LASSU' (3 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Vi sembrerà strano, ma in termini calcistici hanno messo la palla sul dischetto, e a calciare il rigore adesso tocca a noi.

E’ un mondo alla rovescia, tutto il contrario di ciò che appare.

Quando impari questa legge, riesci a capire che chi ti ha sempre raccontato di un Dio super partes ti mentiva,
di un Dio lassù in alto quando invece Dio era dentro di te, che la roba buona è al supermercato quando invece te la produci nell’orto,
e che ti dovevi fidare di chi aveva la voce più forte, quando invece scopri che la voce più forte ce l’hai tu.

E’ un momento bellissimo: nessuna parola di conforto o di speranza;
posso solo gridare la gioia di questo momento, che forse – che me accorgo adesso – aspettavamo da una vita.

Sembra di essere schiacciati al muro: dal 6 agosto saremo bollati come diversi.

Ma è da una vita, che siamo diversi: dal 6 agosto lo saremo ufficialmente.



Significa che ci hanno visti, ci hanno sentiti.

E significa che devono mettere un limite, perché hanno capito che noi siamo inarrestabili.

E ci hanno contati: sono stati molto più bravi e più veloci di noi, a contarci.

Ci hanno contati: uno su tre non ha risposto all’appello.

Quell’uno su tre siamo noi: siamo tanti.

Questo momento appare come di grande disperazione: che fare?

Da oggi, io celebro la nostra vittoria.

Perché, da invisibili, adesso siamo diventati non solo visibili, ma addirittura ingombranti.

Un grande capo spirituale, che ha creato un immenso flusso verso la libertà, ce lo ha spiegato:

prima ti ignorano,

poi ti deridono,

poi ti combattono,

poi vinci.


Ecco, noi oggi siamo arrivati fra la terza e la quarta fase.

Prima ci hanno ignorato, poi ci hanno deriso: ma noi siamo stati lì, fermi,
indifferenti alle loro provocazioni organizzate per verificare di che pasta fosse, il nostro legno.


C’è un legno morbido, che non regge il vento, e c’è un legno duro.

E si sono accorti che noi abbiamo dentro l’anima del larice, che sfida le vette più alte.

E’ il legno di chi vuole salire: se gli appoggi le mani sul fusto, senti che il suo tronco non è legno, è un impasto tra la pietra e il metallo.

E resiste a qualsiasi vento, restando al suo posto.

Noi ci siamo comportati come il larice: siamo rimasti fermi, saldi.

Ci hanno messo alla prova, e siamo diventati più forti.

Volevano diluirci, e invece ci siamo raggruppati.

Volevano farci dimenticare di noi stessi, e invece noi ogni volta ci chiamiamo per nome, uno ad uno.

Volevano cancellare un raggio di sole, e invece hanno costruito un luogo dove il sole può atterrare.

Siamo il contenitore che può ospitare questo nuovo sole, il terreno dove il sole può essere assorbito.


E quindi hanno cominciato a combatterci.


Noi eravamo lì, e non ci siamo mossi.

Allora hanno alzato la posta, hanno fatto leva sulle cose alle quali teniamo di più:

la nostra libertà,

i nostri figli,

ciò che i nostri nonni avevano conservato,

i risparmi,

la fatica consegnata ai nostri genitori e quindi a noi.



Hanno fatto leva su tutto ciò che potesse farci staccare, da questa terra,
e invece le nostre radici avevano fatto un patto: proprio col centro di questa terra.

E adesso stanno giocando l’ultima carta:

vogliono metterci contro quelli che sono come noi,
ma hanno ancora bisogno di vivere ancora un po’ quella cosa che noi abbiamo già vissuto.

Sono diventati un po’ il loro più forte esercito, e allora ecco che cercando di spaccare l’umanità in due:

da una parte quelli buoni, fedeli, e dall’altra quelli cattivi.


E’ sempre stato così, periodicamente, per noi alchimisti, noi eretici che vogliamo sapere e capire,
noi che sappiamo di essere gli unici proprietari della nostra vita.


Non dimentichiamocelo mai: la vita ha bisogno di noi, per esistere.

In parallelo, viviamo in mille, infinite dimensioni.

