LA VITA NON SI MISURA ATTRAVERSO IL NUMERO DI RESPIRI CHE FACCIAMO, MA ATTRAVERSO I MOMENTI CHE

Ma và. Ma che strano. Ma chi se lo poteva immaginare.......
Ringraziamo chi opera nel settore. Grazie. Grazie. Grazie governo.

L'Interpol lancia l'allarme, diffondendo una lista di 50 sospetti militanti dell'Isis che sarebbero arrivati in Italia sbarcando sulle coste della Sicilia.

Tutti sarebbero di nazionalità tunisina. La notizia viene lanciata dal quotidiano britannico Guardian, che ha avuto accesso esclusivo a fonti dell’Interpol.
Nella lista vi sono nomi, cognomi e data di nascita dei presunti terroristi.
Il Guardian specifica che l'elenco lo scorso 29 novembre è stato trasmesso al ministero dell’Interno e alle principali agenzie antiterrorismo e di intelligence europee.

Tutti i cinquanta tunisini sono indicati come affiliati al sedicente Stato islamico.
In particolare si apprende che quattro nomi sono già noti ai servizi di sicurezza europea.
Uno di questi, potrebbe aver varcato la frontiera italo-francese per raggiungere Gard, nella regione francese dell’Occitania.
 
In queste ore non si fa altro che parlare delle accuse di Eva Henger verso Francesco Monte
fatte nella puntata di ieri sera dell'Isola dei famosi.
La donna ha detto che Francesco mentre erano nella villa,
in attesa di partire alla volta della spiaggia per avviare la loro effettiva partecipazione al reality,
avrebbe fumato marijuana, pensando di non essere ripreso dalle telecamere.

La questione ha alzato un grandissimo polverone, i telespettatori si sono ribellati all’uso di droghe seppur leggere
di cui sembra Monte abbia fatto uso, ma soprattutto a come è stata gestita la situazione dalla conduttrice,
opinionisti e autori che invece di prendere le distanze da certi gesti, hanno cercato di insabbiare il tutto e andare avanti come nulla fosse.

Oggi Mediaset è stata costretta a far un comunicato ufficiale per determinare qual è la sua posizione sull’argomento scottante

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Il "politicamente corretto" o chiamatelo come volete, colpisce un altro settore.
Ecco il demente di turno.
Penso invece alla contentezza delle ragazze che hanno perso un introito certo.

La Formula 1 dice addio alle "ombrelline".
A partire dalla prossima stagione del Mondiale le cosiddette "grid girls"
non saranno più al fianco dei piloti delle monoposto sulla griglia di partenza dei gran premi.

"Nell'ultimo anno abbiamo esaminato una serie di aree per le quali ritenevamo necessario un aggiornamento
per renderle più in sintonia con la nostra visione di questo grande sport", ha dichiarato Sean Bratches, managing director della Formula 1.

"Sebbene la pratica di impiegare le 'grid girls' sia stata per decenni un punto fermo dei gran premi di Formula 1 - ha aggiunto Bratches -,
riteniamo che questa usanza non sia in linea con i nostri valori di marca e che sia chiaramente in contrasto con le norme sociali moderne.
Non crediamo che tale pratica sia appropriata o pertinente alla Formula 1 e ai suoi fan, vecchi e nuovi, in tutto il mondo".
 
In correlazione con l'articolo sopra citato, ecco un altro esempio di mancanza di cervello attivo.
Quanti di noi vanno in montagna e nello zaino hanno un coltellino ?
E' una normale norma di sicurezza....e aveva anche il fischietto.......
Pensate a quanto è costato questo processo.

Si è trovato imputato per avere detenuto nello zainetto con il quale si stava recando in montagna, un coltellino svizzero.
A fermarlo e denunciarlo per porto di armi e oggetti atti ad offendere (lg. 1975 nr. 110 art 4),
sono stati i carabinieri nel corso di un normale controllo stradale.

I fatti risalgono al 16 ottobre 2016 quando Stefano e un gruppo di amici, dopo essersi dati appuntamento a Vercurago,
partono per raggiungere Valcava e regalarsi un pomeriggio di svago in montagna.
Mentre percorrono la strada che da Calolzio si inerpica verso la frazione collinare di Torre de’ Busi, vengono fermati da una pattuglia di carabinieri.
Nello zaino di Stefano i militari trovano un coltellino svizzero della grandezza di poco meno di 10 centimetri,
con lama estraibile da un'impugnatura gommata e un fischietto all'estremità.

Tra lo stupore generale il giovane viene denunciato e quest'oggi ha voluto rendere testimonianza.
“Stavamo andando in montagna e avevo con un coltellino, ottenuto con i punti dell'Esselunga” ha raccontato.
“Non mi sembrava niente di pericoloso. Quando ci hanno fermato e mi hanno denunciato,
il giorno successivo mi sono recato al supermercato per chiedere come fosse possibile che ero finito nei guai per un coltellino che mi avevano dato loro”.

Una vicenda paradossale per la quale il vpo ha chiesto l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato e la restituzione del coltellino.
Il giudice Nora Lisa Passoni ha sentenziato appunto la non colpevolezza perchè il fatto non sussiste.
 
