MA LE LENTICCHIE CHE HO MANGIATO A CAPODANNO, ESATTAMENTE QUANDO INIZIANO A FARE EFFETTO?

Anche senza autopsie si potevano prelevare i campioni biologici ed analizzarli,
così facendo invece rendono lampante il gioco di manipolazione dei numeri,
perchè è di questo che si tratta, alzare i numeri senza rigore scientifico
per promuovere la paura ed evitare di confrontarsi con i dati reali,
quelli che dimostrano che non si tratta di pandemia,
basta confrontare questi numeri artefatti con quelli delle influenze stagionali
e nemmeno di virus letale come dicono.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Il dato reale - attuale - nel mondo è :

4.116.767 persone infette.

282.872 morti.

Percentuale 6,87% dei colpiti.

Ma poichè - da più fonti - si indica - teoricamente perchè non fanno i tamponi - che gli infettati sono almeno il doppio se non il triplo
e che quasi tutti i morti del periodo, passano per morti covid, la percentuale scende parecchio.

Mentre questa è una tabella di "vere" pandemie. I dati Covid 19 sono di febbraio.
tabella-virus_w570.jpg
 
Il tasso di letalità per fasce di età in Italia.

Il tasso di letalità è la percentuale di morti rispetto al totale di coloro che sono risultati positivi al tampone.

Qui sotto, la percentuale rispetto al totale per fasce di età.

L'aggiornamento è l'ultimo disponibile da parte dell'Iss.

Aggiornato al 8 maggio 2020

FASCIA D'ETÀ DECEDUTI QUOTA % LETALITÀ

0 - 9 anni 3 deceduti 0,0% quota 0,2% letalità

10 - 19 anni 0 deceduti 0,0% quota 0,0% letalità

20 - 29 anni 9 deceduti 0,0% quota 0,1% letalità

30-39 anni 55 deceduti 0,2% quota 0,3% letalità

40-49 anni 248 deceduti 0,9% quota 0,9% letalità

50-59 anni 1.005 deceduti 3,6% quota 2,6% letalità

60-69 anni 2.989 deceduti 10,6% quota 10,2% letalità

70-79 anni 7.912 deceduti 28,0% quota 24,9% letalità

80-89 anni 11.543 deceduti 40,8% quota 30,2% letalità

>90 anni 4.510 deceduti 16,0% quota 26,3% letalità

Totale 28.274 deceduti 100,0%



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In definitiva :

4.309 deceduti sino a 69 anni.

23.965 da e oltre i 70 anni.
Persone che sicuramente non hanno la stessa capacità reattiva
delle persone più giovani e - probabilmente, se non sicuramente -
affette da altre patologie che hanno portato a complicanze.

E questa sarebbe una pandemia ?

Quando l'istast mi dice che ogni anno in Italia muoiono 410.000 persone
per malattie cardiocircolatorie ( 230.000 persone) e tumori (180.000 persone)

Una media di 1123 persone al giorno.

Per maggiori dettagli si può consultare qui la tabella ufficiale.

  1. Malattie del sistema circolatorio: 232.992
  2. Tumori: 180.085
  3. Malattie del sistema respiratorio: 53.372
  4. Malattie del sistema nervoso/degli organi di senso (Parkinson, Alzheimer...): 30.672
  5. Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche (diabete): 29.519
  6. Disturbi psichici e comportamentali: 24.406
  7. Malattie dell’apparato digerente: 23.261
  8. Cause esterne di traumatismo e avvelenamento (suicidi, omicidi, incidenti stradali…): 20565
  9. Cause mal definite e risultati anomali: 14.257
  10. Malattie infettive e parassitarie: 14.070
  11. Malattie dell’apparato genitourinario: 12.017
  12. Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (es: artrite): 3.651
  13. Malattie del sangue e degli organi ematopoietici ed alcuni disturbi del sistema immunitari: 3.272
  14. Malattie della cute e del tessuto sottocutaneo: 1.413
  15. Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche: 1.399
  16. Condizioni morbose che hanno origine nel periodo perinatale: 801
  17. Complicazioni della gravidanza e del parto: 16
 
In definitiva.

Meno tamponi fai, meno sai quante sono le persone effettivamente infettate.

