LE PASSIONI FANNO VIVERE L'UOMO, LA SAGGEZZA LO FA SOLTANTO VIVERE A LUNGO (Nicolas de Chamfort)

And, ognuno è libero di pensarla come vuole.

Io alzo gli occhi e vedo 2 aerei che volano - ho 3 corridoi - bergamo, linate, malpensa.
I corridoi sono fissi, uno per l'andata, l'altro per il ritorno.

Uno fa la rotta solita, l'altro "va alla cazzo" su un percorso che non è "percorso".

Uno lascia una condensa che in brevi secondi si dissolve, l'altro lascia una scia lunga che adagio adagio si apre nel cielo.

Poi ne passa un altro che lascia una scia ad una certa distanza dal primo, poi un'altro più lontano,
poi uno che taglia in "verticale" le prime 3 scie. Poi tutto si espande e se non c'è vento, il cielo azzurro
diventa bianco.

Poi cerco l'aereo su flight radar e non lo trovo .........

Quanti mattacchioni ci sono in cielo a gettare denaro ...............
 
Guarda la prima foto. Ormai è uno standard.

Ci sono le scie parallele e poi ci sono quelle che le tagliano.

Quanti corridoi ci sono su quella montagna ? Uno, forse due.
Vicino penso ci sia solo Torino.

Guarda bene le scie che si stanno aprendo.
 
Pensate si tratti di una mosca bianca ? ......non credo proprio.
Ecco il business........

Confcooperative sospende Ecofficina
«Guardano troppo al business»

Il presidente regionale Campanaro: «Un sistema che non risponde alle logiche della buona accoglienza»

PADOVA «Non esiste una legge che impedisce di ospitare e gestire centinaia di profughi in un’unica struttura.
Questo però è un sistema che non risponde alle logiche della buona accoglienza,
della qualità dell’intervento, dell’integrazione e della relazione.
Si tratta invece di un modello che guarda soprattutto al business.
E, per tutte queste ragioni, vogliamo prendere le distanze da questo soggetto e dalla maniera in cui opera».

Sono parole durissime quelle scandite da Ugo Campagnaro, presidente regionale di Confcooperative,
e indirizzate ad Ecofficina Educational Onlus, cioè la cooperativa sociale «pigliatutto» di Battaglia Terme (Padova)
che ormai da circa tre anni, ovvero da quando è cominciata la cosiddetta emergenza migranti in arrivo dall’Africa,
si occupa della gestione dei maggiori centri del Veneto in cui sono sistemati i richiedenti asilo.

Parole che fanno da preambolo alla decisione di sospendere la coop in questione, guidata da
Gaetano Battocchio, Sara Felpati, Luisa Betto e Simone Borile, impedendole di partecipare
alla vita associativa e diffidandola dall’utilizzare il marchio della stessa.

Come noto, solo per citare le concentrazioni più numerose, Ecofficina gestisce
le ex basi militari di Bagnoli di Sopra (Padova), Cona (Venezia) e Oderzo (Treviso),
dove sono complessivamente alloggiati quasi duemila migranti.

Senza poi dimenticare che, fino alla scorsa settimana, si è occupata anche dell’ex caserma Prandina a Padova,
alle porte del centro storico, dove per circa quattordici mesi sono transitate centinaia di profughi.
Con punte di oltre settecento tra l’estate e l’autunno del 2015, tanto da costringere la prefettura
a trasformare quella che era una tendopoli in un grande complesso di moduli prefabbricati.

Come altrettanto noto, però, i vertici della onlus di Battaglia sono tuttora al centro di due indagini parallele
condotte dalla procura di Padova e da quella di Rovigo, la prima per alcuni presunti documenti falsi
presentati nel corso di una gara e l’altra per alcuni (sempre presunti) maltrattamenti nei confronti proprio dei migranti da loro accolti.

«Abbiamo assunto questo provvedimento – sottolinea Campagnaro, presidente veneto di Confcooperative –
non solo per tutelare il buon nome e l’operato della nostra associazione, aspettando che i tribunali
emettano un giudizio definitivo su Ecofficina, ma anche e soprattutto per ribadire che, a nostro parere,
il modo migliore per farsi carico dei richiedenti asilo è quello della cosiddetta micro-accoglienza diffusa nel territorio.
Tanto per favorire l’integrazione degli stessi richiedenti asilo – spiega Campagnaro – quanto in particolare
per evitare che grandi somme di denaro, provenienti da bandi nazionali, finiscano nelle mani di pochi
e che si creino agglomerati di persone capaci soltanto di scatenare tensioni».
 
