LA TRINITÀ CHE COMANDA IL MONDO. Franco Fracassi

da BlackRock Gives 2 Funds Go-Ahead to Invest in Bitcoin Futures - CoinDesk
Storia da News
BlackRock offre 2 fondi in anticipo per investire in Futures Bitcoin
Il più grande asset manager del mondo sembra entrare nel gioco dei bitcoin.

BlackRock, il più grande asset manager del mondo con $ 7,81 trilioni in gestione, sembra aver concesso ad almeno due dei suoi fondi la possibilità di investire in futures su bitcoin.
I documenti del prospetto depositati mercoledì presso la US Securities and Exchange Commission indicano che BlackRock Global Allocation Fund Inc. e BlackRock Funds V stanno almeno guardando bitcoin . Entrambi includono la criptovaluta più antica del mondo nei loro elenchi di prodotti derivati autorizzati per l'uso.
BlackRock non ha specificato quale borsa di materie prime sceglierà per eseguire questi acquisti di futures crittografici. Tuttavia, i fondi possono investire solo in future su bitcoin regolati in contanti. CME è l'unico scambio registrato presso la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) che offre prodotti futures simili in questo momento.

I documenti avvertono che gli investimenti in questi futures potrebbero comportare rischi di illiquidità a causa del mercato "relativamente nuovo". Le modifiche normative, la volatilità e i rischi di valutazione potrebbero pesare in modo simile sul prezzo e quindi "avere un impatto negativo su un Fondo".
I documenti sembrano segnare l'ingresso di BlackRock nel mercato dei bitcoin.
Prima di mercoledì, il gigante degli investimenti non ha mai menzionato "bitcoin" in nessuno dei suoi documenti normativi. Ma sembra che le cose stiano cambiando: "Alcuni fondi possono impegnarsi in contratti futures basati su bitcoin", affermano i documenti del prospetto.

Lo scorso novembre, il CIO dell'azienda per il reddito fisso, Rick Rieder, ha dichiarato alla CNBC che la criptovaluta potrebbe essere "qui per restare" e potrebbe persino sostituire l'oro "in larga misura", sottolineando che era "molto più funzionale" del metallo giallo .
Il CEO Larry Fink ha persino riconosciuto la crescente popolarità del bitcoin, affermando che l'anno scorso aveva il potenziale per trasformarsi in una risorsa del mercato globale.
Il gestore patrimoniale ha anche recentemente pubblicato un'apertura di lavoro per un dirigente blockchain e criptovaluta, alla ricerca di un vicepresidente di blockchain per il suo ufficio di New York.
I candidati per la posizione dovrebbero essere in grado di creare modelli di valutazione per le criptovalute, ma anche valutare modelli di governance e altri aspetti della tecnologia sottostante, afferma il messaggio.
AGGIORNAMENTO (20 gennaio 2021, 22:20 UTC)
 
Negazionisti al potere: oscurano le terapie anti-Covid
[IMG alt="Un momento della manifestazione dei negazionisti a piazza della Bocca della Verità, Roma, 5 settembre 2020.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI"]https://liberopensare.b-cdn.net/wp-...-med_1200x630-obj21479866-690x362-1.jpg[/IMG]

“L’opera buffa che l’Europa non ci perdona”, titola Massimo Giannini il 31 gennaio sulla “Stampa”, che l’indomani – con una foto che mostra finalmente gente a spasso per strada (sia pure imbavagliata nelle mascherine) – rilancia l’allarme di Agostino Miozzo, coordinatore del Cts: “Niente assembramenti, o la curva riparte”. Due titoli che, da soli, riassumono il mondo parallelo in cui vivono i grandi media, massimi portavoce della nuova religione basata su due dogmi fasulli eppure intoccabili.
- Il primo: l’Unione Europea e l’Europa sono la stessa cosa, per cui l’Europa (cioè l’Unione Europea) ha sempre ragione, e l’Italia sempre torto.
- Il secondo: l’epidemia di coronavirus è realmente apocalittica e inarrestabile, non esistono terapie efficaci per guarire dal Covid; la diffusione dei contagi è un male, l’unico rimedio è la clausura, e la colpa del disastro è da imputare soprattutto ai cittadini.
Questo il ragionamento offerto: se gli italiani rimettono il naso fuori di casa, e i contagi riprendono a crescere, l’unica soluzione è richiudere tutto – a oltranza, anche per sempre – mentre il paese nel frattempo crolla. L’altra notizia è che questo mare di falsità continui a circolare, dopo un anno di libertà negate e democrazia sospesa.

