Moriva ieri, a 91 anni, una poeta contemporanea italiana da me molto amata:
Maria Luisa Spaziani.
Le dedico una breve rassegna:
VOLO SOPRA LE ALPI
Volo sopra le Alpi, il tuo ricordo copre
la pianura del Po fino alle nevi dell'Etna.
Sei il mio paesaggio, la mia patria,
il mio emblema, il respiro profondo.
Sei l'albero di cui sono la chioma,
fiorisco alta sui tuoi folti rami.
Le tue radici mandano la linfa
che sale e canta e nutre le mie cellule.
Chi le nutriva in quegli anni incredibili
quando di te ignoravo gli occhi e il nome?
Quella voce segreta che sussurra
nei giorni giovani le sillabe: "Aspetta!".
UN FRESCO CASTAGNETO
Sarebbe, il mondo, un fresco castagneto
se tutto mi guardasse coi tuoi occhi.
Marroni, intensi, laghetti dorati
ai raggi dolcemente declinanti.
Così gli occhi degli angeli, castagne
che hanno perso il riccio. Il Paradiso
è quella svestizione, ogni segreto
è arrivare al cuore.
LE PAROLE OGGI NON BASTANO
Non chiedermi parole oggi non bastano.
Stanno nei dizionari: sia pure imprevedibili
nei loro incastri, sono consunte voci.
È sempre un prevedibile dejà vu.
Vorrei parlare con te - è lo stesso con Dio -
tramite segni umbratili di nervi,
elettrici messaggi che la psiche
trae dal cuore dell'universo.
Un fremere d'antenne, un disegno di danza,
un infinitesimo battere di ciglia,
la musica-ultrasuono che nemmeno
immaginava Bach.
LA GIOVINEZZA
Nei miei vent'anni non ero felice
e non vorrei che il tempo s'invertisse.
Un salice d'argento mi consolava a volte,
a volte ci riusciva con presagi e promesse.
Nessuno dice mai quant'è difficile
la giovinezza. Giunti in cima al cammino
teneramente la guardiamo. In due,
forse la prima volta.