LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI... I SOLDI NON DANNO LA FELICiTA'.

Amara verità...tutti lo sanno, ma nessuno che prenda una decisione drastica.

Il primo: il farma spreco. Troppe medicine prescritte e fatte prescrivere. Cattive abitudini dei consumatori, in questo caso è il caso di chiamarli così e non pazienti. Cattive abitudini dei medici. Pessime abitudini benevolmente aiutate a radicarsi dall’industria farmaceutica. Esempi: gli anti infiammatori steroidei, tipo Aulin e Voltaren prescritti inutilmente il 46% delle volte. I gastroprotettori, le pillole anti osteoporosi, gli anti ipertensione, gli antibiotici. Tutti farmaci nei quali facciamo il bagno, con la complicità dei medici: tanto paga lo Stato…


Secondo spreco: i mini ospedali. Costano e sono pericolosi. Partorire in un ospedale dove si fanno meno di 500 parti all’anno è pericoloso. Non c’è lì garanzia di professionalità clinica temprata dall’esperienza. Farsi operare allo stomaco o al cuore on ospedali e reparti che non superano una rilevante quota annua di interventi analoghi è un azzardo, un rischio grosso per la propria salute e salvezza. Eppure fioriscono ovunque i comitati e le mobilitazioni a favore dell’ospedaletto sotto casa.


Terzo spreco: le risonanze magnetiche e le Tac prescritte perché al paziente fa piacere sentirsela prescrivere e per mettersi al riparo da lamentele, contestazioni e processi. E, insieme alle risonanze ridondanti e alle Tac inutili, i ricoveri in corsia per interventi da ambulatorio o day hospital: le cataratte, artroscopie, tonsilliti, tunnel carpale, radioterapie.


Quarto spreco: gli acquisti liberi da parte delle Asl. Sì, le garze che qualcuno compra a un prezzo sei volte superiore a quello di un altro, le siringhe quattro volte di più, le protesi…E i servizi di pulizia, ristorazione che ciascuno paga quanto vuole.


Somma i quattro sprechi e fa in totale circa 25 miliardi. Cinque miliardi sprecati nell’acquistare ognuno come gli pare, 15 miliardi lo spreco da esami e ricoveri inutili, gli altri miliardi da spreco di farmaci e mini ospedali. Circa 25 miliardi su 110 di spesa sanitaria nazionale.


Le Regioni difendono come mamma tigre fa con i cuccioli i 110 miliardi.

Fanno parte della cucciolata anche i 25 miliardi sprecati?

Sì, purtroppo sì. Le Regioni e i centri di spesa sanitaria neanche se lo sognano davvero di smettere di sprecare quei 25 miliardi magari per investirli in nuovi servizi sanitari. Quei 25 miliardi sono mammella e biberon cui sono attaccati e non svezzati quelli che ci campano nell’economia e nella sanità dello spreco. Normali imprenditori della sanità privata, normali manager pubblici, normalissimi fornitori di servizi e macchinari, più che normali medici e infermieri…e psicologi e avvocati e ragionieri e custodi e…Se lo spegni lo spreco nella Sanità ci va di mezzo tanta brava gente. Brava e soprattutto tanta.



C’è anche questo dietro “la Sanità non si tocca”. Anche se non soprattutto.



Siamo o non siamo il paese dove il 70 per cento, sette su dieci, sono per una ragione o per un’altra esentati dal ticket sanitario?
 
Ragazzi fate spazio......dicono che qui c'è posto per tutti :lol::lol::lol:

Per la prima volta nella storia l’Italia ha una comunità nazionale di immigrati ufficiali che supera il milione di unità: sono i romeni, un milione e diecimila nel 2013.



Una comunità che, numeri alla mano, è stata protagonista di una crescita straordinaria: nel 2010 erano 850 mila, nel 2000 120 mila e nel 1990 appena 40 mila.



In 25 anni scarsi quindi la comunità rumena, considerando solo quelli nati nel paese dell’est Europa e non i loro figli nati già in Italia, e quindi considerando solo quella che viene definita la “prima generazione”, è aumentata di oltre 20 volte.


Una crescita cui hanno contribuito diversi e significativi fattori.

In primis la caduta dell’Unione Sovietica e la conseguente caduta di quella cortina di ferro che teneva i confini tra Europa occidentale ed orientale pressoché sigillati.

In secondi, l’adesione della Romania alla comunità europea, cosa che ha reso ancora più semplice e denso il flusso di persone tra Roma e Bucarest.


La comunità rumena non è però, nonostante sia la più numerosa, l’unica presente nel nostro Paese.

I dati, compresi quelli che riguardano i rumeno, sono relativi al 2013 e raccontano che in Italia

gli albanesi sono diventati 450 mila,

i marocchini 430 mila,

gli ucraini 210 mila,

i cinesi 180 mila,

i moldavi 150 mila,

i filippini 130 mila


(ci sono anche 230 mila tedeschi, 210 mila svizzeri, 150 mila francesi, ma si tratta di immigrazione diversa).


Una popolazione che cresce ad un ritmo non indifferente: nel 1990 gli immigrati in genere erano un milione e 430 mila, nel 2000 erano due milioni e 120 mila, nel 2010 erano saliti a quattro milioni e 800 mila e l’anno scorso sono arrivati a cinque milioni e 720 mila.
 
