproporre pari pari.
Ma qui qualcuno dirà che sono old style. Lui ha fatto i soldi, e tanto basti.
In realtà, questo oscillare tra stupire e "stupor" mostra quanto sia "esteriore" l'attitudine dell'autore, da cui nulla possiamo aspettarci che non sia una pubblicità per lui stesso (tanto è difficile trovare foto di opere senza il suo imbarazzante faccione, ora è chiaro perché).
Sociologicamente parlando, un furbone. Artisticamente parlando ... ma che stiamo a di' ...


Diciamo che sia lui che Banksy sono 2 geniacci, in fatto di idee ne propongono tante e di buona qualità. In questo caso l'arte va ben oltre l'estetica, che diventa un puro strumento e non un fine, e va ad esprimere concetti, mettere in scena il mondo odierno ed entrambi lo fanno alla grande.
Ti sei dimenticato le mosche che vanno sulla testa della vacca e vengono uccise dal dispositivo elettrico, il chirurgo che lascia il tramezzino sopra al lettino da sala operatoria.
Banksy che fa vendere i suoi quadri da un pensionato a pochi dollari per la strada. Oppure il parco che ha fatto in Inghilterra, veramente interessante e pieno di invenzioni.
Così come Cattelan.

L'arte non può essere invenzione?
Poi se tu mi dici che sei più bravo ed inventivo io, conoscendoti, posso darti ragione.
Anche tu fai parte di questo club e alcuni tuoi libri avrebbero meritato un successo paragonabile a quello di questi 3 artisti perchè anche scrivere è un'arte.

:bow::bow::bow:
 
Nino Caffè.
Come abbia potuto emergere nel mercato del secondo 900 per me resta un mistero.
O forse no :rolleyes:

Cenni biografici dell’artista
Nasce ad Alfedena(L’Aquila) nel 1909. Tra il 1925 e il 1930 studia disegno presso scultori e pittori operanti nelle Marche. Nel 1930 si trasferisce a Pesaro con i suoi familiari iniziando dal ’31 l’attività artistica,ed esponendo un grande dipinto alla Mostra d’Arte Sacra di Padova. Dal 1931 è presente alle Sindacali Marchigiane, alle Intersindacali Nazionali di Roma, Firenze, Napoli, ecc. Dal 1934 espone alle Biennali Veneziane e alle Quadriennali romane. Nel 1935 si diploma all’Istituto Superiore di Belle Arti di Urbino, insegnando negli anni ’43-‘44. Dal ’37 partecipa per invito a rassegne in Italia e all’estero, Berna(1938), Zagabria, Monaco(1939), ecc., vincendo premi a San Remo, Bergamo e Verona. Alterna il suo lavoro tra Pesaro e Roma dove ha lo studio tra il ’43 e il ’44 e poi dal 1958 al 1963. Dal 1950 attraverso la galleria L’Obelisco le sue opere entrano nelle maggiori collezioni pubbliche e private della sua pittura. Muore a Pesaro. Presente anche nei maggiori Musei italiani ed esteri. Firme illustri hanno scritto nel 1975.

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Come paesaggista poteva essere un discreto decoratore. Ma ha voluto metterci dentro, con "impagabile" ironia (?) i pretini.
Che già non mi stavano tanto digeribili in quanto persone ...
Ma poi, a vederli usati qui come, al tempo stesso, formula facile di riempimento e soggetto di arguzie (arguzie ???), mi da il fastidio totale di chi, a una cerimonia, non vede l'ora di scappare a casa.
L'Italia ha una tradizione ingloriosa di queste trovatine, da Possenti a Norberto ce n'è per tutti i (cattivi) gusti. Tendenzialmente mi pare che vengano dal Centro Italia, chissà che vuol dire.
 
Nino Caffè.
Come abbia potuto emergere nel mercato del secondo 900 per me resta un mistero.
O forse no :rolleyes:

Cenni biografici dell’artista
Nasce ad Alfedena(L’Aquila) nel 1909. Tra il 1925 e il 1930 studia disegno presso scultori e pittori operanti nelle Marche. Nel 1930 si trasferisce a Pesaro con i suoi familiari iniziando dal ’31 l’attività artistica,ed esponendo un grande dipinto alla Mostra d’Arte Sacra di Padova. Dal 1931 è presente alle Sindacali Marchigiane, alle Intersindacali Nazionali di Roma, Firenze, Napoli, ecc. Dal 1934 espone alle Biennali Veneziane e alle Quadriennali romane. Nel 1935 si diploma all’Istituto Superiore di Belle Arti di Urbino, insegnando negli anni ’43-‘44. Dal ’37 partecipa per invito a rassegne in Italia e all’estero, Berna(1938), Zagabria, Monaco(1939), ecc., vincendo premi a San Remo, Bergamo e Verona. Alterna il suo lavoro tra Pesaro e Roma dove ha lo studio tra il ’43 e il ’44 e poi dal 1958 al 1963. Dal 1950 attraverso la galleria L’Obelisco le sue opere entrano nelle maggiori collezioni pubbliche e private della sua pittura. Muore a Pesaro. Presente anche nei maggiori Musei italiani ed esteri. Firme illustri hanno scritto nel 1975.

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Vedi l'allegato 391373 Vedi l'allegato 391374
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Come paesaggista poteva essere un discreto decoratore. Ma ha voluto metterci dentro, con "impagabile" ironia (?) i pretini.
Che già non mi stavano tanto digeribili in quanto persone ...
Ma poi, a vederli usati qui come, al tempo stesso, formula facile di riempimento e soggetto di arguzie (arguzie ???), mi da il fastidio totale di chi, a una cerimonia, non vede l'ora di scappare a casa.
L'Italia ha una tradizione ingloriosa di queste trovatine, da Possenti a Norberto ce n'è per tutti i (cattivi) gusti. Tendenzialmente mi pare che vengano dal Centro Italia, chissà che vuol dire.

