LE MIE ASPETTATIVE PER IL FUTURO? UN BEL PASSATO

In pochi giorni il numero di casi di nCoV ha superato quelli della SARS di inizio millennio.

I dati ufficiali parlano di oltre 6000 casi, con 131 morti, ma si parla anche di 60000 persone sotto osservazione negli ospedali.

Nel Hubei le misure di controllo vengono implementate con brutalità e, nonostante la censura sempre presente e molto stretta,
ci sono immagini che mostrano scontri fra la polizia e persone che voglio uscire dalle zone di contagio

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(@a524952) January 28, 2020

#28Ene #Coronavirus #China
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la población de #Wuhan tratando de huir de la zona de cuarentena es repelida por la policía.#Coronovirus #Coronavirus #Virus #WuhanVirus pic.twitter.com/6c5fnsHbJL@Finanzas_Time

— Reporte Ya (@ReporteYa) January 28, 2020

La gente ha l’istinto di lasciare le aree di contagio.

Nel frattempo gli USA si muovono e, secondo la fonti media Usa, la Presidenza potrebbe decidere il blocco completo dei voli da e per la Cina, per limitare le possibilità di contagio.

In realtà i voli sono letteralmente vuoti e la United ha completamente chiuso i voli per Hong Kong.

Anche linee aere asiatiche, come Lion Air, , hanno interrotto i voli, mentre la Cathay, che ha sede ad Hong Kong, provvederà a rallentare progressivamente i voli verso la Cina Continentale.

Intanto nessuno vuole andare in Cina.

Per quanto riguarda la causa dell’infezione, beh ….. forse un sospetto c’è.

Abbiamo scritto la scorsa settimana del fatto che un ricercatore cinese, poi espulso, avesse prelevato ed inviato in Cina dei campioni di Coronavirus da un laboratorio canadese.

A Wuhan, presso l’università locale, vi è un istituto di virologia molto avanzato. Ora si aggiunge un altro tassello a tutta la storia.

L’università di Wuhan a fine 2019 cercava un ricercatore molto particolare. questo è uno screenshot della figura richiesta:



Questa la traduzione in inglese



La persona doveva dirigere un team molto particolare che doveva studiare lo sviluppo dei virus nei pipistrelli…

Un vero e proprio caso che fra gli animali indicati come responsabili del l’infezione vi sia proprio il pipistrello.

Un caso di guerra batteriologica sfuggito ai controlli?
 
Il coronavirus cinese torna a pesare sui mercati. Anche la Fed è preoccupata per l’incertezza.

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nella riunione di ieri ha confermato come d’attese i tassi in una forchetta 1,5-1,75 per cento.

“Il nuovo coronavirus in Cina – ha detto – crea incertezza per le prospettive di crescita dell’economia globale,
anche se parte dei rischi collegati alle tensioni commerciali sono diminuiti. In ogni caso, la Banca centrale americana sta monitorando la situazione."

La paura del coronovirus pesa sullo yuan che scivola per la prima volta da dicembre sopra quota 7 sul dollaro.
La valuta americana è arrivata a guadagnare fino allo 0,5 per cento sullo yuan offshore, toccando un massimo di 7,0025.
Lo yuan aveva superato quota 7 sei mesi fa in scia alle tensioni commerciali con gli Usa,
provocando turbolenze sui mercati e spingendo gli Usa ad accusare Pechino di manipolazione.
Lo yuan era sceso sotto quota 7 a fine 2019 mentre prendeva corpo la fase 1 dell’accordo commerciale con gli Usa.
Al netto del contagio, l’economia sta dando segnali di stabilizzazione. Wall Street ha chiuso ieri poco mossa:
Dow Jones +0,04 per cento a 28.733,94 punti, Nasdaq +0,06 per cento a 9.275,42 punti e S&P 500 -0,08 per cento a 3.272,48 punti.

Intanto, sale a 170 il numero dei morti per il coronavirus mentre si registra una impennata dei contagi con 1.700 nuovi casi, che si sommano ai circa seimila già accertati.
Il numero delle vittime è salito a 170 a causa di 37 decessi nella provincia dell’Hubei, dove si è diffusa la malattia e uno nella provincia sud-occidentale di Sichuan.