Il nostro primo nemico sono i media, ha detto Donald Trump in uno dei suoi discorsi pubblici. Quello di Trump resta un nome divisivo: in tanti considerano ancora una specie di rozzo outsider, un quasi-mascalzone, il presidente sconfitto dal voto postale arrivato fuori tempo massimo, e “aggiustato” col favore delle tenebre dal sistema digitale Dominion.
Vent’anni fa, la stessa canzone la cantava un solista come Giulietto Chiesa: da tempo, i grandi media ci raccontano il contrario della verità. Un altro analista controcorrente, Marcello Pamio, ricorda che oggi sono soltanto 4, i grandi gruppi cui fanno capo tutti gli editori e i maggiori broadcaster televisivi.
Un reporter indipendente del calibro di Franco Fracassi insiste su un punto: un unico club ristrettissimo, composto dalle stesse persone, siede nei consigli di amministrazione delle tre entità finanziarie (BlackRock, Vanguard e State Street) che controllano il pianeta. Cina inclusa: industria, finanza, grandi banche, multinazionali. Big Tech e Big Web, Big Pharma e Big Money, incluso Big Media.

Fin che si scherza, disquisendo di calcio o di politica, passi; ma che succede, se qualcuno decide che una sindrome influenzale debba fermare il mondo intero? Chi sarebbe così ingenuo da credere che i grandi media potrebbero, anche volendo, uscire dal coro del nuovo credo religioso, che impone la Bibbia dell’Emergenza come unica modalità possibile per affrontare il coronavirus? E’ questo, probabilmente, il “dono” più prezioso del Covid: l’aver messo in luce la gravità del problema, quello vero. E cioè: la costante, tenace, orwelliana sparizione della realtà, in favore di una rappresentazione del tutto virtuale della situazione.

Con due soli titoli nella stessa pagina, “La Stampa” mostra i sintomi dello stesso male: la falsa narrazione dell’Europa e la falsa narrazione della “pandemia”. Nel mirino di Massimo Giannini, la “pazza” crisi di governo italiana, innescata da Matteo Renzi e giudicata rovinosamente inopportuna. Com’era iniziata? Contestando il Recovery Plan, cioè il presunto aiuto europeo.
Renzi lo ha criticato sia nel merito (una misera bozza, senza idee), sia nel metodo: in prima battuta, Giuseppe Conte avrebbe affidato anche quello, come tutto il resto, a un pugno di tecnici di sua esclusiva fiducia, scavalcando governo e Parlamento, ministri e partiti.
Sarebbero in ballo oltre 200 miliardi di euro, si racconta.
Ma è vero?
Non proprio,
precisano esperti come Davide Gionco: arriverebbero al massimo 50 miliardi a fondo perduto, il resto sarebbero solo prestiti da restituire. E cioè: lo Stato italiano, sottoposto all’Ue e all’Eurozona, deve ricorrere a elemosine esterne, non potendo più generare da sé le necessarie risorse, come aveva sempre fatto, da quando ha accettato di sottostare al regime di Bruxelles, il cui paternalismo “patrigno” è smaccato: finora l’Italia ha largamente finanziato l’Unione Europea, più di quanto l’Ue abbia finanziato l’Italia (lo stesso Gionco calcola che il saldo è a nostro sfavore, per un ammontare di oltre 112 miliardi di euro).
Non solo: gli aiuti del Recovery Plan – pure “concessi” in un momento in cui, col pretesto del Covid – il feudalesimo imperiale ha elargito una deroga alla spietata austerity del Patto di Stabilità – non sarebbero affatto “gratis”: in cambio, infatti, si chiede all’Italia di adottare le famigerate “riforme strutturali”, inclusa quella delle pensioni, già tentate dall’indimenticabile ticket rappresentato da Mario Monti ed Elsa Fornero. Né c’era da illudersi che lo stesso Matteo Renzi, l’uomo del Jobs Act, trovasse nulla da eccepire, su questo. Figurarsi Massimo Giannini, aureo cantore della

