Intervengo non tanto su Alviani di cui conosco poco, come di tutta l'arte cinetica, ma nell'ambito del commento più generale ed abbastanza in linea con l'ultimo post di C70, trovo l'impostazione di Baleng piuttosto radicale e basata su criteri troppo selettivi per definire cos'è o non è arte.
... Sarà ... ma con i miei criteri troppo selettivi, a suo tempo, mentre tutti compravano Migneco e Cantatore, per non dire Purificato e Guttuso, io proponevo Jorn e Matta, dimmi tu chi ha tenuto meglio nel tempo. Lasciami dire che la cosa mi è stata riconosciuta anche da quello che fu il mio "maestro" nel campo, un alto funzionario delle B.A., che qualche anno fa mi disse semplicemente "Avevi ragione tu".
Se consideriamo l'arte come lo specchio della società che rappresenta, non possiamo escludere una dimensione "pop" eliminando l'immaginario e la cultura popolare, n
é il suo carattere "sovversivo e rivoluzionario" nel cambiare linguaggi/recepirne di nuovi e nel superare i vincoli ed i limiti delle tradizioni precedenti.
Io sono per una definizione più inclusiva che a livello musicale comprende ad es. sia il rock che De Andrè ma anche il jazz, probabilmente per un gap culturale ma vorrei capire quali sono viceversa gli elementi su cui si basa una lettura generale tanto "purista".
... Posso rispondere in due modi. Uno è teorico: per me, in ogni arte, esiste il lavoro che si rivolge all'io
(d'ora in poi op A) e quello che si rivolge invece alla parte più vicina al sensibile (op B). Un'opera rivolta
alla parte superiore può comunque essere brutta e fallire (come molta noiosa musica colta contemporanea,
ma anche tante noiose opere dei minori nei secoli passati); viceversa un'opera rivolta al soddisfacimento del
quotidiano, diciamo così, può essere anche di buon livello, come per esempio alcune classiche canzoni,
comprese le migliori dei Beatles (anche altre, ma non conosco il genere e ignoro i titoli).
ATTENZIONE: non escludo affatto che possano esservi anche delle vie di mezzo: Certi valzer di Strauss,
almeno i minori, o certo jazz post Gershwin, per esempio, si pongono un po' tra l'una e l'altra intenzione.
Quello che però conta è appunto l'intenzione, cioè se scrivi per l'evoluzione della musica (op A) e dell'uomo,
oppure scrivi per rendergli la vita più morbida (op B). L'intenzione è normalmente chiara. Allo stesso modo
in arte noi distinguiamo i pittori, regolarmente assai ripetitivi e piacevoli, cioè produttori di consolazione sulle tracce
del passato, senza ricerca o novità, dagli artisti, cioè coloro che vogliono portare avanti la cultura, l'arte,
insomma l'esperienza nel campo più nobile e arduo dell'arte. Possono fallire sia i primi che i secondi.
Ai mercatini girano incredibili montagne di porcherie che sono state create solo per soddisfare gli appetiti di
decorazione più superficiali del popolo, di coloro che non vogliono proprio mettersi in discussione e intendono
solo appagare un po' la vista. Però certe pubblicità intelligenti, certi fumetti di qualità, certi lavori decorativi
riescono nell'intento: ma sempre in op B. Chi crea arte può facilmente capirmi, chi non ne fa, un po' meno.
Artisti come Chagall, Kandinsky, Marino, Jorn ecc hanno voluto operare nel campo op A, cercavano un progresso,
certo legato al loro io, ma non al servizio del "piacere" altrui. Ci sono riusciti. Anche altri han cercato di sfondare
nel campo op A, ma hanno ottenuto risultati più modesti, e li consideriamo come minori. Altri ancora hanno fallito
e di loro non ci ricordiamo: ma esistettero.
Se però mi parli di cultura pop, ti ricordo che ormai è evidente che tutta la musica popolare dell'ultimo cinquantennio
non ha prodotto nulla di nuovo per l'evoluzione musicale, limitandosi a ricamare sull'esistente, ad aumentare il volume
dei suoni, ad aggiungere un po' di movimenti pseudosexy sul palco. Non lo dico solo io, eh. Ma è normale: si chiama
musica di consumo perché non crea per l'evoluzione, ma solo per sfruttare l'esistente, compreso il nuovo, a fini
d'intrattenimento. Consuma ciò che in altri campi fu sperimentato. Addirittura si è fermata a prima di Schönberg o
anche solo Milhaud (politonalità), cioè cent'anni fa.
Detto questo, per me l'arte di tipo op A negli ultimi 50 anni circa ha fallito quasi tutta, anche perché non sa più a
chi rivolgersi, e anche quando si contamina con op B (come la Pop Art), si lascia presto corrompere dal voler
piacere (o stupire, o scandalizzare, ecc) cioè dall'aspetto esteriore che è caratteristico di op B.
Il secondo modo di rispondere è notare che l'arte sarà anche lo specchio della società, ma esserlo non è mai il suo scopo principale, bensì una condizione di partenza, e in quanto l'artista modifica tale condizione è da considerarsi artista.
Considerato che l'arte contemporanea non è in genere codificata con canoni estetici ma più speculativi e "concettuali" e con un maggiore ricorso a scienza e tecnologia inevitabilmente assume maggiore rilevanza la base teorica e quanto credibile e coerente risulti la ricerca operata dall'artista. Indubbiamente è un'arte meno emotiva e percettiva e molto più ragionata e se vogliamo "intellettuale", che va
necessariamente filtrata e mediata per poterla comprendere ed apprezzare completamente, o quanto meno è l'approccio che tento di seguire. Che poi tutto risulti convincente, sicuramente no, che si presti facilmente ad opportunismi, manipolazioni e mistificazioni, sicuramente sì!
... Su questo si è scritto nel 3d sull'arte concettuale, magari ripetere tutto è inutile. Io credo che nel secondo Novecento si sia perduto un centro dell'uomo, che è andato a cercare sia in alto (alte concettuale) sia in basso (happening, body art). Ma il centro è e rimarrà l'anima. Le nuove spinte - da non rifiutare affatto - devono ancora venir assimilate, cioè in qualche modo ritornare al cuore per modificarlo. Siamo in decadenza per quello, ma la decadenza finirà.
...
Se questo significa decadenza non saprei, probabilmente l'arte è il risultato e la chiave di lettura di una società decadente,
ma forse è anche un modo un p
o' nostalgico per chi raggiunta almeno "l'età di mezzo" inizia a rimpiangere i "propri tempi" perchè non riesce più a comprendere gli attuali
![Frown :( :(](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/8.0/png/unicode/64/1f641.png)
... giusto per non dire "E' la vecchiaia ragazzi!!!
Questa, se l'avessi scritta io mi si tacciava di misoginia. ![Bblleeeeee :B :B](/images/smilies/raspberry.gif)
Fatto sta che si può comprendere senza per questo dover accettare tutto. Penso anche di averne dato qui sopra un po' la prova. Spero.
P.S. Ti prego Cris... elimina quello stucchevole Peace&Love, figlio di tempi ormai superati!!