Possiamo essere e diventare, non siamo un’espressione finita: ognuno di noi è un creatore.


Oggi è un appuntamento importante.

Per un anno e mezzo vi ho invitati a stare fermi, a spostare l’attenzione, a non schierarvi, a non prendere posizione;

a non trasformare questa grande spinta, che il sole mandava, nell’impulso istintivo e primordiale della rabbia, della protesta.

E oggi siamo tutti qui, uno a fianco all’altro.

Abbiamo imparato a costruirci, ad ascoltarci, a riconoscerci.

Un essere solare lo vedi da un chilometro: quando è in difficoltà non si appoggia a punti di riferimento.

Non c’è più uno Stato che sia punto di riferimento, non c’è più una religione, non c’è più una filosofia.

L’essere solare si appoggia al fuoco che ha dentro, e all’amore che lo fa unire a quelli come lui.

Noi abbiamo fatto questo, e oggi siamo qui: dalla parte di chi decide.

In questo gioco, dove apparentemente siamo noi quelli che hanno paura,

se c’è qualcuno che ha realmente paura che salti tutto il tavolo, be’, quelli sono proprio loro. Loro hanno tanta paura, adesso.



Tu di cosa hai paura?

Del fatto che il 6 agosto non potrai più sederti al ristorante?

Tutto qui?

Hai paura che tuo figlio non potrà più andare in palestra a fare karate?

Pensi che questo gli bloccherà la voglia di fare karate, per tutta la vita?

Hai paura che ti tolgano il lavoro, o ti obblighino a fare certe cose?

Hai davvero paura di perdere tutto ciò che hai sempre detto valere poco?

Sono loro, che hanno paura.

Perché noi siamo tanti.

E se noi rimaniamo fermi, se non arretriamo di un millimetro, loro saranno costretti e venirci dietro.

Un terzo di popolazione che si ferma, che dice

“la mia vita è più importante del tuo progetto, la mia libertà è più importante del tuo sogno criminale”,

è quell’umanità che fa saltare il sistema.



Sembra che lo stiano per battere loro, il calcio di rigore, e invece a batterlo saremo noi.

Abbiamo qualcosa che nessuno ha, dall’altra parte.

Il grande capo spirituale, appena ha sentito che tutti i suoi santi e le sue madonne erano letteralmente impotenti, si è consegnato nelle mani della scienza.


Appena un sistema vede che non regge più, appena una filosofia vede che non regge più, ne devono subito partorire un’altra.

Un essere solare, invece, non ha bisogno di altri punti di riferimento: sa che l’unico punto di riferimento è se stesso.

Fare ciò che uno realmente vuole è già il massimo del risultato.

Metterlo nelle condizioni di fare quello che vuole è letteralmente l’antitesi di quello che stanno cercando di fare con noi.

Io non arretro di un millimetro.

Mi tolgono i ristoranti? Mangerò all’aperto.

E tra un mese, finita l’estate? Mangerò da amici: la mia libertà vale più di una pizza.

Mi toglieranno gli spettacoli? Sarò io, che andrò a fare spettacolo.

Mi metteranno nelle condizioni di non poter più fare nulla?

Non arriveremo a quel punto: perché se noi non arretriamo di un millimetro, loro saranno costretti a fermarsi.

Hanno creato un mondo che si regge sul denaro.

E se ti fermi, sarà il ristorante – per primo – a dire: io non voglio discriminare nessuno.


Mi aspetto anzi che siano i ristoratori, fin da subito, a prendere posizione.

A dire: io non voglio escludere nessuno, perché io nutro, io incarno l’archetipo della Grande Madre che ti offre cibo, protezione, cortesia.

Mi aspetto che i ristoratori siano i primi a dire: qui non entra solo chi ha il “green pass”; qui entrano tutti, perché io porto nutrimento, amore.

E mi aspetto che siano gli artisti a dire: io non suonerò più, se verranno discriminati gli spettatori – come ha appena fatto un bravissimo chitarrista, Eric Clapton.


Mi aspetto che siano tutti quelli che stanno dall’altra parte a compiere un gesto di umanità.