Bella Europa, quella che – per definizione – ha sempre ragione, nel maltrattare l’Italia.
E chi è Giannini? Quali speciali meriti può vantare, l’ex vicedirettore di “Repubblica” ora passato a dirigere il giornale della famiglia Elkann, che – per inciso, nell’indifferenza generale – si è comprata anche “Repubblica” e l’intero gruppo “Espresso”, alla faccia del mitico pluralismo dell’editoria, per il quale – decenni or sono – fu scatenata la grande guerra contro Berlusconi?
Il signore che spiega ai lettori che la crisi Renzi-Conte è “l’opera buffa che l’Europa non ci perdona” è stipendiato dai signori di Torino che pagano le tasse all’estero, ma un anno fa hanno prontamente ottenuto quasi 7 miliardi di sussidi governativi, anche se la gran parte delle automobili Fiat sono fabbricate, a basso costo, lontano dall’Italia. Non solo: nel silenzio assordante di Landini e degli altri sindacalisti-eroi, Fiat-Fca ha praticamente ceduto il timone ai francesi di Psa, ipotecando di fatto l’archiviazione degli ultimi stabilimenti nazionali, con tutto il loro indotto. Non è finita: gli Elkann stanno cedendo (stavolta ai cinesi, i veri dominatori della crisi Covid) il florido segmento dei veicoli industriali, Iveco e New Holland. Quanto al coronavirus, sempre Fiat-Fca ha ottenuto oltre 100 milioni di euro per produrre mascherine.
E’ dall’alto di questo pulpito, fatto di fulgida indipendenza e puro giornalismo, che Massimo Giannini ammaestra i lettori de “La Stampa”, spiegando loro che il collasso del Conte-bis – proprio ora, in piena “pandemia” e di fronte all’imperdibile “occasione storica” del Recovery – è senz’altro inammissibile: è davvero “l’opera buffa che l’Europa non ci perdona”.

continua

 
da VERO-GIORNALE, 17.03.2021 - Il telegiornale di Rinascimento Italia
ecco chi sono i maggiori azionisti di Pfizer
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Buonasera,

sono Joseph Di Virgilio, hedge fund manager esperto nei settori macroeconomici, dell’energia e sostenibilità e della metodologia ESG.
Oggi vorrei parlarvi della diversificazione internazionale utilizzando gli ETF.
Ecco cosa devi sapere sull'identificazione dei migliori ETF internazionali e su come potrebbero inserirsi nel tuo portafoglio.



Mercati sviluppati, emergenti e di frontiera: come differiscono
Come accennato nel per-corso “Azioni in Azione”, quando si investe a livello internazionale, il primo passo è capire come vengono classificati i mercati mondiali, poiché ogni paese e regione geografica presenta diversi profili di rischio / rendimento.


Le categorie principali sono mercati sviluppati, emergenti e di frontiera.


Prima di immergerci nella classificazione, ricorda che non esiste un singolo Paese o regione che offra un'esposizione totale all'economia globale, quindi è il caso di diversificare a livello internazionale.



Mercati sviluppati
Nei mercati sviluppati, di solito troverai paesi con borse mature, ampi organismi di regolamentazione, infrastrutture avanzate e altri fattori di stabilità economica.
Paesi come il Regno Unito, la Svizzera e il Giappone appartengono a questa categoria. Di conseguenza, i loro profili di investimento corrispondono strettamente agli Stati Uniti.



Mercati emergenti


Nei mercati emergenti, troverai in genere paesi che mostrano una crescita economica accelerata, spesso guidata da popolazioni più giovani, modernizzazione delle infrastrutture, progressi tecnologici e livelli più elevati di spesa dei consumatori.
Paesi come Brasile, India e Corea del Sud sono alcuni esempi.


Investire nei mercati emergenti offre opportunità di rendimenti più elevati rispetto alle economie sviluppate. Tuttavia, esiste anche un rischio maggiore di perdite poiché questi paesi tendono a sperimentare una instabilità economica e politica più frequente.