I dati sono stati elaborati dall’annuario statistico della Ragioneria Generale dello Stato, pubblicato nel mese di Luglio del 2013 sui saldi di cassa del settore pubblico.

I dati si feriscono a quasi tutto il comparto della Pubblica Amministrazione, con i dati dei diversi livelli di governo (amministrazioni centrali, amministrazioni locali, enti di previdenza ed enti pubblici)
Dall’analisi emerge che tutto il settore pubblico presenta un livello di spesa pari ad 807,6 miliardi di euro;

Le entrate (tributarie, extra tributarie e contributi sociali), ammontano a 759,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda le entrate 481,5 miliardi di euro provengono dalle imposte (IRPEF, IRAP, IVA, IRES, IMU, Addizionali IRPEF, Accise, ecc.); 211,7 miliardi di euro dai contributi sociali pagati da lavoratori e imprese; le entrate extra tributarie ammontano a 59,1 miliardi di euro, 6,9 miliardi sono le entrate in conto capitale (vendita di beni patrimoniali, mmortamenti ecc).
 
Ultima modifica:
Leggendo a sinistra ed a destra, trovo questi dati :

La spesa corrente ammonta a 755,3 miliardi di euro, mentre le spese per investimento ammontano a 52,3 miliardi di euro.

Nel dettaglio tra le spese correnti :

il personale pubblico (retribuzioni, contributi, imposte), costa 161,7 miliardi di euro, che rappresentano il 20% del totale della spesa pubblica;

i consumi intermedi sono 127 miliardi di euro, che incidono per il 15,7% sul totale della spesa;

i servizi per le famiglie (pensioni, sanità, assistenza, trasporti), ammontano a 317,4 miliardi di euro (il 39,3% della spesa);

gli incentivi alle imprese ammontano a 21,8 miliardi di euro (il 2,7% del totale della spesa;

i trasferimenti estero (UE), ammontano a 17,6 miliardi di euro (il 2,2% del totale della spesa;

gli interessi sul debito a 82,8 miliardi di euro (il 10,3% del totale della spesa e il 5,3% del PIL);

altre spese correnti 26,8 miliardi di euro ( 3,3% del totale della spesa).
----------------
Non è ben chiaro dove vadano a finire i 127 miliardi di spesa per consumi intermedi, che si sommano ai 317 per i servizi.

Per certo ho trovato che :
le pensioni costano 240 miliardi
l'assistenza (invalidi e altro) 50 miliardi
la sanità ci costa 110 miliardi

mancano 40/45 miliardi ...che sono una bazzecola :lol::lol: - più i 26 miliardi di altre spese.

Risparmiare il 5% della spesa - 40 miliardi - non mi sembra che sia un dato impossibile da realizzare. Basta avere "il potere" per farlo.
 
Ultima modifica:
Buongiorno a voi studenti fuori corso :)

avete sentito la notizia del giorno? Il governo è tornato sui banchi di scuola! :up::up::up:
Pensavo fosse un deficent€ invece è solo un ritardato :help::help::help:

"accidenti a chi a inventato la matematica........non mi ricordo la tabellina del 3. com'era? :-?:-?:-? 3x1=3 3x...... devo dì alla zia se mi dà qualche lezione di ripasso..... Zia Danyyyyy, che fai nel pomeriggio? Mi dai una mano con i compiti????"

"...... e te Val nun me stressa con sti numeri! piuttosto fammi copiare che quando suona la campanella facciamo i conti... te mangio tutta la merenda!! :mad:"
Ok... ti aiuto. :-o
Domani però non posso accompagnarti a scuola... al mio posto ci sarà un mio amico... lo potrai riconoscere perchè è molto abbronzato :-o:D:D
 

Allegati

  • z1887.jpg
    z1887.jpg
    8,2 KB · Visite: 198
e oa tutti gli italiani che sono alllaaaa ? o noi non faremo niente come governo ?:wall::wall:

Dal 2018 in vigore l'accordo di cooperazione fiscale dell'Ocse. Con effetti retroattivi fino al 2015.
ROMA (WSI) - Chiude un paradiso fiscale: Montecarlo dice addio al segreto bancario. L'associazione delle attività finanziarie del Principato di Monaco ha infatti informato tutti gli istituti bancari dell'entrata in vigore della convenzione Ocse sulla cooperazione fiscale. Detto in parole povere: dal 2018 (ma con effetto retroattivo fino al primo gennaio 2015) i correntisti non saranno più al riparo dagli occhi indiscreti delle autorità del proprio Paese di origine.

Si tratta, almeno per ora, di uno scambio di informazioni diretto: per ficcare il naso negli affari di chi ha un conto a Montecarlo, i Paesi firmatari dell'accordo dovranno fare domanda di assistenza amministrativa all'istituto in questione.

Non è prevista, invece, la pratica delle fishing expeditions (cioè delle richieste di informazioni per categorie di correntisti, dalla portata più ampia e generale).

giorno a tutti e auguri di una bella vecchiaia al più bel maschione del 3d :-o:D
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto