Ma perché le firme sui quadri risultano sempre di difficile comprensione?

A volte la firma e' una ossessione.....mi ricordo che c'era un mercataro che aveva una bella ceramica e gli avventori che si avvicinavano al suo banco chiedevano il prezzo e se fosse firmata."No,non e' firmata,se fosse firmata non chiederei solo 60 euro"ogni volta rispondeva.Alla fine si stufo' ,firmo' lui la ceramica e la vendette per 60 euro.Fu scorretto ?Senz'altro tuttavia comprendo la sua stizza di fronte ai maniaci della firma.La ceramica era di qualità e la firma superflua.Non sempre si puo' avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Ma che ceramica era se bastava una firma posticcia per valorizzarla :-R, poi a 60 euro era carissima :bannato:

Nelle ceramiche o porcellane il marchio è importante, perchè di riproduzioni ce ne è una marea, poi ci sono i falsi già firmati sul nascere.

Il segreto per non farsi fregare è pagarle pochissimo :ombrello:
 
Ti ringrazio sei molto gentile ti dirò il vero esistono anche aplicazioni che a loro dire scannerizzano la firma e svelano il nominativo ma alla fine identificano solo artisti conosciuti, altri addirittura sostengono che dal quadro identificano l autore, ma come capirai bene non è cosi semplice x autori minori. Ho trovato qualche cosa qua e la. Il mio problema è tecnico, i quadri che mi piacciono li tengo a priori ma quelli che non mi interessano li vendo in giro e non riesco mai a dargli il giusto valore se non quello del prezzo con cui li ho acquistati. Il senso del mio post credo sia chiaro. Se io artista voglio essere riconosciuto cerco di porre una firma leggibile e non uno scarabocchio tipo ricetta di alcuni dottori. A volte mi propongono lotti provenienti da eredità e credimi al di là di alcuni pezzi periziati o passati da qualche galleria, non so mai come comportarmi e dare una valutazione onesta o capire se una richiesta sia lecita o meno.
In realta' l'argomento ''riconoscere la firma'' rappresenta in sostanza buona parte del 3d sui mercatini. Poi, ognuno usa i suoi modi. Un tempo mi ritenevo bravino in questo (poi e' arrrivata Loryred :rolleyes: :baci: ), e le mie tecniche erano e sono sostanzialmente immedesimarsi in chi firmava e valutare la reale credibilita' del risultato (un cognome come ''Gripioni'' in Italia e' improbabile). Inoltre mi valevo di una certa esperienza nel riconoscere gli autori in genere o le firme di alcuni, peraltro confrontando con l'opera.
Oggi la firma significa molto, teoricamente perche' la personalita' del singolo e' divenuta assai piu' importante che un tempo. Nella pratica pero' viene vissuta come un antidoto all' ansia che viene dall'insicurezza e da una certa ignoranza (oggi saper riconoscere i falsi, per quanto possibile, dovrebbe essere la prima cura di chi si reputa o si vende come esperto in arte). Come ha fatto notare RedArrow, partire dall'opera e non dalla firma e' sempre la via migliore. Posso affermare che nel campo ho visto piu' volte comparire firme in spazi che qualche tempo prima erano bianchi ...
E neppure sempre mi scandalizzo. Un amico corniciaio aveva due acquafortine non firmate di Venezia e, con ricerche, era riuscito a scoprirne inequivocabilmente l'autore. Pero' nessuno le voleva, in quanto non firmate! Breve, le firmo' lui con il nome dell'autore originale e sai che ti dico? non mi scandalizzo affatto, perche' tecnicamente non ha fatto un falso, ma solo ''lubrificato'' un autentico per farlo apprezzare a qualche testone, che dunque si merita proprio questo, anzi, puo' pure ringraziare.

La storia delle firme e' abbastanza recente, e Monet fu il primo ad inserirla in evidenza come elemento pittorico del quadro stesso - poi la moda dilago'. Ma prima bastavano delle certezze, e soprattutto sulla qualita', anche se in effetti da tempo la valorizzazione della individualita' aveva cominciato a farsi strada.
Basta pensare a come ''leggiamo'' i templi orientali, godendone pur ignorando ''l'autore'', per capire che la strada piu' ricca ed appagante e' partire dalla qualita' e riconoscere il nome, piuttosto che il contrario.
 
Le cose belle si pagano.Le cose che costano poco valgono poco.Tranne i colpi di fortuna.Nel momento in cui si fa l'upgrade ci si rende conto di essere pieni di cose senza valore.Per quanto mi riguarda ho pagato poco per delle belle cose solo molto sporadicamente.Nel momento in cui si rivendono le cose acquistate a1,3,5 euro non si prenderanno mai 10,50,100 euro.E lasciate perdere Baleng e pochissimi altri.Hanno un' enorme esperienza nel settore.Se poi parliamo di divertirsi,senza fini di profitto,allora e' un altro discorso.
 