PADOVA Migranti che si prostituiscono per dieci euro,
operatori costretti a falsificare le firme dei profughi, personale ridotto all’osso, rischi di epidemia...

E su tutto, una cappa di complicità accomunata dall’interesse che ogni cosa rimanga com’è.
Ecco la vita all’interno dei centri di accoglienza del Veneto, così come emerge dalle carte dell'inchiesta
compresi i vertici di Ecofficina (oggi Edeco), la coop pigliatutto che dal 2015 in poi ha gestito i principali hub della nostra regione.

I servizi promessi in sede di affidamento dell’appalto?
«Di fatto nei centri non viene fatta alcuna attività d’integrazione, visto che il numero di operatori non è sufficiente», assicura.
Quando Cona ospitava 800 migranti «svolgevamo servizio contemporaneamente tra gli otto e i dieci operatori
a cui poi si affiancavano circa dieci ospiti volontari che ci davano una mano e che venivano convinti
in cambio di soldi e una referenza davanti alla commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato».

Un dipendente di Ecofficina ogni cento migranti.
Troppo pochi non solo per garantire le attività, ma anche la sicurezza all’interno degli hub.
Il 12 luglio 2016 viene intercettato lo sfogo di una operatrice che al telefono con un suo superiore spiega:
«Non sto scherzando: non sono pagata per fare Superman… Dopo il 10 agosto rimarrò da sola in un contesto completamente degenerato».

Quando capitava che «abbiamo avuto delle visite prefettizie o parlamentari,
normalmente venivamo avvisati con congruo anticipo e quindi avevamo modo di organizzare il servizio:
per esempio se a Cona eravamo 8-10 operatori, in occasione dei controlli arrivavamo anche a cinquanta».

Funzionava così: Ecofficina riceveva la «soffiata» dell’ispezione in arrivo,
e faceva confluire il personale dalle altre strutture. In quelle occasioni – ricorda un’altra ex dipendente – «assistevo a un “teatrino”.

Ad esempio veniva richiesto il cibo preferito dagli ospiti, venivano organizzati pullman per portare i migranti a Padova (…)
il campo veniva riordinato, pulito e talora tinteggiate le strutture, e venivano create all’occorrenza delle attività».

Una ragazza fa mettere a verbale di essere stata assunta per organizzare laboratori di artigianato,
musica e teatro, ma di essersi ritrovata a fare «un po’ di tutto, dalle pulizie a distribuire farmaci ed effettuare semplici medicazioni».
Non ha conoscenze specifiche, eppure lavorava in infermeria:
«Vi erano giorni interi nei quali in tutto il campo di Cona non vi era nessuna figura
che avesse competenza sanitaria, e quindi eravamo noi operatori a farlo…».

Nel 2016 «sono arrivati dei container adibiti a locale infermeria e locale per la quarantena.
Quest’ultimo poteva ospitare solo quattro persone mentre le esigenze erano molto più consistenti:
vi erano tanti casi di varicella e scabbia che non potevano essere gestiti».

Un operatore ricorda che «vennero attrezzate due stanze occupate dalle ospiti femminili.
In breve tempo si formò un intenso viavai (…) alcuni ragazzi uscivano dalla stanza allacciandosi la cintura dei pantaloni.

Vi erano delle voci, in particolare sulla tariffa delle prestazioni a 10 euro e sull’identità di alcuni ospiti che gestivano il traffico.
Tutto avveniva alla luce del sole, proprio davanti all’ufficio…».

Un’altra ex dipendente sostiene che «noi operatori ci siamo accorti che in quelle stanze le donne si prostituivano,
l’abbiamo detto ai nostri referenti ma queste segnalazioni non venivano prese in considerazione».

Infine, le firme false: «Ogni migrante, per certificare la sua presenza e poter percepire il pocket-money di 2,5 euro al giorno,
era tenuto a firmare due volte al giorno dei moduli. (…) A volte eravamo noi operatori che apponevamo le firme mancanti.
A me è capitato una volta di farlo, mancava circa il 20 per cento delle firme».

Ma perché lo facevano? E se le firme erano false, allora come poteva Ecofficina comunicare alle autorità competenti
il numero reale di profughi presenti nelle caserme venete?

