L'angolo della poesia

Ho disegnato

house.jpg

Ho disegnato una piccola casa di cemento
poi ho aperto la porta
e ti ho messo dentro
quando scenderà la notte e sentirai bussare
non sarà il vento
saranno le stelle a cento a cento.
Vivian Lamarque
 
Tra tutte le lettere che saprei scrivere

petali.jpg

Tra tutte le lettere che saprei scrivere
Nessuna ha il fascino di questa -
Sillabe di Velluto -
Frasi di Seta,
Profondità marine di Rubino
Mai prosciugate, e Labbra celate,
Per Te – Tu immaginala come un Colibrì -
Che a piccoli sorsi, ha centellinato – me -
Emily Dickinson
 
se tu mi guardi

sguardi1.jpg

Se tu mi guardi con i tuoi occhi
dai quali mi viene incontro la tenerezza
e se io guardandoti con i miei occhi
ti faccio spazio dentro di me,
in questo incrocio di sguardi
che riassume milioni di attimi e di parole,
in questo scambio silenzioso
che per entrambi è guardare e lasciarsi guardare,
in questo penetrare l’uno nell’altro
nel tempo con benevolenza,
ci è dato tessere la reciprocità di questo amore
e forse la gratuità.
P. Neruda
 
Quando eravamo piccoli c’era una casa strana,
gli scuri erano sempre chiusi
non sentivamo voci venire da dentro.
Il giardino era pieno di canne di bambù,
ci divertivamo a giocare tra i bambù.
Fingevamo di essere Tarzan, anche se macava Jane,
C’era un grande stagno con i pesci rossi più grassi del mondo.
Erano pesci addomesticati. salivano in superficie
per prendere dalle nostre mani le briciole di pane.
I nostri genitori ci avevano detto:
“Non avvicinatevi a quella casa.” Naturalmente ci andammo.
Ci chiedevamo se qualcuno ci abitasse
Passavano le settimane, ma non si vedeva nessuno,
un giorno sentimmo una voce provenire dalla casa:
“Maledetta puttana!” Era la voce di un uomo.
Poi la porta di casa si spalancò e l’uomo ne uscì.
Teneva una pinta di whisky nella mano destra.
Avrà avuto trent’anni.
Aveva un sigaro in bocca e la barba non rasata.
i suoi capelli erano ribelli e spettinati
ed era scalzo in cannottiera e pantaloni.
Ma gli occhi erano luminosi, splendevano. E disse:
“Signorini! Spero vi stiate divertendo.”
Poi fece una risatina e tornò nella sua casa.
Ce ne tornammo nel giardino dei miei genitori per riflettere sulla cosa.
Arrivammo alla conclusione che i nostri genitori volevano tenerci lontani da lì,
perchè non volevano che vedessimo un uomo come quello:
un uomo forte dagli occhi meravigliosi.
Si vergognavano di non essere come lui
per questo volevano tenercene alla larga.
Ma noi tornammo a quella casa e alle canne di bambù
e ai pesci addomesticati.
Tornammo tante volte e per molte settimane di seguito,
ma non vedemmo nè sentimmo più quell’uomo.
Gli scuri erano chiusi come sempre e tutto era silenzioso.
Un giorno mentre tornavamo da scuola vedemmo la casa.
Era bruciata, non era rimasto niente.
Solo delle fondamenta fumanti.
Corremmo allo stagno dei pesci rossi e non c’era più l’acqua.
I grassi pesci rossi erano morti.
Tornammo al giardino dei miei a parlarne.
Secondo noi i nostri genitori avevano bruciato la casa
avevano ucciso gli abitanti e avevano ucciso i pesci
perchè era tutto troppo bello.
Avevano bruciato anche la foresta di bambù.
Avevano avuto paura dell’uomo dagli occhi meravigliosi.
Noi cominciammo a temere che per il resto della nostra vita
sarebbero successe cose come queste,
che nessuno avrebbe voluto persone belle come quell’uomo,
che gli altri non lo avrebbero permesso
e che molte persone sarebbero dovute morire.

C. Bukowski
 
Tremano le foglie

foglie.jpg

Cerca e cerca l’amore una parola
e la incontra al confine del silenzio.
Tremano le foglie ma calmo è il vento.

JACOBO RAUSKIN
 
Finisci allora quest'ultima canzone.

Finisci allora quest' ultima canzone e separiamoci.

Scorda questa notte ora che la notte è finita.

Chi cerco di serrare tra le braccia?
I sogni non si possono fare prigionieri.

Con mani avide stringo al mio cuore il vuoto,
ed esso mi ferisce il petto.

RABINDRANATH TAGORE
 
Alla deriva

La vita io l'ho castigata vivendola.

Fin dove il cuore mi resse
arditamente mi spinsi.

Ora la mia giornata non è più
che uno sterile avvicendarsi
di rovinose abitudini
e vorrei evadere dal nero cerchio.

Quando all'alba mi riduco,
un estro mi piglia, una smania
di non dormire.

E sogno partenze assurde,
liberazioni impossibili.

Oimè. Tutto il mio chiuso
e cocente rimorso
altro sfogo non ha
fuor che il sonno, se viene.

Invano, invano lotto
per possedere i giorni
che mi travolgono rumorosi.

Io annego nel tempo.

(Vincenzo Cardarelli)
 
E io mi compro gli stivaletti
neri come la notte e con alti tacchi
per mettere la testa fuori dalle nuvole
per svelta correre nella pioggia del natale
e le raffiche di questa maladolescenza.
E io ti mostro gli stivaletti
attillati per scendere dalle sublimi vendette
dalle mobili scale del metrò e tu già ridi
di questi stivaletti
che mi portano dritta all’inferno giù fino a Dio.
Biancamaria Frabotta
 
La mia pace

Infelice siedo su uno scalino
in piazza ma appari tu, improvviso
spavaldo come nessuno quest'anno
e io rifiato dopo tanto affanno.

(G. Sica)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto