L'UNICA COSTANTE NELL'UNIVERSO E' IL CAMBIAMENTO

Le forze di polizia del servizio postale degli Stati Uniti (USPS)
hanno gestito silenziosamente un programma di tracciamento e raccolta di post sui social media americani,
compresi quelli sulle proteste pianificate da vari gruppi.


I dettagli dello sforzo di sorveglianza, noto come iCOP, o Internet Covert Operations Program,
sigla che gioca sulla parola “COP,” poliziotto, prevede che gli analisti del USPS analizzino i posto definiti “Provocatori”,
li traccino ed eventualmente li segnalino alle altre agenzie federali.


Gli analisti dell’Internet Covert Operations Program (iCOP)
del Servizio di ispezione postale degli Stati Uniti (USPIS, la forza di polizia postale USA)
hanno monitorato l’attività significativa relativa alle proteste pianificate che si sono svolte a livello internazionale e nazionale il 20 marzo 2021
“,
afferma il bollettino del governo del 16 marzo, contrassegnato come “riservato alle forze dell’ordine
e distribuito attraverso i centri di fusione del Department of Homeland Security
. “Sono stati identificati luoghi e tempi per queste proteste, che vengono distribuite online su più piattaforme di social media,
per includere account di destra inclusi in Parler e Telegram
“.


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Un certo numero di gruppi si sarebbe dovuto riunire nelle città di tutto il mondo il 20 marzo
come parte di un Rally mondiale per la libertà e la democrazia, per protestare contro tutto, dalle misure di blocco al 5G.

“Gli utenti di Parler hanno commentato la loro intenzione di utilizzare i raduni per impegnarsi nella violenza. “,
secondo quanto comunicato dal bollettino.

Il raduno del 20 marzo, ricordiamolo fu o un flop o un fake che, in realtà, mosse ben poche persone e non portò a danni o scontri rilevanti.


Quindi il “Grande fratello” dei social si avvicina e con lui il controllo di massa di tutte le persone sui social.

Quello che è ancora più pericoloso è che un’agenzia federale, perché USPS e quindi USPIS sono agenzie federali,
si siano occupate non tanto della sicurezza postale, quanto di monitorare i cittadini americani.

Ancora più preoccupante il fatto che USPS sembra agire con un pregiudizio di carattere politico:
perché seguire solo account di destra e e Parler?

Perché non occuparsi di profili di sinistra, BLM, etc che poi sono quelli che compiono le maggiori devastazioni?



Quindi il governo USA sta profilando i propri cittadini sui social.


Una situazione che, anche secondo molti esperti di libertà civili USA, viene a minacciare le libertà degli individui.
 
"Oggi sono due mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me.
Due mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile.
Anzi, non dà alcun tempo".

A dirlo al Corriere della Sera è il deputato del Pd, Andrea Romano che aggiunge:
"Sindaca Virginia Raggi, la tua vergogna non sarà mai abbastanza grande".

Lui ha mantenuto a lungo il riserbo su questa faccenda, ma "poi basta, non ce l’ho fatta più",
dice il piddino che aveva confidato agli amici più stretti che suo figlio era affetto da una grave malattia fin dall'infanzia
e che l'unico desiderio della famiglia era quello di salutari il loro Dario con una cerimonia ristretta, a cui avrebbe fatto seguito la sepoltura.

"Il feretro con nostro figlio sta da due mesi in un deposito al cimitero di Prima Porta, accatastato tra decine di bare.
Ero assai restio, vista la mia carica politica, a rendere pubblica la vicenda", racconta ancora Romano che sbotta:
"Ma poi ho deciso di denunciare questo dramma, perché è lo stesso che stanno vivendo centinaia di romani".


La famiglia, in verità, possiede già una tomba dove il ragazzo potrebbe trovare una sepoltura:
"ma - spiega il deputato del Pd - non è sufficiente, perché Ama,
la società municipalizzata che si occupa anche dei cimiteri, non riesce ad organizzare nemmeno la tumulazione.
E l’emergenza Covid è una giustificazione che viene solo sfruttata per giustificarsi".


La vicenda di Dario Romano diventa di dominio pubblico proprio pochi giorni dopo la protesta
organizzata da un gruppo di imprese funebri che si era rivolta ai familiari con un cartello molto eloquente:

"Scusate se non riusciamo a seppellire i vostri cari".


