LA VITA NON SI MISURA ATTRAVERSO IL NUMERO DI RESPIRI CHE FACCIAMO, MA ATTRAVERSO I MOMENTI CHE

META – Ruba un’auto e chiede al carro attrezzi di portargliela fin sotto casa.
A compiere questo furto insolito avvenuto a Meta di Sorrento vicino Napoli,
è stato un 40enne di Castellammare di Stabia incensurato che ora è stato arrestato dai Carabinieri.

I militari dell’Arma della stazione di Piano di Sorrento lo hanno denunciato per furto aggravato e falsità materiale:
lo scorso 20 luglio, l’uomo aveva forzato la portiera di una Fiat 500 L parcheggiata in strada a Meta
e vi aveva messo delle targhe false per far sembrare l’auto non rubata.
Poi però si era presentato il problema di come portarla via ed aveva deciso di chiamare un carro attrezzi
fingendosi il proprietario dell’auto e chiedendo di trasportarla fin sotto casa sua a Castellammare di Stabia. L

L’impiegato della ditta del carro gru era rimasto perplesso quando aveva trovato infilato
nel blocco d’accensione un coltello da cucina.
A.O. aveva però spiegato di aver perso le chiavi e di essere ricorso a quell’espediente per accendere l’auto.

Le indagini dei carabinieri hanno tuttavia ben presto svelato il furto anche grazie ad alcune immagini riprese da una telecamera di sorveglianza.

L’auto è stata restituita al proprietario e l’uomo è finito agli arresti domiciliari
 
Fischia. Che autogol clamoroso. Come si fa a votare queste "piccole" personcine ???

Chissa cosa penserà del Movimento 5 Stelle il compianto cofondatore Gianroberto Casaleggio
a leggere dell'impostazione della campagna elettorale dei pentastellati in Veneto, basata sulla quella che viene definita in un ordine "comunicazione negativa".

Ebbene sì. Il 2014 è molto lontato dal presente. Non solo in linea temporale.
Se durante le Europee, Casaleggio si scagliava contro i "professionisti del fango" che - come dichiarava -
"stanno preparando dossier su di me e la mia famiglia", invitandoli poi "a non perdere il loro tempo".

Oggi il M5S organizza proprio quello che il suo cofondatore tanto odiava - la macchina del fango - arriva con le elezioni politiche del 2018.

È tutto vero. L'ordine - come riporta puntualmente Il Gazzettino - parte da Ferdinando Garavello, responsabile della comunicazione.

In un messaggio inviato si legge: "In questa campagna elettorale faremo molta comunicazione 'negativa' sui partiti e sui candidati che corrono in Veneto.
Quindi ognuno di voi va a cercarsi - rivolgendosi agli altri membri del partito e sottolineando che vale sia 'per l'uninominale che per il plurinominale' -
i diretti concorrenti e tira fuori il peggio che si può tirar fuori".

E precisa: "Nefandezze, foto imbarazzanti, dichiarazioni e tutto quello che può servire a fare campagna negativa su di loro".

Poi chiosa, come fosse un gioco:
"I nomi sono pubblicati su tutti i giornali, buon divertimento. Avete tempo fino a questa sera. Grazie".

Il Gazzettino
ha chiesto spiegazioni sul messaggio e la risposta ricevuta è che si tratterebbe si "un’operazione trasparenza".
 
Autogol due. Non considero mai le foto fatte. Tutti fanno foto con personaggi conosciuti e ciò non significa che siano amici.
ma....il resto .........

Oggi il terzo atto. Come rivelato nei giorni scorsi da Repubblica e rilanciato ieri sera da PiazzaPulita su La7,
il grillino abiterebbe "in una casa popolare, di proprietà dell'Ater, ricevuta in affitto dal Comune di Frascati dove Dessì vive
e per due anni ha fatto pure il consigliere comunale, pagando un canone irrisorio: 7,75 euro al mese, pari a 93 euro l'anno".

Il Movimento 5 Stelle è già in subbuglio. Le accuse mosse a Dessì sono gravi e incontrovertibili.
L'amicizia con l'esponente della famiglia Spada, condannato a sette anni e mezzo di carcere per estorsione e usura, è un macigno senza precedenti.

