Buongiorno.
Mancano i soldi. Il governo, gira che ti rigira, ha deciso di sfilarli dalle solite tasche dei soliti italiani che pagano già tutto e più di tutto.
Però. Però c'è una bugia, grande come il Parlamento, che merita di venir denunciata.
Una bugia che si chiama cassa integrazione.
L'hanno smascherata con una sapida inchiesta i colleghi del quotidiano Il Mattino di Napoli.
E che cosa hanno scoperto?
Hanno scoperto, una volta di più che i soldi pubblici (già, quelli che mancano o mancherebbero secondo le acute analisi dei politici) in realtà per la cassa integrazione ci sono. E vengono puntualmente sprecati.
A conti fatti, a conclusione del 2013, questo strumento, istituito per tamponare un'emergenza temporanea di aziende in crisi e dei lavoratori senza stipendio, sarà costato oltre 5,3 miliardi di euro.
E, per arrivare a fine anno, continuando a dispensare elargizioni, piangono le Regioni, servirebbero almeno 800 milioni di euro.
Una progressione incontrollata, se si considera che, soltanto cinque anni fa, nel 2008, non si era andati al di sopra del miliardo.
Una cifra ancora più significativa se raffrontata all'abolizione dell'Imu che da sola vale 3,8 miliardi.
A prescindere dal caso Fiat, che è il più eclattante e mediatico, ci sono migliaia di aziende che approfittano della cassa integrazione, per ottenere benefici contributivi, senza averne bisogno.
Nessuno controlla.
Purtroppo all'Inps non riescono neppure a collegare una pratica interna, figurarsi andare a controllare se un'azienda è veramente in crisi.
Il circolo vizioso : azienda, unione industriali, sindacati, inps è peggio della mafia.
E noi - noi tutti, indistintamente - paghiamo.