Perché questa partita è già vinta, se ci giochiamo l’umanità.

Noi però siamo quella parte più forte, più infuocata.

E dobbiamo dare l’esempio.


Hai qualcosa da perdere? La pizza del 6 agosto non andiamo a mangiarla, e vedrete che già il 7 qualcuno comincerà a fare i conti.


A me piace, uscire a incontrare l’umanità, ma mi dico: resisti.

Siamo arrivati a un punto importante, e devo essere pronto a soffrire un po’:
per dimostrare che sono veramente meritevole della mia libertà.

La libertà è una delle forme più raffinate di energia.

E per poterla tenere in mano, per poterla ospitare in bocca e per poterla far riposare nel cuore devi avere mani, labbra e cuore d’amianto.


E devi dimostrare che il tuo cuore è così forte da poter ospitare quella verità, altrimenti quella verità non verrà da te.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Riecco il giornalaio apocalittico.
Siete di fretta, leggete solo il titolo, Vi preoccupate.

Covid: i nuovi positivi aumentano nel Lecchese

................
................

Poi andate a leggere l'articolo :

Lecco: 6 (ieri erano stati registrati 5 positivi)


Su 334 mila e passa abitanti .......


......ma va' a ca....
 

Val

Torniamo alla LIRA
Bitcoin (BTC) ha avuto la sua ascesa più significativa in oltre sei settimane domenica,
scambiando a oltre $ 39.000 per la prima volta dal 16 giugno.


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AttualmenteBTC viene scambiato oltre i 38 mila dollari con un incremento di oltre il 10% nelle ultime 24 ore.

Inoltre, la moneta è cresciuta del 20,75% solo nell’ultima settimana, a seguito di notizie
secondo cui Amazon sta cercando di sviluppare un metodo di pagamento legato alle valute virtuali


Dopo settimane di fluttuazione del mercato, per la prima volta dal 9 maggio,
il prezzo di BTC ha superato la sua media mobile di 50 giorni,
una linea chiave di supporto per investitori e trader basata su modelli storici in quanto mostra una tendenza al rialzo.


Questo nuovo picco segue l’annuncio di Amazon sulla sua pagina di lavoro che sta cercando qualcuno
per “innovare all’interno dei pagamenti e dei sistemi finanziari” sulla sua piattaforma.

L’inserzione richiede quanto segue:

Il team di sviluppo del sistema di pagamenti è alla ricerca di un leader del prodotto esperto
per sviluppare la strategia di valuta digitale e blockchain di Amazon e la roadmap del prodotto.
Sfrutterai la tua esperienza di dominio in Blockchain, Distributed Ledger, Central Bank Digital Currencies e Cryptocurrency
per sviluppare il caso per le capacità che dovrebbero essere create, e quindi guidare la visione generale e la strategia di prodotto
e ottenere il buy-in della leadership e gli investimenti per nuove capacità. Lavorerai a stretto contatto con i team di Amazon, incluso AWS,
per sviluppare la roadmap che include l’esperienza del cliente, la strategia e le capacità tecniche, nonché la strategia di lancio.



Quindi, anche se con un linguaggio contorto ed enfatico tipico dei cacciatori di teste,

Amazon sta veramente cercando esperti per creare un sistema di pagamento che accetti le valute virtuali.

Una bella spinta per BTC.




L’attuale ascesa segue l’annuncio del CEO di Tesla (NASDAQ: TSLA) Elon Musk alla conferenza B-Word
che l’azienda probabilmente accetterà nuovamente pagamenti con Bitcoin in futuro.

Tesla aveva smesso di accettare pagamenti in Bitcoin meno di due mesi fa, citando l’impatto sul carbonio dell’asset.


Tuttavia, in risposta alle preoccupazioni sull’effetto ambientale di Bitcoin,
il Bitcoin Mining Council ha pubblicato uno studio in cui afferma che la maggior parte della rete Bitcoin è ora alimentata da energia rinnovabile.


Non sappiamo quanto sia vero, ma ora Elon Musk non ha più scuse!!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il commissario all’emergenza Covid Figliuolo parlando oggi con La Stampa
ha detto che si devono iniziare a vaccinare tutti i ragazzi dai 12 anni in su.

