L'UNICA COSTANTE NELL'UNIVERSO E' IL CAMBIAMENTO

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; CE L'HO

Visti gli articoli 32 e 117, secondo e terzo comma, della Costituzione; CE L'HO

Visto l'articolo 16 della Costituzione, che consente limitazioni della liberta' di circolazione per ragioni sanitarie; CE L'HO

Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19
, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35,
recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»; CE L'HO

Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33
, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74,
recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»; CE L'HO

Visto, in particolare, l'articolo 1, comma 16-septies, del citato decreto-legge n. 33 del 2020, che definisce
alla lettera a) la Zona bianca,
alla lettera b) la Zona arancione,
alla lettera c) la Zona rossa
e alla lettera d) la Zona gialla;

QUESTO ARTICOLO NEL DECRETO LEGGE NON LO TROVO.
NEL DL 33 e nella successiva Legge Nr. 74 non lo trovo.

QUALCUNO ME LO PUO' TROVARE ? GRAZIE


Visto il decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44
, recante: «Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19,
in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici»; CE l'HO


Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, del 29 luglio 2020, del 7 ottobre 2020, del 13 gennaio 2021 e del 21 aprile 2021, con le quali
e' stato dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Vista la dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanita' dell'11 marzo 2020, con la quale l'epidemia da COVID-19 e' stata valutata come «pandemia»
in considerazione dei livelli di diffusivita' e gravita' raggiunti a livello globale;

Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica;

Ritenuta la straordinaria necessita' e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto virus,
prevedendo la graduale ripresa delle attivita' economiche e sociali, nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19;

Considerata la necessita' di provvedere alla proroga e alla definizione di termini di prossima scadenza connessi all'emergenza epidemiologica da COVID-19;

Ritenuta la straordinaria necessita' e urgenza di assicurare la continuita' operativa per i servizi aerei di trasporto passeggeri;

Considerato l'avviso espresso dal Comitato tecnico-scientifico di cui all'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 3 febbraio 2020, n. 630,
e successive modificazioni, nelle riunioni del 16 e 20 aprile 2021;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 21 aprile 2021;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro della salute;

Emana
.................

A CASA MIA,

se i sopracitati "visto il" sono quelli da tenere in considerazione,

se leggete bene tutti gli articoli che compongono questo decreto Legge, viene fatto riferimento proprio e solo al DL19 - al DL. 35 - al DL 44

Tutti i DPCM SONO DECADUTI ?????? Trattandosi poi di Atti Amministrativi.

Sbaglio qualcosa ?

Se c'è un Avvocato, puoi darmi la risposta ??????


Perchè non trovo scritto da nessuna parte su questi Decreti e poi Leggi,

che gli esercizi commerciali situati all'interno dei centri commerciali o degli outlets,

debbano rimanere chiusi nei giorni festivi e pre-festivi.


Qualcuno mi trova la disposizione ? Grazie.
 
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; CE L'HO

Visti gli articoli 32 e 117, secondo e terzo comma, della Costituzione; CE L'HO

Visto l'articolo 16 della Costituzione, che consente limitazioni della liberta' di circolazione per ragioni sanitarie; CE L'HO

Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19
, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35,
recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»; CE L'HO

Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33
, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74,
recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»; CE L'HO

Visto, in particolare, l'articolo 1, comma 16-septies, del citato decreto-legge n. 33 del 2020, che definisce
alla lettera a) la Zona bianca,
alla lettera b) la Zona arancione,
alla lettera c) la Zona rossa
e alla lettera d) la Zona gialla;

QUESTO ARTICOLO NEL DECRETO LEGGE NON LO TROVO.
NEL DL 33 e nella successiva Legge Nr. 74 non lo trovo.

