Ma perché le firme sui quadri risultano sempre di difficile comprensione? (1 Viewer)

Loryred

Forumer storico
mai capito come si faccia a comprare le robe di Thun

Sarà che vengo da lì e ci portavano ai tempi con la scuola a visitare la fabbrica dove potevi assistere in tempo reale alle ragazze che dipingevano a mano gli angioletti, più la storia della contessa che si ispirò al proprio bimbo piccolo per delinearne le fattezze io al "vecchio" Thun sono affezionata.
Ora seriale, industriale e con gli outlet è tutto sommato caro per quello che vale, restano forse manifatture interessanti unicamente nelle stufe in ceramica.
Ho una coppia di putti ora quotati parecchio sopra un letto in montagna, un paio di angeli vecchi, alcune ceramiche a muro bianche/blu in cucina e la serie dei pagliacci musicisti ricevuta in regalo, detesto pagliacci e maschere ma papà era musicista. A Bolzano credo ne esistano in ogni abitazione!
Resta sempre un prodotto, quello vecchio, artigianale e tipico che si inserisce bene in quei contesti, oltretutto infestato da falsi nei pezzi più pregiati che arrivano a costare qualche 100 Euro e numerose scadenti imitazioni, senza pretese credo di alcuna valenza artistica.
 

Loryred

Forumer storico
Le cose belle si pagano.Le cose che costano poco valgono poco.Tranne i colpi di fortuna.Nel momento in cui si fa l'upgrade ci si rende conto di essere pieni di cose senza valore.Per quanto mi riguarda ho pagato poco per delle belle cose solo molto sporadicamente.Nel momento in cui si rivendono le cose acquistate a1,3,5 euro non si prenderanno mai 10,50,100 euro.E lasciate perdere Baleng e pochissimi altri.Hanno un' enorme esperienza nel settore.Se poi parliamo di divertirsi,senza fini di profitto,allora e' un altro discorso.

In linea di max è vero ma dipende sempre dalla motivazione e dagli obiettivi. Io ad es. credo non spenderei mai molto in un mercatino per acquisti artistici, avrei troppo timore di falsi, per il resto ci compro di tutto e ne sono tutto sommato contenta. Occorre occhio, che mi aiuta e mi è riconosciuto soprattutto per acquisti non artistici a prezzi davvero ridicoli, occhio che cerco di sviluppare anche per l'arte e credo qualche miglioramento di averlo fatto, ovvio anche errori iniziali o "sentimentali" che non ripeterei. Uso i mercatini come palestra e divertimento comprando spesso più per curiosità della ricerca e di riconoscere la "famosa" firma, mai avuto aspirazioni di creare una collezione con quello, nè mai provato a vendere, sono troppo pigra. Tutto sommato credo nel complesso di averci pure guadagnato e non solo con il famigerato vaso di Scanavino.
 