Il vaccino, quindi, secondo il generale in divisa e secondo il governo, dovrebbe essere fatto anche ai ragazzini.

Ma non è tutto.

Nel Cts c’è anche chi (vedi il professor Arbignani) sta premendo per inserire l’obbligo nelle fasce più giovani

e abbassare addirittura l’asticella a 6 anni, perché secondo loro “i vaccini sono sicuri”.



Tutto questo nonostante la comunità scientifica inizia a essere in maggioranza nell’utilizzare più di una cautela
nei confronti delle somministrazioni ai più piccoli e nonostante l’inventore della tecnologia a mRNA messaggero
(usata da Pfizer e Moderna) abbia direttamente sconsigliato i vaccini su quella fascia d’età perché i rischi superano i benefici.



C’è dell’altro, però.


I casi di cronaca nera e la carenza di una letteratura scientifica sufficientemente vasta,
stanno portando politici, scienziati e cittadini a discutere sempre più sull’opportunità di somministrare o meno
le dosi alle fasce più giovani della popolazione.

Il via libera arrivato a fine maggio dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa)
anche per la fascia d’età 12-15 anni con il vaccino Pfizer ha aperto il vaso di Pandora.

Perché sostanzialmente si sta procedendo con queste vaccinazioni sui più giovani
in un’assenza quasi totale di dati a supporto della tesi pro vax.


Anzi, i dati che ci sono dicono il contrario.

E vediamo perché.




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I dati rivelano infatti che la mortalità tra i minorenni sani è pressoché inesistente.

Viceversa il rischio di eventi avversi a seguito di un vaccino è molto alta.

Quindi vaccinando i giovani li esponiamo a quelli che anche gli scienziati definiscono “rischi non necessari”.

Il Covid ha infatti una letalità molto bassa tra i più giovani
(quelli che sono morti, sono morti a causa del vaccino in realtà. Basti ricordare il tragico decesso della 18enne ligure),
valutata intorno allo 0,08 per cento sotto i 18 anni d’età.

E poi: oltre il 40 per cento dei pazienti Covid ricoverati in ospedale sotto i 18 anni ha patologie pregresse
(principalmente obesità e problemi polmonari).

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Inoltre, non è ancora possibile escludere con assoluta certezza l’ipotesi di reazioni avverse tra i giovani, anche gravi, a seguito di un vaccino;
reazioni il cui rischio assoluto può essere addirittura maggiore del rischio dovuto al Covid stesso. Ossia la morte.

Secondo i dati dell’Aifa e di Lab24 che abbiamo qui riportato, è facile dedurre che
in assenza di patologie pregresse negli under 40 la letalità è statisticamente zero.

Le reazioni avverse causate dal vaccino, invece, sono più frequenti in questa fascia d’età che in altre.

È semplice, quindi.


Se facciamo tornare la scienza a essere basata sui dati e non sulla politica e sugli interessi di Big Pharma,

allora è evidente anche a un analfabeta che si deve assolutamente evitare il vaccino ai più giovani

e ancor di più l’obbligo che vorrebbero imporre il generale e il suo governo.
 

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Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahahah quando me la chiederanno, dirò che l'ho lasciata a casa.
Se mi faranno la multa, farò ricorso, perchè l'autorizzazione ce l'ho e voglio vedere
cosa succederà.
Esattamento quanto accaduto con le multe date in lockdown......cancellate.


Roma, 26 lug – Per appioppare la multa (da 400 a 1.000 euro) ai cittadini non in regola con il Green pass
arriva l’app dei “verificatori”: VerificaC19
.

Come è noto, dal 6 agosto – salvo ripensamenti del governo, viste le proteste di piazza
sarà obbligatorio essere in possesso della certificazione verde per accedere a gran parte delle attività sociali,
così come andare al bar o al ristorante
.

Ebbene, per verificare l’autenticità della certificazione, il ministero della Salute – tramite Sogei – ha sviluppato un’apposita app.


Sul sito del governo si legge che “il processo di verifica delle Certificazioni verdi Covid-19
prevede l’utilizzo della app di verifica nazionale VerificaC19, installata su un dispositivo mobile.