"Quale mancanza più grave possono avere un sindaco e un’amministrazione locale?",
si chiede il deputato dem che si fa portavoce delle tante famiglie esasperate dalle inadempienze dell'Ama tanto da rivolgersi persino ai carabinieri.

"Non riescono nemmeno a permettere alle famiglie di seppellire i propri cari", denuncia ancora il deputato del Pd che chiosa:
"Non si tratta di chiedere un favore o un privilegio. Questo è uno strazio.
Non voglio strumentalizzare questa vicenda a fini politici, ma la sindaca di Roma Virginia Raggi deve chiedere scusa per tutto questo, sarebbe già un inizio".


Su Twitter, intanto, si susseguono i messaggi di solidarietà dei vari esponenti politici.

"Un abbraccio ad Andrea e alle tante famiglie romane che si trovano nella medesima condizione.
Dolore che si aggiunge a dolore. Virginia #Raggi, non potevi finire cinque anni di disastri più indegnamente di così".

"C'è un'altra vergogna denunciata da @ilariadipiazza:
"Mia nonna è morta a Dicembre a Roma e ancora aspettiamo la tumulazione al cimitero Laurentino.
Ci aiuta a dar voce a questo scandalo legato ad Ama? Non si può nemmeno morire in pace...'".

"Altro che compleanno. La Roma della Raggi dovrebbe celebrare il suo funerale.
È disumano, oltre ogni possibile comprensione, quanto denunciato su Twitter dal deputato del Pd, Andrea Romano:
due mesi senza possibilità di seppellire suo figlio. L’Ama, non è una novità, non risponde sui tempi.
E il Comune già più volte sollecitato anche da me sul caos delle cremazioni e tumulazioni, a Roma è rimasto silente".

"La devozione dei defunti trascende la religione perché caratterizza tutte le culture,
di tutte le epoche e connota la nostra civiltà umana".

"Cara Raggi, i diritti delle persone valgono sempre. Si vergogni e si vergogni la sua Giunta.
Che scriva una lettera di scuse destinata alle tante famiglie che, come quella di Romano,
che specialmente da quando è scoppiata la pandemia, devono affrontare tante emergenze, comprese questa".

"Con che faccia la Raggi pensa di ripresentarsi? Ormai siamo diventati la Capitale del degrado a 360 gradi.
Ad Andrea Romano e a tutte le famiglie che vivono lo stesso dramma, il mio più grande abbraccio".
 
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans
ha dichiarato martedì a una sottocommissione del Congresso degli Stati Uniti
che l’Europa proteggerà le sue industrie dalla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio
– o dalla concorrenza dei paesi con regole climatiche permissive –
stabilendo una tassa sulle importazioni ad alto tenore di carbonio,
noto anche come meccanismo di adeguamento del confine del carbonio (CBAM).

Una notizi che nella UE era già nota e che è stata già oggetto di discussione al Parlamento Europeo.


“Non stiamo dicendo alle persone di andare a vivere in grotte fredde e sgranocchiare erba. La nostra è una proposta positiva”,
ha detto Timmermans, che si sta preparando a lanciare il Green Deal europeo,
un ampio pacchetto politico volto a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.

In realtà, allo stato attuale, il Green deal si configura come un enorme prelievo,
diretto e indiretto, dalla ricchezza dei cittadini europei, ma non solo .


Dato che il rischio di rilocalizzazione “aumenta man mano che l’UE aumenta le sue ambizioni climatiche al di sopra di quelle dei suoi partner commerciali”.


Anche se Biden, a parola, si impegna per un abbattimento delle emissioni di CO2 non si è sicuri che questi siano efficaci o abbiano senso.
Gli USa temono di entrare nel mirino del sistema di punizione della UE, per cui la Casa Bianca ha inviato messaggi urgenti all’UE per spingere ad un blocco del meccanismo CBAM.


L’amministrazione Biden ritiene inoltre che la proposta dell’UE sia potenzialmente tossica
e potrebbe minare gli attenti sforzi diplomatici per indurre le economie emergenti a proporre nuovi obiettivi climatici.