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RedArrow

Forumer storico
Le cose belle si pagano.Le cose che costano poco valgono poco.Tranne i colpi di fortuna.Nel momento in cui si fa l'upgrade ci si rende conto di essere pieni di cose senza valore.Per quanto mi riguarda ho pagato poco per delle belle cose solo molto sporadicamente.Nel momento in cui si rivendono le cose acquistate a1,3,5 euro non si prenderanno mai 10,50,100 euro.E lasciate perdere Baleng e pochissimi altri.Hanno un' enorme esperienza nel settore.Se poi parliamo di divertirsi,senza fini di profitto,allora e' un altro discorso.
E' sano e corretto mettere in guardia il prossimo dai mercatini, nel senso di non illuderli, come spesso fa la televisione, che potresti essere fortunato e scoprire un capolavoro impressionista tra la polvere. Però con molta esperienza trovare cose di piccolo valore ai mercatini diventa normale. Tante volte cose da 5 euro le ho vendute a 50, cose da 2 le ho vendute a 40 e così via. Ho recuperato in questo modo altre spese fatte in acquisti analoghi. Ho imparato e mi sono divertito ad andare in giro. Peraltro ho anche acquistato presso venditori professionali spendendo molto di più (il problema è che qui postiamo solo gli acquisti dei mercatini e quindi il lettore occasionale del forum potrebbe pensare che l'unica cosa che sappiamo fare è raccogliere rifiuti nella spazzatura). Profitto direi di no, contenimento delle spese sicuramente si.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Le cose belle si pagano.Le cose che costano poco valgono poco.Tranne i colpi di fortuna.Nel momento in cui si fa l'upgrade ci si rende conto di essere pieni di cose senza valore.Per quanto mi riguarda ho pagato poco per delle belle cose solo molto sporadicamente.Nel momento in cui si rivendono le cose acquistate a1,3,5 euro non si prenderanno mai 10,50,100 euro.E lasciate perdere Baleng e pochissimi altri.Hanno un' enorme esperienza nel settore.Se poi parliamo di divertirsi,senza fini di profitto,allora e' un altro discorso.
In effetti l'esperienza, come dici, conta. Diciamo che per l'animo ''avaro'' serve anche ''coraggio'' :jolly:, perche' la sola sta sempre in agguato (e' anche per ammortizzare gli errori che si prendono molti piu' pezzi, in effetti ...).
Quei 5 presunti Fattori a 6 euro l'uno potevano in effetti essere anche un bidone, visto che chi li vendeva proponeva anche riproduzioni picassiane difficilmente distinguibili come tali. Ai nostri livelli, 30 euro e' gia' una specie di rischio. :accordo: Viceversa una curiosa litografia con firma illeggibile a 10 euro, presa di li' a poco, sempre per una certa qualita', poteva rivelarsi un nome noto, ma non avrei mai pensato a Siqueiros, come poi fu (valore centuplicato). Viceversa, due volte lo scorso anno ho comprato serigrafie incorniciate e sottovetro credendole quadri a olio. Mi ritengo fortunato ad essere riuscito a rientrare della comunque non spropositata spesa, visto che a qualcuno servivano o piacevano. Intanto, pero', l'esperienza fu messa in saccoccia.
E dove manca l'esperienza credo occorra andarci proprio piano. E credo che alla nostra santa protettrice, la riservata Lorenza la Roja, non sarebbe inutile visitare alcuni grossi mercatini in compagnia di chi potrebbe farle conoscere molti dati, informazioni sul campo e simili. Almeno, cosi' mi dice chi mi ha accompagnato alla caccia traendone, a quanto pare, profitto. (Specifico comunque che questo non e' un mezzo subdolo per contattare la ritrosa, che' anzi io pure tendo ad una certa riservatezza riguardo le conoscenze virtuali, che sono senz'altro da centellinare quando le si voglia rendere reali).
Peraltro, conoscevo una che pescava l'argento in mezzo a mille pezzi simili, ma non mi sono mai interessato per approfondire, mica dev'essere un lavoro:melo:
 

Loryred

Forumer storico
Gino hai senza dubbio ragione, anche perchè in mercatini "seri" non mi sono davvero mai cimentata, tranne Gonzaga, dove come sai sono sempre refrattaria a comprare se non per pochi Euro, come nell'ultimo caso e lasciai, passandoci per prima e consolandomi di averli comunque addocchiati, quadri che tu hai succesivamente acquistato.

Ho in animo di uscire anch'io dal guscio e di "affrontarvi" in una reale conoscenza, non solo per carpire segreti, malizie e informazioni, dicono che sono una che impara in fretta, poi è una sorta di "scambio di favori" o "aiuto per aiuto", ma anche perchè dopo aver perso il ns. caro "compagno di viaggio" ho la sensazione che privarsi di un confronto ed un contatto diretto sia soprattutto un'occasione mancata. Magari ad una prox Gonzaga di fine estate ne potremo riparlare.
 

lastra.biffata

Forumer attivo
Resta sempre un prodotto, quello vecchio, artigianale e tipico che si inserisce bene in quei contesti, oltretutto infestato da falsi nei pezzi più pregiati che arrivano a costare qualche 100 Euro e numerose scadenti imitazioni, senza pretese credo di alcuna valenza artistica.

Cito da Wikipedia riguardo Thun " La creazione dei prodotti avviene a Bolzano, mentre la maggior parte della produzione di oggetti in ceramica è realizzata prima in Cina (a Tangshan, nello Hebei) e in seguito in Thailandia, al confine col Myanmar.[3]."
Quindi non parliamo di prodotto "artigianale e tipico" perchè la produzione è su scala industriale basta vedere il fatturato che è di circa 90 milioni di euro...e quel fatturato no si fa con le manine delle signore sud tirolesi...
Poi figurati il mio è un parere basato sul mio gusto, sono oggetti troppo kitsch che non comprerei neanche sotto tortura :)

Le cose belle si pagano.Le cose che costano poco valgono poco.Tranne i colpi di fortuna.