Mercati di frontiera (Frontier Markets)


Nel frattempo, le economie di frontiera hanno legami limitati con il sistema finanziario globale poiché le loro borse potrebbero essere troppo piccole o sottosviluppate e alcune non sono aperte tutti i giorni, come esempio prendiamo la borsa di Beirut che fino a poco fa era aperta solo due volte alla settimana. Pertanto, i volumi di scambio sono spesso bassi e la partecipazione agli investimenti è limitata.


Tra i tre gruppi, i mercati di frontiera comportano il rischio più elevato di instabilità politica, economica e valutaria.
Tuttavia, un rischio più elevato è generalmente correlato alla possibilità di rendimenti più elevati, motivo per cui alcuni investitori scelgono di mantenere un'esposizione limitata ai mercati di frontiera. Nel mio caso io preferisco evitare suddetti rischi.


Si ritiene che paesi come Vietnam, Nigeria e Bangladesh facciano parte di questa categoria.



Come funzionano gli ETF internazionali


Come i fondi negoziati in borsa, gli ETF internazionali offrono un'opzione a basso costo per diversificare e accedere a un'ampia gamma di temi di investimento.


Nell'ambito degli ETF, ci sono due opzioni per la selezione dei titoli: fondi passivi e fondi gestiti attivamente.


In un ETF gestito passivamente, un gestore di fondi acquista un paniere di azioni internazionali che compongono un ampio indice. Attraverso uno di questi investimenti, ottieni l’esposizione all'intero indice.
Questo processo elimina la necessità per i gestori di fondi di selezionare le singole società a loro discrezione. Pertanto, le commissioni di gestione sono generalmente basse.


Ad esempio, il Vanguard FTSE All-World ex-US ETF (VEU) replica la performance dell'indice FTSE All-World ex-USA. L'indice include più di 2.000 titoli di società nei mercati sviluppati ed emergenti in 46 paesi, esclusi gli Stati Uniti. Acquistando questo ETF, miri a replicare la performance del benchmark.


In alternativa, con fondi gestiti attivamente, gli investitori hanno accesso a investimenti tematici (come il mio). 

Come ho detto nel per-corso, contrariamente ai fondi indicizzati, l'investimento attivo dipende dalla capacità del gestore di un fondo di scegliere titoli e fornire rendimenti superiori alla media. Di conseguenza, questi investimenti spesso comportano commissioni più elevate e una maggiore volatilità rispetto agli ETF passivi.


Un esempio di ETF gestito attivamente è l'Emerging Markets Local Debt Fund (ELD) di WisdomTree, che investe in obbligazioni governative e societarie denominate nelle valute dei paesi dei mercati emergenti come Brasile, Thailandia e Colombia.



Confronto tra azioni statunitensi (nazionali) e internazionali


Anche se scegli di possedere esclusivamente grandi società statunitensi, è probabile che tu abbia già una certa visibilità internazionale.
Nel ventunesimo secolo, le società multinazionali traggono una parte significativa dei loro ricavi dai mercati internazionali sviluppati ed emergenti. Infatti più del 45% degli utili delle società che compongono l'S&P 500 viene da fuori gli USA.


Spostando la tua attenzione all'estero, puoi mitigare il rischio di ciò che viene chiamato "home bias" o la tendenza degli investitori a detenere la maggior parte dei loro portafogli in attività domestiche.
Questo bias diluisce i vantaggi della diversificazione quando le tendenze cambiano.

 Considera le fluttuazioni storiche della leadership di mercato, che di solito si alternano tra le azioni statunitensi e internazionali.


Ad esempio, il mercato statunitense ha sovraperformato i titoli internazionali negli ultimi dieci anni, spinto da solidi guadagni nel settore tecnologico. Tuttavia, fino alla crisi finanziaria globale del 2008, sono stati i mercati internazionali a fare da apripista.



Con il rapido aumento dei progressi tecnologici, la dipendenza dalla catena di approvvigionamento e dalla logistica e da altri fattori concorrenti che entrano in gioco nell'economia globale, i mercati internazionali potrebbero presto riprendere il comando.
Domani ti invierò la seconda parte.
A domani,
Joseph

Buongiorno,

ecco la seconda parte dell'articolo di ieri.

