L'angolo della poesia

C'était à cinq o'clock que sortait la marquise
pour du fin fond du nez exciter les arceaux
le cornédbîf en boîte empeste la remise
des narcisses on cueille ou bien on est des veaux

Souvenez-vous amis de ces îles de Frise
les gauchos dans la plaine agitaient leurs drapeaux
un audacieux baron empoche toute accise
elle effraie le Berry comme les Morvandiaux

On sèche le poisson dorade ou molve lotte
on sale le requin on fume à l'échalotte
les croque-morts sont là pour se mettre au turbin

Barde que tu me plais toujours tu soliloques
on s'excuse il n'y a ni baleines ni phoques
la gémellité vraie accuse son destin


32.042.035.229.727
 
Vorrei sapere quando ti ho perso
in quale data in che momento
forse quel martedì ch’ero triste
o un mese prima d’averti visto
forse quella domenica pomeriggio
ch’ero allegra e parlavo troppo di me
forse in una data remota
inesplicabile e ignota
come il tre marzo del millenovecentotré
Vorrei sapere dove ti ho perso
in che punto preciso della città
forse davanti ad un semaforo
forse in un bar o in una stanza
forse dentro ad un sorriso
forse lungo una lacrima
che colava giù per una guancia
forse tra le aureole gialle dei lampadari
sospese nella nebbia dei viali.
Vorrei sapere perché ti ho perso
il motivo la necessità dell’errore
forse perché non c’è tempo
o perché c’è stato l’inverno
e adesso viene la primavera
ma con tanto poco sole
tra i muri d’acciaio e cemento
che tremano per il rumore
delle macchine,delle fabbriche,degli ascensori.
Ma non voglio sapere che ti ho perso
che ti ho perso e dove e quando e perché.

(Joyce Lussu)
 
Inutile urlare il tuo nome contro le pareti.
Inutile urlare ed attendere:
non sei per me altro che l’eco
della mia voce, diventata roca,
delle mie lacrime sempre più cocenti,
del mio sguardo errabondo.
Anche la luce aveva un suono per noi,
ora è silenzio ove impazzisce il ricordo,
e il tempo ricompone memorie
roventi
mentre l’ombra si allontana.

Antonio Spagnuolo
 
Se il tempo scivolasse senza ferire,
se non ferisse, ma solo scivolasse,
se potessi stare sempre così, come adesso, in giardino
a scrivere, con gli alberi che mi crescono accanto
- anche l’erba è cresciuta, e dovrò tagliarla -,
se non fossimo posti davanti a delle scelte,
o delle preoccupazioni, per noi e per i nostri cari…
ma non è così… il tempo scorre e taglia come un’accetta
e dopo ritorna uguale, si asciuga il sangue veloce
e ti ritrovi nello stesso giardino, con le stesse piante,
in un tempo tardo, dopo che è successo tutto
eppure è tutto così fresco, e non vorresti pensare a niente,
vorresti abbandonarti al cinguettio degli uccelli,
vorresti abbandonarti nell’ombra.

Claudio Damiani
 
Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.

Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c'è sonno né riposo,
finché non saranno mie.

(Karin Boye)
 
Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.

Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c'è sonno né riposo,
finché non saranno mie.

(Karin Boye)

ti stai appassionando alla poesia ? :) :up:
 
Mi chiedi parole.
Ma il tempo
precipita come un masso sulla mia anima
che vuole certezze,
e più non ha sillabe
da offrire se non quelle silenziose
del sangue legate al tuo nome,

o mia vita,
mio amore senza fine.

(S. Quasimodo)
 
Mi chiedi parole.
Ma il tempo
precipita come un masso sulla mia anima
che vuole certezze,
e più non ha sillabe
da offrire se non quelle silenziose
del sangue legate al tuo nome,

o mia vita,
mio amore senza fine.

(S. Quasimodo)

:):up: Appartiene ad una serie di liriche d'amore dedicate a Curzia Ferrari. Adesso inserisco un'altra altrettànto bella .
Grazie
 
Ultima modifica:
Il vento vacilla esaltato e porta
foglie sugli alberi del Parco,
l’erba è già intorno
alle mura del Castello, i barconi
di sabbia filano sul Naviglio Grande.
Irritante, scardinato, è un giorno
che torna dal gelo come un altro,
procede, vuole. Ma ci sei tu e non hai limiti:
violenta allora l’immobile morte
e prepara il nostro letto di vivi.
S.Quasimodo
 


Non ho bisogno di denaro.

Ho bisogno di sentimenti

Di parole, di parole scelte sapientemente,

di fiori, detti pensieri,

di rose, dette presenze,

di sogni, che abitino gli alberi,

di canzoni che faccian danzar le statue,

di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti...

Ho bisogno di poesia,

questa magia che brucia le pesantezza delle parole,

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini

 

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