LE PASSIONI FANNO VIVERE L'UOMO, LA SAGGEZZA LO FA SOLTANTO VIVERE A LUNGO (Nicolas de Chamfort)

Ragazzi... per questa settimana riciclo questo 3d... oggi girone in bike in montagna e tra poche ore parto per un paio di giorni al mare.
Buona settimana a tutti.

Oggi tre Passi in zona Rocca la Meja (val Maira - Cuneo)
P_20180826_151805_PN.jpg
P_20180826_152022-1.jpg
 
Vi assicuro che ogni 3 per 2 succede qualcosa di simile.
Vorrei dire a quei signori "buonisti". Venite a lavorare, fate un giorno di viaggi con il personale ........

Lecco, 28 agosto 2018 - Due stranieri in viaggio senza biglietto hanno aggredito gli agenti della Polfer di Lecco.
Uno è stato arrestato, l'altro denunciato.

L'episodio si è verificato nei giorni scorsi su un treno della linea Milano-Lecco,
quando il capotreno li ha fermati e ha chiesto aiuto ai poliziotti della Ferroviaria.
Alla vista degli uomini in divisa uno dei due ha però reagito subito male assalendoli e per questo,
dopo essere stato bloccato, è finito in manette, mentre il compagno di viaggio se l'è cavata con una denuncia a piede libero.
 
Oh , succede sempre a loro ......rimandarlo a casa ? ...manco in galera l'hanno messo. Ormai tutto è lecito

Non si è fermato all’alt della Polizia Locale e, grazie all’ausilio del circuito di videosorveglianza presente in paese,
un giovane extracomunitario, irregolare sul territorio, è stato rintracciato, identificato e trovato in possesso di droga.

Il fatto risale allo scorso 23 agosto quando il giovane non si è fermato a uno dei controlli serali
messi in atto dagli agenti della Polizia Locale, guidati dal Comandante Matteo Giglio.
Sono bastate poche ore agli agenti per identificare, attraverso anche le immagini delle telecamere, il ragazzo che è stato subito fermato.

Per il ragazzo, che era anche sprovvisto della patente di guida,
è scattata una sanzione di 5 mila euro e il fermo del mezzo per tre mesi.

Nella moto, poi, gli agenti della Polizia Locale hanno trovato 7 ovuli di cocaina e uno di hashish,
per un totale di 3,5 grammi di droga, più una somma di denaro contante.

Il soggetto, quindi, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per detenzione di droga a fini di spaccio.
 
Anzi, capita pure questo a chi è "diversamente colorato di bianco".

Venezia, 28 agosto 2018 - Un calcio al calciobalilla.
È diventata definitiva la multa al gestore di un locale di Mestre
che aveva scelleratamente messo a disposizione – gratuita
degli avventori un biliardino, detto anche calciobalilla, noto strumento di corruzione giovanile.

I solerti rappresentanti delle forze di polizia locale avevano a suo tempo (2014)
sorpreso quattro individui sospetti colti sul fatto mentre si affannavano intorno al malefico apparato.

La colpa del gestore era di non aver doverosamente comunicato alle autorità municipali l’installazione del bieco marchingegno
,
che era stato piazzato rinunciando alle ben più rassicuranti macchinette di videopoker.
Senza mostrare il minimo pentimento, il gestore ha fatto sommessamente osservare
che la modulistica del Comune parla di ‘giochi con gettoniera’ mentre il suo, la gettoniera, non l’aveva.
Risibile giustificazione che non ha convinto gli austeri e incorruttibili tutori della legge che con inflessibile rigore l’hanno punito.

Ricorso al prefetto: respinto. Ricorso al giudice di pace: respinto.

E dire che sia l’allora sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sia il prefetto Domenico Cuttaia si cimentarono in una partitella per scusarsi.

Ma oggi a Stefano Ceolin non resta ora che pagare la multa, 1.400 euro.
E, per emendarsi dalle proprie gravissime colpe, ha scelto di infliggersi un’altra afflizione:
ha pensato bene di regalare a un amico il marchingegno del diavolo per non indursi in ulteriore tentazione.

L’edificante episodio suggerisce alcuni interessanti spunti di riflessione.

Primo: ormai la gratuità è guardata con sospetto e indice di sicuro abominio, tranne che su Internet,
dove borseggiatori di musica, di libri e di film trafugano indisturbati ogni tipo di prodotto artistico.
Il fatto che il calciobalilla fosse messo a disposizione appunto gratuitamente
non interessa minimamente alla guardinga e occhiuta burocrazia amministrativa.

Secondo: se poi il termine gratuito viene associato al calcio, si tratta di un evidente ossimoro.

Terzo: soltanto a noi nostalgici di un tempo perduto può ancora suscitare tenerezza e melanconia
l’immagine del calciobalilla, simbolo di spensierati pomeriggi festivi spesi in oratorio tra una cedrata e un ghiacciolo alla menta,
campo indiscusso di furiose scaramucce (e anche qualche imprecazione, per la verità) che non finivano mai, però, nello scontro fisico.

I pupazzetti del biliardino possono colpire la palla, bloccarla, rilanciarla, ma non toccarsi tra loro:
simbolo decaduto di un gioco all’origine riservato ai gentlemen.

Il rumore della moneta che veniva inghiottita dalla gettoniera, il suono ovattato delle palle che scendevano nella fessura,
il colpo secco, unico e inconfondibile, che indicava la segnatura di un gol, e quindi l’esultanza degli uni
e la disperazione degli altri: tutti suoni oggi sostituiti dai multiformi, sgraziati, inarrestabili cicalecci dei giochi elettronici in cui,
alla faccia dello scontro sublimato del calciobalilla, di solito vince chi ammazza più avversari.