Il governatore della provincia dell’Hubei, Wang Xiaodong, ha avvertito che c’è una grave carenza di forniture mediche, non solo a Wuhan,
città epicentro dell’epidemia dal nuovo coronavirus della polmonite, ma anche nella città vicine.
Il governatore ha aggiunto che mancano anche gli indumenti protettivi usa e getta

. “È la prima cosa a cui penso la mattina quando mi sveglio”, ha detto in una conferenza stampa riportata dai media locali.
Secondo il governatore, la situazione è così grave che alcuni tra il personale medico indossano impermeabili e sacchetti di immondizia monouso come copriscarpe per proteggersi.

Un caso sospetto di Coronavirus (inizialmente si era parlato di due) è in isolamento nell’ospedale di bordo di una nave della Costa Crociere ferma al porto di Civitavecchia.
Una donna di Hong Kong con febbre e problemi respiratori, è stata raggiunta dai medici dello Spallanzani per realizzare i test.
Secondo quanto si è appreso gli altri passeggeri, 6mila circa, al momento non potrebbero scendere dalla nave.

Anche il Tibet ha riportato il suo primo caso, rende noto la Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese.

Le 38 nuove morti segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall’inizio dell’epidemia
e arrivano mentre è incorso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone nello Hubei.

La maggior parte delle ultime infezioni segnalate si è verificata proprio nella provincia focolaio del virus, che ne ha registrate 1.032.

Gli Usa invieranno i loro “migliori esperti”, su invito della Cina, per collaborare alle ricerche sul coronavirus.
Lo ha annunciato il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow.

“Stiamo inviando in aiuto i nostri migliori esperti del Centro di controllo per la prevenzione della malattie”,
ha dichiarato Kudlow ai giornalisti, precisando che gli esperti Usa sono stati invitati dalla Cina
a lavorare insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella ricerca di una cura.

Nei giorni scorsi il presidente, Donald Trump, aveva offerto alla Cina e all’omologo Xi Jinping “ogni aiuto necessario”: “i nostri esperti sono straordinari”, ha assicurato Trump in un tweet.

Frattanto, Ikea chiude tutti i suoi negozi in Cina.
Ieri, il gruppo svedese aveva annunciato la decisione di chiudere circa metà dei suoi punti vendita cinesi,
per poi annunciare oggi misure più drastiche. I negozi rimarranno chiusi per un tempo indefinito.
 
Classifica esempio di radical-chic sinistroide che vorrebbe eliminare la parola "suffragio universale".

"La politica negli ultimi anni è stata fatta solo di sondaggi".

Dunque, l'opinionista – e simpatizzante della sinistra – spiega il suo punto di vista:

"Io politico non dico quello che penso o che ho nell’anima, ma vado dove va l’elettorato o dove penso che il popolo possa andare".

E fin qui nulla di male.
Quindi, mentre Alessandro Sallusti e Ferruccio De Bortoli sono in ascolto del suo intervento, ecco la sparata:

"Tra l'altro, non voglio offendere nessuno, finché una popolazione non ha adeguata istruzione non può essere in grado di votare in modo legittimo…".

Un'uscita che fa sbottare la stessa padrona di casa, che replica a stretto giro alla sua ospite di serata:
"Adesso mettere in discussione il suffragio universale mi sembra fin troppo…".
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In pochi giorni il numero di casi di nCoV ha superato quelli della SARS di inizio millennio.

I dati ufficiali parlano di oltre 6000 casi, con 131 morti, ma si parla anche di 60000 persone sotto osservazione negli ospedali.

Nel Hubei le misure di controllo vengono implementate con brutalità e, nonostante la censura sempre presente e molto stretta,
ci sono immagini che mostrano scontri fra la polizia e persone che voglio uscire dalle zone di contagio

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— Reporte Ya (@ReporteYa) January 28, 2020

La gente ha l’istinto di lasciare le aree di contagio.

Nel frattempo gli USA si muovono e, secondo la fonti media Usa, la Presidenza potrebbe decidere il blocco completo dei voli da e per la Cina, per limitare le possibilità di contagio.