QUALCUNO ME LO PUO' TROVARE ? GRAZIE


Visto il decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44
, recante: «Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19,
in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici»; CE l'HO


Viste le delibere del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, del 29 luglio 2020, del 7 ottobre 2020, del 13 gennaio 2021 e del 21 aprile 2021, con le quali
e' stato dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Vista la dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanita' dell'11 marzo 2020, con la quale l'epidemia da COVID-19 e' stata valutata come «pandemia»
in considerazione dei livelli di diffusivita' e gravita' raggiunti a livello globale;

Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica;

Ritenuta la straordinaria necessita' e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto virus,
prevedendo la graduale ripresa delle attivita' economiche e sociali, nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19;

Considerata la necessita' di provvedere alla proroga e alla definizione di termini di prossima scadenza connessi all'emergenza epidemiologica da COVID-19;

Ritenuta la straordinaria necessita' e urgenza di assicurare la continuita' operativa per i servizi aerei di trasporto passeggeri;

Considerato l'avviso espresso dal Comitato tecnico-scientifico di cui all'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 3 febbraio 2020, n. 630,
e successive modificazioni, nelle riunioni del 16 e 20 aprile 2021;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 21 aprile 2021;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro della salute;

Emana
.................

A CASA MIA,

se i sopracitati "visto il" sono quelli da tenere in considerazione,

se leggete bene tutti gli articoli che compongono questo decreto Legge, viene fatto riferimento proprio e solo al DL19 - al DL. 35 - al DL 44

Tutti i DPCM SONO DECADUTI ?????? Trattandosi poi di Atti Amministrativi.

Sbaglio qualcosa ?

Se c'è un Avvocato, puoi darmi la risposta ??????


Perchè non trovo scritto da nessuna parte su questi Decreti e poi Leggi,

che gli esercizi commerciali situati all'interno dei centri commerciali o degli outlets,

debbano rimanere chiusi nei giorni festivi e pre-festivi.


Qualcuno mi trova la disposizione ? Grazie.
16-septies. Sono denominate:
a) "Zona bianca", le regioni, di cui al comma 16-sexies, nei cui
territori l'incidenza settimanale dei contagi e' inferiore a 50 casi
ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive e che si
collocano in uno scenario di tipo 1, con un livello di rischio basso;
b) "Zona arancione", le regioni, di cui al comma 16-quater, nei
cui territori l'incidenza settimanale dei contagi e' superiore a 50
casi ogni 100.000 abitanti e che si collocano in uno scenario di tipo
2, con un livello di rischio almeno moderato, nonche' le regioni, di
cui al comma 16-quinquies, che, in presenza di un'analoga incidenza
settimanale dei contagi, si collocano in uno scenario di tipo 1, con
un livello di rischio alto;
c) "Zona rossa", le regioni, di cui al comma 16-quater, nei cui
territori l'incidenza settimanale dei contagi e' superiore a 50 casi
ogni 100.000 abitanti e che si collocano in uno scenario almeno di
tipo 3, con un livello di rischio almeno moderato;
d) "Zona gialla", le regioni nei cui territori sono presenti
parametri differenti da quelli indicati alle lettere a), b) e c) ))
.

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Ti ringrazio, ma vorrei proprio la pagina del decreto - il pdf - dove sta scritto questo.
 
Ecco in sintesi le regole previste nella nuovo decreto Draghi, approvato dal Consiglio dei Ministri a fine aprile

la sinistra jv9rg0q09c-bqgkb_c.jpg


berata e bw
 
Ti ringrazio, ma vorrei proprio la pagina del decreto - il pdf - dove sta scritto questo.
Ninso dirti, ho preso testo da ricerca legge con, specifica articolo, appare testo gazzetta ufficiale ma NON in pdf.

Volevi dirti, ho amico a MOSCA in russia, vende prodotti italiani dal caffe' espresso ect... mi dice NON HANNO MAI CHIUSO CHE GLI ITALIANI CHE. ARRIVANO TROVANO UN ALTRO MONDO, E IL VACCINO LO FA UNA MINORANZA.possiamo fare un cambio putin x speranza?
Due ex comunisti oggi agli antipodi
 
La pandemia?

