L'angolo della poesia

Stanotte, riesco ad immaginarti…
So che indosserai la tua bellezza, un sorriso di tale gioia, così brillante e luminoso, come quando con occhi rapiti e doloranti,
perso in una dolce meraviglia, io ti guardai, io ti guardai!
J. Keats
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L’anima che dispensa
furlana e rigodone ad ogni nuova
stagione della strada, s’alimenta
della chiusa passione, la ritrova
a ogni angolo piú intensa.

La tua voce è quest’anima diffusa.
Su fili, su ali, al vento, a caso, col
favore della musa o d’un ordegno,
ritorna lieta o triste. Parlo d’altro,
ad altri che t’ignora e il suo disegno
è là che insiste do re la sol sol...

Montale
 
Quando vieni da me


Quando vieni da me
il tempo si ferma.
Le nostre braccia e le gambe
s’intrecciano
e le bocche ci aiutano a superare
le dimensioni dei corpi,
a congiungerli
in un solo corpo;
anche le cose, stupefatte,
si collocano
sul piano del letto.
Noi due, sdraiati sopra,
siamo vicinissimi alle stelle.

Vanja Strle
 
ASSENZA


Stanotte, mentre dormivo,
sei venuto a leggere i miei libri.
Non hai acceso la luce,
non ti sei seduto sul divano,
non ti sei tolto i guanti,
non hai fatto rumore nello scorrere
le parole. Però il tuo sguardo
è rimasto attaccato alle pagine
come il segno quasi impercettibile
del rossetto su un bicchiere
di cristallo di Boemia.
E così, notte dopo notte
la mia biblioteca ed io
ci dissanguiamo di memoria,
senza che nessun medico possa
diagnosticarne la causa.


Gemma Gorga
 
E TU NON C’ERI
Parlavo d’amore,
ma tu non c’eri.
Nel mio linguaggio
fatto di parole
scorreva forse l’eco della vita
e tra gli spazi bianchi
i miei pensieri muto ascoltavo.
Tra le mie mani
i raggi della luna allungavano
le dita senza prese… I
n quella sera tutte le mie attese erano lì…
dove tu non c’eri.

Erano lì… dove tu non c’eri

Angelo Sagnelli
 
Questa e' per Claire :)

Sulla luna
Sulla luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.​
Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.​
Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.​
Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella luna
lui da un pezzo ci sa stare...​
A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.​
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra
fate largo ai sognatori!

Gianni Rodari
 
Ultima modifica:
Questa e' per Claire :)

Sulla luna
Sulla luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.​
Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.​
Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.​
Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella luna
lui da un pezzo ci sa stare...​
A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.​
Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra
fate largo ai sognatori!

Gianni Rodari

Grazie :rosa:
Ti auguro una buona notte con la testa nella luna:)

:ciao:
:vicini:
 
3 poesie per oggi, giornata mondiale contro la violenza alle donne

Femminicidio


Dopo avermi recisa
per giocarti le dita,

dopo,
sarà la tua decadenza.

Ciò che uccidi non si arrende
ma rimane nel ventre

a sussurrarti, piano,
la morte.

Giorgia Vezzoli
 
Mi chiedi perché non sono serena

Mi chiedi perché non sono serena.

La serenità appartiene a chi è nella pace,
non a chi muore ogni giorno.

Mi chiedi perché non sono serena.

Perché ogni figlia è mia figlia,
ogni madre è mia madre,
perché ogni donna costretta in un angolo
è la donna che sarei potuta essere,
quella che ero,
quella che un giorno sarò.

Mi chiedi perché non sono serena

Perché di fronte a un dolore narrato
non volto la faccia,
non dico "basta" perché mi uccide saperlo,
ma resto.

E non cambio discorso.

(G. Vezzoli)
 
Siamo altro



Non sgorga più la linfa dell'esistere

per noi,
che calziamo l'anima al filo della polvere
e ad ogni angolo percorso ci ripetiamo
di essere altro,

altro da un corpo imbrattato di sfogo,
altro dal nulla che abbiamo indossato
per ogni colpo che ci è stato inferto.

Siamo altro
e magari, un giorno, sapremo
cos'è che ancora ci è rimasto.


(G. Vezzoli)
 

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