Diversi invitati al vertice di Biden hanno espresso preoccupazione.
I ministri di Cina, Brasile, Sud Africa e India lo hanno definito “discriminatorio”.
Venerdì il presidente cinese Xi Jinping ha messo in guardia i suoi omologhi francese e tedesco dal farlo.



Il ministro del commercio australiano Dan Tehan era a Bruxelles questa settimana
per fare pressioni sull’UE contro una politica potenzialmente “protezionistica”,
che ha detto a POLITICO “come mettere le imposte alla tua economia”.


Eppure l’UE è determinata ad andare avanti, anche se questo significa andare da sola.
L’idea di Timmermans e dei suoi astuti compagni di commissione
è quella di forzare il mondo a piegarsi alle normative della UE, in una sorta di neocolonialismo verde.



“Siamo aperti a discutere, collaborare, unirci, ma non credo che questo dovrebbe far deragliare la Commissione dal lavorare sulla proposta.
La proposta (il CBAM) sarà adottata a giugno ”, ha detto un funzionario dell’UE.


Nella sua testimonianza scritta, Timmermans ha dichiarato alla sottocommissione per gli affari esteri della Camera per Europa, energia,
ambiente che il CBAM dell’UE inizierà a funzionare nel gennaio 2023 “al più presto”.


L'UE ha inserito obiettivi ambientali, se così si può dire, poco realistici per il 2030 ed il 2050
e vuole che gli altri la seguano, e spera che la minaccia della CBAM sarà sufficiente per allineare altri paesi.

Praticamente si tratta di una riedizione della “Politica delle cannoniere” del XIX secolo, ma basata sugli scambi commerciali.


Bruxelles ha sempre sottolineato che la misura sarà compatibile con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio,
il che significa che i prodotti importati non possono essere soggetti a misure più severe rispetto ai prodotti fabbricati in patria.

Questo fa presumere che il sistema ETS, sullo scambio di quote di emissione, diventerà obbligatorio anche per chi vuole commerciale con la UE.

Attualmente queste quote hanno dato via a un mercato speculativo e finanziarizzato in cui le quote hanno superato i 40 euro la tonnellata.

Che cosa succederebbe se Cina ed USA trovassero il sistema non giusto?

Adirebbero al WTO e lo farebbero definire illegale, esponendo la UE a pensanti ritorsioni.


Un bel pasticcio in cui il massimalismo verde dei vari Timmermans e dei tedeschi ci ha cacciato,

con una visione eurocentrica e neocolonialista del mondo e degli scambi internazionali assolutamente fuori dal mondo moderno.



Tra l’altro pure l’Europa è divisa al suo interno, con una Germania ancora dubbiosa, visto il peso dei saldi esteri sul suo bilancio.

Al contrario la Francia, in perenne deficit commerciale, non vede l’ora di applicarlo.
 
"Chi osservi le reazioni delle persone in questo lungo periodo di pandemia
rimane colpito dal fatto che le due categorie di età più estreme – bambini ed anziani -
stanno reagendo in un modo quasi analogo:
con una carica di angoscia, non solo di paura, inspiegabile, tanto è violenta e pervasiva e indipendente da ogni pur legittima preoccupazione.


I bambini, specialmente quelli appena giunti in età scolare, sono spaventati da ogni rapporto ravvicinato,

ossessivamente attenti al distanziamento sociale, preoccupati al di là di ogni ragionevolezza dal rischio di infettare gli adulti.

Si percepiscono come pericolosi e temono di fare male agli altri con la loro semplice presenza
(naturalmente non tutti i bambini soffrono di simili timori, però si tratta di una situazione abbastanza frequente).


La situazione di molti anziani è esattamente speculare.

Sono angosciati non dal rischio di infettare, come i bambini, quanto da quello di essere infettati:

immersi in uno stato di perenne timore, non escono quasi più di casa,

hanno abolito ogni forma di vita sociale e ridotto al minimo indispensabile i contatti con il mondo.

Questi anziani si sentono minacciati da un pericolo incombente e onnipresente,

da una forza malefica ed invisibile che attende soltanto l’occasione propizia per colpirli."

(https://www.emiliomordini.info/.../perch%C3%A9-bambini-ed...)