Meno sai quante sono le persone effettivamente infettate, più alta è la percentuale di morti sugli infettati.

Più alta è la percentuale di morti sugli infettati, maggiore è la paura che trasmetti al popolo.

Più il popolo ha paura, più prendi i provvedimenti che vuoi, restrittivi delle libertà personali.
 
Che gentili i Tedeschi che nei loro giornali si occupano di noi.

La Welt ci dedica un articolo in cui si augura un haircut del debito italiano,
cioè, tanto per essere chiari, un nostro fallimento e quindi una ristrutturazione del debito pubblico “Atene Style”.


In un’ottica di crisi complessiva dell’economia della UE, che vede tutti i paesi indebitarsi, noi siamo , naturalmente per i tedeschi, i grandi malati.

Ora, secondo quello che dice la Welt, l’Europa è salva fino a quando esiste il supporto della BCE e.. del MES,
ma la BCE non va bene, perchè , come sottolinea il capo economista della Commerzbank,

“La sua azione viene a causa delle bolle immobiliari e non ottimizza gli investimenti”

immettendo moneta nel sistema in TUTTA Europa, anche dove non ce n’è bisogno,
c’è il rischio che si crei una bolla speculativa, ma questo potrebbe essere evitabile
semplicemente comprando il debito che serve (quello pubblico) e non immettendo denaro a caso,
ma questo, evidentemente, non va bene ai tedeschi.


A questo punto interviene il super austero Fuest del super austero Ifo di Monaco:

“Quindi c’è molto a favore di un haircut entro pochi anni.”

Questo dovrebbe essere fatto salvaguardando il sistema bancario ma…… “Tuttavia: qualcuno deve sopportare le perdite”.

Inutile sottolineare chi, gli Italiani, e dato che prima si parla di MES possiamo immaginarci come.

Il problema è ideologico: il debito è male, ed essendo male qualcuno deve patire.
makris_haircut.jpg


Per capire come questa opposizione sia religioso-ideologica bisogna leggere l’opposizione al’unica vera misura che potrebbe funzionare:
l’intervento di cancellazione dei debiti da parte della banca centrale.

La BCE potrebbe cancellare il debito acquistato in una notte , con un click, e nessuno ci perderebbe nel sistema euro.

Alla fine i tedeschi devono ammettere che anche questa è una soluzione, anzi è la soluzione più probabile e più semplice, ma….. non va bene!!

Non va bene perchè “Chi ci assicura che non verrebbe utilizzata poi in futuro”.

Certo, il peccatore, ancorchè pentito, può ancora peccare, ma allora l’unica soluzione è quella di ammazzarlo.

Alla fine dell’articolo interviene Hans-Werner Sinn, ex presidente IFO ed altro falco iper austero,
che richiama il fantasma dell’Iper Inflazione, cioè il male assoluto della Germania.

Il fatto che attualmente NON ci sia domanda e quindi l’inflazione permanga perfettamente sotto controllo sembra totalmente secondario.

Quindi Sinn spinge verso la ribellione istituzionale affermando che, in caso di nuovo QE, la BuBa non dovrebbe partcipare.

L’unica soluzione per i tedeschi “DISCIPLINA E RIDURRE IL DEBITO”, come dice il capo dell’ennesimo Think Tank economico tedesco
(ma chi paga tutti questi economisti? gli stessi che pagano Cottarelli in Italia?), Felbermayr.

La DISCIPLINA sarà l’apporto economico della Germania, cioè ordinare agli altri di fallire e fare la fame. Un contributo di cui sentivamo il bisogno.


Ora a fronte di un Haircut del debito del 30% non è meno costosa l’uscita dall’Euro?
 
Iniziative locali demenziali come queste, sono parte integnante della nostra vita attuale.

Cimiteri: accesso contingentato
L’Amministrazione comunale ha deciso di adottare la stessa tecnica utilizzata alla piattaforma ecologica,
un modo per evitare assembramenti a causa dell’emergenza coronavirus.

Il lunedì potranno entrare i cittadini con le seguenti iniziali del cognome: A, B e C.
Il martedì, invece, D, E, F e G.
Mercoledì camposanti accessibili per chi ha le seguenti iniziali: H, I, J, K, L, M.
Giovedì: N, O, P.
Venerdì: Q, R, S.
Sabato: T, U, V, W, X, Y e Z.

