qs oramai è davvero fuori anzi di più...
Roma, 6 nov. (TMNews) - "I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso...". Così Silvio Berlusconi risponde alla domanda di Bruno Vespa se è vero che i figli gli hanno chiesto di vendere tutto e di andare via. Il colloquio è contenuto nel libro 'Sale, zucchero e caffè. L'Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica' in uscita per Mondadori-Rai Eri venerdì 8 novembre.
Le reazioni della comunità ebraica, che non si fanno attendere.
Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), commenta la dichiarazione con: "incomprensibile" ma soprattutto "offensivo" della memoria di milioni di morti.
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L'Italia repubblicana - dice Gattegna - è un paese democratico.
La
Germania nazista era una spietata dittatura governata da criminali che teorizzavano e commettevano i più gravi delitti contro
l'umanità. Contro
gli ebrei i nazisti si accanirono con spietata crudeltà tanto che, alla fine di quel tragico periodo, gli ebrei dovettero contare oltre sei milioni di morti".
"La vita degli ebrei d'Europa sotto
il nazismo fu segnata da un vortice nero di violenza, persecuzione, morte. Una catastrofe che non è soltanto del popolo ebraico ma dell'umanità intera. Ogni paragone con le vicende della
famiglia Berlusconi è quindi non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa".
E in una nota
Emanuele Fiano, responsabile della sicurezza del Pd, scrive: "Berlusconi si vergogni e chieda scusa per aver usato il paragone delle
persecuzioni naziste contro gli ebrei per descrivere una supposta situazione di sofferenza della propria famiglia".
"In quegli anni, in Germania e in tutta Europa, agli ebrei fu impedito di lavorare, di studiare, di espatriare per essere poi trasformati in schiavi e infine, a milioni, gasati e bruciati. Paragonare tutto ciò alla situazione della famiglia Berlusconi è un insulto alla storia, a sei milioni di ebrei uccisi e a quanti, ogni giorno, tentano di impedire che la storia venga dimenticata o utilizzata in maniera strumentale, come oggi ha fatto Berlusconi che deve solo chiedere scusa".
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