Dovessero fermare me, non vi dico cosa ho nel baule dell'auto quando vado in montagna.
Mi arrestano subito.
 
ops....altra banana.

Alessia D’Alessandro non è un’economista consulente di Angela Merkel,
e i suoi ruolo all’interno del Wirtschaftsrat sono stati largamente esagerati
dal Movimento 5 Stelle e da Luigi Di Maio nella sua presentazione alla stampa italiana.

L’associazione imprenditoriale che raggruppa circa 12 mila aziende tedesche vicine alla Cdu di Angela Merkel ha preso posizione contro il M5S in merito ad Alessia D’Alessandro.

Durante la presentazione dei candidati “super competenti” per i collegi uninominali e a DiMartedì
Luigi Di Maio l’aveva descritta come un’economista che lavora per la Cdu, e nello staff di Angela Merkel.

L’organizzazione Wirtschafsrat, presso la quale Alessia D’Alessandro ha lavorato
fino alla sua candidatura col M5S nel collegio di Agropoli, ha però smentito questa interpretazione.

Come riporta La Stampa di oggi,
«D’Alessandro lavora come assistente alla Wirtschaftsrat sin dal primo aprile 2017, la settimana scorsa ci ha informati della sua candidatura.
Non è mai stata attiva in campi politicamente rilevanti e non ha contatti politici. La nostra impressione è che la sua posizione alla Wirtschaftsrat
sia stata esagerata dal suo partito sui media italiani. Non vogliamo aggiungere commenti a questo gioco politico.
D’Alessandro ha lasciato oggi la Wirtschaftsrat su sua richiesta
»,
ha affermato un portavoce dell’associazione imprenditoriale alla DPA, la principale agenzia di stampa tedesca.
 
Di male in peggio. Poveri noi che tristezza.

A finire sotto i colpi della scure della censura del politically correct, questa volta,
sono i raffinati quadri dei pittori inglesi della celebre corrente simbolista di metà Ottocento,
unanimemente considerata fra le più eleganti di quel secolo

Eppure, nonostante le rappresentazioni eteree e i colori delicati, il quadro "Hylas and the Nymphs"
di John William Waterhouse è stato rimosso dalla Galleria d'Arte di Manchester,
in Inghilterra, perché (potenzialmente) offensiva per il pubblico.

La rappresentazione di alcune ninfe discinte ritratte mentre fanno un bagno nella natura,
evidentemente, è considerata troppo scabrosa per il 2018.
Al suo posto ora c'è una macchia bianca sul muro, coperta solo da un avviso rivolto ai visitatori.

"Il mondo è pieno di questioni intrecciate di genere, razza, sessualità e classe
che riguardano tutti noi - sta scritto nel vuoto lasciato dal quadro -.
Come possono le opere d’arte parlarci in modo più contemporaneo e rilevante?
Quali altre storie potrebbero raccontare queste opere e i loro personaggi?
Quali altri temi sarebbero interessanti da esplorare nella galleria?".

Secondo le parole della direzione della galleria riportate dal quotidiano britannico The Telegraph,
dietro la scelta di rimuovere il quadro ci sarebbe anche l'influenza di campagne contro la violenza sulle donne come #MeToo.

Comprensibilmente basita la reazione del pubblico,
che ha subito riempito la parete di post-it di protesta contro quella che viene definita una auto-censura "talebana".

Dal canto suo la curatrice della galleria, Clare Gannaway,
si è difesa spiegando che l'obiettivo della rimozione non era quello di censurare
alcunchè ma solo di "provocare il dibattito".

Se questo era l'obiettivo, il risultato è raggiunto.
 
Bisogna pensare alla "causa" che ha provocato tale dolore.
Fosse stato espulso, non ci sarebbe stato dolore. Semplice.
Irregolare, quindi clandestino, con precedenti penali.

"È questa la 'risorsa' fermata per l'omicidio di una povera ragazza di 18 anni,
cosa ci faceva ancora in Italia questo verme?
Non scappava dalla guerra, la guerra ce l'ha portata in Italia".
"La Boldrini mi accuserà di razzismo, la razzista, con gli italiani, è lei".

Dopo essersi detta "vicina alla famiglia che in queste ore sta vivendo un dramma inimmaginabile"
"Il criminale dovrà pagare caro il suo infame gesto purtroppo c'è chi, come Salvini,
invece di rispettare il dolore che provoca una notizia del genere
coglie l'occasione per diffondere odio e pensa a lucrare voti con un cinico sciacallaggio,
accusando e puntando il dito sulla sinistra e su di me".
 
Grande cervello. Sublime. Peccati che siamo il secondo paese
con casi di morbillo.....meglio diventare i primi.

ROMA – “I bimbi non vaccinati possono andare a scuola”. A Roma.
Lo ha stabilito la sindaca Virginia Raggi che con una lettera indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin,
al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
e al presidente dell’Anci Antonio Decaro, di fatto disobbedisce all’obbligo vaccinale tanto faticosamente approvato.

Nella missiva Raggi informa la titolare della Salute di una mozione, approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina,
riguardo alla necessità di rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti gli alunni non ancora vaccinati.
 

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