Pensa che io non sopporto nemmeno le foto dei seminaristi di Giacomelli, che pure mi sembra abbiano una certa valenza artistica...
 
Ed eccoci subito a noi caro Baleng.:boxe:

Non mi è molto chiaro l'oggetto del 3D. Intendo dire se per stroncatura si intende il concetto di "non arte" oppure di sopravvalutazione economica.
Se siamo sulla seconda ipotesi allora più che di stroncatura dovremmo parlare di sopravvalutazione, pompaggio, gallerie che lo trattano ed altri temi collegati all'evoluzione economica dell'artista e allora giù a dire che Hirst costa troppo che torna indietro ecc...
Se siamo nella prima ipotesi invece si deve parlare di cosa è l'arte. A parte che il discorso "è soggettivo" :-o:noo: , direi che tre parametri per classificare un artista sono: idea (linguaggio), capacità tecnica (stile) e senso estetico. Quando si incontrano contemporaneamente penso che siamo di fronte ad un artista :up:.
I nomi da te "stroncati" hanno secondo me tutti ampiamente titolo alla definizione artista. Concordo con Mantegna che un paio sono dei "geniacci" per la potenza delle loro opere e per come le propongono. Poi se saranno ricordati tra 100 anni, se cresceranno o diminuiranno se sono meglio o peggio di altri non lo possiamo dire e francamente non mi interessa molto considerando che tra 100 anni saremo da lungo tempo altrove :corna:.

Se vogliamo citare un nome che secondo me si ritrova bene qui in entrambe le interpretazioni del 3D è quello di Spalletti :fiu:
Non vedo nessuna idea "originale", esteticamente mi sembra molto vicino a Vago che però ha trattato il colore in modo similare decenni prima di lui. Economicamente viene proposto a cifre che non hanno senso se paragonato ad altri artisti contemporanei e non.

Se la faccio franca con Spalletti :brr:, potrei tornare sull'argomento per parlare di un artista analitico molto in voga :eplus: . Certo mi piacerebbe di più essere contraddetto .... (scusate ma sto subliminalmente tirando la giacchetta a qualcuno)
 
Ed eccoci subito a noi caro Baleng.:boxe:

Non mi è molto chiaro l'oggetto del 3D. Intendo dire se per stroncatura si intende il concetto di "non arte" oppure di sopravvalutazione economica.

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Se vogliamo citare un nome che secondo me si ritrova bene qui in entrambe le interpretazioni del 3D è quello di Spalletti :fiu:
Non vedo nessuna idea "originale", esteticamente mi sembra molto vicino a Vago che però ha trattato il colore in modo similare decenni prima di lui. Economicamente viene proposto a cifre che non hanno senso se paragonato ad altri artisti contemporanei e non.

Se la faccio franca con Spalletti :brr:, potrei tornare sull'argomento per parlare di un artista analitico molto in voga :eplus: . Certo mi piacerebbe di più essere contraddetto .... (scusate ma sto subliminalmente tirando la giacchetta a qualcuno)
Direi che ambedue le interpretazioni che hai dato vanno bene, e magari ve ne sono altre egualmente ottime. Non sta certo a me giudicare questo. Per puro esempio, uno potrebbe incensare Schifano, ma stroncare le sue foto ritoccate. Oppure incensare il dato artista sino al 1999 e stroncarlo da quella data in poi. Senza dire che magari si potrebbe pure stroncare un critico, o rinforzare una stroncatura altrui, come anche contestarla ( :cry: che lo avete già fatto con me ...)
In ogni caso, una volta chiaro che si esprimono pareri, credo proprio che nessuno qui getterà bombe di profondità in tono di dissenso.

Quanto a Spalletti, mi hai risparmiato un post futuro. :melo:

Sono anche molto curioso di sapere quale lagnalitico stroncherai.
 
Direi che ambedue le interpretazioni che hai dato vanno bene, e magari ve ne sono altre egualmente ottime. Non sta certo a me giudicare questo. Per puro esempio, uno potrebbe incensare Schifano, ma stroncare le sue foto ritoccate. Oppure incensare il dato artista sino al 1999 e stroncarlo da quella data in poi. Senza dire che magari si potrebbe pure stroncare un critico, o rinforzare una stroncatura altrui, come anche contestarla ( :cry: che lo avete già fatto con me ...)
In ogni caso, una volta chiaro che si esprimono pareri, credo proprio che nessuno qui getterà bombe di profondità in tono di dissenso.

Quanto a Spalletti, mi hai risparmiato un post futuro. :melo:

Sono anche molto curioso di sapere quale lagnalitico stroncherai.

Insomma un fritto misto .... comun denominatore la critica :shy:....
Non saprei ...:mmmm::mmmm: in altri luoghi la piega di un 3D come questo sarebbe .... :boxe::clava::moglie::hua::-R

Ti dirò che non sono un fan dell'analitica in generale (come dell'informale, trasavanguardia ecc...), ma che vedo possibilità di apprezzamento (almeno per alcuni) nel breve/medio.
 
Se sono io da tirare per la giacchetta su Spalletti... per oggi a dire la verità sarei ancora da tirare per il costume... non dico sia il mio preferito e non su tutte le opere ma quanto meno nella ricerca di colori impalpabili e nei profili in oro trovo una eleganza se vogliamo parlare di valutazioni estetiche, superiore rispetto ad es. ad un F. Bianchi!:rolleyes:

Poi rispetto a lavori ad es. concettuali occorre pure anche capire quanto l'elemento estetico sia ancora un fattore da prendere in cosiderazione...
 

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