In realtà i voli sono letteralmente vuoti e la United ha completamente chiuso i voli per Hong Kong.

Anche linee aere asiatiche, come Lion Air, , hanno interrotto i voli, mentre la Cathay, che ha sede ad Hong Kong, provvederà a rallentare progressivamente i voli verso la Cina Continentale.

Intanto nessuno vuole andare in Cina.

Per quanto riguarda la causa dell’infezione, beh ….. forse un sospetto c’è.

Abbiamo scritto la scorsa settimana del fatto che un ricercatore cinese, poi espulso, avesse prelevato ed inviato in Cina dei campioni di Coronavirus da un laboratorio canadese.

A Wuhan, presso l’università locale, vi è un istituto di virologia molto avanzato. Ora si aggiunge un altro tassello a tutta la storia.

L’università di Wuhan a fine 2019 cercava un ricercatore molto particolare. questo è uno screenshot della figura richiesta:



Questa la traduzione in inglese



La persona doveva dirigere un team molto particolare che doveva studiare lo sviluppo dei virus nei pipistrelli…

Un vero e proprio caso che fra gli animali indicati come responsabili del l’infezione vi sia proprio il pipistrello.

Un caso di guerra batteriologica sfuggito ai controlli?

Mi sembra di rileggere il bel romanzo "MEDUSA" di Clive Cussler.

Nel libro si parla di una triade mafiosa cinese che sviluppa e diffonde un coronavirus gettando nel panico il mondo.
I malvagi, nel frattempo, si erano impossessati del vaccino, sequestrando un laboratorio segreto americano.
Lo scopo, ovvio, era quello di diffondere la pandemia e ricattare il mondo per avere potere e denaro, in cambio del vaccino.

Nel romanzo, gli eroi buoni riescono poi a sgominare la triade e a recuperare laboratorio e vaccino, salvando l'umanità dalla pandemia.

E se invece, nella realtà, il vaccino tardasse ad arrivare ?

 
Mentre le autorità cinesi allargavano un massiccio blocco urbano e portavano un gran numero di personale medico a Wuhan, l’epicentro di un nuovo virus simile alla SARS,
le autorità mediche certificavano che settimane “senza agire” avevano permesso al virus di diffondersi prima del ricorso a misure serie.

Le autorità cinesi hanno inizialmente riferito che il nuovo coronavirus 2019-nCoV aveva gravemente colpito gli anziani e i soggetti resi vulnerabili da condizioni di salute preesistenti.

Ma uno studio accademico pubblicato da ricercatori cinesi su The Lancet venerdì ha scoperto che dei primi 41 casi confermati del virus,
che causa sintomi simili alla polmonite, “meno della metà presentava malattie di base”. Quasi la metà aveva 49 anni o meno.
E un terzo non era stato al mercato degli animali selvatici identificato come l’epicentro del virus.

Il 15% di quei primi 41 soggetti infetti sono morti.

“Siamo preoccupati perché il 2019-nCoV potrebbe acquisire un’efficace trasmissibilità umana”, avvertirono gli autori del documento,
ovvero dozzine di medici degli ospedali di Wuhan e importanti istituti statali per la ricerca sulle malattie infettive.

Il primo dei pazienti è stato ricoverato in ospedale il 16 dicembre, più di un mese prima che le autorità cinesi iniziassero a isolare Wuhan e le città vicine nella provincia di Hubei.

Ier il presidente Xi Jinping ha dichiarato che “l’epidemia accelera”, poiché il paese ha superato
i 5327 casi confermati e il bilancio delle vittime è salito a 132, prorogando di tre giorni le celebrazioni del nuovo anno lunare.

Quasi tutto l’Hubei – cioè una popolazione composta da circa 58 milioni di persone, quasi come l’Italia – è pressoché in quarantena,
con le autorità che bloccano la maggior parte dei mezzi di trasporto e impediscono l’ingresso e l’uscita di mezzi in almeno 15 città.

Nuovi casi sono stati confermati anche in Germania, Canada, Malesia, Australia, Nepal, Francia, Singapore, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Tailandia, Vietnam, Hong Kong, Macao e Cambogia.