Come si diceva, è assolutamente vietato creare assembramenti di persone e bisogna indossare la mascherina, come da normativa vigente.
L’Amministrazione ha organizzato controlli perché tutti rispettino le regole.

Per inciso, il comune in questione ha 9900 abitanti.
Ho calcolato circa 4800 metri quadrati la superficie del cimitero.
Se entrano tutti i cittadini contemporaneamente, hanno 0,50 metri quadri a testa disponibili.
Sai che afflusso ci sarà al cimitero ...........una calca.
Probabilmente fanno la fila per entrare.........

Secondo inciso. Ieri pomeriggio al cimitero Monumentale di Lecco
per la mezz'ora di accesso, ho contato 6 - SEI - persone, me compreso,
su un'area di circa 12.000 metri quadrati.
 
Altro provvedimento di altro comune. Chissà cosa costano i 2 centralinisti.

Anche nel nostro comune si entra in ordine alfabetico...........però all'ingresso c'è una stanga.
Si alza per volere del netturbino di turno. Ci sono andato il giorno designato dal mio cognome.....
In quel momento, NESSUNO...........

La novità è attiva da oggi, lunedì 11 maggio: gli utenti, privati o attività economiche, potranno prenotare l’accesso
alla piattaforma ecologica.

Per chi non abbia la possibilità di prenotare online l’accesso al centro di raccolta rifiuti di via Valfrancia,
sono inoltre attivi due numeri di telefono a cui i cittadini possono effettuare le loro prenotazioni.

I due numeri saranno attivi dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, a partire da domani, 12 maggio 2020.
Il numero verde fino a ora attivo per le prenotazioni è stato disattivato.

Rimangono inalterate le modalità di accesso: è garantito il conferimento di tutti i rifiuti assimilabili agli urbani.

Alla piattaforma è consentito l’accesso di un solo utente alla volta, che è tenuto
ad indossare la mascherina e i guanti e potrà accedere solo in automobile.

Non saranno ammessi gli accessi di utenti in bici, in moto o a piedi.
 
Indossare i guanti nella vita di tutti i giorni aiuta davvero a proteggerci dal coronavirus?

La risposta è no ed è sbagliato pensare di essere al sicuro solo per aver le mani protette da uno strato di lattice.

Inoltre nel rifornirsi di guanti rischiamo di sottrarre scorte di materiale a chi ne ha davvero bisogno come ad esempio medici e operatori sanitari.

In un videomessaggio il Dottor Francesco Irinzillo, Medico Chirurgo impegnato nella lotta al covid-19 per l’Asst Valtellina e Valchiavenna,
presso gli ospedali di Sondrio e Sondalo, invita a non cadere nell’inganno di sentirci al sicuro
solo perché indossiamo i guanti ad esempio quando andiamo a fare la spesa.

Il motivo principale è che, resistendo il virus sulle superfici, noi non possiamo cambiare guanti ogni volta che maneggiamo un oggetto.

Dunque come comportarsi?

Unico comportamento corretto è quello di lavarsi frequentemente le mani,
quando si è a casa con acqua e sapone,
quando si è in giro tramite salviette o gel igienizzanti a base alcolica.
 
Basta barare truccando le carte a partita in corso.

L’idea che chi si sia trovato a gestire l’emergenza pandemica abbia guadagnato il diritto divino
a guidare la fase della ricostruzione post-Covid-19 è una pericolosa menzogna.

Tra i due momenti deve esserci soluzione di continuità.

Serve un time-out per consentire alla comunità nazionale, rimasta letteralmente alla finestra
a subire i divieti del Governo investitosi del potere assoluto col pretesto dello stato d’eccezione,
di rientrare nel gioco democratico e compiere le proprie scelte.

Già, perché un conto sono le misure straordinarie adottate in via eccezionale e temporanea,
altro è ridefinire il profilo produttivo e sociale di un Paese travolto dalla crisi sanitaria.

Per la seconda fase è indispensabile che siano i cittadini, attraverso l’esercizio della sovranità,
a decidere quale futuro vogliano per se stessi e per la nazione.

Non può essere una maggioranza parlamentare, largamente minoritaria nel Paese, a dettare nuovi indirizzi alla società.