"La foto con Spada non conta nulla - ha commentato Alessandro Di Battista - lo stesso ministro Delrio premiava un pugile della stessa famiglia in un'altra foto.
Credo sia dovere indagare a proposito dell'affitto, bisogna andare a fondo".

Adesso, però, Dessì dovrà pure spiegare come mai paga un affitto di appena 7,75 euro al mese per una casa popolare
che gli è stata assegnata dallo stesso Comune in cui faceva il consigliere comunale.
Il caso, tirato fuori da Repubblica, è molto simile a quei comportamenti da Casta contro cui Beppe Grillo e compagni hanno sempre tuonato.

Secondo Repubblica, non sarebbe del tutto chiaro come la casa dell'Ater sia finita in mano a Dessì.
Dalle dichiarazioni al fisco il grillino risulta senza reddito.

Peccato che "sia amministratore di una piccola ditta di traslochi e, per sua stessa ammissione, istruttore di pugilato nelle palestre". Non solo.
Come fa notare ancora Repubblica, il contratto dell'appartamento sarebbe stato "inizialmente intestato alla nonna"
che lì viveva con la madre del candidato M5S e, poi, sarebbe "passato a Dessì come se non si trattasse di un bene pubblico, ma di una proprietà privata".
 
Eh beh. Questo è il minimo. Date un'occhio a quanto sono state acquistate e qual'è il reale prezzo di vendita sul mercato.

La Procura della Corte dei Conti della Lombardia ha notificato al sindaco di Milano, Beppe Sala, in qualità di ex ad di Expo,
un avviso preliminare contestando un presunto danno erariale da 2,2 milioni di euro relativo all'assegnazione diretta della fornitura degli alberi alla Mantovani Spa per l'Esposizione Universale.

Lo stesso atto, che dà il via al procedimento contabile, è stato notificato anche al dg Angelo Paris, a Ilspa e all'ex numero uno della società, Antonio Rognoni.
Lo ha comunicato l'avvocato Salvatore Scuto a margine dell'udienza preliminare in cui l'ex ad di Expo è accusato di abuso d'ufficio sempre in relazione alla fonitura del verde.
 
azz.....pericoloso. L'Honduras non è l'Italia. Lì non scherzano affatto.

ROMA – “Francesco ha portato la droga all’Isola dei Famosi“.
Questa era l’accusa che lunedì scorso Eva Henger ha mosso contro Francesco Monte, poco prima di essere eliminata dal reality.

E adesso interviene il Moige, il Movimento Italiano Genitori.
“Quello che è successo in diretta su Canale 5 a L’Isola dei Famosi è un fatto gravissimo.
In una trasmissione che da anni sconfina nel cattivo gusto nel promuovere comportamenti scorretti,
in questo caso il rischio concreto è che si entri in un tema di illegalità, in una nazione dove la droga ed il suo consumo sono indiscutibilmente illegali”.

Il Moige, quindi, rivela di aver denunciato l’episodio all’ambasciata dell’Honduras in Italia,
“tramite la sua ambasciatrice Mayra Aracely Reina, per chiedere una inchiesta per accertare gli episodi sui concorrenti del reality in merito alla presenza di droghe.
In Honduras, a differenza dell’Italia, esistono leggi molto severe anche per il solo possesso di qualsiasi droga, che arrivano fino a 12 anni di carcere.
Ci auguriamo che le autorità locali facciano chiarezza su questa brutta vicenda”.

Insomma, la libertà stessa di Francesco Monte potrebbe essere a rischio.
 
Tat...ci sarà mica il tuo zampino ?

ROMA – Se su Google Maps cerchi “Cesso d’Italia”, spunta lo stadio della Juventus: l’Allianz Stadium.
E non è la prima volta che accade qualcosa di simile.

Tempo fa lo stadio della Juventus era inserito come risultato di ricerca degli utenti intenzionati ad avere informazioni per la voce “Vai a cagare”.
Qualche programmatore anti-juventino si deve essere divertito a modificare qualche riga di codice.
Resta da vedere se ed entro quanto tempo dalle parti di Google qualcuno provvederà a correggere l’errore
 
Ecco. Come considerare questa notizia. Falsa ? O preveggente ?

