Non siamo più in grado di
metterci nei panni degli altri. Perché una società che ci vuole perfetti consumatori, ci spinge a fare due cose:
essere egocentrici e
categorizzare gli altri in base ad etichette e apparenze.
Siamo egocentrici perché pensiamo che il mondo giri tutto intorno a noi, che i nostri problemi siano sempre i più gravi, che le nostre vittorie siano l’unica cosa che conta.
Categorizziamo gli altri in base al successo che hanno, ma credendo che esista un solo successo e sia quello dell’ostentazione, della ricchezza materiale e dell’apparenza.
Così, diventiamo
sempre più soli: da un lato esistiamo solo noi con il nostro ego da nutrire costantemente, dall’altro ci sono modelli di successo falsi e inarrivabili.
E gli altri? In tutto ciò, gli altri diventano un problema, quasi un fastidio e spesso un ostacolo. Quando gli altri sono in difficoltà,
non fai altro che cercare le loro colpe. Inizi ad analizzare tutto ciò che hanno sbagliato
per poterli giudicare e sentirti superiore.
Poi, magari,
ti capita di fare un viaggio. Non una vacanza, un viaggio. E allora è probabile che il tuo modo di pensare cambi radicalmente. Perché viaggiando scopri cos’è l’empatia, percepisci l’amore e torni ad essere umano.