Lo scollamento che c’è tra la classe dirigente che governa e le istanze dei ceti produttivi e dei territori
si è reso evidente nelle scorse settimane con lo scontro tra Palazzo Chigi
e la maggior parte delle regioni amministrate da politici di opposto segno rispetto alla maggioranza parlamentare.

Già al momento della nascita del Conte-bis denunciammo la discrasia che si sarebbe determinata tra le regioni del Nord,
che rappresentano la parte più popolosa e produttiva del Paese, governate dalla destra
e il Governo centrale penta-demo-renziano. I fatti di queste settimane ci danno ragione.

Adesso però si esagera.

La combriccola male assortita dei grillini e dei “dem” prova a dare una sterzata in senso iper-statalista al futuro del Paese.

Hanno ragione da vendere i professori Giulio Sapelli e Luca Ricolfi che, in alcune recenti uscite pubbliche, hanno duramente stigmatizzato tale tentativo.

Dichiara Ricolfi nell’intervista rilasciata lo scorso 8 maggio all’Huffington Post:

“Questo governo è il primo governo esplicitamente e risolutamente iper-statalista della storia della Repubblica.
In esso, infatti, le peggiori pulsioni del mondo comunista ed ex comunista, rappresentato da Pd e Leu,
confluiscono e si saldano con l’ideologia della decrescita felice propria dei Cinque Stelle”.


È dunque questo il futuro che ci attende?

Il sistema delle Piccole e Medie imprese strangolato dai provvedimenti di un Governo che le disprezza e una minaccia:
l’ingresso dello Stato nel capitale delle aziende, magari per azzerarne il valore e venderle più agevolmente ai padrini esteri del Conte bis.

Lo denuncia senza giri di parole Giulio Sapelli :

“...vedo compagnie di ventura aggirarsi e portare via i grandi asset italiani. Rischiamo di perdere imprese strategiche.
Si sta tornando al Seicento. La finanza in mano francese, il Nord-Est nelle mani tedesche e i porti alla Cina”.


E noi gli crediamo.

Non sono chiacchiere ma fatti.

Intendiamoci, siamo stati e siamo convinti assertori dell’intervento dello Stato nella difesa della proprietà delle grandi aziende strategiche.

Ma riaprire il mercato delle vacche per svendere il Made in Italy è tutt’altro affare.

Dopo due mesi di crisi totale del sistema produttivo, le imprese non hanno ricevuto un soldo dalla mano pubblica.

L’emergenza coronavirus sarebbe stata il grimaldello giusto per scardinare il fortilizio della burocrazia
che impedisce all’economia di rimettersi in movimento.

Invece, siamo ancora in attesa di un decreto legge omnibus per le misure di sostegno alle imprese e alle famiglie.

Sono settimane che è in procinto di essere varato, sarà oggi la giornata giusta?

L’unica cosa che è data di sapere è che quando vedrà la luce sarà di almeno 434 pagine e 258 articoli.

Alla faccia della semplificazione!

Regole che si aggiungono ad altre regole in una superfetazione normativa che sembra non avere fine.

Lacci che serviranno a soffocare soprattutto i piccoli imprenditori, già spinti dalle circostanze eccezionali sull’orlo del baratro.

A completare l’opera demolitoria penserà il nuovo provvedimento che annuncerà misure mirabolanti prese dal Governo
che però non raggiungeranno mai i destinatari per le farraginosità dei suoi criteri applicativi.

Come è accaduto con i prestiti garantiti al 100 per cento o al 90 per cento dallo Stato.

Sulla carta tutte le imprese avrebbero dovuto tempestivamente beneficiare dello strumento.

Invece, i dati reali raccontano di un flop spaventoso.

Confindustria, sotto la nuova guida di Carlo Bonomi, è passata all’attacco contro il Governo.

Niente passi felpati e bon ton ma scontro a viso aperto.

E per muoversi in tal modo Confindustria, che è filogovernativa per statuto,
a prescindere da quale colore politico abbia l’Esecutivo in carica, significa che la situazione è catastrofica.

Qual è allora l’obiettivo di questa miscela avvelenata di sinistra e grillismo che ci governa?

