L'angolo della poesia

Solitudine
La solitudine è come la pioggia.
Si alza dal mare verso sera;
dalle pianure lontane, distanti,
sale verso il cielo a cui da sempre appartiene.
E proprio dal cielo ricade sulla città.

Piove quaggiù nelle ore crepuscolari,
allorché tutti i vicoli si volgono verso il mattino
e i corpi, che nulla hanno trovato,
delusi e affranti si lasciano l'un l'altro;
e persone che si odiano a vicenda
sono costrette a dormire insieme in un letto unico:

è allora che la solitudine scorre insieme ai fiumi.

RM Rilke
 
Sesto nun formicà

Te laggni che ttu’ mojje te tormenta
e abbraccichi la notte un zacco-d’ossa!
Tu ffajje sbucalà men’acqua rossa,
tiettel’a ccasa, e mmettela a ppulenta:

eppoi vedi, peddìo!, si tte diventa
com’una vacca o ’n’antra bbestia grossa,
e ssi in nell’atto de dajje la sbiossa
ce senti entrà l’uscello che cce stenta.

Grasse o ssecche, lo so, ssempre sò ssciape
le mojje appett’a un po’ de puttanella:
ma pe cqueste sce vô ffette de-rape.

Tratanto, o ssecca o nnò, ttu’ mojje è bbella;
e ssibbè cche un po’ ccommido sce cape,
Titta, da’ ggrolia a ddio, freghete cuella.
 
Allegro ma non troppo

Sei bella – dico alla vita –
è impensabile più rigoglio,
più rane e più usignoli,
più formiche e più germogli.


Cerco di accattivarmela,
di blandirla, vezzeggiarla.
La saluto sempre per prima
con umile espressione.


Le taglio la strada da sinistra,
le taglio la strada da destra,
e mi innalzo nell’incanto,
e cado per lo stupore.


Quanto è di campo questo grillo,
e di bosco questo frutto –
mai l’avrei creduto
se non avessi vissuto!


Non trovo nulla – le dico –
a cui paragonarti.
Nessuno ha fatto un’altra pigna
né migliore, né peggiore.


Lodo la tua larghezza,
inventiva ed esattezza,
e cos’altro – e cosa più –
magia, stregoneria.


Mai vorrei recarti offesa,
né adirarti per dileggio.
Da centomila anni almeno
sorridendo ti corteggio.


Tiro la vita per una foglia:
si è fermata? Se n’è accorta?
Si è scordata dove corre,
almeno per una volta?


WISLAWA SZYMBORSKA
 
Chiedo ai cieli un cuore perpendicolare al mio

Ma l'estasi, ma l'io senza più io?
Da cinquant'anni ormai io chiedo ai cieli
un cuore perpendicolare al mio
e mi arrivano tutti paralleli.

Patrizia Valduga
 
Io ti racconterò

Io ti racconterò del grande inganno:
io ti racconterò come cala la nebbia
sui giovani alberi, sulle vecchie ceppaie.
Io ti racconterò come si spengono le luci
nelle basse case, come - straniero di egizie contrade
- soffia lo zingaro nel sottile zufolo sotto un albero.

Io ti racconterò della grande menzogna:
io ti racconterò come si stringe il coltello
nella stretta mano, come si arruffino al vento dei secoli
i riccioli - ai giovani, e le barbe ai vecchi.

Mormorio di secoli.
Scalpitio di zoccoli.

Marina Cvetaeva
 
Emily Dickinson

Temo un uomo di poche parole
temo un uomo che tace
l'arringatore- posso superarlo
il chiacchierone- posso intrattenerlo
ma di colui che pondera
mentre gli altri spendono tutto ciò che hanno
di quest'uomo diffido
temo ch'egli sia grande.
 
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.

Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.

In mille immote forme
sui tetti e sui camini
sui cippi e sui giardini,
dorme.

Tutto d'intorno è pace,
chiuso in un oblìo profondo,
indifferente il mondo
tace.

Ada Negri
 

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