Paranoia strikes deep
Into your life it will creep
It starts when you're always afraid
You step out of line, the man come and take you away




E possiamo dire "missione compiuta" per il complesso dell'informazione e della comunicazione piccola e grande,
ma pare non basti, e ora che si parla di riaperture, modestissime, nuovi interventi a favore del mantenimento della paranoia non mancano.


"Mantenere il coprifuoco alle 22 è sensato?

«Sì, funziona da deterrente. Introduce a livello psicologico un segnale d’allerta.»

(così Lucia Bisceglia al Corriere https://www.corriere.it/.../riaperture-l-epidemiologa...).
 
MILANO, 22 APR - Zlatan Ibrahimovic ha rinnovato con il Milan. Lo annuncia la società rossonera in una nota.

Il club sottolinea nel comunicato che quella rossonera "è la squadra italiana con cui Zlatan
ha collezionato il maggior numero di presenze e, dopo le 84 reti realizzate nelle 130 partite giocate nella sua carriera milanista,
il campione svedese vestirà la maglia rossonera anche la prossima stagione". (ANSA).
 
Ci pensa Massimo Galli a decidere quanto potete muovervi e se farlo in un certo orario è immotivato o legittimo.

Sceglie lui, il sessantottino mai pentito, se il gelato delle 23 dopo una cenetta al ristorante è una pretesa ridondante o un diritto.

Ci pensa il virologo col cuore a sinistra a decretare il confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra la passeggiata morale e quella immorale.


C’è poco da fare.


Il monito di Matteo Bassetti (“forse ti è sfuggito qualcosa”) non è bastato a far cambiare idea al teologo delle chiusure.

Tutt’altro.

Mentre sui social impazza la rivolta contro il coprifuoco delle 22 (a proposito: rilanciate anche voi #ioil22nonlovoglio),

Galli non si sposta di un centimetro.
Anzi: raddoppia.

Intervistato ad Agorà su Rai3 non solo ritiene il divieto serale un utile “disincentivo” agli spostamenti (e va beh),

ma addirittura si auto-attribuisce il potere di sancire che i movimenti sotto le stelle “possono essere considerati superflui”.

Cioè futili, eccessivi, inessenziali.

E poco importa se un pezzo di economia italiana si basa su quella inutilità.


Poco importa se la libertà sarebbe un diritto costituzionale.


Galli ha emesso il suo editto: signori della notte, siete superflui.

Lo dice lui.
 
I numeri parlano chiaro: hashtag di tendenza con circa 4.000 tweet in poche ore.

Da quando, cioè, il decreto emanato dal governo ha confermato che il coprifuoco resterà alle 22.

Estendendo la misura al 31 luglio e condannando gli italiani a una (non) estate da incubo.

Parliamo, infatti, di #ioil22nonlovoglio, hashtag che sta raccogliendo buona parte del malumore
lungo la Penisola per l’ennesima misura lesiva delle nostre libertà.


E il numero è destinato a salire, vista l’indignazione.

Basta leggere i commenti, che alternano ironia, disincanto, disgusto e purtroppo anche rassegnazione.


Valeria cita l’art. 13 della Costituzione: “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione,
di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale,
se non per atto motivato dell’Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”.

Angelo fa notare l’incompatibilità con gli usi e costumi del Mezzogiorno:
“Noi al sud alle 22 stiamo ancora cenando. Poi bisogna uscire per mangiare un gelato.”

Il Maloservizio è indignato, ma se la prende con gli italiani, rei di avere abbassato per troppo tempo la testa dinanzi alla dittatura sanitaria:
“E invece vi tenete coprifuoco, tripla mascherina, tampone anale, pass vaccinale, 4 siringhe all’anno, militari per strada,
assistenti civici, plexiglass, obbligo di amuchina, termoscanner fissi a 33gradi… Lo avete voluto voi! Don’t cry now, it’s too late.

Matteo, invece, cita Milton Friedman, economista e pensatore molto apprezzato da queste parti:
“Niente è permanente come una misura statale temporanea”. Purtroppo è vero.


Tra il popolo di #ioil22nonlovoglio spunta anche un politico.