Rischi associati agli ETF internazionali
Come tutti gli investimenti, sia gli ETF nazionali che quelli internazionali comportano diversi tipi di rischi. Tali rischi possono essere specifici del mercato, come le valutazioni delle azioni. Oppure possono essere rischi macro, come livelli elevati di debito pubblico, che possono portare all'inflazione (e non ci dimentichiamo del rischio valuta perché questi prodotti sono in US dollars).

Gli investimenti in azioni internazionali comportano ulteriori fonti di volatilità. Fattori come una regolamentazione limitata del mercato, pratiche contabili variabili, instabilità politica e fluttuazioni valutarie potrebbero frenare i rendimenti azionari.
Tuttavia, secondo la ricerca di Vanguard, gli investitori potrebbero mitigare alcuni di questi rischi con i corretti livelli di diversificazione.
Un altro rischio da considerare con gli ETF internazionali è la potenziale sovrapposizione per paese o settore. I gestori di fondi spesso agiscono in base alle opportunità di mercato. Pertanto, le partecipazioni in settori o regioni specifici potrebbero essere simili tra più ETF.
Quando si seleziona un ETF internazionale, bisogna prestare attenzione alle principali partecipazioni del fondo, insieme alla distribuzione degli investimenti tra settori e regioni.
La chiave è allineare i tuoi investimenti con l'asset allocation desiderata senza essere sovraesposti a un'area del mercato.

Ricorda, un settore o una regione potrebbe essere vantaggiosa oggi e poi cadere rapidamente in disgrazia.

Per iniziare: come acquistare ETF internazionali
A seconda dei vostri obiettivi finanziari, asset allocation e tolleranza al rischio, esistono varie strategie per investire in azioni internazionali. Anche il tuo livello di conoscenza finanziaria e il coinvolgimento con i tuoi investimenti gioca un fattore importante.

Per la maggior parte degli investitori, gli ETF internazionali gestiti passivamente sono probabilmente l'opzione migliore.
Intesi come una strategia di acquisto e detenzione, forniscono una diversificazione automatica e liberano gli investitori dal monitoraggio costante degli sviluppi del mercato.

Una combinazione di fondi gestiti passivi e attivi potrebbe anche avere senso per gli investitori con una maggiore tolleranza al rischio e alla volatilità.

Dopo aver determinato i tuoi obiettivi finanziari, decidi quale percentuale dell'allocazione totale del tuo portafoglio investirai in azioni o obbligazioni internazionali.

Vanguard consiglia di investire fino al 40 percento della tua allocazione azionaria totale in azioni internazionali e fino al 30 percento della tua allocazione obbligazionaria in obbligazioni internazionali per ottenere tutti i vantaggi della diversificazione.
Ad esempio, secondo la raccomandazione di Vanguard, un portafoglio contenente $ 10.000 in azioni dovrebbe avere fino a $ 4.000 allocati in azioni internazionali.

Dopo aver determinato il tuo livello di comfort, è il momento di selezionare il tipo di ETF internazionali che desideri acquistare.

Trova ETF internazionali adatti alle tue esigenze finanziarie
Esistono molti strumenti di screening ETF, compresi quelli forniti dalla maggior parte delle società di intermediazione. Puoi eseguire lo screening in base a fattori come regione geografica, commissioni, performance di trading, asset in gestione e così via. Mentre restringi le tue opzioni, le caratteristiche chiave da considerare sono:

- Rapporti di spesa e commissioni: per impostazione predefinita, la maggior parte dei fornitori di ETF addebita commissioni competitive.
Ma anche a livelli relativamente bassi queste commissioni possono sommarsi, quindi assicurati di confrontare le mele con le mele e leggere il "fine print".

- Asset under management (AUM): molti investitori utilizzano questa cifra come un voto di fiducia per valutare l'impegno di altri investitori con un particolare ETF.
Insieme ai dati AUM, potrebbe essere utile verificare la longevità del fondo.

- Emittente del fondo: i marchi sono potenti. E questo non è diverso nello spazio ETF. Alcuni investitori si sentono a proprio agio nell'investire solo in grandi gestori patrimoniali, mentre altri vedono il valore nei nuovi arrivati. Decidi cosa funziona per te e per le tue esigenze finanziarie.