ROMA – Beppe Grillo, secondo Dagospia, avrebbe intenzione di creare un nuovo movimento.
Un partito che nascerebbe per far fronte a quella che viene definita la “democristianizzazione” del M5s,
simboleggiata in modo perfetto da Davide Casaleggio e da Luigi Di Maio che, ora, aprirebbe ad alleanze con chiunque.

Grillo, sempre secondo il sito diretto da Roberto D’Agostino, vorrebbe a capo del nuovo soggetto politico Alessandro Di Battista,
e questo spiegherebbe la sua mancata candidatura.
L’obiettivo sarà giocarsela alle ipotetiche nuove elezioni che arriveranno nel caso in cui dal 4 marzo non dovesse uscire alcun governo.
E – Grillo ne sarebbe convinto – la seconda tornata elettorale dovrebbe arrivare addirittura entro la fine del 2018.

Il programma? Addio Euro, addio Europa, sinergie con Vladimir Putin, graduale allontanamento dalla Nato, sostenere la battaglia No-Tav.
E sarebbero proprio le insistenti voci su questo nuovo movimento ad aver spinto Di Maio ad aprire a governi di larghe intese,
così da evitare che in caso di nuove elezioni una fuga di massa dei pentastellati ortodossi verso il nuovo movimento grillino.
 
ahi ahi ahi

La costruzione del leader che incarna il nuovo corso del M5S è costata tempo, ma soprattutto denaro: più di 400mila euro.
A tanto ammontano i rimborsi spese che Luigi di Maio ha totalizzato in 5 anni di legislatura.

Quasi tre volte quanto speso dal pur dinamico Roberto Fico, suo diretto competitor.
La media fa 7.310 euro al mese.

Come documentato da Panorama, gran parte dei soldi, erogati dalla Camera, sono serviti per «attività ed eventi sul territorio»: ben 191mila euro.
Scomponendo poi questa somma, circa 50mila euro sono andati per «missioni non ufficiali»
e 73.985 euro «in spese logistiche per la partecipazione agli eventi».

Non male per il leader del movimento che si vanta di rinunciare al finanziamneto pubblico.

È dunque seguendo la pista dei soldi che oggi è possibile raccontare la mutazione dei grillini da forza di lotta a forza di governo.
Un percorso lungo, fatto di piccoli passi, ma assai significativi del nuovo corso guidato dalla Casaleggio Associati.
Basta con le piazze aizzate dai tribuni Grillo e Di Battista, il giovane leader pentastellato è più a suo agio
nell'ovattata sala conferenze del Tempio di Adriano, per incontrare industriali, imprenditori e lobbisti,
ai quali di Maio il 29 gennaio scorso presenta i nomi da lui scelti personalmente per i collegi uninominal.

Ma i primi segnali di una certa predisposizione alla «flessibilità» etica, di Maio li mostra già all'ingresso in parlamento, nel 2013.
Da un lato il simbolico rifiuto all'appellativo di onorevole, in luogo di un più rivoluzionario «cittadino»,
dall'altro la «dimenticanza» nella dichiarazione patrimoniale all'ufficio della Camera, sulla sua partecipazione al 50%
in una società di costruzioni (la Ardima) insieme alla sorella Rosalba.

Tant'è, i duri e puri della base son distratti da ben altre crociate, mentre il giovane vicepresidente della Camera
entra con inaspettata disinvoltura nella macchina parlamentare.

Nella legislatura appena conclusa, di Maio vanta infatti l'83% delle presenze, ma cosa strana,
risulta aver partecipato a poco più del 30% delle votazioni. Come si spiega?

Facile, ci si dà alle missioni, e Luigino si dà, senza risparmio.
Basta un certificato e, come a scuola, l'assenza è giustificata, ma soprattutto le decurtazioni di stipendio scongiurate.