Provo a dirlo da tempo, è un concetto tanto formalmente semplice quando difficile da comprendere, assimilare e poi seguire.

Nel momento in cui si fa l'upgrade ci si rende conto di essere pieni di cose senza valore.

Ottima testimonianza, esperienza sperimentata personalmente ed è proprio cosi...purtroppo o forse per fortuna perchè almeno ci se ne accorge.
 

Loryred

Forumer storico
Cito da Wikipedia riguardo Thun " La creazione dei prodotti avviene a Bolzano, mentre la maggior parte della produzione di oggetti in ceramica è realizzata prima in Cina (a Tangshan, nello Hebei) e in seguito in Thailandia, al confine col Myanmar.[3]."
Quindi non parliamo di prodotto "artigianale e tipico" perchè la produzione è su scala industriale basta vedere il fatturato che è di circa 90 milioni di euro...e quel fatturato no si fa con le manine delle signore sud tirolesi...
Poi figurati il mio è un parere basato sul mio gusto, sono oggetti troppo kitsch che non comprerei neanche sotto tortura :)

Guarda che hai letto male! Al di là di estetica e gusto, della produzione attuale ho scritto che salvo solo le stufe a olle che richiedono montggi piuttosto complessi e forse per questo ma non ne sono certa ancora locali e piuttosto costose. Per inciso a casa in montagna ne ho una antica non Thun di recupero in maiolica acquistata a rischio tutta smontata.

Ho fatto una netta distinzione tra "prodotto, quello vecchio, artigianale e tipico" e quello industriale e seriale di oggi. La manifattura era ti assicuro locale, parlo di anni '60 - '70 quando era uno dei marchi più caratteristici e noti di Bolzano e direi del'Alto Adige. Ho visto con i miei occhi le ragazze decorare con pennellino il viso degli angioletti, limitando a poche linee era quasi una produzione esclusiva, per dimostrare l'attenzione a qualità e dettagli. Nel sito si racconta tutta la storia. Per noi erano le gite guidate ai tempi delle scuole medie nell'ambito di materie come applicazioni tecniche/educazione tecnica, quando inziarono a comprendere che anche per le regazze oltre alla cucina o al ricamo era utile imparare a conoscere i processi produttivi, non solo la ceramica ma anche il ciclo del silicio per semiconduttori.

Mi domando francamente se in molti che acquistano ai mercatini sono così convinti e illusi di portare a casa oggetti di valore tranne rari casi, la molla credo sia più la curiosità o il recupero e il riutilizzo di oggetti ancora apprezzabili. Non riferendomi a prodetti artistici ma a qualche mobile, articoli per la casa, biancheria o abbigliamento li utilizzo nel quotidiano o li regalo. Del resto nei mercatini locali da me frequentati sono i pezzi più ricorrenti, di realmente artistico trovi poco o nulla.

Piazzola è per me piuttosto distante anche se ho capito sarebbe l'opzione più interessante. Visto che diversi a quanto pare sono veneti qualcuno ha esperienza di realtà nell'area veronese es. Cerea o Legnago tutto sommato accessibili ma mai "testati" sul campo per capire se valga la pena farci un giro.
 

RedArrow

Forumer storico
Gino hai senza dubbio ragione, anche perchè in mercatini "seri" non mi sono davvero mai cimentata, tranne Gonzaga, dove come sai sono sempre refrattaria a comprare se non per pochi Euro, come nell'ultimo caso e lasciai, passandoci per prima e consolandomi di averli comunque addocchiati, quadri che tu hai succesivamente acquistato.

Ho in animo di uscire anch'io dal guscio e di "affrontarvi" in una reale conoscenza, non solo per carpire segreti, malizie e informazioni, dicono che sono una che impara in fretta, poi è una sorta di "scambio di favori" o "aiuto per aiuto", ma anche perchè dopo aver perso il ns. caro "compagno di viaggio" ho la sensazione che privarsi di un confronto ed un contatto diretto sia soprattutto un'occasione mancata. Magari ad una prox Gonzaga di fine estate ne potremo riparlare.
mi sono perso qualcosa?
 

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