La crescente portata del virus arriva dopo settimane di inazione a Wuhan, dove si ritiene che abbia avuto origine in un mercato che vende animali selvatici.
Sebbene la scorsa settimana sia stato attribuito alla Cina un insolito grado di trasparenza, i virologi hanno criticato il paese
per aver agito troppo lentamente nei primi giorni della sua diffusione, consentendo alle persone infette di viaggiare ampiamente all’interno e all’esterno di Wuhan.

Ora, stanno emergendo nuove prove che dimostrano che i funzionari di Wuhan hanno deliberatamente minimizzato il virus,
anche dopo aver informato formalmente l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 31 dicembre su ciò che l’OMS descrisse come “un gruppo di casi di polmonite di causa sconosciuta”.

Nei primi giorni della diffusione virale il governo di Wuhan si è limitato ad adottare una “strategia di refrigerazione”, ha detto al China News Weekly un medico del Wuhan Union Hospital.
Al personale medico è stato vietato di parlare pubblicamente di ciò che stava accadendo o di accettare interviste con i media, ha affermato il dottore, che ovviamente mantiene l’anonimato.

All’inizio di gennaio la polizia di Wuhan ha anche affermato di aver arrestato otto persone per aver diffuso “voci”
su quella che allora era una polmonite poco compresa che colpiva un numero crescente di persone.

Un’altra persona che afferma di essere un medico di Wuhan la scorsa settimana ha scritto alla National Health Commission
affermando che ai medici della città è stato detto di non chiamarla “polmonite virale” nei loro rapporti di tra il 12 gennaio e il 16 gennaio,
un periodo durante il quale i funzionari locali hanno consegnato relazioni che descrivevano una situazione sotto controllo.
Ciò significa che, durante un periodo cruciale in cui si stavano accumulando casi, gli operatori sanitari locali
non sono stati in grado di sollevare correttamente l’allarme, scrive il medico in questione.

Noi per evidenti motivi non siamo in grado di verificare il rapporto, ampiamente diffuso in Cina e mai confutato dai media statali.

Un medico dell’ospedale Hubei Xinhua di Wuhan è ora morto a causa del virus, secondo quanto riferito dai media statali.
La morte di Liang Wudong, 62 anni, arriva tra le notizie diffuse di un gran numero di casi non segnalati di personale medico infetto dal virus
e le accuse secondo cui una divulgazione impropria delle informazioni ha impedito a coloro che trattano i malati di prendere le stesse precauzioni.

Un secondo articolo pubblicato su The Lancet ha fornito prove del fatto che il virus può essere trasmesso da una persona che non mostra sintomi di malattia.

Le prime settimane di azioni limitate a Wuhan sono in contrasto con la risposta lanciata dalla Cina negli ultimi giorni,
una campagna senza precedenti per isolare la maggior parte della popolazione di Hubei, per intenderci vicina alle dimensioni dell’Italia.

La Cina ha annunciato l’intenzione di costruire due strutture mediche a costruzione rapida per rispondere al virus a Wuhan, una con 1.000 letti e una seconda con 1.300.

Mezzi di trasporto militari e aerei civili sono stati utilizzati per pilotare 1.230 rinforzi medici, compresi i medici militari,
per aiutare gli ospedali ormai saturi e prendere il posto degli operatori sanitari che si sono ammalati.

Solo il Tibet rimane ufficialmente indenne dal virus. Le principali città e province di gran parte del resto della Cina hanno portato i loro stati di allerta medica ai massimi livelli.

A Pechino, le autorità hanno sospeso il servizio di autobus a lunga percorrenza e chiese e moschee hanno sospeso i loro servizi.
La capitale ha anche iniziato lo screening della temperatura nelle stazioni della metropolitana e per tutti i passeggeri in arrivo nei due aeroporti internazionali della città.

Shanghai ha ordinato al personale di trasporto pubblico di indossare maschere, vietato alle scuole di organizzare grandi eventi
e stabilito che i funzionari non dovranno registrare matrimoni il 2 febbraio, una data popolare per via del palindromo.

Hong Kong ha sospeso tutti i treni e i voli da Wuhan, dove le autorità hanno anche cancellato le celebrazioni del capodanno lunare e terranno le scuole chiuse fino a metà febbraio.