Il leggendario fascino dei biliardino scolora ai tempi dei videomostri infarciti di violenza, sangue e nefandezze assortite.
L’asta metallica con l’impugnatura di plastica è stata sostituita dal joystick elettronico
in una sfida in cui gli avversari non si guardano più nemmeno in faccia.

Ormai il calciobalilla è diventato una palla al piede.
 
Vi sembra una notizia falsa ?
Pensate che in Italia questo non possa accadere ?

Mettiamoci nei panni di chi ogni giorno rischia la vita per arrestare questi tipini
e poi se li ritrova dietro l'angolo....e gli ridono pure dietro, o meglio proprio davanti

Milano
I giudici del Tribunale del riesame di Milano, concordando con l'avvocato difensore,
il 18 luglio hanno fatto cadere le accuse a suo carico sentenziandone la scarcerazione per «assenza di gravi indizi».

Gli stessi indizi che, invece, il 27 giugno, dopo il giudizio per direttissima,
avevano portato il gambiano 31enne Buba C. in cella a San Vittore,
bollandolo come pusher recidivo e particolarmente operoso di una delle zone
al momento più calde dello spaccio milanese quando, per la seconda volta in quattro giorni
(la prima era stata il 23 giugno, ndr) era stato sorpreso a vendere ecstasy in via dei Transiti,
periferia nord della città, dalla squadra investigava dei commissariati di polizia di «Greco Turro» e «Villa San Giovanni».

Anzi, seppur assai discutibili, nelle motivazioni al rilascio il Riesame ha voluto trovare anche alcuni «alibi»
alla condizione di fuorilegge del gambiano che, già in precedenza, gli era costata, sempre a Milano,
due denunce per il medesimo reato (prima di quella del 23 giugno, infatti, ce n'era stata un'altra esattamente cinque mesi prima, il 23 gennaio)
e un analogo arresto datato 19 novembre 2016.

È così che l'africano - respinto dalla Svizzera come clandestino e fotosegnalato per la prima volta in Italia due anni fa a Como,
con precedenti penali per spaccio, altre due denunce tra quest'anno e il 2017 rispettivamente
per falsa attestazione sull'identità personale e per ricettazione - secondo i giudici milanesi
che decidono per il rilascio dei detenuti, farebbe lo spacciatore perché, scrivono, non avendo
«(...) alcun provento derivante da attività lavorativa, lo spaccio appare l'unico modo per mantenersi».
 
Mi chiedo. Ma qualcuno controlla l'operato di questi giudici ?
Perchè la deriva è massima.


E non è tutto. I giudici del Tribunale del riesame ammettono che ci sia
«un concreto e attuale pericolo di reiterazione di analoghi reati, tenuto conto dei precedenti specifici,
l'ultimo dei quali risale a pochi giorni prima dell'arresto» (e qui elencano anche le denunce che avevano già colpito Buba C.).

Così concludono: «Posto che il reato è stato commesso a Milano» e che le impronte sono tutte relative
«a fatti commessi in questa città, va applicato il divieto di dimora nei territori del Comune di Milano,
onde ad allontanare il ricorrente dal contesto territoriale in cui ha operato».

Come se davvero fossero così ingenui da poter anche lontanamente sperare che un tipo del genere
si possa fare degli scrupoli a tornare in un luogo che gli è stato precluso.

La parte più grave però è sicuramente la seguente
I giudici del Riesame accolgono il ricorso perché, anche se in direttissima si è deciso che Buba C
doveva andare in carcere, il tribunale ordinario a loro parere avrebbe ragionato in maniera errata.

Il dato ponderale» (cioè le 5 pastiglie di ecstasy, ndr) - infatti per questi magistrati - è molto contenuto».

Scordando come anche una sola pastiglia di questa sostanza psicoattiva possa significare morte sicura.

Infine concludono le loro motivazioni al rilascio del gambiano cantandosela e suonandosela.

«I limiti di pena previsti dall'articolo 73, comma 5 della legge 309 del 1990 (che parla proprio di reati di lieve entità, ndr)
consentono la custodia cautelare in carcere» scrivono i giudici.

tradotto significa: «poiché per noi del Riesame si tratta proprio di un reato da nulla, il gambiano,
come dice la legge a proposto dei crimini irrilevanti, in carcere non ci può stare».

Ora un dato: solo le squadre investigative dei commissariati «Greco Turro» e «Villa San Giovanni»
e nel solo nel mese di giugno in via dei Transiti hanno arrestato un gruppo di 10 gambiani,
un sudanese e un giovane del Mali. Tutti pusher tra i 20 e i 25 anni.
 
Ciao Dany,
hai notato tutte quelle scie chimiche in cielo ?

Poi si lamentano del tempo....ahahahahahah

No!
Questa volta non sono d'accordo. Anche se fa fino oggi dire fake news, io preferisco usare fandonie, balle, panzane.
Ho visto le prime "scie chimiche" alla fine del 1944 dai bombardieri alleati che sorvolavano Milano ad alta quota per evitare la contraerea, tanto che gli aerei si individuavano prima dalla scia, tanto erano piccoli.
Il mio primo volo è stato un Milano-Francoforte con un Super Constellation della Lufthansa. Dopo di allora ho volato centinaia di volte e ho sempre visto le scie.
Qualche decennio fa sono stati effettuati esperimenti per provocare la pioggia. Ma che le scie degli aerei di linea spargano prodotti chimici è una balla colossale.

andgui.
 
E non farmi vedere il filmino su facebook dell'addetto alla manutenzione negli hangar di Malpensa.

andgui.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto