Telecom Italia. Quest'ultima sale dell'1,62% a quota 0,84 euro dopo che
Tim Participacoes, la compagnia
telefonica brasiliana controllata da
Telecom Italia, ha archiviato il secondo trimestre con un utile netto in crescita del 178% su anno, grazie all'aumento della base dei clienti.
Tim Brasil ha guadagnato 350 milioni di real (223 milioni di dollari) nel trimestre, dai 126 milioni di un anno prima. Gli analisti avevano previsto un utile di 298 milioni di real tra aprile e giugno. Il gruppo ha spiegato che la buona performance è legata in larga parte alla crescita del 25% nella base dei clienti, a 55,5 milioni di linee.
L'Ebitda è aumentato di circa il 13% su anno, a 1,14 miliardi di real. I ricavi netti sono cresciuti di quasi il 20% su anno, a 4,25 miliardi di real, mentre le spese operative sono aumentate del 22% a 3,11 miliardi. "
Tim Brasil ha dato risultati leggermente più positivi del previsto, ma crediamo che la questione chiave per la performance di
Telecom Italia rimanga il trend domestico che rappresenta l'80% del margine operativo lordo del gruppo", sottolineano gli esperti di
Unicredit che sul titolo TI hanno un rating hold e un target price a 1,15 euro.
Già ieri sera Telecom Argentina ha riportato ricavi in crescita del 27% a 4,466 miliardi di pesos argentini e un Ebitda in aumento del 24% a 1,483 miliardi di pesos. "I risultati di Telecom Argentina non sono immediatamente comparabili con il consolidato
Telecom Italia per ragioni di diversa contabilità, ma stimiamo che Telecom Argentina, all'interno del consolidato
Telecom Italia, possa superare del 2-3% le attese a livello di Ebitda", sottolineano stamani gli analisti di Intermonte.
"Quanto a
Tim Brasil, riteniamo i risultati positivi pur restando in attesa di conoscere maggiori dettagli durante la conference call che si terrà questa sera alle 18.30 italiane", precisano gli esperti della sim che sul titolo
Telecom Italia mantengono un rating outperform e un prezzo obiettivo a 1,10 euro. Tra l'altro secondo la stampa, Goldman Sachs e Merrill Lynch starebbero lavorando senza mandato all'ipotesi di una vendita di H3G Italia a
Telecom Italia, anche se nulla sarebbe deciso.
H3G non brucerebbe più cassa (l'Ebitda 2011 è stimato a circa 230 milioni di euro), ma il nodo sarebbe anche la valorizzazione dei crediti fiscali (oltre 2 miliardi di euro) che andrebbe a determinare il prezzo di cessione.
Telecom Italia potrebbe pagare in azioni, emesse a 1,8 euro.
L'ipotesi per gli analisti è complicata, ma potenzialmente positiva per tutto il mercato, che vedrebbe così l'eliminazione di un concorrente. Gli analisti di
Unicredit ritengono invece improbabile nel breve termine la possibile acquisizione di 3 Italia, soprattutto è poco credibile la valutazione pari a oltre 9 volte l'Ebitda.
"Inoltre crediamo che un pagamento in contanti genererebbe ulteriore pressione al rapporto debito/Ebitda di
Telecom Italia, attualmente a 2,6 volte, 2,8 volte esclusa l'Argentina, mentre un possibile pagamento con azioni potrebbe causare una diluizione dell'Eps", osservano gli esperti di
Unicredit.