- Performance del fondo: i numeri non mentono. Quindi, mentre fai la tua ricerca, dai un'occhiata alla performance a breve, medio e lungo termine di un fondo.

- Volume degli scambi: più un fondo è liquido, più facile sarà da acquistare e vendere. Guarda come il volume medio degli scambi si confronta con ETF simili.

- Principali partecipazioni dell'ETF: per legge, le società di fondi devono divulgare le proprie partecipazioni, il che è vantaggioso per gli investitori in quanto fornisce trasparenza. È anche utile decidere se tali investimenti sono in linea con i tuoi obiettivi finanziari.

- Flussi di fondi: molti investitori tracciano la quantità di capitale in entrata e in uscita dai fondi, spesso settimanalmente e mensilmente. Eventuali tendenze a lungo termine nei flussi di fondi sono preziose in quanto dipingono un quadro del sentimento degli investitori.

Usa i fattori sopra come guida per scoprire il tuo prossimo ETF internazionale.

Avere un'esposizione limitata alle azioni estere può sembrare positivo quando il mercato statunitense sta sovraperformando. Ma quando le tendenze globali cambiano, potresti perdere il potenziale di rendimenti più elevati e minore volatilità.


Buon weekend,

Joseph




Joseph Di Virgilio
Nel 2014 Bloomberg lo ha inserito tra i top 10 hedge fund manager nella categoria azionario globale long/short con rendimenti annui netti del 20%. Esperto nei settori macroeconomici, dell’energia e sostenibilità e della metodologia ESG, ha lavorato per numerose società di investimento e per Deutsche Bank. È membro di Mensa International.​
 
Fideuram affida esternalizza la gestione dei fondi a State Street Bank

La banca d’affari del gruppo Intesa Sp ha stipulato un accordo con State Street Bank International affidandole l’attività di banca depositaria e amministratrice di fondi, attualmente svolte dalla controllata Fideuram Bank Luxembourg.
I fondi di Fideuram passano a State Street che svolgerà il ruolo di banca depositaria e amministratrice dei 42 miliardi di euro di patrimonio gestito che li compongono, e che rimarranno in gestione alla società di Intesa Sanpaolo.

Fideuramaffida tali servizi a State Street, riconoscendo la capacità di quest’ultima di ridurre i rischi operativi, sostenere i piani di crescita del gruppo, favorire la continuità e fornire un servizio di alta qualità, coerentemente con la sua posizione di principale partner internazionale al quale il Gruppo Intesa Sanpaolo affida sin dal 2010 le attività di Securities Services.

Il completamento dell’operazione, subordinato alle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti, è previsto entro la fine di giugno 2021.
 
Vanguard offre $ 1.000 al personale per farsi pungere
Maurizio Blondet 4 Agosto 2021

Vanguard è una grossa finanziaria – da Zero Hedge, traduzione automatica:

“Alla fine della scorsa settimana, quando siamo rimasti sbalorditi nel riferire che Biden aveva invitato gli stati a corrompere i sostenitori del vaccino con un “mini stimmy” da $ 100 per farsi vaccinare , abbiamo detto che questo incentivo esasperantemente perverso si sarebbe ritorto contro in modo spettacolare, poiché non solo avrebbe creato aspettative per tangenti ancora più elevate da parte delle autorità e dei datori di lavoro, ma porterebbero anche a tassi di vaccinazione molto più bassi poiché gli esitanti aspettavano somme di denaro sempre più elevate per ottenere il vaccino.

Solo un giorno dopo, abbiamo anche riferito che Walmart aveva alzato la posta e stava offrendo $ 150 al personale per ottenere il vaccino covid – che ora sappiamo non fa nulla per prevenire l’effettiva diffusione del virus e quindi non è un “sociale”. buono” ma riduce semplicemente al minimo il rischio di ricovero in ospedale – e abbiamo concluso che “le tangenti stanno aumentando come previsto. In 1 mese, le resistenze dovrebbero arrivare a 4 cifre”.
ci sono voluti solo 4 giorni.


