News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 2 aprile 2007

  • Creatore Discussione Creatore Discussione fo64
  • Data di Inizio Data di Inizio

fo64

Forumer storico
Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

Fo64
 
Giappone: Indice Tankan marzo cala a +23

Giappone: Indice Tankan marzo cala a +23

Peggiora la fiducia delle imprese manifatturiere in Giappone nel mese di marzo. L'indice Tankan, ha registrato un decremento a +23 dal +25 di dicembre. Le attese indicavano un livello di +24 punti.
 
Tokyo: Nikkei perde l'1,50%

Tokyo: Nikkei perde l'1,50%

La borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso sulla scia della prestazione deludente dell'indice Tankan delle imprese del settore manifatturiero, sceso in marzo a 23 punti, oltre le attese. Il Nikkei 225 ha perso 259,24 punti (-1,50%) a 17,028 punti mentre il Topix e' sceso di 31,12 punti (-1,82%) a 1.682 punti.
 
Svolta per Telecom, il cda Pirelli verso il sì alle offerte

da www.ilsole24ore.com:

Svolta per [LINK:0b98f62814]Tit[/LINK:0b98f62814], il cda Pirelli verso il sì alle offerte di At&t e América Móvil

di Alberto Annicchiarico

Olimpia, holding che controlla un quinto del capitale di Telecom Italia, potrebbe andare per due terzi in mani americane. Un consiglio d'amministrazione straordinario di Pirelli, che si è riunito domenica 1 aprile, ha «valutato favorevolmente» due proposte d'acquisto - sul 66% del capitale della controllata, valore complessivo poco meno di 5,3 miliardi di euro - avanzate dai colossi della telefonia At&t (Stati Uniti) e América Móvil (Messico).

Quest'ultima è la prima compagnia latino-americana, con un valore di Borsa di 70 miliardi di euro contro i 43 di Telecom; ha sede a Città del Messico, conta 108 milioni clienti in 14 Paesi e fa capo al magnate Carlos Slim Helu, terzo uomo più ricco del mondo nel 2006, secondo la rivista Forbes (con un patrimonio di 49 miliardi di dollari). America Movil ha già rilevato per 407 milioni nel 2005 da Telecom Italia Tim Peru, ribattezzata Claro. At&t è un gigante che capitalizza ancora di più: 246 miliardi di dollari, sei volte l'ex monopolista italiano, quinto nella classifica delle maggiori società negli Stati Uniti. Il gruppo è attivo in 22 Stati e controlla il numero due della telefonia mobile, Cingular. Il quartier generale è a San Antonio, in Texas.

La Bicocca ha tempo fino al 30 aprile per chiudere il contratto ed entro un anno, grazie a un'opzione di vendita, potrebbe cedere tutta la quota rimanente. A stretto giro di posta, nella tarda serata di domenica, il governo ha fatto sentire la sua voce attraverso il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che ha espresso «grandissima preoccupazione». Il ministro ha aggiunto di essere stato informato soltanto nel pomeriggio della riunione straordinaria del cda di Pirelli e che seguirà «con grande attenzione l'evolversi della situazione». Quanto alla Borsa il mercato è stato informato, ha fatto sapere la Consob, e quindi domani i titoli coinvolti nell'operazione Telecom Italia non dovrebbero essere sospesi dalle contrattazioni.

I termini dell'offerta. Entrambi i pretendenti intenderebbero acquistare una quota pari a un terzo del capitale di Olimpia, oggi posseduta per l'80% da Pirelli e per il 20% dalla famiglia Benetton tramite la holding Sintonia, che ha appena sostituito Edizione Holding. Le azioni Telecom Italia detenute da Olimpia sarebbero valutate 2,82 euro, ben oltre l'attuale quotazione di mercato (la chiusura delle contrattazioni in Borsa venerdì aveva fissato il prezzo a 2,135 euro). Va sottolineato che tale valutazione lieviterebbe a 2,90 euro per effetto del dividendo che da Telecom Italia "sale" nella catena di controllo sino a Pirelli. Il consiglio d'amministrazione della Bicocca ha dato mandato al presidente Marco Tronchetti Provera di procedere nelle negoziazioni.

