La Paranoia.

E' corretto dire che la filosofia in principio è solo una messa in discussione, una critica della doxa , dell'opinione comune, dell'abitudine a ragionare sulle cose così come appaiono immediatamente?

Ritengo che questo sia il punto essenziale. Noi infatti siamo costantemente presi dalle cose, dalle mode, dalle opinioni comuni. Ora, anche una corrente scientifica, nel momento in cui diventa moda, si trasforma in un'opinione, o doxa in greco, che viene accettata supinamente, "patita". Se fossi, per esempio, un razionale puro, innamorato della ragione, farei della ragione una "passione", sarei un patito, e non considererei tanti altri aspetti dell'uomo che pure esistono.

Quando chiudo il mio giudizio solo in una determinata forma, e ne sono tutto preso, sono fuori dal "nous "; poiché nous, in greco, significa "saper articolare tra di loro gli aspetti diversi", a differenza di "dianoia" che indica il passaggio dall'uno all'altro aspetto nel discorso stesso; quando sono preso da un solo aspetto, sono fuori, accanto, o "para" in greco, al "nous", e sono quindi "paranoico". Paranoia , come il termine latino "delirio", vuol dire appunto essere preso da un solo giudizio, senza saperlo articolare con gli altri giudizi nella loro totalità.

Il filosofare, quindi, è il tentativo di rendersi conto di tutti gli aspetti, per poi saper giudicare, criticare. La filosofia, dunque, va intesa non come passione, come "doxa", bensì come dialettica, ciò mediante cui - "dia" - si ragiona, si calcola - "legesthai".

Il motivo per il quale proprio nella cultura greca sia sorto un così sviluppato desiderio di conoscenza in termini razionali, rimane uno dei misteri più grandi nella storia dell'uomo. Tuttavia, ritengo che la causa di ciò risieda, probabilmente, nei linguaggi. Si prenda come esempio l'Egitto: il mondo egiziano si basava su di un linguaggio ideogrammatico. Se si doveva scrivere "uomo", in Egitto, non si usavano delle lettere, ma si realizzava un disegno stilizzato, una sorta di asta attaccata ad altre due.

Ora, l'ideogramma porta con sé una visione statica, contemplativa, non storica. Da questa constatazione nasce la tesi per cui, di fatto, i popoli che ricorrono a scritture ideogrammatiche, come i Cinesi o i Giapponesi, non avrebbero una storia, sarebbero fermi, e sarebbero quindi più vicini a posizioni religiose, contemplative, sacerdotali.

La scrittura greca, invece, è alfabetica, e l'alfabeto implica dei segni che vanno interpretati attivamente: la visione implicata è dunque dinamica e, in questo senso, storica. L'utilizzo di un alfabeto composto da suoni che con-suonano con altri, e quindi di un linguaggio interpretativo, potrebbe spiegare le ragioni della disposizione intellettuale degli antichi greci.
 
carrodano ha scritto:
Allora spiega la canzone della dietrich
nell'altro post.

e mettiamola in relazione con il canto di pericle

sei fuori? i 3d non si mettono in relazione: SONO SPUNTI DI DISCUSSIONE AUTONOMI.
 
se fosse indirizzato a me
non ci sarebbe problema
perchè tu puoi pensare quello che vuoi
di tutti

se voleva esser uno spunto di discussione
se ne parla

se non gradisci risposte
basta segnalarlo

guarda caso gli argomenti che emergono dl forum
sono spesso interessanti
 
carrodano ha scritto:
se fosse indirizzato a me
non ci sarebbe problema
perchè tu puoi pensare quello che vuoi
di tutti

se voleva esser uno spunto di discussione
se ne parla

se non gradisci risposte
basta segnalarlo

guarda caso gli argomenti che emergono dl forum
sono spesso interessanti
carroda', tu mi hai fatto un terzo grado su di un comunissimo 3d,
con post a raffica manco due secondi dopo averlo aperto.
e non ci prova' a cancellarli, eh!

CERTO CHE SE NE PARLA, SE SI VUOLE. Altrimenti, che l'ho scritto a fa'!?!
 
la cancellazione dei post
dipende dal fatto
che, in certi casi la persona con cui
parlavo voleva presentarsi
in un un modo diverso dalla realtà

un dubbio eh
non certezza.
dubbio metodico di cartesio
cogito ergo sum
ma pensiero e persona devono avere un certo legame
chiamiamola onestà intellettuale
non sono scritiche eh.
quand'ero in consiglio comunale ero un pò critico anche là


anche a la mò sto tentando di far fare un dialogo stretto
ma ....ultimamente.......sguscia....
per amor di dialettica
come dice
bene fleur
 
carrodano ha scritto:
la cancellazione dei post
dipende dal fatto
che, in certi casi la persona con cui
parlavo voleva presentarsi
in un un modo diverso dalla realtà

un dubbio eh
non certezza.
dubbio metodico di cartesio
cogito ergo sum
ma pensiero e persona devono avere un certo legame
chiamiamola onestà intellettuale
non sono scritiche eh.
quand'ero in consiglio comunale ero un pò critico anche là


anche a la mò sto tentando di far fare un dialogo stretto
ma ....ultimamente.......sguscia....
per amor di dialettica
come dice
bene fleur

carrodano, ascoltami. in questi tuoi voli pindarici, io non riesco a seguirti.
so solo che:

-una volta scritto, un post/3d non si cancella. al limite lo modifichi implementandolo o correggendone errori di battitura.

-quando qualcuno scrive un 3d, non gli si chiede perchè l'ha scritto,
se ci aveva il mal di testa quando l'ha scritto, a che pensava quando l'ha scritto,
se aveva la panza piena quando l'ha scritto, se il tempo era bello o brutto quando l'ha scritto,
se gli faceva male il mignolo del piede quando l'ha scritto.
uno scrive...se poi altri vogliono partecipare alla discussione, cercando di NON ANDARE OFF TOPIC, bene.


-a te non deve interessare il come una persona si pone nel virtuale,
a meno che non vìoli la netiquette. valutane i pensieri e gli scritti. punto.
 
La discussione deve avere un obiettivo.

La mediazione dei pensieri deve produrre una conclusione.

In parole povere

se uno gioca

io cancello i post
 
Forse hai ragione.
Scusa.
Essendo il primo forum che frequento, devo aver esagerato con l'interventismo.
Assumerò una posizione diversa.

Visto che la conclusione è arrivata.
Basta non giocare.
Ho capito il mio errore.

Va bene ?
 

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