Non so, caro
@mantegna, quanto questo discorso estremistico non corrisponda al mio personale elastico "cedo tutto vs compro ancora". Probabilmente stai assaporando anche tu le gioie della scoperta, che sono simili a quelle del cercatore di funghi cui i funghi non piacciono, e li regala.
Ma, dopo aver ringraziato Heimat delle belle parole, prendo spunto dal tuo intervento per spiegarmi un fatto recente, recentissimo, capitatomi domenica scorsa.
Tu sai come io sia affascinato dall'alta qualità presente nelle opere del periodo Liberty, design compreso. Tuttavia non è che smanio per avere in casa la caffettiera che ho visto esposta al museo di Darmstadt (imperdibile, come dicono le comari che scrivono quegli orribili dépliant turistici). Però domenica, in un pacco di disegni sicuramente di quell'epoca, c'erano quattro schizzi di design con firma che poteva appartenere ad un grande. Comprati o no (sì), il punto è che vedendoli, soprattutto quello con le 4 foglie stilizzate (
https://www.investireoggi.it/forums...-mercatini-negozi-aste-eredita.83771/page-389 ) mi è stato chiaro come io percepissi tutto quel mondo come già storicizzato, già in mano ai musei o a quelli che lo usano come status symbol. Ora io stavo toccando direttamente un lembo di quel mondo, magari un lembo men che minore, ma rappresentativo, sfuggito ai predatori di cui sopra. Non fraintendermi, non era l'emozione del possibile possesso (o magari solo quella del possibile guadagno, why not?): era invece l'emozione come di fronte ad una apparizione, quella del poter parlare con un angelo
![Era cosi.. no più grande :eeh: :eeh:](/images/smilies/icon_megaball.gif)
, direttamente, di fronte a te: un angelo che ha perduto la strada e chiede indicazioni proprio a te.
Non si possiede un angelo, al massimo si può conversare con lui: per questo non mi sento un vero collezionista.