Auspico. Spero. Che non si cada negli stessi errori della svezia. Come è caduta in basso ......
In Svezia il ministro della Cultura Alice Bah Kuhnke, non ha dubbi.
A sentire lei i circa 140 jihadisti rientrati nel paese dopo avere combattuto tra le file dell’Isis in Siria e in Irak
non devono essere spediti in galera, ma devono essere «reinseriti nella società democratica».
La signora Kuhnke, figlia di un immigrato del Gambia e di una donna svedese,
è molto più in sintonia con lo spirito nazionale di quanto non suggeriscano nome e origini.
Nonostante le polemiche suscitate dalle sue affermazioni il paese scandinavo,
da cui sono partiti circa 300 volontari della Jihad, si è già mosso in quella direzione.
Decine di reduci dell’Isis considerati non più alla stregua di terroristi,
ma di potenziali collaboratori stanno ricevendo nuove identità protette.
E lo stesso trattamento di favore potrebbe essere riservato a quelli ancora impegnati a combattere in Siria e in Irak.