Nella provincia cinese di Hainan, una popolare destinazione turistica invernale, tutti i turisti che arrivano dalla provincia di Hubei,
dove Wuhan è la capitale, saranno sottoposti a osservazione medica per 14 giorni.

Didi, il servizio di ride-ride simile a Uber in Cina, ha richiesto a tutti i conducenti di indossare maschere.

Ma anche alti funzionari del Partito Comunista hanno riconosciuto che i loro sforzi non sono ancora sufficienti per arrestare la progressione del virus,
che “non è stato bloccato e si sta diffondendo”, posizione che oggi Xi Jinping è stato costretto a ribadire in prima persona.

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NOI NE ABBIAMO RICEVUTE PIU' DI 200 di PERSONE DA WUHAN E LI LASCIAMO LIBERI DI CIRCOLARE
 
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Quanta malafede e quanto livore ci vuole per fare un titolo così: “Il Pd vince a Bibbiano”.

Cosa vorrebbe dire?

Che l’inchiesta “Angeli e Demoni” è un falso?

Oppure che sono false le accuse contro il sindaco, che verrà rinviato a giudizio?

O, forse, che faceva bene il Pd a tenere tutto nascosto e sotto silenzio?

Malafede e falsità.

Perché, poi, non è neppure vero che il Pd abbia vinto nella cittadina in provincia di Reggio Emilia…

Sapete quanti voti aveva preso alle elezioni comunali del maggio scorso? Il 78%.

Quanto ha preso domenica? Il 56,70%.

Quindi, il partito di Zingaretti uno scotto alla sua politica dell’omertà lo ha pagato e come, perdendo più del 20% dei voti. Altro che vittoria.

Per la cronaca, ovviamente, il centrodestra ha raggiunto un risultato “storico” in questa cittadina tradizionale roccaforte rossa,
toccando il 37,43% e aumentando nei confronti di tutte le precedenti elezioni, anche le Europee, ma era ovviamente inimmaginabile che scavalcasse il Pd.

Oltre alla menzogna cosa nasconde, però, il ghigno astioso degli “opinionisti”?

La speranza che, adesso, di Bibbiano non se ne parli più?

Che si metta una pietra sopra questa inchiesta, con i suoi 26 indagati con 108 capi di imputazione?

Errore, perché il “sistema Bibbiano” non è una questione locale ma nazionale;
perché “Angeli e Demoni” ha consentito di scoperchiare il Vaso di Pandora del problema degli affidi illeciti.

Grazie alle intercettazioni che hanno amplificato la vicenda e, soprattutto, l’hanno resa inequivocabile
è possibile oggi rileggere con occhi diversi anche altre vicende simili, come il caso “Veleno” nel modenese,
dove lo scontro era tra la parola dei genitori (accusati di ogni nefandezza) e la parola degli assistenti sociali.

Non a caso anche lunedì pomeriggio in piazza Montecitorio c’era lo striscione “Parlateci Di Bibbiano”,
per il presidio davanti alla Camera dei Deputati indetto per ricordare ai parlamentari la necessità di procedere alla modifica delle leggi in materia di affido e di funzionamento dei servizi sociali.

È stata una scelta dal Comitato civico “Noi non abbassiamo la guardia su Bibbiano” per far capire che,
a prescindere da qualsiasi risultato elettorale, l’impegno a difesa dei bambini e delle famiglie prosegue e non è cambiato.

«Ci sono bambini che non vedono l’ora di tornare a casa; genitori che sperano di riabbracciare i figli. Ogni giorno – spiegano gli organizzatori –
emergono nuove storie, nuovi drammi ed è sempre più urgente l’approvazione di nuove norme, mentre si attende ancora l’inizio dei lavori
della Commissione d’inchiesta sul Forteto che il Pd sta ritardando con la complicità del Movimento 5 Stelle»
.

Solo chi non si è mai occupato delle questioni sollevate dall’indagine “Angeli e Demoni” (e dalle vicende analoghe capitate in tutta Italia)
può pensare che Bibbiano sia una mera questione elettorale e la manifestazione promossa da Salvini nella cittadina emiliana solo un’iniziativa per battere Bonaccini.