Tanto chi controlla? Di certo non la Casaleggio Associati, troppo occupata a randellare e purgare
gli eccessi di zelo rivoluzionario degli altri adepti, intanto proprio sulla vil pecunia il Nostro mostra abilità da politico navigato,
aggirando le ferree regole dettate dal codice etico interno, tetto a 3mila euro e niente benefit.
Novello giano bifronte, interprete di un doppiopesismo dagli esiti imprevedibili,
«Giggino webmaster» porta così anche a spese nostre, il M5S sempre più lontano dalle origini e sempre più vicino a lidi democristiani.
 
Sembra che in questa zona del nord Italia, non ci sia un elicottero attrezzato ed abilitato per i recuperi notturni........

GRIGNA SETTENTRIONALE – Intervento complesso in Grigna, all’altezza della parete della Fasana,
dove due alpinisti erano rimasti bloccati e a lungo hanno segnalato la loro posizione con una torcia.

L’allarme è stato lanciato dopo le 18:30 di oggi.

Prima ha provato a soccorrerli un elicottero del 118 decollato dalla base comasca di Villa Guardia,
poi si è preparato un complesso intervento “da terra” col Soccorso Alpino mobilitato,
giunto fino all’Alpe di Piattedo con due jeep; infine è arrivato in zona dalla Svizzera un elicottero della REGA attrezzato per l’attività notturna.

Gli scalatori andati in difficoltà a circa 300 metri dalla vetta sono stati infine recuperati intorno alle 21:30 e messi in salvo.
Apparivano in condizioni accettabili ma prudenzialmente sono stati trasportati all’ospedale ‘Manzoni’ per accertamenti.

Difficile comprendere la chiamata ritardata quasi alle sette di sera, quando alle cinque in questa stagione in zona fa già buio.
Proprio l’oscurità è stata la discriminante e la difficoltà maggiore di questo intervento sulla parete della Fasana.
Infatti ci si è dovuti rivolgere agli svizzeri, dotati di brevetto per le manovre al vericello anche in assenza di luce.

Nel frattempo per recuperare via terra i due fuori via, che si trovavano a sinistra della Fasana
sono comunque partiti i bravissimi volontari del Soccorso alpino, sono intervenuti per tentare comunque
un quasi impossibile intervento da terra se quello dal cielo fosse fallito.

Alla fine con tanto dispendio di uomini, elicotteri e buona volontà, per fortuna gli elvetici
sono riusciti a mettere in carico i due giovani alpinisti disorientati,
che secondo le informazioni in nostro possesso erano sì incrodati, ma illesi.

ELICOTTERO-SVIZZERO-REGA-BIONE.jpg
 
Qualcuno di buon senso c'è ancora.....

Anche Bernie Ecclestone ha criticato i nuovi padroni del circus, definendoli puritani:
"Che male c'era nelle ombrelline? Mi pare sia una decisione un po' puritana.
Le ragazze facevano parte dello show erano parte dello spettacolo, non dovrebbero mancare.
Piacciono ai piloti, l'audience le apprezza e nessuno è contrario.
Non capisco come una bella ragazza davanti a un pilota col numero della sua Formula 1
possa risultare offensivo a qualcuno. Mi sembra qualcosa un po' puritano".

Non solo Ecclestone, però, ha criticato questa scelta.
Anche Sebastian Vettel e Niki Lauda hanno criticato la scelta di Liberty Media.

Lauda ci è andato giù pesante:
"Come si può essere così idioti? È una decisione contro le donne, l'emancipazione non c'entra.
Basterebbe vestirle un po' di più. Penso sia un gran peccato eliminare una tradizione della Formula Uno,
soprattutto perché tutto questo non favorisce il genere femminile.
Le grid girl fanno parte della Formula 1 e dovrebbero farlo anche in futuro.
Le “ombrelline” sono una cosa, donne in carriera un'altra.
Se proseguiamo su questa strada, presto non ci saranno neanche più le cheerleader negli Usa".

Vettel,
invece, ci è andato giù un più leggero:
"Credo che siano cose che non debbano cambiare e questa era una di quelle.
È una bella tradizione e non si dovrebbe interrompere. Una scelta ridicola".
 

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