Secondo Bloomberg , Vanguard ora offre $ 1.000 ai dipendenti che vengono vaccinati entro ottobre.
Il gigantesco gestore patrimoniale sta estendendo i pagamenti a tutti i lavoratori che possono dimostrare di aver ricevuto un vaccino contro il Covid-19, anche se sono stati vaccinati prima che l’azienda estendesse l’offerta. Una portavoce di Vanguard ha confermato che l’azienda offre un incentivo.
“Stiamo offrendo un incentivo al vaccino per il personale che fornisce prove di vaccinazione contro il Covid-19”, ha affermato in una dichiarazione inviata via e-mail, aggiungendo che l’azienda premia i dipendenti “che si sono presi il tempo per proteggere se stessi, gli altri e le nostre comunità facendosi vaccinare”. .”
E poiché Wall Street è tutto incentrato sul seguire i “leader di pensiero”, ci aspettiamo che entro 48 ore, la maggior parte delle società finanziarie si appoggerà e offrirà anche tangenti in contanti simili ai propri dipendenti incolti. A quel punto, emergerà l’invidia dei dipendenti e la maggior parte delle aziende statunitensi incontrerà la pressione sociale per fare lo stesso. E poi c’è la domanda sul perché queste tangenti non siano retroattive: sicuramente circa 165 milioni di americani si sentono molto stupidi in questo momento per non aver aspettato qualche mese e aver ottenuto un mese di affitto gratis.
Che in retrospettiva è una mossa geniale dell’amministratore Biden: invece di pagare direttamente gli americani per farsi vaccinare con il cocktail ancora sperimentale, il governo ha di fatto esternalizzato il pagamento degli stimmies al settore privato. Perché mentre $ 100 sono trascurabili, $ 1.000 iniziano a sommarsi e ammontano a quasi un mese di sussidi di disoccupazione di emergenza covid di $ 300 a settimana.
Il che fa sorgere la domanda successiva: se passassimo da $ 100 a $ 1000 in meno di una settimana, dove si fermerà questa asta di corruzione? Bene, all’inizio di oggi, quando Joe Biden ha commesso un errore durante il suo presser Cuomo che le tangenti covid sono $ 100.000 anziché $ 100, abbiamo scherzato sul fatto che questo è un lapsus freudiano e il numero molto più grande potrebbe essere lo spauracchio del governo prima che tutto sia detto e fatto.
Vedere anche in friends
é prossimamente in USA: il sistema di social credit cinese. Fatto dai miliardari.

 
la trinità è molto potente e domina sul mondo occidentale
JPMorgan Chase chiude il conto corrente del generale Michael Flynn per le sue opinioni politiche
Maurizio Blondet 31 Agosto 2021

La banca JPMorgan Chase ha chiuso il conto del generale Michael Flynn, citando il potenziale “rischio reputazionale” per la fornitura di servizi bancari al patriota americano.
“Dopo un’attenta valutazione, abbiamo deciso di chiudere le carte di credito il 18 settembre 2021 perché continuare la relazione crea un possibile rischio reputazionale per la nostra azienda”, ha scritto il colosso bancario in una lettera al gen. Flynn.
“Potrebbe ricevere un’ulteriore notifica di chiusura dell’account se hai altri account con un nome o un indirizzo diverso”, hanno aggiunto.
Il generale Flynn è solo la vittima più nota di questa repressione intesa a punire i dissidenti politici facendogli mancare i mezzi di sussistenza.

Anche altri come i candidati al Congresso Laura Loomer e Lauren Witzke sono stati colpiti allo stesso modo.
Loomer ha subito la violazione dei suoi diritti da parte di Stripe (una specie di Paypal), che ha cancellato il suo account nel tentativo di soffocare la sua libertà di parola e paralizzare il progetto giornalistico guidato dallo schietto candidato della Florida alla Camera degli Stati Uniti.
“Sono appena tornato nella mia stanza d’albergo a Tallahassee dopo aver tenuto un discorso sulla censura della grande tecnologia e aver parlato con i legislatori della Florida della legge sulla grande tecnologia della Florida solo per scoprire che sono stato BANNATO da Stripe, il processore di pagamento. Stripe era la mia ultima risorsa. Sono stato bannato praticamente ovunque. È così che mi guadagno da vivere attraverso il mio sito web e finanzi il mio giornalismo investigativo e il mio attivismo”, ha detto Loomer.
“Sono un candidato al Congresso nel distretto di origine del presidente Trump e Stripe è il processore di pagamento utilizzato da RNC e NRCC tramite Win Red”, ha aggiunto.