Nel comunicato del gruppo, tra l'altro, si legge che «è riconosciuto a Mediobanca e Generali il diritto di prelazione sulle azioni Olimpia, in base a quanto previsto dal patto di consultazione stipulato in data 18 ottobre 2006 (che in teoria aveva blindato il controllo Telecom per il 23,2% estendibile fino al 29%, ndr). L'esecuzione dell'operazione è pertanto subordinata al mancato esercizio di tale diritto».

Gli scenari in Italia, banche in manovra. Non è affatto scontato che il Leone triestino e la banca di Piazzetta Cuccia esercitino la prelazione. Anche perché in questo caso il prezzo dovrebbe adeguarsi all'offerta che arriva da oltre oceano. In effetti, dopo il recente varo del piano industriale che aveva visto affermarsi la linea del presidente di Telecom, Guido Rossi (tra i registi dello stop al tentativo di Tronchetti di accordarsi con gli spagnoli di Telefonica), il gruppo della Bicocca aveva optato per valutare le offerte del mercato sul proprio 80% in Olimpia. Sembrava che i 2,7 euro chiesti da Tronchetti fossero troppi per chiunque. Anche per le cordate che andavano formandosi attorno a grandi gruppi bancari italiani, da Intesa Sanpaolo a Mediobanca, da Generali a Capitalia.

L'offerta di At&t e del gigante telefonico centro-americano arriva come un fulmine a ciel sereno. Il governo Prodi, attraverso lo stesso ministro Gentiloni, aveva chiarito soltanto pochi giorni fa di non potere essere «indifferente al destino della rete di Telecom Italia, in quanto infrastruttura non replicabile e strategica, cui il Paese non può rinunciare». Gentiloni aveva anche auspicato che il sistema industriale e finanziario italiano sapesse «reggere questa sfida». Cosa accadrà adesso che il controllo dell'ex monopolista, la spina dorsale della rete fissa di telecomunicazioni nazionale, può finire non in Spagna, ma addittura al di là dell'Altlantico? Palazzo Chigi tornerà a tessere la tela per convincere grandi soci finanziari e industriali italiani a rimettersi in pista con una contro-offerta adeguata alle aspettative di Pirelli? Certo è che il prezzo resterà il primo nodo da sciogliere. Soprattutto dopo che dall'illusione di acquistare a 2,4 euro ci si ritroverà a dover sborsarne almeno 3 per ogni azione Telecom in carico a Olimpia.

A tarda sera, intanto, da San Antonio il portavoce di At&t, Michael Coe, ha fatto sapere che se andasse a buon fine, l'ingresso in Olimpia (e quindi in Telecom Italia) «calzerebbe a pennello» rispetto alle esigenze della società. «Adesso siamo un gruppo internazionale - continua Coe - ed è molto importante per i nostri clienti avere solidi asset e solide relazioni intorno al mondo».
 
IFIL: acquista il 71,52% di Cushman & Wakefield per 474

da Teleborsa.it:

[LINK:54ab65d875]IFIL[/LINK:54ab65d875]: acquista il 71,52% di Cushman & Wakefield per 474 mln euro

A seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti, IFIL comunica che è stato perfezionato il contratto per l'acquisto del controllo di Cushman & Wakefield, la più grande società non quotata operante nei servizi immobiliari, fondata nel 1917 a New York e presente oggi in 55 Paesi con 201 sedi e 12.000 dipendenti.
L'operazione, si legge in una nota, consente al Gruppo IFIL di acquisire il 71,52% del capitale di Cushman & Wakefield con un investimento di 625 milioni di dollari (474 milioni di euro) e permette al management ed ai dipendenti della società americana di detenere una quota di partecipazione nel capitale della stessa pari al 28,48%.
 
Italia: Indice PMI manifattura marzo cala a 53,8

Italia: Indice PMI manifattura marzo cala a 53,8

Secondo un'indagine condotta e pubblicata da Reuters in collaborazione con ADACI, l'Indice PMI manifatturiero in Italia a marzo risulta in calo a 53,8 punti dai 54,2 punti del mese precedente.
 
Zona Euro: Indice PMI manifattura febbraio cala a 55,4

Zona Euro: Indice PMI manifattura febbraio cala a 55,4

L'indice manifatturiero in Eurolandia nel mese di marzo è calato a 55,4 punti, contro i 55,6 punti del mese precedente.
 