Tale applicazione consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni
senza la necessità di avere una connessione internet (offline)

e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore”.

L’app è gratuita.


Ma chi potrà utilizzare VerificaC19?

I “verificatori” in possesso dell’app saranno le forze dell’ordine,
ma anche i gestori di locali, ristoranti, cinema, teatri, palestre e musei.

Insomma, chiunque erogherà un servizio per cui è richiesto il Green pass
.

Per i trasgressori le multe vanno dai 400 ai 1.000 euro (sia per il cliente che per l’esercente).

Ma per ulteriori violazioni è prevista la chiusura dell’esercizio fino a dieci giorni.

Per quanto riguarda i “verificatori”, non possiamo neanche immaginare quali soprusi,
irregolarità o più banalmente caos infernale scatenerà tale “strumento di potere” nelle mani sbagliate
.


Come funzionerà l’app di verifica?

Basterà inquadrare il Qr code del Green pass con l’app che, leggendo il codice,
ne estrarrà le informazioni utili per procedere col controllo di autenticità attraverso l’app della firma digitale.

Dopo di che l’app indicherà graficamente al verificatore l’effettiva autenticità
e validità del Green pass grazie alla spunta verde che comparirà sullo schermo.

In caso contrario si vedrà una X rossa
.

Dall’app risulteranno i dati sensibili del vaccinato che, per confermare la sua identità,
mostrerà un documento di identità valido
.

L’app non memorizzerà i contenuti del Green Pass per garantire il rispetto della privacy.
 

Val

Torniamo alla LIRA
A 2 mesi esatti dalla 2a dose, Pfizer,

ho fatto l'esame per conoscere gli anticorpi presenti : 379

Il valore è basso .....altro che 9 mesi di copertura.

Penso sempre di più che ci stiano prendendo per il kulo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
La maggior parte dei clandestini stanno arrivando dalla Tunisia
.........in preda al virus........Vi lascio immaginare cosa succederà il mese di agosto.

Ce l'avranno il pass loro ? Verranno reclusi ? O gli scemi siamo solo noi ?



Nella tarda serata di ieri il presidente della Tunisia, Kais Saied,
ha annunciato la sospensione del Parlamento
e il licenziamento del primo ministro, Hichem Mechichi.

L’annuncio, diffuso tramite video sui social dalla pagina ufficiale della presidenza tunisina,
è arrivato dopo una riunione d’emergenza presieduta dallo stesso Saied
e a cui hanno preso parte i vertici della sicurezza e dell’esercito.


Questa decisione è stata presa alla luce delle manifestazioni che, domenica,
hanno animato diverse città della Tunisia, tra cui la capitale, Gafsa, Kairouan, Monastir, Sousse e Tozeur.

A Tunisi centinaia di persone si sono radunate nel distretto di Bardo, scandendo slogan contro il Governo,
il partito islamico moderato Ennahda e il Parlamento, presieduto da Rached Ghannouchi.

I manifestanti hanno anche richiesto il perseguimento dei responsabili del deterioramento economico e sanitario del Paese.

Sui social network e vari media locali sono stati segnalati assalti alla sede locale del partito Ennahda nella provincia di Tozeur,
nel sud-ovest del Paese, oltre a scontri tra oppositori e sostenitori del Governo a Kairouan.


“La Costituzione non consente lo scioglimento del Parlamento, ma permette la sospensione dei suoi lavori”
ha affermato il presidente Saied.
Sua volontà è assumere il potere esecutivo, con l’aiuto di un primo ministro nominato da lui stesso, e revocare l’immunità ai deputati.


Rached Ghannouchi ha definito la decisione di Saied “un assalto alla democrazia”.
Questa mattina si è recato al Parlamento per tenere una sessione in aperto contrasto con le direttive del presidente,
ma l’esercito gli ha impedito di entrare.


“Sono contro la concentrazione di tutti i poteri nelle mani di una sola persona”
ha affermato l’ottantenne ex-esiliato politico
e i sostenitori di Ennahda intervistati dall’agenzia Reuters hanno espresso pareri simili.


