L'angolo della poesia

In un luogo dove non ho mai
viaggiato, gioiosamente oltre
ogni esperienza i tuoi occhi
hanno il loro silenzio:
nel tuo più fragile gesto
ci sono cose che mi includono,
o che io non posso toccare
perché sono troppo vicine
il tuo sguardo più leggero
facilmente mi schiude,
sebbene io abbia chiuso me stesso
come un pugno,
tu mi apri sempre
petalo per petalo
come la Primavera apre (toccando
sapientemente, misteriosamente)
la sua prima rosa
o se il tuo desiderio
è di chiudermi, io e
la mia vita ci chiuderemo
molto splendidamente,
improvvisamente,
come quando il fiore
di questo cuore immagina
la neve discendere amorosamente
dovunque
nulla che noi si percepisca
in questo mondo eguaglia
il potere della tua intensa
fragilità: la cui trama
mi sbaraglia con il colore
dei suoi paesi,
rendendo la morte e il sempre
a ogni respiro
(non so che cosa sia di te
che chiude e apre, solo
qualche cosa in me capisce che
la voce dei tuoi occhi
è più profonda di tutte le rose)
nessuno, nemmeno la pioggia,
ha così piccole mani.

(Edward Estlin Cummings)

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Questa donna che vedi qui non ha nulla.
Le sue mani non conoscono anelli
però annidano farfalle,
non ha altro ornamento sul suo petto
che due dritti smeraldi,
né altro vestito che la copre
che le impronte che un amante le avrebbe lasciato.
Questa donna che vedi qui
cammina da sempre a piedi scalzi
e non ha passaporto,
né carta d’identità,
né speranza,
ma le avanzano strade,
terre profonde e lontane,
e anche se non ha nome
gli uccelli la chiamano.
Questa donna che vedi qui
non ha casa…
e come letto la basta un sorriso,
si affaccia sul mondo
dalla sua unica finestra
che segna che è viva.
Questa donna che vedi qui
non ha nulla più
di un grande amore distante
per cui le germogliano mille stelle nel ventre,
per cui si veste di luce,
per cui tace,
per cui le nuvole le s’incendiano,
per cui le notti non finiscono.
Questa donna che vedi qui
a volte neanche sa se in realtà esiste
e allora si trasforma in fragile erba,
o in raffica di vento che spaventata
corre a rifugiarsi nella tua parola.

Aída Elena Párraga
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Vi sono momenti minuscoli di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte.
La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.

(Totò)

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Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.

Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

(Alda Merini)

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Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono.
E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero.
La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro.
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.

José Saramago
 
Più profondo della verità
nell’immaginazione
è il tuo ricordo
e il tuo amore
È come il profumo del vento della sera:

Quando i miei sensi lo percepiscono
quasi non oso respirare


Vilborg Dagbjartsdóttir
 
Amami
finchè sentirai il calore
di una fiamma tremula
che sempre arde,
difendendosi dai venti di scogliera.
Sono un pensiero
che non vuole mai
-legare le tue mani-
libere nel mondo,
anche se vorrei
che fossero solo mie.
Amami
ora che non ho parole
per farti innamorare
dei miei silenzi
pieni di gioia,
che non potrai vedere.
Amami ancora,
saranno solo gli occhi
a dirti la mia passione
e le mie labbra,
a raccontarti
cose difficili da dire.
Saremo noi, un giorno forse
ad abbracciare solo i profumi dei nostri corpi
senza paura
che l’assenza diventi una cosa vera.

Alda Merini
 
Quando sarò capace d'amare vorrò una donna che ci sia davvero che non affolli la mia esistenza ma non mi stia lontana neanche col pensiero.
Vorrò una donna che se io accarezzo una poltrona, un libro o una rosa lei avrebbe voglia di essere solo quella cosa.
Quando sarò capace d'amare vorrò una donna che non cambi mai ma dalle grandi alle piccole cose tutto avrà un senso perché esiste lei.
Potrò guardare dentro al suo cuore e avvicinarmi al suo mistero non come quando io ragiono ma come quando respiro.
Quando sarò capace d'amare farò l'amore come mi viene senza la smania di dimostrare senza chiedere mai se siamo stati bene.
E nel silenzio delle notti con gli occhi stanchi e l'animo gioioso percepire che anche il sonno è vita e non riposo.
Quando sarò capace d'amare mi piacerebbe un amore che non avesse alcun appuntamento col dovere
un amore senza sensi di colpa senza alcun rimorso egoista e naturale come un fiume che fa il suo corso.
Senza cattive o buone azioni senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere andrebbe sempre al mare.
Così vorrei amare."

Giorgio Gaber.
 
Quantunque la bellezza brilli,
essa cade. Così
in questo mondo chi
potrebbe essere in eterno?
Valicando oggi
le profonde valli dell'esistenza
non farò più vani sogni
né mai più m'illuderò!


Kobo Daishi
 

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