Si tratta di Claudio Borghi della Lega ed è un j’accuse contro gli alleati di governo:

“Da adesso in poi ci sarà la fila di politici che vi diranno che loro in realtà il #coprifuoco non lo volevano,
che fra un po’ domanderanno di toglierlo ecc. La verità è solo una.
Al momento della decisione la Lega è stata LASCIATA SOLA a domandarne la fine. #ioil22nonlovoglio.”


C’è poi Uncle Waldo che incita alla disobbedienza civile:
“Fino a luglio la mia agenda è piena di impegni tra le 22 e le 5. Chi rispetta il #coprifuoco è complice.”


Infine, c’è chi sdrammatizza. “#ioil22nonlovoglio o almeno l’unico che vorrei tornasse è lui”,
scrive Gran Condé con tanto di foto di Kaka, indimenticato fuoriclasse verdeoro che al Milan indossava la maglia 22.


Ci sarebbe da ridere, ma in realtà c’è solo da piangere…
 
Meno male che il Drago doveva rilanciare l’economia e in essa il turismo:
il coprifuoco a mezza sera, perché in estate le dieci sono sera piena,
finisce di ammazzarlo e non ci voleva un tecnico d’alto profilo a capirlo.

Ma chi è che dall’estero sarà così bestione da venire in Italia per ritrovarsi chiuso dentro?

In casa come in cella, alle 22 con trentacinque gradi, maestà, il popolo non ha aria condizionata,
fategli vento con le due palle così che vi sono venute.

Si farà cena alle 18, come in ospedale, però distanziati di 4 metri e con la mascherina, d’altronde mantenuta pure in spiaggia.


Mascherina d’amianto, anvedi che santo.

Ma niente paura, la Lega “sta trattando per allungare il coprifuoco alle 23”:
sono le grandi conquiste della politica, è tutta strategia da Risiko,
“ah, se non ci fossimo noi lì dentro andrebbe pure peggio”.

Per esempio come?

Deportazioni?

Fucilazioni sul posto?

Già si parla di carcere per quanti sprovvisti di pass vaccinale o sorpresi a falsificarlo:

sono misure oltre il limite della Costituzione, ma forse non è più il caso di riprodurne gli articoli, polemicamente, sui social:

questi se ne fottono, o, come ha detto il governatore Emiliano, “in tempi di emergenza la Costituzione non vale più”.


Basta saperlo.


Coprifuoco e green pass, coprimuso e gran scass.

E la chiamano estate.

Essendo la Costituzione ridotta da Magna Carta a carta straccia,
tutto quel che si può pensare è vero, per esempio che i famosi container “per le emergenze”,
come da bando governativo, potranno effettivamente servire a smistare i refrattari, i ribelli: pochi, maledetti e subito rinchiusi.


Tu chiamaci, se vuoi, cospirazionisti ma qui è un continuo alzare l’asticella della follia,
tutto ciò che ieri pareva visionario oggi è superato e domani sarà perfino rimpianto.


All’insegna della sottile filosofia sanitaria dei Galli e dei Crisanti: chiudere l’estate per salvare l’estate.

Cui prodest questo immenso campo di concentramento che si accinge a diventare – o a restare – l’Italia?


Saremo per l’appunto dietrologi, cospiratori un tanto al chilo, ma nessuno ci toglie dalla testa i seguenti sospetti:

1. I soldi non ci sono, ci sono gli scostamenti di bilancio, cioè debiti,
che prima o poi si dovranno ripianare e come?
Basta leggere fra le righe, fra gli occhielli e i catenacci dei giornali:
già spuntano le prime ipotesi di patrimoniale doppia e tripla,
di balzelli sui conti correnti,
ieri una testata economica, maliziosamente, si chiedeva:
gli italiani hanno 200 miliardi sotto il materasso, che vogliamo farne?
E la risposta non è nel vento, amico mio.

2. I vaccini arrancano, il generalissimo Figliuolo, poveretto,
chiude una falla e si apre una voragine,
alla fine due più due torna sempre quattro.

3. Il Pd ha dettato le sue priorità, che sono a distanze lunari dal Paese
e proprio per questo per approvarle ci vuole il pugno di ferro:
ius soli,
ddl Zan (legge liberticida),
rinnovato traffico di migranti con più fame che pria.


Il combinato disposto di queste priorità si chiama: lockdown.