“Saied è un nuovo Sisi che vuole tutti i poteri per sé. Noi ci opporremo a questo attentato alla rivoluzione”.
Queste le parole di Imed Ayadi, un membro del partito, che ricollega gli avvenimenti al colpo di stato in Egitto del 2013,
quando il Governo della Fratellanza musulmana, a cui Ennahda è collegato, venne deposto dal generale Abdel Fattah al-Sisi.


I vertici delle forze armate e della sicurezza, per ora, non hanno rilasciato dichiarazioni,
ma il fatto che soldati siano stati schierati attorno al Parlamento e al Palazzo presidenziale
e che dei poliziotti abbiano preso il controllo della sede locale di Al-Jazeera,
cacciando il personale dello staff presente, sono segnali chiari del loro sostegno alle azioni del presidente Saied.


L’ormai ex-primo ministro Mechichi si trova nella sua abitazione, ma non è agli arresti domiciliari.


Questo momento di crisi istituzionale non giunge come una sorpresa.
Nonostante siano passati ormai dieci anni dalla “Primavera araba” del 2011,
durante la quale venne allontanato il dittatore Zine El-Abidine Ben Ali,
le istituzioni democratiche tunisine rimangono soggette ad un certo grado di instabilità,
che ha ostacolato i tentativi di rilanciare i servizi pubblici ormai in rovina
e di attuare le riforme chieste dal Fondo monetario internazionale.

La classe politica frammentata non è stata in grado di formare governi solidi e duraturi
e le istituzioni sono in stallo da mesi, a causa della contrapposizione tra Saied e Mechichi scatenata da un rimpasto di Governo,
approvato dal Parlamento a fine gennaio e mai accettato dal capo dello Stato.

Di recente, inoltre, si è assistito a episodi di violenza tra deputati,
che hanno ulteriormente rallentato i lavori delle istituzioni ed esacerbato le tensioni sociali.


Crisi economica e malagestione della campagna vaccinale, con un conseguente aumento dei contagi da Covid-19,
hanno rafforzato il fronte degli oppositori che, ore dopo gli annunci di Saied, sono rimasti nelle strade di Tunisi.

Decine di migliaia di persone hanno lanciato fuochi d’artificio, intonato canti e danzato per la caduta di un Governo
che si è dimostrato incapace di sanare le profonde ferite del Paese.


Il presidente Saied che, come previsto dalla Costituzione, controlla forze armate e politica estera,
non ha ancora specificato quando sarà nominato un nuovo primo ministro.

Nel frattempo, Rached Ghannouchi ha affermato che
“le istituzioni sono ancora al loro posto. I sostenitori di Ennahda e il popolo tunisino difenderanno la loro rivoluzione”.


Attendiamo ulteriori sviluppi della situazione.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da qualche settimana alcuni governi europei sono stati colpiti da una strana fretta
di rendere obbligatorio il vaccino anti-Covid mediante l’introduzione del Green pass,

cioè, un permesso per le persone già vaccinate o, almeno tamponate,
per accedere in determinate attività commerciali che restringe di molto la libertà dei non vaccinati,
obbligandoli, di fatto, a mettersi rapidamente in riga.

Questa discutibile opzione è stata applicata da Italia e Francia
mentre non è al momento considerata da quasi tutti gli altri governi europei
nonostante la raccomandazione della Commissione europea a uniformarsi sia stata rivolta a tutti gli stati membri dell’Ue.

Questa brusca accelerazione appare forzata perché la campagna di vaccinazione sta procedendo bene
ed è già stata inoculata almeno una dose al 65 per cento della popolazione vaccinabile che ammonta a 54 milioni di italiani.

Le persone finora vaccinate sono, soprattutto, gli adulti over 65 e, sebbene manchino all’appello circa due milioni di over 60,
l’emergenza sanitaria è molto migliorata rispetto ai mesi scorsi,
anche se i nuovi casi e decessi sono gli stessi dall’anno scorso quando il vaccino ancora non esisteva.


Ma l’introduzione del Green pass rappresenta un chiaro tentativo di vaccinare anche classi d’età più giovani

e si tratta di una forzatura rischiosa perché la reazione al farmaco può variare da persona a persona,

soprattutto se viene drasticamente abbassata la fascia di età fino a 12 anni.