L’obiettivo rimane quello di tenere i riflettori accesi, di continuare a far parlare dei bambini “strappati”
a quei giornali e quelle tv che, per mesi, hanno cercato, prima di negare e, poi, di minimizzare la vicenda.

Sul palco con Salvini c’era anche una mamma di Bibbiano, cresciuta nella Federazione giovanile comunista
e figlia di un vecchio partigiano morto di crepacuore un mese dopo l’allontanamento del nipote.

Non importa cosa ha votato, ma bisogna continuare a parlare di lei.

C’erano anche una coppia di Reggio Emilia; un’altra mamma del reggiano e la mamma di Tommy
, il piccolo ucciso anni fa nel parmense e tirato in ballo, dagli assistenti sociali implicati in “Angeli e Demoni”,
come vittima di una banda di pedofili da cui dovevano essere protetti i bambini strappati alle famiglie.

Di questi temi bisognerà tronare a parlare, a livello regionale ma, soprattutto, nazionale.

Lo aveva ribadito l’ex ministro leghista per la famiglia e la disabilità, Alessandra Locatelli,
mentre l’attuale ministro, la renziana Elena Bonetti, in tutti questi mesi ancora non ha detto nemmeno una parola su tutta la vicenda.

Se, quindi., era scontato che a Bibbiano prevalesse ancora il centrosinistra, questo non vuol dire che diminuirà l’impegno di tutti coloro che,
sulle piazze virtuali dei social e nelle piazze reali, in Emilia Romagna come a Roma e in altri luoghi d’Italia, si batteranno per evitare che possano ripetersi altre situazioni analoghe.
 
La riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari è stata approvata.

Politicamente si tratta di un successo del M5s, tutti gli altri partiti si sono accodati per non essere accusati di “poltronismo”, non considerando la posta in gioco.

Nessuno che abbia avuto il coraggio di urlare
che certo la democrazia ha dei costi, ma è sempre meglio pagare quei costi
– del resto un risparmio risibile per il bilancio dello Stato – che avere un sistema sempre meno rappresentativo.

Analizziamo i punti di maggiore criticità:

Primo. La Costituzione primigenia, entrata in vigore nel 1948, prevedeva l’attuale composizione parlamentare (630 deputati e 315 senatori)
in un tempo in cui gli italiani residenti erano circa 40 milioni. Oggi siamo 20 milioni in più e quasi lo dimezziamo.
In pratica, facendo due conti, con questa riforma avremo un deputato ogni 154mila abitanti e un senatore ogni 308mila.

Secondo. La politica finirà per essere gestita da uno sparuto numero di persone, come accade nei sistemi oligarchici.
In sede parlamentare “deliberante” (o “legislativa”), cioè quando le Camere deliberano solo in Commissione senza passare dall’Aula,
le decisioni a Palazzo Madama verranno adottate da commissioni non più di 20-25 senatori come accade oggi, bensì di 10-12 senatori, o anche meno.
Si potrebbe arrivare a 6 in caso di assenze: le commissioni, al pari dell’Aula, sono regolari se è presente la maggioranza dei componenti,
quindi in teoria una Commissione di 10 senatori potrà deliberare se ne fossero presenti solo 6, con una maggioranza di 4.

Terzo. Al Senato la rappresentanza andrà a farsi benedire.
L’attuale legge elettorale prevede una soglia di sbarramento del 3% a livello nazionale anche per il Senato.
L’art. 57 della Costituzione stabilisce però che i senatori siano eletti su base regionale.
Ciò vuol dire che, con un Senato ridotto a 200 componenti, le liste che vedranno attribuirsi i seggi saranno solo quelle più votate (sopra il 10-15% circa),
lasciando parecchie liste fuori da Palazzo Madama anche se con consensi superiori alla soglia di sbarramento

Quarto. I parlamentari eletti sul territorio nazionale saranno anche di meno rispetto ai numeri previsti.
Per via di quelli eletti nella circoscrizione Estero (ridotti rispettivamente da 12 ad 8 e da 6 a 4), gli italiani eleggeranno sul territorio nazionale 392 deputati e 196 senatori.
Inoltre al Senato la riforma ha specificato che ciascun Presidente della Repubblica potrà nominare 5 senatori a vita,
i governi saranno quindi sostenuti grazie ai voti necessari dei Monti e i Napolitano di turno.
Se i senatori a vita erano 5 per ciascun Presidente con un Senato a 315 membri, logica avrebbe voluto che – con un Senato a 200 membri – i senatori a vita fossero al massimo 3.

