Blacccc che minkia stai dicendo?...
Sono sorpeso che di fronte a così elevati discorsi non comprendi la profondità del messaggio che intendevo lanciare ...
http://it.wikipedia.org/wiki/Supercazzola
Il termine
supercàzzola, pronuncia più diffusa dell'originale
supercàzzora, è un
neologismo (entrato nell'uso comune dal
cinema) che indica un
nonsense, una frase priva di alcun senso logico, piena di parole inventate sul momento, usata per confondere la persona a cui "la si fa" (ossia colui al quale ci si rivolge), rendendolo ridicolo di fronte agli astanti.
Il linguaggio verbale che sfocia nella supercazzola potrebbe essere derivato, stando a una testimonianza del regista
Mario Monicelli, da una trovata dello scrittore e cabarettista
Marcello Casco, che era solito farsi beffe del potere costituito, rappresentato da vigili urbani, soldati o carabinieri, riuscendo a tenere una conversazione senza senso anche per diversi minuti, e dalla quale gli sceneggiatori di
Amici miei potrebbero avere preso spunto. A tale riguardo, nonostante nel film ne faccia uso soprattutto il conte Mascetti, si segnala una scena conclusiva del film dove è il personaggio del Perozzi, interpretato da
Philippe Noiret, a chiedere di confessarsi in punto di morte, parlando al sacerdote con lo stesso linguaggio incomprensibile, esaltando anche con fare iconoclasta questa pratica verbale tesa allo sberleffo della persona con cui ci si relaziona.
Dal punto di vista squisitamente psicologico, non sarebbe possibile nessuna supercazzola o "scappellamento a destra" se non fosse insita nell'uomo contemporaneo una regola non scritta di galateo che sconsiglia di dire al proprio interlocutore di non avere capito, e parimenti, una scarsa propensione a un ascolto attento, laddove si cerca solo di imporre i propri discorsi. Per questi motivi gli equivoci sorti nel film non possono dirsi delle forzature narrative, da accettare per convenzione in modo da creare la
gag: esse si presentano come scene piuttosto verosimili, in un trionfo di incomunicabilità.