La misura rischia di essere anche incostituzionale

perché, nel nostro ordinamento, il Trattamento Sanitario Obbligatorio - TSO -

è ammissibile solo quando lo Stato può garantire il successo del trattamento

senza mettere a rischio la salute delle persone,

mentre sono stati segnalati dall’Agenzia europea del farmaco

oltre 800mila casi di reazioni negative al vaccino in tutta la Ue.



La Francia è stato il primo Paese ad applicare in modo rigoroso questa misura che verrà utilizzata anche in Italia,
come annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa dello scorso 22 luglio.

Sarà operativa dal 6 agosto e relegherà temporaneamente i non vaccinati ai margini della società,

come accadeva alla popolazione di colore vittima dell’Apartheid in Sudafrica, a cui ha posto fine il presidente Nelson Mandela.



Secondo il mondo scientifico e una parte delle forze di governo di larghe intese,
l’intervento è necessario per bloccare l’aumento dei contagi nel prossimo ottobre
quando l’Europa potrebbe essere colpita da una “quarta ondata”.

Tuttavia, in questo momento, gli ospedali sono praticamente vuoti
e preoccuparsi del possibile aumento dei contagi a ottobre potrebbe essere prematuro
perché la vaccinazione procede spedita e potrebbe arrivare a breve
- ci hanno sempre propinato la favella nei mesi scorsi - l’immunità di gregge.

La misura è stata introdotta anche per contenere la variante Delta, molto contagiosa per i non vaccinati,
ma che non sta incidendo in modo particolare sulle ospedalizzazioni.


Proprio la variante Delta potrebbe essere un effetto della vaccinazione

e lo aveva previsto il
premio Nobel Luc Antoine Montagnier lo scorso gennaio

in un’intervista ripresa da un nostro articolo del 26 maggio 2021
.


In effetti, Montagnier aveva ammonito che vaccinare in fase pandemica avrebbe prodotto varianti.


Allo stesso modo, Montagnier aveva sostenuto che il Covid-19 avesse un’origine di laboratorio

e molti scienziati lo avevano inizialmente deriso, salvo poi dargli ragione con un anno di ritardo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Una consistente parte della politica italiana, soprattutto di centrosinistra, con l’aggiunta di Forza Italia,
è favorevolissima al Green pass, mentre il provvedimento è stato aspramente criticato da Giorgia Meloni, che si è dichiarata contraria:

“Draghi sta solo seminando terrore”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia.


In effetti, la media quotidiana di decessi e nuovi casi non giustifica questa misura

che obbligherà al vaccino anche i cittadini che temono un possibile “rigetto”.



È assolutamente ragionevole che il governo si preoccupi in anticipo di cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi
per non essere travolti da nuove ondate come accaduto all’ex premier Giuseppe Conte nell’ottobre del 2020.

Tuttavia, Mario Draghi poteva continuare a vaccinare le categorie fragili, potenziare il trasporto pubblico locale
e mantenere il distanziamento sociale senza punire i non vaccinati perché anche questa è una forma di “razzismo”.


La misura è stata fortemente voluta dalle forze politiche di sinistra

che storicamente hanno sempre avuto familiarità a mettere le mani “addosso” ai cittadini,

soprattutto nelle loro tasche mediante l’aumento delle tasse.


La vaccinazione obbligatoria ha la stessa matrice dirigista

perché la libera autodeterminazione delle persone

è considerata eversiva di fronte alla ragione di Stato
.


Ma, il Green pass è comunque irrispettoso della libertà e della dignità umana
perché tende a isolare ulteriormente persone già fortemente provate dalla pandemia
che dovranno tamponarsi quasi ogni giorno oppure vaccinarsi sebbene non del tutto convinti.

I media martellano di continuo sulla necessità di vaccinarsi sottolineando che in passato ci si è sempre vaccinati,
ma i precedenti vaccini erano in circolazione già da anni.

Quindi, è corretto non abbassare la guardia,
ma il Paese non è in condizioni di emergenza tali da giustificare un obbligo vaccinale
perché il ricatto del governo di “rimanere fuori”
ha il sapore della vendetta e solitamente non è corretto vendicarsi
su chi ha fatto solo una libera scelta che non reca danno
.