In fondo le gare milionarie bandite dalle prefetture variavano proprio al mutare del numero di profughi previsti.
Lo conferma anche un’altra testimone: «Non riuscivamo mai a raccoglierle tutte.
Noi operatori ci ritrovavamo in ufficio per apporre le firme mancanti:
ci veniva chiesto dal nostro referente che a sua volta riceveva indicazioni dai responsabili della cooperativa».
 
Bel business. Migliaia di persone. 32 euro al giorno. 3 anni.

Calcolando 2000 persone, stiamo parlando di qualcosa come
80,000,000 di euro. OTTANTA MILIONI

A casa mia fanno 160 miliardi di vecchie lire.
così suona meglio per noi anziani..........
 
come no.

"Noi continueremo ad accogliere i rifugiati perché siamo mossi dall'ideale evangelico
che ci spinge a prenderci cura dei poveri e degli ultimi, raccogliendo anche gli appelli che ci arrivano dal magistero di Papa Francesco".
 
And, ognuno è libero di pensarla come vuole.

Io alzo gli occhi e vedo 2 aerei che volano - ho 3 corridoi - bergamo, linate, malpensa.
I corridoi sono fissi, uno per l'andata, l'altro per il ritorno.

Uno fa la rotta solita, l'altro "va alla cazzo" su un percorso che non è "percorso".

Uno lascia una condensa che in brevi secondi si dissolve, l'altro lascia una scia lunga che adagio adagio si apre nel cielo.

Poi ne passa un altro che lascia una scia ad una certa distanza dal primo, poi un'altro più lontano,
poi uno che taglia in "verticale" le prime 3 scie. Poi tutto si espande e se non c'è vento, il cielo azzurro
diventa bianco.

Poi cerco l'aereo su flight radar e non lo trovo .........

Quanti mattacchioni ci sono in cielo a gettare denaro ...............

Visti dal basso gli aerei sembrano tutti sullo stesso piano. in verità su Lecco i jet volano mediamente tra i 1.500 e gli 11.000 metri e fino a circa 6.000 i turboelica.
C'è una notevole differenza anche solo con 500 metri di quota in più o meno. Ci sono strati dell'atmosfera dove non ci sono venti e le scie rimangono anche per decine di minuti e strati dove i venti le dissolvono in pochi secondi.
Spiega chi sono i mattacchioni e perché gettano denaro, altrimenti, visto che ognuno è libero di pensarla come vuole, penso che siano come gli untori del Manzoni.

andgui.
 
And, sono aerei in fase di atterraggio o di decollo.
Non viaggiano ad 11000 metri......e non sono turboelica.
Qualcosa di aerei capisco e li vedo bene.
Completamente fuori rotta.

Ma non azzardo ipotesi sui mattacchioni......magari....un domani.....qualcosa salta fuori.
Io so solo che il cielo si copre di nuvole bianche. E non piove........poi - chissà perchè -
arriva il nubifragio....ah certo, sono i cambiamenti climatici.
Però non viaggiano sempre......strano. Gli aerei hanno degli orari. Sono come i treni .....
10 anni fa non accadeva.......ma forse era colpa dell'atmosfera........

Però spiegami perchè non litrovo su flight radar.........
 
La testa l'hanno persa in tanti, ma non c'è più limite.
Siamo in una località turistica raggiungibile da strada ben trafficata.
Max 15 minuti dall'ospedale......e quanto costa questo intervento ?

Erano circa le 10 di oggi, giovedì 30 agosto, quando l’elisoccorso
si è alzato in volo per soccorrere una donna di 70 anni che ha avuto
una reazione allergica a una puntura di un insetto, un imenottero.

Il fatto è accaduto a Cremeno, allertata anche l’ambulanza della Croce Rossa di Ballabio.

La donna ha ricevuto le prime cure sul posto dal medico,
quindi è stata trasportata con l’elicottero in ospedale anche le sue condizioni sono apparse buone.
 
Come nei trasporti dei pacchi e pacchetti, la mafia sudamericana non fa entrare nessuno,
verificate chi è alla guida dei vari furgoncini, così si espande il discorso legato
ai "prendi e vai" ......

Lecco spicca tra le altre province per un dato in particolare:
nel nostro territorio si registra la più alta percentuale in Italia di attività straniere nella vendita di cibo ad asporto.

Sul totale di 180 take away presenti nel lecchese, il 63% ha titolari stranieri, complessivamente 113 attività.
 

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