Le conseguenze saranno più devastanti ancora della seconda estate rovinata,
del turismo affogato, della strage di attività;

si chiamano esplosione della criminalità, sia su grande scala che in formato spicciolo.
Per la semplicissima ragione che chi perde lavoro, impresa, futuro, fatalmente rotola al limite della legalità:
basta sentire una qualunque divisa (come fa chi scrive), e il commento sarà sempre lo stesso:
siamo sommersi da truffe, violenze di strada, gente che, ritrovatasi ai margini, non ha più niente da perdere.

Si chiamano, le conseguenze, ulteriore alienazione, squilibri diffusi, consumo di psicofarmaci smodato,
che crea dipendenza, che alla lunga rende impossibile una qualunque assunzione di responsabilità
e dunque una ripresa socioeconomica diffusa.

Si chiamano diffidenza, rabbia, incomprensione di tutti contro tutti.

Si chiamano rassegnazione e frustrazione.


Chi si fidava del Drago, chi ne magnificava le doti di sagacia e di umanità
(anche questo abbiamo dovuto leggere, sentire), è servito;

chi pensava che la strategia dell’entrismo avrebbe portato frutti, è cotto e mangiato.


La dura realtà è che, con una situazione di blocco,
chiamalo coprifuoco,
chiamalo come ti pare,
protratta al 31 luglio salvo aggiornamenti, peggioramenti, restringimenti,
l’estate non ci sarà e non ci sarà quel minimo tirare il fiato dopo quattordici, sedici mesi di apnea.



In tutto questo, a decidere le sorti di 60 milioni di reclusi, malati di alienazione, sono tipi come Grillo "o mi tirate fuori dai casini mio figlio o faccio saltare il banco";
e un ministro della Salute, Speranza, che alla bella età di 42 anni scrive come uno di 6 e,
nel suo libro scandaloso anche per se stesso, si racconta come un bambino che mangiava l’aglio crudo,
vomitava, pigliava schiaffi dalla madre “corpulenta”, dalla sua camera di punizione (capito?) guardava i corvi,
teneva i gechi in scatola e collezionava rifiuti dalle amichette.



Sì, cari amici, siamo presi per le palle da gente come Speranza, come Ciro Grillo e famiglia, come i virologi problematici.

E come il Pd che non è giusto raffigurare come un partito sordo alle ragioni di chi crepa di fame:
no, a questo punto ne godono, è quello che cercano, basta leggere i suoi intellettuali di riferimento.

Il tutto nel silenzio ghiacciato di Mattarella,
nella evanescenza del Drago che parla di “ragionati rischi” e non vede le sragionate certezze di distruzione,
nelle sottili strategie degli entristi (maddeché?)
e nello spettro di una militarizzazione spinta.


La strategia, l’unica reale, è quella di arrossire tutto, ma non di vergogna:
il rapporto tra positivi e tamponati non è mai salito da ottobre,
gli ospedali non sono affatto al collasso,
in compenso il lockdown più lungo del mondo, quello italiano,
ha portato al maggior numero di decessi, in proporzione più alto anche di Brasile e India.


Ma il ragazzo Speranza ha avuto l’arroganza di ricorrere avverso al Tar contro le cure domiciliari,
per la squisita ragione che funzionano: qual è il gioco, chi si vuole proteggere davvero?


C’è chi si chiede: ma se questi benedetti tamponi hanno una fallacia del 50%,
non è che poi avremo milioni di falsi positivi con il che verrà buona la scusa per riarrossire tutto?


E non sono dubbi campati per aria, sono, queste sì, ragionate probabilità.

Ma dirlo diventerà sempre più impossibile, diventerà reato.

In Cina hanno appena lanciato una app con cui i cittadini potranno segnalare altri cittadini
responsabili di “parole non in linea col regime”; da noi si chiamerà “Gasmapp”.


Ma niente paura, a Natale (chiuso, per salvare la Befana),
potremo goderci in streaming un nuovo cinepanettone: “Estate bboni, tanto non vi salvate”.
 
Se dico che ci sono dei dementi al potere, Voi cosa ne pensate ?

Il cosiddetto bonus zanzariere è stato confermato sotto forma di un’agevolazione sull’acquisto di questo prodotto.