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In realta' l'argomento ''riconoscere la firma'' rappresenta in sostanza buona parte del 3d sui mercatini. Poi, ognuno usa i suoi modi. Un tempo mi ritenevo bravino in questo (poi e' arrrivata Loryred :rolleyes: :baci: ), e le mie tecniche erano e sono sostanzialmente immedesimarsi in chi firmava e valutare la reale credibilita' del risultato (un cognome come ''Gripioni'' in Italia e' improbabile). Inoltre mi valevo di una certa esperienza nel riconoscere gli autori in genere o le firme di alcuni, peraltro confrontando con l'opera.
Oggi la firma significa molto, teoricamente perche' la personalita' del singolo e' divenuta assai piu' importante che un tempo. Nella pratica pero' viene vissuta come un antidoto all' ansia che viene dall'insicurezza e da una certa ignoranza (oggi saper riconoscere i falsi, per quanto possibile, dovrebbe essere la prima cura di chi si reputa o si vende come esperto in arte). Come ha fatto notare RedArrow, partire dall'opera e non dalla firma e' sempre la via migliore. Posso affermare che nel campo ho visto piu' volte comparire firme in spazi che qualche tempo prima erano bianchi ...
E neppure sempre mi scandalizzo. Un amico corniciaio aveva due acquafortine non firmate di Venezia e, con ricerche, era riuscito a scoprirne inequivocabilmente l'autore. Pero' nessuno le voleva, in quanto non firmate! Breve, le firmo' lui con il nome dell'autore originale e sai che ti dico? non mi scandalizzo affatto, perche' tecnicamente non ha fatto un falso, ma solo ''lubrificato'' un autentico per farlo apprezzare a qualche testone, che dunque si merita proprio questo, anzi, puo' pure ringraziare.

La storia delle firme e' abbastanza recente, e Monet fu il primo ad inserirla in evidenza come elemento pittorico del quadro stesso - poi la moda dilago'. Ma prima bastavano delle certezze, e soprattutto sulla qualita', anche se in effetti da tempo la valorizzazione della individualita' aveva cominciato a farsi strada.
Basta pensare a come ''leggiamo'' i templi orientali, godendone pur ignorando ''l'autore'', per capire che la strada piu' ricca ed appagante e' partire dalla qualita' e riconoscere il nome, piuttosto che il contrario.
Sottoscrivo con il sangue
 
Le cose belle si pagano.Le cose che costano poco valgono poco.Tranne i colpi di fortuna.Nel momento in cui si fa l'upgrade ci si rende conto di essere pieni di cose senza valore.Per quanto mi riguarda ho pagato poco per delle belle cose solo molto sporadicamente.Nel momento in cui si rivendono le cose acquistate a1,3,5 euro non si prenderanno mai 10,50,100 euro.

Difficile prendere anche 100 euro per una cosa pagata 100 euro.

Per quelle pagate poco al massimo si riprenderanno i soldi spesi.

Io non faccio testo, perchè ho un budget è limitatissimo, ma se capita una occasione di un oggetto che mi piace veramente, posso andare oltre il budget, ma sempre al prezzo di 5 volte meno di quello di mercato.
 
Quanto alle firme irriconoscibili, io la penso cosi'
O sei un autore talmente noto che comunque ti riconosceranno (esempio, la firma di Matta) e allora ha senso
O ti piacerebbe tanto esserlo, ma non lo sei, e allora non e' che riscaldando il termometro finisce l'inverno, agire sull'effetto normalmente non basta a modificare la causa: in questo caso facile si tratti di frustrazione. Per di piu' danneggi te stesso e pure chi ti apprezza: questo mi rende molto guardingo nei riguardi di tali autori.
Come fa notare @Guglie2, se ti ritieni valido vuoi essere pure riconosciuto.
Credersi snob perche' si firma snobbando significa vorrei ma non posso.

Poi ci sta pure che autori consci di non avere grande valore firmino in modo enigmatico, come atto di modestia. E ci sta che certi artisti ben conosciuti in luoghi e periodi limitati si siano illusi sulla propria ''immortale'' notorieta'. Infine, una firma stilizzata spesso soddisfa soprattutto il narcisismo dell'autore, veh che bella!, io lo vedo come un fenomeno di mancata umilta', perche' considero il creare arte non l'esibizione di chi si sbudella in pubblico e, per cosi' dire, orina sui muri, ma il lavoro insieme umile e orgoglioso di chi si dedica a qualcosa in cui altri potranno trovare ristoro spirituale.
 
Ma che ceramica era se bastava una firma posticcia per valorizzarla :-R, poi a 60 euro era carissima :bannato:

Nelle ceramiche o porcellane il marchio è importante, perchè di riproduzioni ce ne è una marea, poi ci sono i falsi già firmati sul nascere.

Il segreto per non farsi fregare è pagarle pochissimo :ombrello:

Era una grande scultura di un'oca dipinta a mano.60 euro li valeva tutti,anche di più.Per un'anatra stile Arcimboldo,foglie di verza al posto delle ali ecc.ecc.,di dimensioni normali,senza firme o timbri,pagai,contrattando non poco,20 euro
 
Era una grande scultura di un'oca dipinta a mano.60 euro li valeva tutti,anche di più.Per un'anatra stile Arcimboldo,foglie di verza al posto delle ali ecc.ecc.,di dimensioni normali,senza firme o timbri,pagai,contrattando non poco,20 euro


Vedi che 60 erano troppi, se come hai scritto hai pagato 20 euro.

Ma chi era il presunto autore dell'oca?
 
Vedi che 60 erano troppi, se come hai scritto hai pagato 20 euro.

Ma chi era il presunto autore dell'oca?
Sono due cose diverse, per tipologia e dimensioni. Come comprare un piattino da caffe' o un vassoio . Non mi ricordo cosa firmò, sicuramente una manifattura piccola o un decoratore semisconosciuto. Il punto rimane che la firma è superflua quando l'opera è di qualità.Il fatto di basarsi sulla firma e poi sulla qualità è una metodologia sbagliata. Di Capodimonte, ad esempio, si trovano un grande quantità di schifezze.Che poi Capodimonte non vuol dire nulla, non essendo manco un marchio registrato(lo possono fare i cinesi, i portoghesi , i polacchi...tutti).Ma ancora sento dire "Ma è un Capodimonte ! "Lo stesso dicasi per Ginori, Laveno, Limoges,Royal Copenaghen ,Villeroy e Bosch ecc. ecc. fino all'orribile Thun.
 

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