In compenso, i media hanno celebrato il fatto che, dopo l’annuncio del Green pass,
è stato registrato un notevole aumento delle prenotazioni per vaccinarsi, soprattutto da parte dei più giovani.


“Ma fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”,

ha scritto il grande Alessandro Manzoni nell’ode “Il Cinque Maggio”,

scritta nel 1821, in occasione della morte di Napoleone.



I comportamenti poco trasparenti come quelli della Cina sulle origini del Covid
o i provvedimenti a rischio di incostituzionalità come il Green pass
legittimano riflessioni da parte di un popolo come quello italiano che ha dimostrato di saper usare bene la testa fin dall’antichità
in cui Roma ha dominato il mondo grazie alla sua forza militare, ma anche grazie alla maggiore disciplina mentale espressa dalle legioni romane
che permetteva di avere la meglio sugli avversari in battaglia.
Senza dimenticare la grandezza del pensiero filosofico latino testimoniato dall’eclettismo di Marco Tullio Cicerone
che ha operato una memorabile sintesi tra gli elementi teorici e pratici del sapere.


Nel massimo rispetto di tutte le opinioni che in questo momento circolano,

riteniamo che a tirare le fila ci sia sempre il “Vecchio ordine delle cose”,

cioè, la solita sete di denaro e potere che rende le persone capaci di approfittarsi di qualsiasi situazione,

anche di emergenza sanitaria, volutamente creata da una guerra batteriologica preparata da tempo.



Tuttavia, dopo lo scoppio della pandemia, al mantenimento del potere fine a se stesso,
si è aggiunto anche uno sforzo pregiudiziale finalizzato al mantenimento della vita stessa
da parte di soggetti che temono particolarmente il Coronavirus
e che sono in grado di incidere pesantemente in sala comando.



In proposito, va ricordato che già nel secondo libro della Retorica, scritto, in età matura, dal grande filosofo greco Aristotele,
viene tracciato un articolato parallelo tra i giovani e gli anziani
e questi ultimi vengono descritti come “coloro che compiono ingiustizie per cattiveria pura”.

Attualmente il mondo è pieno di ultraottuagenari non hanno nessuna voglia di mollare il potere

per cui il mondo tornerà alla normalità solo quando l’ultimo malato di Covid-19 risulterà negativo.

E ci vorrà tempo, perché la battaglia è stata impostata male sin dall’inizio,
con il tracciamento dei contagi che si è rivelato utile come arginare l’oceano con le mani.


Poiché l’esistenza stessa del Covid rende il mondo meno sicuro

soprattutto per alcuni soggetti disseminati in ogni angolo del pianeta

che gestiscono un enorme potere finanziario, mediatico e politico,

assisteremo ancora a decisioni politiche irrazionali.



Il governo di Giuseppe Conte ha tolto libertà alle persone fronteggiando una tempesta perfetta

con mille morti al giorno e con le terapie intensive al collasso,

mentre il governo Draghi ha obbligato il Paese a vaccinarsi con dieci morti al giorno e con le terapie intensive vuote.




Sovviene, in proposito, un memorabile proverbio napoletano che fa emergere la indiscussa genialità di quel popolo:

“Dicette accussì ‘a vecchia: ‘Aggio campato nuantanov’anne e vulesse campà n’ato, pe’ me ‘mparà ancora”.


Che sta a significare il concetto, evidente, che anche i novantanovenni vogliono, continuare semplicemente a vivere.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ancora una volta, Federica Pellegrini ha lasciato tutti a bocca aperta.

La 32enne azzurra è riuscita in un’impresa storica, conquistando la quinta finale nei 200 stile libero della sua carriera.


....e quegli inetti ed insulsi della nostra federazione olimpica,
invece che premiare la partecipazione di questa atleta
il cui valore è riconosciuto dal mondo intero,
hanno fatto portare la bandiera olimpica ad una quasi sconosciuta atleta
solo perchè era "diversamente bianca".

Che schifezza e che povertà. Come siamo ridotti male.
 

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