L’empatia e il viaggiare

Ermi' mi fai un sunto..sono sdraiato sul divano al fresco..mi sono appena ingozzato.filetto di persico.non c'ho voglia di leggere
Te lo faccio io:
Mettiamo che come persona fai schifo perchè...perchè ti fai schifo da solo appunto, allora se viaggi incontri un sacco di gente che si, ti schifa, ma visto che non ne conosci neanche uno di quelli che ti schifano te ne puoi fregare.
Mentre a casuccia tua ti conoscono tutti e allora cambia la musica e cioè o menti sulle tue reali condizioni o ti rinchiudi nel cesso per non farti vedere. Ecco. :-o
 
Te lo faccio io:
Mettiamo che come persona fai schifo perchè...perchè ti fai schifo da solo appunto, allora se viaggi incontri un sacco di gente che si, ti schifa, ma visto che non ne conosci neanche uno di quelli che ti schifano te ne puoi fregare.
Mentre a casuccia tua ti conoscono tutti e allora cambia la musica e cioè o menti sulle tue reali condizioni o ti rinchiudi nel cesso per non farti vedere. Ecco. :-o
:ombrello:
 
Grande dote, l'empatia.
Fondamentale nella relazione di aiuto.
Rogers diceva che l'empatia è il percepire lo schema interiore di un altro con accuratezza, come se una sola fosse la persona, ma senza mai perdere di vista il "come se".

Altrimenti non sei di aiuto e tendi a giudicare l'altro come giudicheresti te stesso. E ciò non va bene, specialmente, appunto, nelle relazioni di aiuto.
 
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molto bello quanto hai scritto. Davvero!@
una piccola riflessione su questi social e termini dei nostri tempi: Facebook, Instagram, TikTok, followers, blog, Twitter, haters... miliardi di persone invischiati in tutto ciò.

Come può sopravvivere l'empatia?
 
molto bello quanto hai scritto. Davvero!@
una piccola riflessione su questi social e termini dei nostri tempi: Facebook, Instagram, TikTok, followers, blog, Twitter, haters... miliardi di persone invischiati in tutto ciò.

Come può sopravvivere l'empatia?
Non so cosa dirti, perché io uso i social in modo estremamente interattivo, appunto, per entrare in relazione con persone che hanno i miei stessi interessi e per continuare ad informarmi su temi a me cari.
E poi sono abbastanza convinta che l'empatia, sì... si possa coltivare e certamente far crescere ma che ci sia chi ne ha e anche chi non ne ha neanche un pochino, social o meno.
 
eppure vedo caso di empatia mostruosi. i centomila che allo stadio e pure a casa piangono disperati perché Totti smette di giocare sono effettivamente patologicamente empatici! magari hanno preso a sganassoni un lavavetri al semaforo 10 minuti prima. ma per il miliardario Totti o Del Piero piangono come agnelli.
 
eppure vedo caso di empatia mostruosi. i centomila che allo stadio e pure a casa piangono disperati perché Totti smette di giocare sono effettivamente patologicamente empatici! magari hanno preso a sganassoni un lavavetri al semaforo 10 minuti prima. ma per il miliardario Totti o Del Piero piangono come agnelli.
Bè, ma non è empatia, quella. E' dolore per il ritiro di un loro mito. Non credo che percepiscano lo schema interiore di Totti.
 
Non so cosa dirti, perché io uso i social in modo estremamente interattivo, appunto, per entrare in relazione con persone che hanno i miei stessi interessi e per continuare ad informarmi su temi a me cari.
E poi sono abbastanza convinta che l'empatia, sì... si possa coltivare e certamente far crescere ma che ci sia chi ne ha e anche chi non ne ha neanche un pochino, social o meno.
Tu senz'altro fai un uso corretto di alcuni social. Sei una persona speciale. Al limite del rivoluzionario. Ma se pensi a come sono strutturate alcune di queste applicazioni in cui lo scopo ultimo è ottenere dei like per sovrastare le classifiche capisci che le masse ne fanno un uso ben diverso.
 
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