Ci sarà ancora per buona parte del 2022, più o meno come abbiamo vissuto nel 2020 e nel 2021,
anche se probabilmente con intensità diversa nelle varie aree del mondo.

E poi che accadrà al virus Covid 19?

Resterà.

E quindi bisognerà combatterlo.

Non è un virologo catastrofista di quelli che impazzano nelle nostre tv,
chiamati soprattutto da conduttori che vogliono sentirsi dire le peggiori tregende.

Ma vale assai di più di un virologo: perché la stima è di Albert Bourla,
presidente e amministratore delegato di Pfizer,
il colosso farmaceutico che insieme alla tedesca BioNTech ha le chiavi del vaccino contro il coronavirus più richiesto nel mondo.


Le sue previsioni - che a noi portano a toccare ferro - valgono molto più di quelle di un virologo qualsiasi che del virus nulla sa.

Perché il signor Bourla come tutta la Pfizer vivranno di quei vaccini,

e le previsioni sono state fatte davanti all’assemblea annuale degli azionisti del 22 aprile,

perché quelli erano desiderosi di capire che sorte avrebbe avuto il loro investimento anche a tre o cinque anni.



Il vaccino contro il coronavirus ha portato nelle casse di Pfizer 15 miliardi di euro di fatturato,
destinato a crescere però grazie agli ordini aggiuntivi appena arrivati da Stati Uniti, Unione Europea e Giappone.

Visto con gli occhi degli azionisti il problema è l’esatto opposto di quello che vive tutto il resto del mondo:
il vaccino oggi fa lievitare i fatturati, ma potrebbe avere assai più margine di guadagno.

Solo che in piena pandemia il prezzo ai loro occhi è calmierato: 39 dollari per la doppia dose
fornita a tutti i paesi ad «alto reddito» come Europa e Usa, «il costo medio di un pasto in America», ha spiegato Bourla.

La metà di quel prezzo per le forniture a tutti i paesi a medio reddito pro capite, secondo la policy scelta da Pfizer.

E da zero a comunque molto meno per i paesi poveri, per cui non è che Pfizer in questo momento si stia facendo in quattro.

Di fronte a una rete di organizzazioni cattoliche intervenuta in assemblea
per chiedere un maggiore sforzo per fornire le dosi al programma Covax dell’Onu caldeggiato anche da papa Francesco,
Bourla non ha lasciato aperta la minima disponibilità:
«abbiamo sottoscritto un accordo per fornire 40 milioni di dosi in tutto il 2021, e quei numeri rispetteremo».


Ma la notizia che riguarda tutti noi è che quel prezzo fisso resterà identico anche nel 2022, perché «sarà ancora un anno di pandemia».

Tanto è che Pfizer nel 2021 pensa di arrivare alla produzione di 2,5 miliardi di dosi e nel 2022 ha un obiettivo perfino superiore: 3 miliardi.

Quando le esigenze pandemiche finiranno e l’epidemia magari sarà ancora forte in alcuni continenti
ma assai meno nel mondo ricco invece il prezzo del vaccino Pfizer diventerà "di mercato", assai inferiore a quello attuale,
e dipenderà allora da chi offrirà di più.

Perché nei piani di Pfizer c’è una sicurezza: il virus sarà tenuto buono anche grazie a loro, ma non sarà sconfitto
(certo, se le dosi per Africa e l’Asia più povera sono così ridotte, difficile combatterlo)
e restando in vita con tutte le sue mutazioni, avrà bisogno continuo di richiami.
 
Riassunto breve.


Ecco in sintesi cosa dice il Decreto:


SCUOLA E UNIVERSITÀ


  • Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado).
  • La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%.

  • Università: dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza.
  • Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.