Quinto. Il voto di fiducia delle Camere nei confronti del governo è approvato a maggioranza relativa, cioè dei presenti.
Se un giorno al Senato mancasse un numero consistente di senatori, la fiducia verrà votata pur sempre dalla maggioranza dei presenti,
che se consideriamo le astensioni potrebbe essere un numero vicino a quello di un condominio delle grandi città.

Sesto. Le leggi costituzionali e di revisione costituzionale, la cui procedura “aggravata” è prevista dall’art. 138 della Costituzione, sono approvate in prima deliberazione a maggioranza dei presenti.
Con la riduzione dei parlamentari basterà in prima lettura il voto di pochi deputati e senatori per cambiare la Costituzione. Non solo.
In seconda deliberazione, se si raggiunge la maggioranza dei 2/3 dei componenti di entrambi i rami del Parlamento,
la revisione costituzionale non è soggetta a richiesta di referendum popolare confermativo,
con la conseguenza che la Costituzione sarà alla mercé di uno sparuto gruppo oligarchico che risponde unicamente alle segreterie di partito.

Settimo. Negli ultimi quattordici anni abbiamo avuto leggi elettorali con listini bloccati e nominati.
L’attuale sistema elettorale prevede che quasi i 2/3 di deputati e senatori siano eletti col sistema proporzionale a listini bloccati,
coi nomi dei candidati già indicati sulla scheda elettorale e senza la possibilità di esprimere preferenze.
Ridurre il numero dei parlamentari, con simili leggi elettorali, spalancherà le porte solo a persone gradite alle segreterie dei partiti. Altro che lotta alla “casta”.

Ottavo. Con la riduzione di circa il 40% del numero di deputati e senatori, l’Italia sarà in Europa il Paese col minor numero di rappresentanti.

Il Bundestag tedesco contempla oggi 709 membri (è a composizione variabile), più 69 del Bundesrat, per un totale di 778 parlamentari.

Il Parlamento francese ne ha ben 925, vale a dire 577 deputati e 348 senatori.

In Inghilterra la Camera bassa conta 650 deputati elettivi mentre la Camera dei Lord ben 776 componenti, compresi quelli per diritto ereditario, per un totale di 1426 parlamentari.

L’Italia ne avrà appena 600. Tutto questo non ha senso.

La famosa “democrazia diretta” del M5S, che presuppone nella sua logica una minore rappresentanza parlamentare, viene smentita dai fatti.

In Svizzera, ad esempio, che ha un bicameralismo paritario simile al nostro, su una popolazione di appena 8,5 milioni di abitanti,
il Parlamento è composto da 200 membri al Consiglio nazionale e 46 al Consiglio degli Stati.

In proporzione, con la riforma approvata, il popolo italiano sarà seriamente sottorappresentato all’interno delle Istituzioni parlamentari.

I risultati sono simili alla proposta dalla loggia massonica P2 di Licio Gelli, il cui “piano di rinascita democratica”
prevedeva una riduzione da 630 a 450 deputati e da 315 a 250 senatori, numeri addirittura più alti!

ECCO PERCHE' BISOGNA CANCELLARE QUESTA LEGGE CON IL REFERENDUM.
 
Si tratterebbe, secondo quanto riferito dal premier, di due turisti in visita in Italia che ora si troverebbero in isolamento all'ospedale Spallanzani di Roma.

Proprio in questa struttura nelle ultime ore è stato scortato anche un pullman con a bordo alcune persone - tutti turisti provenienti dalla Cina - entrate in contatto con i due portatori del virus.

Il primo ministro ha poi riferito che è già stata ordinata un'ordinanza

"che chiude il traffico aereo da e per la Cina. Siamo il primo Paese dell'Unione europea che adotta una misura cautelativa di questo genere".
 

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