Attenzione, però: non si tratta di un rimborso, ma di uno sgravio fiscale per le spese effettuate.

Inoltre, non rientra ogni tipo di zanzariera:
ci sono dei requisiti impegnativi e il modello scelto non può limitarsi a riparare l’abitazione dagli insetti fastidiosi.



Vediamo allora più nel dettaglio come funziona l’agevolazione.

Le zanzariere non sono detraibili.

Tuttavia sono accettate tra le detrazioni per l’Ecobonus 50%
se rispettano tutti i requisiti delle schermature solari,
compreso il valore del fattore di trasmissione solare
e gli orientamenti delle superfici vetrate protette.

In soldoni, l’installazione di zanzariere può fruire della detrazione fiscale
ma devono anche avere la capacità di schermare la luce solare e migliorare l’efficienza energetica dell’immobile.

Il bonus è rivolto a tutti i proprietari di unità immobiliari, nudi proprietari e affittuari.
Questi ultimi devono essere ovviamente d’accordo con il proprietario e sostenere tutte le spese.

Il bonus è valido solo per l’installazione di zanzariere su immobili di qualsiasi categoria catastale già esistenti.
Sono dunque escluse dall’agevolazione le unità immobiliari in corso di costruzione.

È importante tenere presente che per essere detratte, zanzariera e spese per l’installazione,
vanno sempre inserite nel comma delle schermature solari e mai insieme agli infissi nella scheda infissi.

La detrazione fiscale consiste in una riduzione delle imposte (Irpef o Iref)
per un importo pari al 50% della spesa sostenuta entro il 31 dicembre 2021
per l’acquisto e l’installazione di zanzariere con schermatura solare,
per la rimozione di eventuali sistemi che già esistevano e per altre opere accessorie.

È detraibile anche l’onorario del professionista che si occupa dell’eventuale pratica Enea (Agenzia Nazionale Efficienza Energetica).

Il limite massimo di spesa detraibile è di 60 mila euro.
 
Anche da queste colonne, avevamo incoraggiato l’iniziativa partita dal web
di inondare il sito della Commissione europea di commenti e giudizi a sfavore del cosiddetto passaporto vaccinale, il Green Pass.

Molti utenti italiani hanno sposato la causa, e la pioggia di pareri negativi è arrivata.

Una pioggia fitta, pericolosa in quel di Bruxelles.

Tanto che più di un cittadino ha segnalato che per ore la pagina in cui si potevano inserire i propri commenti è stata bloccata.

Un solo messaggio: “La pagina è al momento in manutenzione”.

Un caso? Difficile.

In Italia e in Europa è infatti accesissimo il dibattito sui cosiddetti passaporti vaccinali.




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E mentre il nostro governo ne sta già varando uno, in Europa si procede per formalizzare un Green Pass per tutti i cittadini dell’Ue.

Fino a tutta la giornata del 22 aprile, è stata aperta la consultazione pubblica della Commissione Europea sul passaporto vaccinale,
che è al voto in Parlamento europeo il 28 aprile.

Ciascun cittadino poteva dire la sua e commentare sulla pagina che poi è stata “temporaneamente” bloccata.

Ad aprire la scheda si leggono già migliaia di commenti a sfavore del Green pass.


L’Ue sta puntando ad un certificato digitale per consentire il ripristino della libera circolazione all’interno degli Stati membri in vista della stagione estiva.


Il lasciapassare si chiamerà “Digital Green pass” e farà il suo debutto l’1 giugno,
con un anticipo di quindici giorni rispetto al calendario inizialmente previsto.

L’obiettivo è quello di renderlo pienamente operativo in tutti Paesi entro l’1 luglio.

Tutto questo comporta una valanga di nostri dati sanitari e sensibili da dare in mano a non si sa chi.

Quali piattaforme gestiranno i dati?

Come viene tutelata la privacy?

E poi questo pass che livello di discriminazione ha?

E chi non può fare il vaccino?

E a chi non viene ancora fatto perché la campagna vaccinale va a rilento?

E chi non si vaccina per scelta?


Si creeranno così altri cittadini di Serie A, altri di Serie B e altri ancora di Serie C. Eccola l’Ue.
 

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