RISTORAZIONE (Ristoranti, pub, bar)


  • Dal 26 aprile in zona gialla riaprono i ristoranti anche a cena, purché all’aperto

SPETTACOLI


  • Dal 26 aprile riaprono al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club.
  • È necessario che ci siano posti a sedere preassegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro.
  • La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto.

  • In relazione all’andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza
  • anche di un numero maggiore di spettatori all’aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.

MANIFESTAZIONI SPORTIVE


  • Dal 1° giugno in zona gialla sono aperte al pubblico anche le manifestazioni e gli eventi sportivi di livello agonistico
  • riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Coni e del Comitato paralimpico.

  • La capienza consentita è del 25% di quella massima autorizzata
  • e comunque non superiore a 1000 spettatori per gli impianti all’aperto e 500 per quelli al chiuso.

  • Per eventi di particolare rilevanza e tenuto conto delle caratteristiche dei siti è possibile autorizzare la presenza di un numero maggiore di spettatori

  • È possibile inoltre, anche prima del 1° giugno, autorizzare lo svolgimento di eventi sportivi di particolare rilevanza

PISCINE, PALESTRE E SPORT DI SQUADRA


  • Dal 26 aprile in zona gialla è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva, anche di contatto

  • Dal 15 maggio riaprono in zona gialla le piscine all’aperto

  • Dal 1° giugno in zona gialla riaprono le palestre

FIERE E CONGRESSI


  • Dal 15 giugno in zona gialla riaprono le fiere

  • Dal 1° luglio via libera a convegni e congressi

CENTRI TERMALI, PARCHI TEMATICI E DI DIVERTIMENTO


  • Dal 1°luglio in zona gialla sono consentite le attività nei centri termali e possono riaprire i parchi tematici e di divertimento

COPRIFUOCO


  • Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5

COME OTTENERE IL ‘GREEN PASS’


Per ottenere la certificazione verde è necessario avere uno di questi requisiti:


  • aver completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto) essersi ammalato di covid ed essere guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione)

  • aver effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test).

  • Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell’Unione sono riconosciute valide in Italia.
  • Quelle di uno Stato terzo, se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale.
 
Non male, vero ?


Grande Fratello cinese: 626 milioni di telecamere contro i dissidenti


Circa 626 milioni di telecamere di sicurezza posizionate in aree pubbliche e private.

Per controllare tutti e tutto.

Anche e soprattutto la libertà religiosa.


Il progetto si chiama “Occhi Taglienti” e consiste nella proliferazione di telecamere di sicurezza e scanner di dati altamente sofisticati.
Tecnologie di sorveglianza, a scopo di repressione, sono usate in modo spregiudicato.

I cattivi comportamenti vengono sanzionati, i buoni premiati.


È la Cina bellezza,
dove il Partito comunista, negli ultimi anni, ha messo in campo la più grande versione del “Grande Fratello” che sia mai esistita.

Roba da far impallidire George Orwell.

Nel Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo 2021, pubblicato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS)
e giunto alla sua XV edizione, si evidenzia che in una nazione su tre si registrano gravi violazioni della libertà religiosa.


Nello studio ampio spazio è dedicato alla Cina dove il controllo dei “dissidenti” è altissimo
e la tecnologia aiuta il Partito comunista cinese a schedare ogni cittadino, oltre che leader religiosi e fedeli.



“Sebbene sia stata introdotta per la prima volta nella provincia cinese di Xinjiang come mezzo di controllo
della popolazione uigura a maggioranza islamica – si legge nel rapporto di Acs – la struttura di sorveglianza statale del Partito comunista cinese
è stata rapidamente estesa a tutta la nazione in cui vivono 1,4 miliardi di persone.

Il progetto “Occhi Taglienti” consiste nella proliferazione di telecamere di sicurezza e scanner di dati altamente sofisticati.

A differenza delle tradizionali telecamere a circuito chiuso,
i nuovi dispositivi sono in grado di trasmettere alla polizia immagini ad alta risoluzione dei singoli volti.

