Val
Torniamo alla LIRA
Dunque, il governo non cadrà.
Almeno così appare dal voto in Emilia, così incautamente caricato di valenze simboliche e nazionali.
A dir la verità, avevo forti dubbi che il governo cadesse anche in caso di vittoria del centro-destra a Bologna; l
’intenzione era quella di restare comunque al governo perché, se cadono, Conte, Zingaretti e i grillini tornano nel niente da cui provengono.
Solo la fine rapida e ingloriosa dei 5 Stelle può produrre a questo punto un’accelerazione sulla sua caduta, ma è difficile immaginare chi possa essere il kamikaze.
Aggiungo una considerazione insolita: se il governo non cade adesso è meglio per tutti. Salvo per gli italiani.
Ma tutto sommato conviene sia a chi ci governa, altrimenti sparirebbe nel nulla, sia all'opposizione, altrimenti al governo finirebbe nei guai.
E conviene pure a Renzi, che ha poche aspettative dal voto, e a Berlusconi, idem con patate.
In una situazione così difficile, non avendo neanche un po’ lavorato per costruire un governo ma solo per fabbricare il consenso immediato,
a presa rapida, si troverebbero tra le mani una patata bollente ed esplosiva.
E non lo diciamo col senno di poi, lo abbiamo già scritto prima, più volte.
La vittoria di Bonaccini, su cui ho sempre scommesso, ha dato una boccata d’ossigeno al governo e al Pd, ma è stata anche l’estrema unzione per i grillini,
e la certificazione della loro irrilevanza politica; oggi, se si votasse a livello nazionale rischierebbero di scivolare da primo partito a quinto, dopo Fratelli d’Italia e forse anche Forza Italia.
Se escono dal gioco di governo i grillini finiscono la loro parabola subito; se resistono al governo la parabola finirà comunque col governo.
Chi invece ha solo da perdere dalla permanenza di questo governo e del suo illusionista premier è quella trascurabile massa chiamata “gli italiani”.
Almeno così appare dal voto in Emilia, così incautamente caricato di valenze simboliche e nazionali.
A dir la verità, avevo forti dubbi che il governo cadesse anche in caso di vittoria del centro-destra a Bologna; l
’intenzione era quella di restare comunque al governo perché, se cadono, Conte, Zingaretti e i grillini tornano nel niente da cui provengono.
Solo la fine rapida e ingloriosa dei 5 Stelle può produrre a questo punto un’accelerazione sulla sua caduta, ma è difficile immaginare chi possa essere il kamikaze.
Aggiungo una considerazione insolita: se il governo non cade adesso è meglio per tutti. Salvo per gli italiani.
Ma tutto sommato conviene sia a chi ci governa, altrimenti sparirebbe nel nulla, sia all'opposizione, altrimenti al governo finirebbe nei guai.
E conviene pure a Renzi, che ha poche aspettative dal voto, e a Berlusconi, idem con patate.
In una situazione così difficile, non avendo neanche un po’ lavorato per costruire un governo ma solo per fabbricare il consenso immediato,
a presa rapida, si troverebbero tra le mani una patata bollente ed esplosiva.
E non lo diciamo col senno di poi, lo abbiamo già scritto prima, più volte.
La vittoria di Bonaccini, su cui ho sempre scommesso, ha dato una boccata d’ossigeno al governo e al Pd, ma è stata anche l’estrema unzione per i grillini,
e la certificazione della loro irrilevanza politica; oggi, se si votasse a livello nazionale rischierebbero di scivolare da primo partito a quinto, dopo Fratelli d’Italia e forse anche Forza Italia.
Se escono dal gioco di governo i grillini finiscono la loro parabola subito; se resistono al governo la parabola finirà comunque col governo.
Chi invece ha solo da perdere dalla permanenza di questo governo e del suo illusionista premier è quella trascurabile massa chiamata “gli italiani”.