Trasformare il Paese in quella che Ricolfi definisce “società parassita di massa”, dove la maggioranza fatta di disoccupati e inoccupati
vivrà in una perenne condizione di semi-indigenza, mantenuta dall’assistenza pubblica nell’appagamento dei bisogni primari.

Non occorre un’indagine scientifica per rilevare la contrarietà degli italiani, popolo da sempre laborioso e creativo,
a finire da pezzente a chiedere l’elemosina allo Stato o alle lobby straniere che si stanno preparando a fare shopping in casa nostra.

Decidere del futuro di una comunità nazionale spetta al sovrano che nel caso di una Repubblica democratica è il popolo.

Se finora abbiamo ritenuto che potesse servire un Governo di salute pubblica per affrontare l’emergenza pandemica,
ora siamo graniticamente convinti che prima di compromettere il futuro dell’Italia in via definitiva debbano essere chiamati gli elettori ad esprimersi.

E non si dica che in periodi di crisi la prassi democratica non possa essere agita.

È una sporca menzogna che serve soltanto la causa di chi armeggia per tenere al potere quelle oligarchie
che pretendono di avere per sé il comando indipendentemente dalla volontà del popolo.

Tale anomalia della democrazia non è figlia dell’oggi ma è da un decennio che la sinistra,
perfetta incarnazione della volontà di dominio delle élite sulla comunità nazionale depotenziata dei suoi diritti,
trova il modo di governare il Paese pur restando minoranza nel voto degli italiani.

L’avere sul colle più alto della politica l’ennesimo personaggio proveniente dal campo della sinistra
ha permesso che “l’anomalia” diventasse status quo.

Ma quanto potrà durare la deroga alla regolarità democratica?

Quanto ancora il Quirinale potrà fingere di non sentire la voce della disperazione che si leva potente e minacciosa dalla gente comune?

L’unico rimedio al peggio?

Elezioni politiche entro l’inizio della stagione autunnale.

Occorre che una forza politica o una coalizione organica di partiti, voluta dal popolo,
prenda in mano le sorti della nazione e approvi subito l’unica legge che gli italiani capirebbero:
per ricominciare a vivere niente nuove leggi e niente tasse per un anno e denari pubblici
dati direttamente alle imprese senza il filtro a maglie strette della burocrazia.

Un consiglio non richiesto a colui che dovrebbe rappresentarci tutti: si sbrighi a concedere le elezioni.

Le ribellioni non vanno più di moda nell’Occidente avanzato, perciò evitiamo di provocarne una
solo per tenere al potere una parte politica che per la maggioranza degli italiani non dovrebbe stare dov’è adesso: in plancia, al timone di nave Italia.
 
Non trovo più gli aggettivi...fanno a gara a chi la spara più grossa......


La Sardegna di Solinas è già pronta con un proprio piano:
chiunque arriverà sull'isola dovrà avere un "Certificato di test sierologico negativo"
per dimostrare di non essere entrato a contatto con il virus.

La stessa regione Sardegna, insieme al Veneto, sono pronte a lanciare una propria applicazione mobile per il tracciamento del virus.

Infatti, nel momento in cui Immuni non dovesse essere pronta le due suddette regioni
faranno scaricare agli utenti la loro applicazione nel momento in cui entreranno nel territorio.

Il pacchetto vacanze sicure è molto complesso, in particolare per i comuni che dovranno ritrovarsi a gestire le spiagge libere.

Si pensa ad un app che consenta di prenotare il posto sulla spiaggia libera,
seppur in maniera del tutto gratuita. Inoltre pattugliamenti serrati e controlli a tappeto.

Per le private, come detto sopra, la commissione scientifica sta studiando piani che consentano il massimo distanziamento possibile.
Aree di ombrellone di 10 metri quadrati e turni su mattina e sera in maniera tale che il personale dello stabilimento
possa sanificare la postazione due volte al giorno al ricircolo dei clienti.

Desta curiosità anche la proposta, ancora in fase decisionale, di chiudere le spiagge nei giorni di mare grosso:
l'onda che batte sulla battigia potrebbe provocare un pericolosissimo effetto aerosol.

Le vacanze in Italia nel 2020 saranno caratterizzati da controlli restrittivi e da "certificati di negatività"
che andranno a gestire i momenti di relax sul territorio italiano.
 

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