A Urumqi, capoluogo della regione autonoma dello Xinjiang, le forze dell’ordine
hanno installato più di 18.000 telecamere di riconoscimento facciale che controllano circa 3.500 complessi residenziali della città,
e si stima che, alla fine del 2020, nell’intero Paese fossero attivi circa 626 milioni di telecamere di sicurezza posizionate in aree pubbliche e private.

Nel frattempo, nei principali punti di passaggio pedonale di tutto il territorio nazionale,
sono stati posti degli scanner che captano e raccolgono dati dagli smartphone, all’insaputa di chi vi passa accanto”.


Il controllo statale messo in campo dal Partito comunista cinese, però, non è una novità.

Nonostante le notizie e le informazioni che arrivano da Pechino siano sempre poche
e difficili da analizzare a causa della propaganda, la situazione in Cina non stupisce.


Forse perché quella tecnologia invasiva usata per il controllo dei dissidenti e che la Cina esporta,
potrebbe forse interessare anche alle democrazie
, o forse viene fornita dalle medesime in modo nascosto.


“Usando applicazioni speciali, la polizia può ottenere dati dagli smartphone dei passanti
che vengono poi raccolti su piattaforme analitiche condivise, come la Piattaforma Operativa Congiunta Integrata (IJOP),
attualmente operativa nello Xinjiang – si legge ancora nel rapporto – .

Tali piattaforme raggruppano e incrociano le informazioni, per poi segnalare gli individui che sono in contatto con noti “malcontenti” (dissidenti),
che usano app come WhatsApp o utilizzano la crittografia, oppure che si impegnano in un grado insolitamente elevato di attività religiose”.


Tutto questo si traduce in repressione.

“L’impatto di tali misure sulla libertà religiosa si sta già facendo sentire.

I gruppi religiosi, percepiti come una sfida diretta ad un invidioso sistema ateo, sono, e saranno sempre più, sorvegliati.

La violazione più clamorosa della libertà religiosa è quella perpetrata contro i musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang”.

Le tecnologie di sorveglianza a scopo di repressione hanno come obiettivo anche i cristiani e le altre comunità religiose.

I rapporti indicano che, alla fine del 2020,
“più di 200 telecamere di riconoscimento facciale erano installate in chiese e templi in una contea della provincia dello Jiangxi”.

Altre 50 telecamere sono state poste nelle chiese statali registrate delle Tre Autonomie, e quasi 50 in 16 luoghi di culto buddisti e taoisti.

Le chiese che si sono rifiutate di installare le telecamere sono state chiuse, come è successo alla Chiesa di Sion,
una delle più grandi chiese domestiche non registrate di Pechino, denuncia il rapporto della Fondazione Acs che ricorda:
“Come ha dichiarato Mark Warner, vicepresidente democratico della Commissione d’intelligence del Senato degli Stati Uniti,
«i leaders del Partito comunista [cinese] stanno sviluppando un modello di governo tecnologico che… farebbe arrossire Orwell»”.


Il Partito comunista, poi, ha aggiunto anche un altro elemento della sorveglianza statale: il cosiddetto sistema di “credito sociale”.



“Sebbene attualmente non esista un unico sistema di credito sociale integrato a livello nazionale,
diverse grandi municipalità (tra cui Pechino) hanno istituito tali sistemi attraverso i quali
gli individui accumulano o perdono punti di reputazione in base ai loro comportamenti “buoni” o “cattivi” – spiega il rapporto –

I cattivi comportamenti possono includere il visitare troppo frequentemente i luoghi di culto
o non aiutare la polizia a identificare i dissidenti religiosi, come ad esempio i membri del Falun Gong.

Un basso punteggio di credito sociale può impedire agli individui di acquistare biglietti ferroviari o aerei,
oppure di iscrivere i loro figli nelle scuole desiderate.

Sembrerebbe che il Partito comunista cinese aspiri ad imporre un sistema integrato di credito sociale all’intero Paese”.


