Val
Torniamo alla LIRA
L’avvocato del diavolo ha una caratteristica su tutte, il suo aspetto: è insignificante.
«Così, nessuno mi vede mai arrivare», dice Al Pacino, nel film, rimproverando l’allievo Keanu Reeves per la sua vanesia esuberanza giovanile.
Che tipo di diavolo serve, per imbrogliare l’Italia?
Prima di tutto dev’essere, appunto, insignificante: anonimo, grigio, sbiadito, meglio ancora se incerto nell’eloquio e quasi incespicante.
Democristiano nell’indole, un po’ di sinistra nell’apparenza e un po’ para-grillino nella circostanza,
se il vento gonfia le vele effimere di quel movimento, a sua volta perfetto per illudere e poi fatalmente tradire,
abbandonando i fedeli (come sempre fa, ogni demonietto che si rispetti).
Ma esiste, il diavolo?
A parte i satanisti, a crederci – secondo Mauro Biglino – sono solo i credenti che hanno sempre letto male la Bibbia,
o non l’hanno proprio letta mai: altrimenti saprebbero che il Satàn ebraico è solo un “pubblico ministero” in carne e ossa,
un essere umano prescelto a turno, ogni volta diverso, per dirimere contese civilissime, alla luce del sole.
Allora è il male, il diavolo?
Nemmeno alla consistenza del male crede la prima religione comparsa sulla Terra, quella di Zoroastro:
il male è solo distanza dalla luce, che non può mai essere inghiottita dalle tenebre (è il Sole, semmai, a mangiarsi il buio).
L’ombra non ha vita propria, è solo momentanea lontananza.
Però serve, il diavolo, eccome.
Serve da sempre: a mettere paura.
E infatti è proprio la paura, oggi, a paralizzare l’Italia.
«Così, nessuno mi vede mai arrivare», dice Al Pacino, nel film, rimproverando l’allievo Keanu Reeves per la sua vanesia esuberanza giovanile.
Che tipo di diavolo serve, per imbrogliare l’Italia?
Prima di tutto dev’essere, appunto, insignificante: anonimo, grigio, sbiadito, meglio ancora se incerto nell’eloquio e quasi incespicante.
Democristiano nell’indole, un po’ di sinistra nell’apparenza e un po’ para-grillino nella circostanza,
se il vento gonfia le vele effimere di quel movimento, a sua volta perfetto per illudere e poi fatalmente tradire,
abbandonando i fedeli (come sempre fa, ogni demonietto che si rispetti).
Ma esiste, il diavolo?
A parte i satanisti, a crederci – secondo Mauro Biglino – sono solo i credenti che hanno sempre letto male la Bibbia,
o non l’hanno proprio letta mai: altrimenti saprebbero che il Satàn ebraico è solo un “pubblico ministero” in carne e ossa,
un essere umano prescelto a turno, ogni volta diverso, per dirimere contese civilissime, alla luce del sole.
Allora è il male, il diavolo?
Nemmeno alla consistenza del male crede la prima religione comparsa sulla Terra, quella di Zoroastro:
il male è solo distanza dalla luce, che non può mai essere inghiottita dalle tenebre (è il Sole, semmai, a mangiarsi il buio).
L’ombra non ha vita propria, è solo momentanea lontananza.
Però serve, il diavolo, eccome.
Serve da sempre: a mettere paura.
E infatti è proprio la paura, oggi, a paralizzare l’Italia.