Laureen Witzke, un ex candidata al Senato degli Stati Uniti del 2020 in Delaware, è stata preso di mira da Wells Fargo, che ha cancellato il suo account senza darle preavviso e l’ha lasciata senza fondi.
“Wells Fargo ha chiuso il mio conto in banca, prendendo tutti i miei soldi e lasciandomi con un saldo pari a zero. Quando ho chiamato Wells Fargo mi ha detto che era una “decisione aziendale” e che avevano il diritto di chiudere il mio account in qualsiasi momento. Se non fossi stato circondato da amici in Florida, sarei completamente bloccato. Usa questo come avvertimento e tira fuori i tuoi soldi da Wells Fargo se sei un conservatore. Questo è così malvagio”, ha detto.
Violazioni palesi della Costituzione Americana, e del diritto inalienabile alla proprietà personale. Si instaura in USA “una specie di comunismo” (cit. Garabandal) , per cui l’avversario politico viene spogliato del conto corrente. E’ il comunismo dei miliardari e per i miliardari. Presto anche da noi?
“Ci troviamo di fronte ad uno snodo fatale della storia recente. L’Italia è sempre più stretta nella morsa di una strisciante dittatura; i toni dei giornali si fanno duri e odiosi; molta gente rischia di cadere nella trappola di provocazioni pericolose.
Per capire che sta succendo: su VisioneTV, con Grimaldi, Carraro e Marletta.
video: La Democrazia in America: JPMorgan Chase chiude il conto corrente del generale Michael Flynn per le sue opinioni politiche
 
Chi controlla l’Occidente? Un video raccomandato.
Maurizio Blondet 12 Settembre 2021

Il generale Dominique Delawarde, oggi messo a riposo, è stato capo dell ‘intelligence e guerra elettronica nello Stato Maggiore delle forze armate francesi. Un professionista, non un complottista dilettante. Egli consiglia questo video di origine olandese. C’è una traduzione francese. Spero qualcuno faccia l’audio in italiano.
Guardatelo nel sito originale: Qui contrôle le monde occidental aujourd’hui ?


Il video, 45minuti, spiega chi comanda nel mondo e sopra i governi, i media e multinazionali dei social come sulle petrolifere, su la Boeing come su Airbus, su Exxon come su Total. Si scopre che le concorrenti Pepsi e Coca Cola (in realtà due giganteschi conglomerati del food and beverage) non sono concorrenti affatto poiché le azioni di controllo sono possedute da tre finanziarie speculative — Blackrock, Vanguard Group, State Street Corporation – a cui si uniscono simili, essenzialmente Berkshire Hataway e Morgan Stanley e mezza dozzina di altre. Tutte possiedono el azioni l’una dell’altra.

Si mostra come le tre finanziarie siano padrone dei pacchetti di controllo di letteralmente “tutti” i settori, da Unilever a Facebook, da IBM alla granaria Cargill, Nike e Adidas, Visa e Mastercard, da Intel alla Shell alle “filantropiche (Bill & Melinda Gates,Clinton Foundation, Rockefeller Foundation, Open Society) “senza scopo di lucro” quindi esentasse in cui versano parte dei loro profitti sotraendoli così legalmente al fisco , e avendo enti di importanza strategica al lori servizio . I triliardari sono 2083 persone che si danno del tu, si incontrano negli stessi consigli d’amministrazione e concepiscono gli stessi progetti per il pianeta , ultimamente il Gran Reset .
Una delle scoperte più interessanti è che le tre finanziarie possiedono le azioni l’una dell’altra – configurando dunque un monopolio mondiale su letteralmente “tutto”, e confermando Marx: il capitalismo terminale diventa un monopolio privato, distruggendo alla radice la mitica “concorrenza” . E che se se ci si chiede chi sono gli azionisti di controllo della Blackrock, si scopre che è Vanguard. E chi sono gli azionisti di Vanguard? Non si sa perché il nucleo Vanguard è “privato”, non quotato in Borsa, e il nome dei soci non si conosce. Si cerca comunque di capire chi possano essere.
(In malora le loro macchinazioni)
 

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