Un sistema estremamente pericoloso in quanto
offre forti incentivi che spingono i cittadini cinesi a cooperare con il regime di sorveglianza statale e persino ad amarlo,
proprio come il personaggio immaginario di Orwell – Winston Smith – arrivò alla fine ad amare il Grande Fratello”.


E WeChat, il sistema di messaggistica sviluppato dalla società cinese Tencent,
è uno degli strumenti con cui Pechino applica la censura e controlla i cittadini per scovare i dissidenti.

Con circa 1,2 miliardi di utenti mensili, WeChat è la piattaforma di messaggistica più usata in Cina, dove WhatsApp e altre chat straniere sono vietate.


La libertà religiosa è violata in quasi un terzo dei Paesi del mondo (31,6 per cento), dove vivono circa due terzi della popolazione mondiale;
62 Paesi su un totale di 196 registrano violazioni molto gravi della libertà religiosa.

Il numero di persone che vivono in questi Paesi sfiora i 5,2 miliardi,
poiché tra i peggiori trasgressori vi sono alcune delle nazioni più popolose del mondo (Cina, India, Pakistan, Bangladesh e Nigeria).
 
Cosa centri il Ministero dell'Interno con il bere il caffè al banco,
me lo devono proprio spiegare. Ma bene bene. No male male.


Una circolare del ministero dell'Interno chiarisce che anche se bar e ristoranti
riaprono a pranzo e a cena in zona gialla da lunedì 26 aprile, secondo quanto previsto dal nuovo decreto Covid,
i clienti possono bere e mangiare solo al tavolo, negli spazi aperti a disposizione.

Non è possibile invece ordinare e consumare al banco cibo o bevande.

I locali al chiuso dovranno aspettare ancora per poter riaprire: la ripartenza per queste attività è prevista per il 1 giugno.



La circolare esplicita che è consentito

"in zona gialla, lo svolgimento delle attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo,
esclusivamente all'aperto e nella fascia oraria compresa fra le ore 5,00 e le ore 22,00.
Rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco".



Secondo i rappresentanti della categoria si tratta di un passo indietro rispetto alle regole per la zona gialla in vigore a marzo,
quando appunto era possibile consumare al banco nei locali.


"È arrivata poco fa la circolare del Ministero dell'interno in cui viene spiegato che il consumo al banco nei locali è vietato.
Sono molto amareggiato in quanto siamo tornati indietro rispetto alla norma che prevedeva consumo al banco in zona gialla
quindi non si tratta di una riapertura verso la normale attività",
ha commentato Claudio Pica presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e vice presidente nazionale.

"Fino a ieri c'era un po' di confusione, la circolare del ministero di oggi è chiara: è vietato il consumo al banco.
Così è un giallo mascherato di arancione", ha sottolineato Pica.


Il decreto riaperture ha "un nome fuorviante, visto che il provvedimento, per i bar, si traduce in realtà in un inasprimento delle restrizioni",
ha detto ancora la Fiepet Confesercenti.

"Di fatto, da lunedì, per le imprese senza posti all'esterno sarà di nuovo zona arancione anche in zona gialla,
visto che si impone il divieto di consumo all'interno dei locali, nemmeno in piedi al banco, fino a giugno".

"Una norma da rivedere ed incomprensibile – afferma Giancarlo Banchieri, presidente nazionale delle imprese della somministrazione –
oltretutto specificata con grave ritardo da una circolare del Ministero degli interni resa pubblica ad appena due giorni dalla supposta ripartenza".

"Ci sentiamo presi in giro ci è stato detto che si riapriva prima, ma la realtà è ben diversa.
E se prima per i bar si profilava, dopo il 30 aprile, la possibilità di tornare a lavorare almeno in zona gialla,
permettendo ai clienti di consumare all'interno dei locali, ora con il decreto riaperture, paradossalmente, si resterà chiusi un altro mese".
 

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