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I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
Non hai idea di quanto sia stato difficile
trovare un dono da portarti.
Nulla sembrava la cosa giusta.
Che senso ha portare oro ad una miniera d’oro,
oppure acqua all’oceano.
Ogni cosa che trovavo,
era come portare spezie in Oriente.
Non ti posso donare il mio cuore e
la mia anima, perché sono già Tue.
Così, ti ho portato uno specchio.
Guardati e ricordami.
Il lungo sonno è stato prima
prima d’averti incontrato
adesso che ti ho trovato
non voglio più dormire
voglio avere gli occhi aperti
per guardare il tuo viso
adesso che mi hai sorriso
voglio sempre pensare
pensare al lenzuolo di luna
steso sul greto del fiume
ai tamerici e al pino
contro il cielo mattutino
pensare alle parole ai gesti
alla gioia alla malinconia
che lastricano la lunga via
del nostro lungo cammino
Vivo dimentico
del mio corpo.
Quando guardo l'aurora
vagamente lo ricordo bello, come se fossi
fuori da me e molto lontano
Ma quando tu mi prendi
me lo sento
tutto,
duro, morbido, percettibile, completo,
e godo di esso in te e in me.
Con te, è scoperto, nel suo segreto.
(Juan Ramón Jiménez)
Un giorno troverò una parola
che penetri il tuo corpo e ti fecondi,
che si posi sul tuo seno
come una mano aperta e chiusa al tempo stesso.
Incontrerò una parola
che trattenga il tuo corpo e lo faccia girare,
che contenga il tuo corpo
e apra i tuoi occhi come un dio senza nubi
e usi la tua saliva
e ti pieghi le gambe.
Tu forse non la sentirai
o forse non la capirai.
Non è necessario.
Vagherà dentro di te come una ruota
fino a percorrerti da un estremo all’altro,
donna mia e non mia
e non si fermerà neanche quando tu morirai.
C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato, per quanta emozione provi;
dove il tempo si ferma e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò poichè la fantasia d’incanto risente il nostro calore e no…
non permetterò mai ch’io possa rinunciare a chi d’amor mi sa far volare.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
(Alda Merini)