L'ITALIA MERiTA QUALCOSA DI MEGLIO!!!!!

Ci sono giorni in cui il destino ti mette sotto gli occhi tutto quello che non vorresti vedere, da cui scappi, e lo fa con una chiarezza che non lascia scampo.

Ieri è stato uno di quei giorni per Silvio Berlusconi e per l’Italia. Una micidiale coincidenza ha messo in fila i nuovi guai giudiziari del nostro premier, la drammatica situazione economica con il crollo della nostra credibilità internazionale e l’assenza del nostro Paese dalla politica internazionale che conta. Partiamo da quest’ultima. Ieri a Tripoli il Presidente francese e il premier inglese sono stati ricevuti da una folla festante, accolti come liberatori, per Sarkozy perfino i fiori. Nessun italiano nelle immagini trasmesse dalle televisioni di tutto il mondo. Eppure alla guerra in sostegno dei ribelli contro Gheddafi abbiamo partecipato anche noi, ma ci siamo accodati malvolentieri e oggi abbiamo altro a cui pensare. Mentre francesi e inglesi costruiscono il loro futuro sulla sponda del Mediterraneo di fronte a casa nostra - compito che si è dato anche il premier turco Erdogan, pure lui in visita in Libia, dopo essere stato in Egitto.

Il presidente del Cnt libico Mustafa Abdel Jalil e il premier Mahmud Jibril «ci hanno confermato con assoluta chiarezza che l'Italia resterà certamente il partner storico (della Libia) e il suo primo partner economico e commerciale, come lo è già in settori come l'energia, tanto che sta per riaprire Green Stream», il più grande impianto di estrazione del Paese.
A Bordeaux per un seminario del Partito Popolare Europeo (Ppe), il ministro degli Esteri Franco Frattini non ha dubbi: la sua prima missione fatta il 30 settembre a Tripoli dopo la caduta di Muammar Gheddafi ha avuto esiti sostanzialmente positivi. «Abbiamo confermato l'impegno italiano per interventi urgenti a favore del popolo libico, in settori come la sanità, la costruzione di scuole e l'assistenza tecnica», ha precisato il ministro, ricordando che è stata anche annunciata la ripresa dei voli commerciali.
«La necessità di continuare a lavorare con la Libia», ha concluso il ministro, «è stata confermata non solo da me ma è la volontà del governo italiano, e le autorità libiche lo hanno apprezzato. Jibril ha ricordato che l'Italia è stato il secondo Paese in Europa e il terzo nel mondo a riconoscere il Consiglio Nazionale transitorio (Cnt) quando la stragrande maggioranza dei Paesi non aveva dimostrato fiducia».
Sabato, 01 Ottobre 2011

giusto per distinguere tra le opinioni dei soliti qazzari e le dichiarazioni dei nuovi governanti libici
 
bene....se avete ragione lo deciderà wally....qui ci siamo arrivati anche l'ultima volta.
sopra si andrebbe a tp ambiziosi..se no è fuffa.

la benza è finita, come l'altra volta...il tonfo è imminente.

gianny...goditi il dax..perchè sukkierai con il dow...

orsi cmq 50,30...
 

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