Grandi manovre su Alitalia: Mediobanca entra con i fondi Usa

da www.ilsole24ore.com:

Grandi manovre su [LINK:20d11ff707]Alitalia[/LINK:20d11ff707]: Mediobanca entra con i fondi Usa.
Cordata di Unicredit e Aeroflot. Il titolo vola (+10%)

Grandi manovre su Alitalia. Mediobanca è scesa in campo nella gara per la privatizzazione Alitalia con la cordata dei due fondi Usa Texas Pacific Group e Matlin Patterson. Unicredit invece ha annunciato un'alleanza con la russa Aeroflot per l'Opa sulla compagnia di bandiera italiana. I titoli Alitalia sono stati sospesi dalle negoziazioni a Piazza Affari in attesa di una nota. Alitalia è stata sospesa quando segnava un rialzo del 4,45% a 0,986. Al rientro a Piazza Affari dopo l'annuncio delle cordate in gara per la privatizzazione, nel primo pomeriggio, il titolo è volato del 10,1% a 1,037 euro.
Mediobanca quindi scende in campo nella gara per la privatizzazione di Alitalia insieme con Texas Pacific Group e Matlin Patterson. Nella prima fase della gara, i due fondi statunitensi si erano mossi autonomamente presentando due manifestazioni di interesse separate.

Mentre la compagnia russa Aeroflot è il partner di Unicredit nella gara per Alitalia. La decisione è stata annunciata questa mattina a Milano in una conferenza stampa. Unicredit comprerà il 5% delle azioni mentre il restante 95% andrà alla compagnia russa. «Il nostro cliente è Aeroflot», ha rivelato in una conferenza stampa il vice direttore generale di UniCredit, il numero uno dell'investment banking, Sergio Ermotti, spiegando che il consorzio è stato allargato e che la compagnia russa ha ora il 95% e il gruppo UniCredit il 5 per cento. Il consorzio è «aperto» a presentare un'offerta non vincolante entro il 16 aprile, come previsto dalle regole «a meno che ci siano cambiamenti». Ermotti ha sottolineato l'estrema «confidenzialità» con cui ha lavorato la banca di Piazza Cordusio: «Nessuno negli ultimi giorni ha mai citato il nome Aeroflot». Nessuna previsione sul prezzo da pagare per la compagnia di bandiera italiana che sarà «totalmente legato all'esito della due diligence». La valutazione della flotta verrà fatta sia sul suo valore assoluto sia sul valore strategico: «La storia di Aeroflot è una storia di ristrutturazioni e acquisizioni - ha sottolineato il manager - è un know how che può essere portato anche in Alitalia».
Ermotti non ha voluto rispondere alle domande su un eventuale cambio del management di Alitalia: «È prematuro», si è limitato a sottolineare e ha annunciato la possibilità di allargamento del consorzio ad altri soci industriali: «Abbiamo dato la nostra disponibilità ad allargare la compagine azionaria, se ci fosse il via libera del Tesoro, ad altri soci industriali», ma «i tempi del bando non ci hanno permesso di allargarlo». Comunque, se cambieranno i termini del bando, questi soci industriali, che sono compagnie aeree, sono pronti a valutare: «Il Tesoro è stato già abbastanza chiaro che delle regole potrebbero cambiare», ha detto Ermotti. Su come si è arrivati alla scelta di Aeroflot nel consorzio, Ermotti ha spiegato che nel recente passato il gruppo ha lavorato «su diverse ipotesi per conto di diversi clienti industriali e finanziari». Ermotti ha ricordato che Aeroflot è controllata per oltre il 50% dal governo russo e ha chiuso il 2006 con un utile di 300 milioni: «Stanno rinnovando la flotta, c'è un progetto molto aggressivo, la scorsa settimana hanno annunciato l'acquisto di 19 Airbus. È un vettore soprattutto internazionale». Tra l'altro Ermotti è presidente di una piccola compagnia aerea, la Darwin, che conta 4 aerei da 50 posti.
 
Usa: indice ISM manifatturiero marzo scende a 50,9

Usa: indice ISM manifatturiero marzo scende a 50,9, sotto stime

E' sceso a marzo l'indice ISM manifatturiero americano, si attesta infatti a 50,9 punti contro i 52,3 di febbraio.
L'indice, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, risulta così peggiore delle attese degli analisti che avevano previsto un calo più contenuto a 51,4 punti.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto